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CENTRALE IDROELETTRICA
TURBINA -> ALTERNATORE -> TRASFORMATORE -> RETE
Si compone dell’edifico che contiene la turbina idraulica e il generatore con tutte le apparecchiature per la
regolazione il controllo. La potenza ottenibile dipende dalla portata Q e dal salto dell’acqua H secondo la
relazione: P= 9,8QH. Esistono forme alternative di sfruttamento dell’idrosfera rappresentate dalle:
• Centrali elettriche che sfruttano l’energia delle maree che necessitano di un dislivello di marea e di
una adeguata configurazione della costa. Il mar mediterraneo non offre un dislivello di marea
sufficientemente elevato
• Centrali elettriche che sfruttano l’energia delle correnti sottomarine e del moto ondoso. L’uso del
moto ondoso viene fatto su sistemi a campana utilizzati per le boe di navigazione in cui si possono
sfruttare: installazioni fisse a riva e installazioni galleggianti a largo
• Centrali elettriche che sfruttano il gradiente termico che si stabilisce tra la superficie e gli strati
profondi dei mari che oscilla fra 20-24°C. Sistemi di sfruttamento basati su un ciclo frigorifero con: un
evaporatore a bassa pressione e un condensatore ad alta pressione. Sviluppo di sistemi a pompe di
calore che si concentra sul calore ceduto dal condensatore e costituito da: un evaporatore o
scambiatore, un compressore e un condensatore.
Il ciclo termodinamico che questo sistema realizza è il ciclo inverso di Carnot. Il cui rendimento è dato
dal rapporto tra energia ceduta dal condensatore e quella assorbita dal motore ed è indicato con COP
(coefficiente di prestazione il cui massimo di 100% è possibile solo per T2=0). Il COP esprime la
capacità della pompa di calore di fornire più calore rispetto all’energia sviluppata dal motore. Il
rendimento varia proporzionalmente con il gradiente termico. Le sorgenti di calore possono essere di
aria, acqua o terreno e se viene applicata l’acqua marina, il sistema acqua-acqua si può realizzare: a
cielo aperto (tipo Claude) e a cielo chiuso (tipo Ranking)
Cogenerazione: combinazione di un impianto di produzione elettrica e uno per la dissalazione adottato per
migliorare l’efficienza complessiva degli impianti coinvolti grazie al loro utilizzo più razionale (esempio
impianto energetico+impianto per dissalazione con distillazione)
I PRINCIPI ALIMENTARI
Alimenti: qualunque sostanza o prodotto trasformato destinato a essere ingerito da esseri umani. Negli
alimenti si trovano sostanze non digeribili definite scorie
Fattori anti-nutrizionali: sostanze contenute naturalmente nei vegetali la cui azione ne riduce l’apporto
alimentare
Sostanze alimentari: ottenute da cicli naturali o integrati da interventi artifiali dell’uomo
Prodotti alimentari: ottenuti da sostanze alimentari essendo prodotti derivati,trasformati o lavorati
industrialmente
Alimentazione: i composti organici e inorganici vengono introdotti nell’organismo tramite l’alimentazione
ed il nostro corpo è costituito per il 63% da acqua, il 16,5% da proteine, il 15,5% da grassi, il 4% da minerali e
l’1% da zuccheri. Il bilancio energetico si dice in equilibrio se: energia in entrata= energia in uscita
METABOLISMO
Il Metabolismo è l’insieme di Anabolismo e Catabolismo. Per quanto riguarda l’Anabolismo sono
complesse reazioni chimiche di sintesi dei materiali cellulari mentre il Catabolismo è l’analisi e scissione degli
stessi materiali in elemnti semplici.
Metabolismo Basale+Energia da attività= Metabolismo Totale
Il Metabolismo Basale : l’energia spesa a riposo calcolato approssivamente moltiplicando il peso ideale
per 24h. Può anche essere definito come la quantità di calorie consumate da un soggetto a digiuno da
almeno 12h in riposo fisico e mentale, a temperatura di 20°
Il Metabolismo Totale
: l’energia da fornire giornalmente all’organismo attraverso l’ingestione di alimenti
e corrisponde quindi al Fabbisogno calorico giornaliero. Per conoscere il Fabbisogno energetico si deve
determinare sia la quantità di energia chimica contenuta negli alimenti (detta potere calorico) che la quantità
di energia spesa dall’organismo a riposo e a lavoro. Il potere calorico corrisponde al calore prodotto dalla
combustione dell’alimento. Gli alimenti devono quindi fornire energia e materia cioè tutti i principi nutritivi o
macro-nutrienti e i fattori oligodinamici
Composti essenziali
: molecole non vengono sintetizzate dall’organismo umano
LIPIDI
La classe dei lipidi è abbastanza eterogenea, ma accomunata dal fatto che tutti i lipidi sono sostanze
organiche insolubili in acqua ma solubili in solventi apolari e pertanto sono idrofobici. Chimicamente i lipidi
sono composti ternari, contenenti cioè carbonio, idrogeno e ossigeno (in alcuni casi anche il fosforo, il cui
simbolo è P).
I lipidi strutturalmente sono composti da gliceridi, che sono esteri formati dall’associazione della glicerina e
di uno o più acidi grassi.
Gli acidi grassi sono costituiti da una catena non ramificata formata da un numero pari di atomi di carbonio
(che può essere più o meno lunga: maggiore è la lunghezza e maggiore è il punto di fusione) e da un gruppo
carbossilico posto ad un’estremità .
