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Processi di nitro-carburazione o nitrurazione morbida
Nella nitro-carburazione o nitrurazione morbida, sulla superficie del campione si forma solo una fase di ferrite di azoto se la percentuale di ammoniaca è compresa tra il 18% e il 55%. La fase formata è fragile, quindi è importante non superare una concentrazione di ammoniaca troppo elevata, come indicato dal grafico.
La durata della nitrurazione è molto lunga, quindi si possono utilizzare processi di nitro-carburazione che a volte diventano carbonitrurazione. Per la nitro-carburazione, all'ammoniaca viene aggiunto un gas cementante come il COCH OH (metanolo), il metano o qualche altro idrocarburo. La temperatura viene portata a 560°C, che è il limite oltre il quale si forma la fase di austenite di azoto.
I vantaggi di questi processi sono che i tempi si riducono notevolmente (poiché la temperatura agisce in modo esponenziale) e si ottengono sempre le stesse fasi precedenti nello strato dei composti di ferrite di azoto e austenite di azoto.
Tuttavia, la soluzione solida è in grado di sciogliere al suo interno...
delεcarbonio che aumenta la durezza e diventa più tenace (diminuisce lafragilità), allora nel caso della nitro carburazione si vuole ottenerela soluzione solida in superficie.εnon scioglie carbonio poiché è un composto stechiometricamente'γdefinito.Bisogna fare attenzione poiché potrebbe formarsi anche della azotoaustenite sotto, che nel corso del raffreddamento può dare azotomartensite e poi possiamo avere la azoto ferrite.Se saliamo di temperatura diventa una carbonitrurazione (600-700°C),eseguita anche con il plasma, all'aumentare della temperatura la soluzione'solida e la fase non si formano più si forma solo la azoto austenite cheε γin realtà è una carbo azoto austenite ecco perché carbo nitrurazione.Se abbandoniamo i gas o il plasma, l’alternativa sono i liquidi: i bagni salini, chesono molto costosi per via dello smaltimento dei sali esausti,
Possono essere fatti con cianati, carbonati CO e cianuri KCN (piccole quantità di NaCNO3 cianuri problema dello smaltimento), nitrocarburazione liquida a 560°C, in luogo salino dura qualche ora 5-6 ore, non si forma la azoto austenite.
Nota: Dopo la nitrurazione, la nitrocarburazione e la carbonitrurazione abbiamo un pezzo finito, non deve essere più lavorato, dopo la cementazione il pezzo subisce la tempra, anche se tutti questi hanno lo scopo di aumentare la resistenza a fatica. Tempra superficiale.
La tempra superficiale avviene scaldando solo in superficie, con potenza riscaldante elevata, per un tempo molto ridotto e poi raffreddando molto rapidamente, con getto d'acqua. La fonte di calore mi austenizza solo la superficie di qualche millimetro, immediatamente raffreddata che diventa martensite, γ → α.
Le fonti di calore possono essere: canello ossiacetilenico (una volta); oggi si utilizza la tempra superficiale ad induzione ->
- solenoide
- percorso da corrente, riscalda la superficie per induzione, collegato poi ad un getto d'acqua che raffredda subito dopo
- laser
Parametri: all'aumentare della frequenza diminuisce lo spessore riscaldato, ovviamente all'aumentare della potenza aumenta lo spessore interessato. f ↑ spessore ↓; P ↑ spessore ↑
Per avere elevati spessori, cosa che non sempre vogliamo, dovremmo lavorare in bassa frequenza. Questi tre parametri (frequenza, spessore e velocità di passata, quanto tempo l'induttore sta sul pezzo) sono da coordinare e geometria dell'induttore, sagomato e progettato sulle dimensioni e forma del pezzo, l'induttore non deve venire a contatto con il pezzo altrimenti si va in cortocircuito e l'induttore deve seguire la morfologia del pezzo.
La tempra superficiale è un processo estremamente economico ed è estremamente semplice. La tempra superficiale avviene su acciai da bonifica, ovvero contenenti 0,3 0,5%.
