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Operando uno studio della figura dell'architetto verso una progressiva sintesi delle forme,
Mendelsohn giunge a formulare la linea curva nella sua poetica.
Citiamo il Cinema Universum, a Berlino (1926-1928). Particolare e dettagliato è lo studio
dell'interno e soprattutto nelle pareti laterali dell'edificio. Traspare dall'opera un organicismo
accentuato e una progressiva idea del “ritorno all'ordine”.
Modellino ligneo del Cinema Universum
S. CHERMAYEFF
In collaborazione con , Mendelsohn realizza il “De la Warr Pavilon”, a
Bexhill on Sea, nel 1935. Dopo aver abbandonato la Germania hitleriana, trasferitosi in Olanda, poi
a Bruxelles (ove fu ospite per un periodo di Van de Velde), giunse infine in Inghilterra, ove entrò in
contatto con Chermayeff. Si tratta di un edificio polifunzionale, in onore del sindaco ex feudatario
locale conte de la Warr. Nel primo progetto, l'idea fondante è quella del pontile romantico, che
lascia la via nel secondo a uno storicismo eclettico impregnato di un forte sapore coloniale, tipico
dell'epoca e del luogo. Con questa opera Mendelsohn si è adeguato al linguaggio dell'International
Style (usando la linea curva solo per gli elementi di “cerniera”: la grande scala formante un bow-
window vetrato nella facciata verso il mare che si ripete quasi speculare nella facciata verso la
cittadina). Nei prospetti appare un marcato sviluppo orizzontale, basati sull'assemblaggio di
elementi prefabbricati. L'idea geometrica è quella del modulo, visibile sempre nelle facciate laterali,
che però (a detta di Mendelsohn) deve essere guidato, non avendo una valenza se preso
indipendente. Sempre analizzando la facciata verso il mare, appare la “debolezza” del nodo tra gli
elementi di sostegno verticale e quelli orizzontali: così facendo, Mendelsohn, crea un forte riverbero
chiaroscurale, alimentato anche dalla superficie vetrata, che si ripercuote anche nell'interno dello
stabile.