Gli acidi grassi si dividono in acidi saturi ed insaturi: si definisce acido grasso saturo quello che all’interno
della sua catena, possiede solamente legami singoli tra carboni e acido grasso insaturo possiede invece uno o
più doppi legami.
La presenza del doppio legame nella catena carboniosa implica due conformazioni possibili:
-conformazione CIS se gli atomi di idrogeno legati ai carboni coinvolti nel doppio legame si trovano sullo
stesso piano;
-conformazione TRANS se gli atomi di idrogeno legati ai carboni coinvolti nel doppio legame si trovano su
piani opposti.
Due acidi grassi insaturi che differiscono solamente per la conformazione vengono chiamati in modo diverso.
Ad esempio: l’acido oleico è un acido grasso insaturo a 18 atomi di carbonio con un doppio legame in
posizione 9 e conformazione cis. L’acido elaidinico è uguale, ma ha una conformazione trans e quindi un
nome diverso.
Gli acidi grassi saturi, che non hanno quindi doppi legami, hanno una struttura lineare e pertanto possono
impacchettarsi bene insieme, il loro punto di fusione è abbastanza alto e per questo a temperatura ambiente
sono solidi.
Gli acidi grassi insaturi invece possiedono uno o più doppi legami che, in quanto rigidi, determinano un
ripiegamento della catena carboniosa, il ripiegamento è più accentuato nella conformazione cis e la flessione
aumenta con il numero di doppi legami. Il doppio legame determina una diminuzione del punto di fusione e
per questo gli acidi grassi insaturi a temperatura ambiente sono liquidi (si parla di oli).
NB Il trigliceride è formato da un glicerolo legato a tre acidi grassi
Come è stato già scritto, la classe dei lipidi è piuttosto eterogenea e pertanto è possibile suddividerla in tre
categorie:
• →
Lipidi semplici comprendono:
-acidi grassi (oleico, linoleico,palmitico,stearico)
-grassi neutri
-cere (esteri di acidi grassi, sono prodotte dalla reazione che avviene tra un alcol (-OH) e un acido
carbossilico (-COOH)
• →
Lipidi coniugati comprendono:
- fosfolipidi (composti da: acidi grassi, acido fosforico ed una base azotata. I più diffusi le lecitine)
- fosfolipidi (composti da: acidi grassi, acido fosforico ed una base azotata.I più diffusi le lecitine)
- lipoproteine (lipidi combinati con proteine)
• →
Derivati dei lipidi comprendono:
- glicerolo o glicerina
- steroli (colesterolo, ormoni steroidei, sali biliari)
- vitamine liposolubili (vitamine A, D, E, K)
I grassi, con addizione di 3 molecole di acqua per molecola di trigliceride, vengono scissi nei loro
costituenti (glicerina + acidi grassi) per idrolisi chimica (riscaldamento in acidi o alcali diluiti) o
Saponificazione
enzimatica (enzima lipasi). Questa reazione viene detta di , in quanto, quando
l’idrolisi viene effettuata con alcali caustici (idrossido di sodio o NaOH), si ottiene la glicerina e i sali
degli acidi grassi corrispondenti, che costituiscono i saponi. Gli oli e i grassi, lasciati a sé senza alcuna
protezione, tendono facilmente a perdere i caratteri organolettici originarie il loro valore biologico e
nutritivo, perché si alterano per ossidazione. L’irrancidimento dei grassi è legato ad un processo di
ossidazione dovuta al contatto dei grassi con l’ossigeno atmosferico. Gli oli e i grassi, lasciati a sé
senza alcuna protezione, tendono facilmente ad alterare le caratteristiche organolettiche e il loro
valore biologico e nutritivo. L’irrancidimento, legato ad un processo di ossidazione, viene spiegato
ammettendo una iniziale addizione dell’ossigeno atmosferico ai composti insaturi e rappresenta
l’alterazione più frequente in queste molecole. I lipidi sono presenti in tutti gli organismi animali e
vegetali, hanno un elevato potere calorico e sono quindi considerati principi nutritivi energetici. Il
loro utilizzo da parte del nostro organismo non è immediato, come avviene invece per gli zuccheri.
La digestione dei lipidi infatti si attua tramite una serie di fenomeni di natura chimica, nei quali
rivestono una grande importanza l’azione degli enzimi lipolitici (lipasi) e dei sali biliari, che
catalizzano la rottura del legame estereo e l’assunzione delle molecole d’acqua favorendo il
ripristino delle molecole delle glicerine e dell’acido grasso. Se è vero che un’eccessiva introduzione
di grassi con l’alimentazione può produrre un accumulo di deposito nel tessuto adiposo con
tendenza all’obesità, è pur vero che essi devono essere presenti in quantità sufficienti in quanto
contengono sostanze indispensabili all’organismo. L’assunzione ottimale con la dieta dovrà
raggiungere il 30% delle calorie totali fino all’adolescenza e abbassarsi al 25% nell’adulto; inoltre i
lipidi dovranno essere prevalentemente vegetali, perché soprattutto questi ultimi contengono
quegli acidi grassi che l’organismo non riesce a sintetizzare, quindi “essenziali”, che sono: l’acido
linoleico, l’alfa linoleico e l’arachidonico, tutti insaturi. Di primaria importanza è la presenza nella
dieta di acido linoleico, che dovrebbe rappresentare il 2-6% dell’energia totale giornaliera, in quanto
da questo l’organismo riesce a sintetizzare gli altri due. Esso è presente soprattutto nell’olio di oliva
(4-15%), nell’olio di arachidi (13-28%), nell’olio di semi di girasole (52-66%) e nell’olio di semi di mais
(34-62%).
Il latte è uno degli al