di carbonio, non sotto lo 0,3% altrimenti l'effetto indurente in superfice sarebbe ridotto e non oltre lo 0,5% perché temprando in acqua c'è il rischio di rotture. Il pezzo prima deve essere pre bonificato (cioè ha già subito una tempra)*: perché il cuore sia già predisposto alle sollecitazioni e per un motivo pratico supponiamo di avere un acciaio non bonificato e 0,4-0,5%C, ho sempre ferrite e perlite (= miscela bifasica di ferrite e cementite che si forma quando ho la trasformazione eutettoidica), l'austenitizzazione della ferrite avviene a 907°C della perlite sopra i 723°C, quindi da un lato ho cristalli di ferrite e dall'altro la struttura a lamelle della perlite, allora a che temperatura vado con la tempra ad induzione? Quindi con la pre bonifica ho la struttura con la stessa composizione ma la struttura non è a grossi cristalli ma sfere piccolissime che quindi nel processo di riscaldamentonon crea problemi di differenza di temperatura. Attuando la tempra in acqua si forma sulla superficie della martensite che deforma e comprime il materiale. La bonifica significa che il pezzo è interamente temprato, cioè anche a cuore, e poi rinvenuto cioè riscaldare il pezzo in modo da trasformare la martensite in ferrite e cementite, le quali però sono molto fini e globulari, cioè di forma sferica e molto piccole, struttura estremamente tenace. La bonifica è il miglior trattamento per predisporre il materiale alle sollecitazioni esterne. Fine trattamenti termici e termochimici superficiali. Riprendiamo il discorso delle saldature. Cosa succede quando raffreddo il materiale? Partiamo dal campo austenitico struttura c.f.c., in linea di massima, dal γ punto di vista tensionale quando raffreddo la superficie si raffredda quindi tende a contrarsi ma il cuore, ancora caldo, glielo impedisce allora la superficie mi va in trazione, occhio perché oraè fredda ora si deforma molto meno facilmente, e il cuore in compressione. È più facile spaccare il materiale nel raffreddamento che nel riscaldamento. Quando anche il cuore si raffredda questo tende a contrarsi ma la superficie, ormai fredda, tende ad impedirglielo, il cuore va in trazione e manda in compressione la superficie. Ecco perché il raffreddamento dovrebbe essere il più lento possibile se è possibile per la trasformazione voluta. Gli acciai legati, rispetto agli acciai al carbonio, permettono di ottenere le stesse cose ma con raffreddamenti più lenti, quindi è molto meno rischioso per l'integrità dei pezzi. Un acciaio al carbonio dobbiamo raffreddarlo in acqua, estremamente rischioso, un acciaio legato può essere raffreddato in olio o gas, raffreddamenti più lenti e molto meno rischiosi. Parliamo della velocità di raffreddamento. Tutti i trattamenti termici partono dal campo austenitico chesignifica andare almeno a 50°C sopra la trasformazione ferrite-austenite; iniziamo dal modo più lento possibile per raffreddare il materiale: la ricottura (o annealing) ovvero dal campo austenitico lascio uniformare la temperatura e poi spengo il forno con i pezzi dentro, quindi la velocità di raffreddamento sarà dettata dalla velocità di raffreddamento del forno (inerzia termica del forno), è il raffreddamento più lento che ci sia ed è costoso perché occupa un forno ed è il trattamento che più si avvicina alle condizioni del diagramma di stato. Allora avremo strutture grossolane di ferrite e cementite a lamelle insieme alla ferrite primaria (perlite). αPerlite = cementite a lamelle + ferrite (α) È una struttura fragile e poco resistente. Allora perché faccio la ricottura? La ricottura comporta austenitizzazione con lento raffreddamento, quindi distrugge tutte le strutture preesistenti e strutturafacilmente lavorabile con macchine utensili, ad esempio per asportazione di truciolo, e facilmente deformabile se il materiale fosse tenace il truciolo diventa lungo e si avvolge sull'utensile e non va bene. Infatti, negli acciai lo zolfo (sotto forma si solfuro di ferro FeS) deve essere basso (0,01-0,02%) perché con il ferro formano degli eutettici intorno ai 900 °C allora tutte le volte che si fa un trattamento termico andiamo vicino allo stato liquido, allora la presenza di zolfo mi inibisce i trattamenti termici e mi inibisce la lavorazione dei pezzi;
Gli acciai automatici o a lavorabilità migliorata fanno eccezione:
Acciai automatici o a lavorabilità migliorate
Il tenore di zolfo è molto alto circa lo 0,1% con aggiunta di manganese maggiore dell' 1%, grossomodo 1,5% di manganese, allora anziché il solfuro di ferro si forma il solfuro di manganese che mi dà eutettici oltre i 1200 °C allora posso lavorare questi acciai, acciai allo
zolfo manganese. Questi acciai sono facilmente lavorabili alle macchine utensili, ad esempio, al tornio per asportazione di truciolo. Il truciolo si sbriciola non diventa lungo, chiaro che la resistenza meccanica è inferiore.
A volte si usa il piombo, pallini di piombo ma è insolubile nella matrice, però è pesante.
Ricottura di sferoidizzazione: pendolo nel campo , nell'intervallo critico, si ha una sferoidizzazione della struttura, migliora le proprietà meccaniche ma è poco utilizzata: Processi di ricottura (N.B. diverso da ricottura)
Non andiamo in campo austenitico rimaniamo in campo ferritico, rimaniamo sotto i 723 °C rimaniamo in campo ferritico, servono a distendere la struttura, dopo saldatura o altre operazioni meccaniche poiché è fortemente incrudita, siamo tra i , ed eventualmente a ricristallizzarla, nel senso che se 180 ÷ 600 °C abbiamo cristalli fortemente tensionati, quando scaldiamo si
muovono ledislocazioni e incrociandosi ed unendosi danno origine a strutture meno tensionate. Dopo la ricottura: Normalizzazione Togliamo il materiale dal forno e lo facciamo raffreddare in aria calma. Questa è la normalizzazione: riscaldamento in campo austenitico del nostro materiale e successivo raffreddamento in aria calma, questo è il trattamento più economico che ci sia, se non è specificato, il materiale si intende normalizzato. La velocità di raffreddamento è data dalla dimensione del pezzo, con strutture di grosse dimensioni tenderanno ad avere strutture più simili a quelle della ricottura, pezzi di piccole dimensioni tenderanno ad avere strutture più simili al trattamento della