AMBIENTALI
• Riduzione delle emissioni di CO₂ e inquinan3 fossili
• Smal3mento ecologico dei rifiu3 organici con recupero energe3co
• Controllo dell’erosione e del dissesto idrogeologico in aree collinari e montane
Biomasse nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS)
Le biomasse sono la fonte energe3ca più accessibile nei PVS. La tecnologia è matura per impian3 di
piccole/medie dimensioni, sopraHuHo in zone con sufficiente disponibilità idrica. Il loro u3lizzo è
streHamente legato alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Processi di conversione dell’energia dalle biomasse
Si dividono in tre categorie principali:
1. Termochimici Usano il calore per a2vare le reazioni chimiche di trasformazione in energia
• Legna e deriva3 (segatura, trucioli)
• SoHoprodo2 ligno-cellulosici (paglia, potature)
• Scar3 di lavorazione (lolla, pula, gusci, noccioli)
2. Biochimici Basa3 su reazioni a2vate da enzimi, funghi e microrganismi
• Colture acqua3che
• Alcuni soHoprodo2 agricoli (foglie e steli di barbabietola, ortaggi, patate)
• Reflui zootecnici e alcuni scar3 (borlande, acque vegeta3ve)
• Alcuni reflui urbani e industriali
3. Meccanici (non specifica3 nello schema, ma 3picamente comprendono la spremitura di oli vegetali)
BiocombusAbili: Sono combus3bili oHenu3 da biomasse, usa3 puri o miscela3 con combus3bili fossili per
autotrazione e riscaldamento.
Storia e sviluppo: Inizio del ‘900: Henry Ford usa carburan3 vegetali. Dopo la Seconda Guerra Mondiale
calo d’interesse per via dell’abbondanza di petrolio. Anni ‘70: introduzione della benzina con etanolo al
10% (E10), sostenuta da incen3vi. In Brasile: uso diffuso di E25 e anche E100
Etanolo ha bassa tensione di vapore → problemi con l’avviamento a freddo
Minore efficienza energe3ca → servono serbatoi più grandi
Bioetanolo: Etanolo per combus3one prodoHo biologicamente tramite fermentazione dei carboidra3
vegetali, dis3nto da quello di origine chimica (da fon3 fossili).
Materie prime: Zuccherine: canna da zucchero, bietola, sorgo zuccherino, fruHa. Amidacee: mais, grano,
orzo, sorgo da granella. Ligno-cellulosiche: paglia, fusto del mais, scar3 legnosi
FonA aEualmente in uso: Canna da zucchero, Mais
Altre fonA:
• Residui agricoli
• Residui forestali
• Eccedenze agricole
• Scar3 industriali agroalimentari
• Colture dedicate
• Rifiu3 urbani
Sperimentazioni: bietola, topinambur, sorgo zuccherino
Biodiesel
• Rinnovabile: derivato da piante oleaginose
• Biodegradabile: scompare in pochi giorni se disperso nell’ambiente
• Rendimento energe3co paragonabile a quello dei carburan3 fossili
• O2ma affidabilità per veicoli e impian3 di riscaldamento
Oli vegetali - Composizione:
• Acidi grassi liberi
• Glicerolo
• Mono-, di- e trigliceridi
• Fosfa3di, lipoproteine, glicolipidi, cere, terpeni, altri compos3
Acidi grassi:
• Forma3 da catene di carbonio (C) e idrogeno (H)
• Possono essere saturi (legami singoli) o insaturi (legami doppi o tripli)
• Il gruppo carbossilico (COOH) è sul primo atomo di carbonio
• La formula “n:n” indica il numero di atomi di carbonio e doppi legami (es. acido oleico = 18:1)
Si o2ene dalla spremitura (meccanica o tramite solven3) di semi oleaginosi come colza, soia, girasole, ecc.,
e aHraverso una reazione deHa transesterificazione. In questo processo, i componen3 alcolici originari
(come il glicerolo) vengono sos3tui3 con alcol me3lico (metanolo). La molecola del trigliceride viene
spezzata in tre molecole più piccole, rendendole meno viscose.
IMPIANTI DI RISCALDAMENTO: Il biodiesel può essere u3lizzato direHamente sugli impian3 esisten3, sia
puro (al 100%) che miscelato con gasolio in qualsiasi proporzione.
AUTOTRAZIONE: La presenza di biodiesel in un carburante per motori diesel è indicata dalla leHera B, in
modo simile alla E per l’etanolo. Ad esempio, B5 indica un diesel con il 5% di biodiesel. Negli anni ’90, il
più comune era B20. L’Unione Europea (sopraHuHo Francia e Germania) ha superato gli Sta3 Uni3 nella