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CTP.
Avviene:
- formazione di un legame anidridico tra il gruppo fosfato del
C3 dell’acido fosfatidico e il gruppo fosfato della CTP, con
conseguente liberazione di un pirofosfato. È quindi il CMP a
legarsi all’acido fosfatidico, formando una molecola che
prende il nome di CDP-diacilglicerolo.
- attacco nucleofilo da parte del gruppo -OH dell’inositolo o del glicerolo sul gruppo fosfato legato al C3 e uscita del CMP
- Formazione del fosfolipide finale.
Sintesi della cardiolipina
La cardiolipina è un lipide complesso in quanto deriva dall’unione di due fosfolipidi che utilizzano il glicerolo come ponte fra i
due gruppi fosfato. È un lipide abbondante nella membrana mitocondriale interna. Deriva da:
- Fosfatidil glicerolo, tramite sintesi dipendente dall’acido fosfatidico
- CDP-diacilglicerolo
Tramite l’azione della cardiolipina sintasi eucariotica ed il rilascio di CMP.
Sintesi della dipalmitoil-fosfatidil-colina
La dipalmitoil-fosfatidil-colina è costituita da una
fosfatidilcolina con due acidi palmitici come acidi grassi nelle
posizioni C1 e C2.
Questo fosfolipide non è un componente della membrana
plasmatica ma ha azione surfactante nei polmoni, ovvero è
una sostanza che evita il collasso degli alveoli. Oltre alla
dipalmitoil-fosfatidil-colina nel surfactante sono presenti altri lipidi e proteine come la sfingomielina, solitamente idrofobiche.
La sintesi prevede:
- Partenza dal Palmitoil-oleoil-fosfatidilcolina
- Eliminazione dell’acido oleico dal C2 tramite de-acilazione ad opera della fosfolipasi A, con formazione del Palmitoil-
liso-fosfatidilcolina
- Acetilazione tramite reazione con Palmitoil-CoA ad opera di una acil-transferasi, con formazione di dipalmitoil-
fosfatidilcolina e rilascio di CoA
Corpi chetonici
Razioni che producono Acetil-CoA:
1. Glicolisi-ciclo di Krebs: da glucosio produco
piruvato che trasformo in Acetil-CoA tramite
l’enzima piruvato deidrogenasi. Il piruvato può
essere convertito in ossalacetato tramite l’enzima
piruvato carbossilasi. La condensazione di
ossalacetato e di Acetil-CoA inizia il ciclo di Krebs.
2. Ossidazione degli acidi grassi: l’ossidazione degli
acidi grassi produce Acetil-CoA: perché il ciclo di
Krebs abbia inizio deve essere presente anche
l’ossalacetato, che la β-ossidazione non produce.
È necessaria quindi anche la presenza di glucosio
La prima reazione del ciclo dell’acido citrico produce CoA: Acetil-CoA + ossalacetato → Citrato + CoA
La produzione di CoA è di fondamentale importanza nella β-ossidazione, in quanto non ve ne sono riserve illimitate. Questo
significa che è necessario che avvenga il ciclo di Krebs, quindi è necessaria la presenza di glucidi, affinché la β-ossidazione
avvenga.
In condizioni di assenza di glucidi, ad esempio per diete o digiuni, avrò, oltre alla gluconeogenesi, che:
→ →
- No glucosio no piruvato no ossalacetato → →
- Produzione di Acetil-CoA da parte dell’ossidazione degli acidi grassi assenza di ossalacetato no ciclo di Krebs
→ →
- No ciclo di Krebs no liberazione di CoA blocco della β-ossidazione
Per far fronte a questa situazione di stallo e liberare CoA che possa permetta la β-ossidazione come fonte di energia l’organismo
dirotta gli Acetil-CoA verso la formazione di corpi chetonici.
La chetogenesi si ha quindi in tutte quelle condizioni che provocano carenza di ossalacetato:
- Digiuno
- Diete dimagranti non controllate
- Diabete, in quando il glucosio, per l’assenza di insulina, non riesce ad entrare nelle cellule
I corpi chetonici sono:
• Acido acetoacetico
• Acido β-idrossibutirrico
• Acetone
Acido acetoacetico
Il primo corpo chetonico ad essere prodotto è l’acido acetoacetico. Da questo derivano poi gli altri
corpi chetonici.
La sintesi dell’acido acetoacetico avviene utilizzando 3 molecole di Acetil-CoA.
I tappa: →
Acetil-CoA + Acetil-CoA Acetoacetil-CoA
Enzima: β-chetotiolasi
Questa tappa è l’inverso dell’ultima reazione della β-ossidazione e avviene tramite
la liberazione della prima molecola di CoA.
La reazione avviene tramite l’attacco nucleofilo del gruppo metilico sul carbonio
carbonilico dell’altra molecola. Il carbonio carbonilico infatti ha una sua reattività
dovuta al fatto che l’ossigeno polarizza il doppio legame spostando su di sé la nube
elettronica e protonandosi, permettendo al carbonio si essere facilmente
attaccato.
II tappa: →
Acetoacetil-CoA + Acetil-CoA β-Idrossimetil-β-glutaril-CoA
Enzima: idrossimetil-glutaril-CoA sintasi
Tramite questa reazione viene liberata una seconda molecola di CoA. La reazione
avviene sempre tramite l’attacco nucleofilo da parte del gruppo metilico del nuovo
Acetil-CoA al carbonio carbonilico dell’acetoacetil-CoA, tramite l’utilizzo di H O
2
III tappa: →
β-Idrossimetil-β-glutaril-CoA Acetil-CoA + acetoacetato
Enzima: idrossimetil-glutaril-CoA liasi
L’idrossimetil-glutaril-CoA liasi scinde la molecola producendo Acetil-CoA e acetoacetato, il
primo corpo chetonico.
Partendo da tre molecole di Acetil-CoA ottengo la liberazione di 2 CoA, un acetoacetato e
nuovamente di un Acetil-CoA →
3 Acetil-CoA 2 CoA + 1 acido acetoacetico + 1 Acetil-CoA
β-idrossibutirrato
Il β-idrossibutirrato è il secondo corpo chetonico prodotto, che deriva dall’acido acetoacetico, tramite una riduzione del gruppo
chetonico in gruppo alcolico secondario. L’enzima che svolge questa reazione è il β-idrossibutirrato deidrogenasi, che utilizza
+ +
NADH + H che viene ossidato a NAD
È una reazione reversibile.
Acetone
L’acetone è il terzo corpo chetonico prodotto e deriva dall’acido acetoacetico tramite una
reazione che può essere spontanea o accelerata enzimaticamente, tramite l’enzima
acetoacetato decarbossilasi. La reazione comporta la perdita di 1CO 2
È una reazione irreversibile: l’acido acetoacetico una volta trasformato in acetone non può
essere ri-convertito. L’acetone è infatti, a temperatura ambiente, aeriforme, per cui viene
eliminato tramite la respirazione. Per questo motivo l’alito ha un caratteristico odore.
Una piccola quantità di corpi chetonici viene sempre formata anche in condizioni non di
carenza di glucidi.
- Condizioni normali: pochi corpi chetonici; concentrazione ematica < 0.2 mM
- Condizione di digiuno prolungato: la produzione di corpi chetonici aumenta; concentrazione ematica 5 mM
- Diabete: il fegato produce grandi quantità di corpi chetonici; concentrazione ematica fino a 20 mM
Nei diabetici abbiamo:
- Elevata chetonemia: numero di corpi chetonici nel sangue
- Elevata chetonuria: numero di corpi chetonici nelle urine
Essendo i corpi chetonici dei chetoni acidi, essi influiscono sul pH fisiologico del sangue. Inizialmente l’acidosi è contrastata in
quanto il sangue agisce come soluzione tampone, ma l’acidosi estrema, con valori molto elevati di chetonemia e chetonuria
porta alla condizione di chetosi. Queste condizioni possono portare a coma e morte.
Destino dei corpi chetonici
I corpi chetonici si formano nel fegato e vengono poi utilizzati a scopo energetico dai tessuti extraepatici, che convertono
nuovamente i corpi chetonici in acetil-CoA per introdurli nel ciclo di Krebs.
Il vantaggio metabolico consiste nel fatto che anche i tessuti che non possono utilizzare gli acidi grassi, come il cervello (gli acidi
grassi non passano la barriera emato-cefalica), possono essere riforniti di Acetil-CoA proveniente dai corpi chetonici e quindi
dagli acidi grassi.
Le reazioni di conversione dei corpi chetonici in Acetil-CoA sono l’inverso delle reazioni di sintesi.
➔ → → →
D-β-idrossibutirrato acido acetoacetico Acetoacetil-CoA Acetil-CoA
I tappa →
D-β-idrossibutirrato acetoacetato
Enzima: D-β-idrossibutirrato deidrogenasi
+ +
Tramite la riduzione di NAD a NADH + H il gruppo alcolico dell’idrossibutirrato viene
ossidato a gruppo chetonico dell’acetoacetato.
II tappa →
Acetoacetato + Succinil-CoA Aceto-Acetil-CoA + Succinato
Enzima: β-chetoacil-CoA transferasi o tioforasi
Questa reazione prevede il trasferimento del Coenzima A dal succinil-CoA
all’acetoacetato, producendo aceto-acetil-CoA e rilasciando succinato libero.
III tappa →
Acetoacetil-CoA + CoA 2 Acetil-CoA
Enzima: tiolasi
Nell’ultima reazione, l’acetoacetil-CoA viene scisso in due molecole e, tramite l’aggiunta di un CoA, si formano 2 Acetil-CoA.
Metabolismo in condizioni di digiuno
Cervello
Nel cervello questo meccanismo è fondamentale: il
cervello immette nel ciclo di Krebs le molecole di acetil-
CoA che derivano dai corpi chetonici e utilizza tutto il
glucosio (che gli è stato fornito dal fegato tramite
gluconeogenesi) per rifornire il ciclo di Krebs di
ossalacetato.
- In condizioni normali, nel cervello, il glucosio si
trasforma in parte il ossalacetato e in parte di
acetil-CoA per proseguire nel ciclo di Krebs:
→
Glucosio assunto tramite la dieta piruvato
→ →
ossalacetato e Acetil-CoA ciclo di Krebs
- In condizioni di assenza di glucosio il glucosio
viene prodotto tramite la gluconeogenesi, da
parte del fegato, in quantità ridotte. Questo è utilizzato dal cervello per formare solamente ossalacetato mentre
l’acetil-CoA per entrare nel ciclo di Krebs viene dato dai corpi chetonici, dato che la degradazione degli acidi grassi non
→ →
può rifornirlo. Glucosio tramite gluconeogenesi piruvato ossalacetato
In questo modo il cervello risparmia circa il 50% del glucosio che normalmente ossiderebbe.
in condizioni di digiuno abbiamo quindi: →
- Mobilizzazione dei trigliceridi (tessuto adiposo) tramite l’enzima glucagone acidi grassi e glicerolo
→ → → → →
o Glicerolo tramite gluconeogenesi glucosio (cervello) piruvato ossalacetato ciclo di Krebs
→ → → →
o Acidi grassi Acetil-CoA (fegato) corpi chetonici (fegato) Acetil-CoA (cervello) ciclo di Krebs
Il tessuto cardiaco invece utilizza i corpi chetonici come metaboliti principali, rimuovendoli dalla circolazione e impedendo la
condizione di acidosi.
Sintesi del colesterolo
Il colesterolo svolge numerose ed importanti funzioni sia a livello delle membrana biologiche sia come precursore di altre
sostanze. Le sorgenti di colesterolo sono:
- Colesterolo esogeno: assunto dalla dieta, circa 0.1-0.3 g/die
- Colesterolo endogeno: prodotto dal corpo, circa 1-2 g/die
Il contenuto umano di colesterolo ammonta a 100-150g, dei quali il 10-15% è esterificato.