Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
Erich Mendelsohn Pag. 1 Erich Mendelsohn Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Erich Mendelsohn Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ERICH MENDELSOHN

(1887-1953)

“Dall'espressionismo all'organicismo”

Erich Mendelsohn (Allenstein, 21 marzo 1887 – San Francisco, 15 settembre 1953) è stato un

architetto tedesco. Appartenne alla generazione successiva a quella di Taut e si espresse nel primo

dopoguerra, a differenza degli architetti della prima generazione che operarono prima della Grande

Guerra. Si laureò a Berlino, al Polo Tecnologico, nel 1912. Entrò in contatto con Kandinskij a

Monaco. Il suo ingresso nella scena artistica dell'epoca si ebbe nel quinquennio 1914-1919 quando,

Mendelsohn, eseguì prolifici disegni dal tratto forte e dalla linea “felice”, basati su poche righe

concentrate in disposizioni volumetriche. L'idea dello schizzo progettuale sarà sempre basilare per

la poetica dell'architetto il quale, anche in fase progettuale, resterà sempre fedele all'ideazione

originaria che, appunto, egli traduce in disegni preparatori a mano libera. La volontà di forma si

traduce, quindi, in una cristallizzazione progettuale attraverso l'uso del disegno. Nel 1914 si arruolò

nell'esercito e nel 1915 fu mandato al fronte ove egli realizzerà gran parte dei suoi disegni a grafite.

Al fronte russo fu uno dei pochi superstiti e quando nel 1919 tornò a Berlino, basò la sua idea

progettuale su un' “architettura dell'acciaio e del cemento”. Realizzerà una mostra in cui esibirà tutti

i disegni effettuati al fronte militare. Nello stesso periodo aprì uno studio a Berlino. Il misticismo

tautiano, basato sull'idea di attingere ai simboli architettonici e religiosi del passato, si traduce in

simboli e archetipi dell'essere umano visto più come animale che come essere pensante. L'idea

dell'inconscio è sempre magnificamente presente, dunque. La sua volontà non è quella di ricercare

un linguaggio generale per l'architettura, ma quella di mirare al “soggettivismo” artistico.

La sua opera più celeberrima è la Torre Einstein a Potsdam, realizzata tra il 1917 e il 1924. Ideata,

attraverso i soliti schizzi, nel 1917, terminata nel 1921 ed inaugurata nel 1924, è dedicata alla

ricerca scientifica inerente alla nuova teoria relativistica promulgata nel 1905 da Albert Einstein.

Venne commissionata da un ricco astrofisico, amico di Mendelsohn. La torre sarebbe stata quindi un

osservatorio a sostegno delle tesi einsteiniane. Il laboratorio vero e proprio venne scavato in un

volume che oggi è sotto il livello di terra. L'elemento verticale è un irto che è attraversato da

condotti che trasportano la luce captata in cima dal telescopio a lenti rifrangenti, di nuovissima

ideazione. La natura dell'edificio è estremamente plastica, fondata su un basamento al verde fuso

con cemento intonacato, a mimesi “organicistica” più che espressionista. L'idea del movimento è

basilare per comprendere l'opera: le modanature delle finestre della torre verticale sembrano squarci

eseguiti attraverso strappi espressionisti. La concatenazione delle linee concavo-convesse è una

reminiscenza dettata dalla “espressione” barocca, fortemente scenografica e teatrale. L'opera,

contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, è realizzata in mattoni portanti. La struttura, dal punto

di vista statico, è abbastanza incoerente. La struttura verticale, ove il peso della massa è concentrato

sul vertice (ove sono posizionate le turbine elettriche e il grande cannocchiale): tutto funziona

“staticamente” come fosse un pendolo ribaltato, sensibile al vento per i movimenti oscillatori. A

ovviare questo problema fu posta al centro della torre una struttura reticolare ferrea di irrigidimento.

La calotta in alto, in effetti, era realizzata in cemento (insieme all'attacco a terra), questo

comportava un maggior peso strutturale che doveva, però, andare a compensare il sistema di

apertura e chiusura di un grande spicchio della cupola (che lasciava filtrare la luce nel telescopio).

Perchè la struttura fu realizzata in mattoni portanti ? La risposta è semplice: per un risparmio

economico. La costruzione di casseforme non riutilizzabili per il getto in opera del cemento avrebbe

comportato molta più manodopera di quanto, effettivamente, comportasse una struttura in mattoni.

Torre Einstein

Altra opera degna di nota è la Sede del Berliner Tageblatt (1921-1923). L'architetto lo ideò e

progettò totalmente solo. Mendelsohn qui si rapporta con il concetto di antico. L'idea era quella di

ristrutturare la ex sede del giornale, basata su uno schema in facciata misto tra un quattrocento

italiano e il tardo barocco romano, a sostegno di una forma tipica dell'eclettismo storicista di fine

ottocento. L'architetto ideò il concetto del “contrappunto”, già usato da Borromini. Alla

soprelevazione e all'ampliamento della struttura progettuale, Mendelsohn unì il ribaltamento della

proporzionalità della facciata. La campata che era disposta verticalmente ora diviene orizzontale,

sfruttando anche l'idea dell'ingresso curveggiante angolare. Interessante è vedere e osservare gli

schizzi ideativi dell'opera ai quali, l'architetto, si manterrà sempre fedele. Le linee dei suoi schizzi,

sono linee materiche. Vengono concretizzate nell'opera compiuta e sono coerenti con l'intera fase

progettuale, come già detto. L'edificio venne distrutto dal bombardamento aereo nella Seconda

Guerra Mondiale. Sede del Berliner Tageblatt

La fabbrica di cappelli Friedrich Steinberg, Herrman e Co, a Luckenwalde (1921-1923), è un'altra

opera molto importante. Il tema è quello della mitizzazione della società industriale. La pianta è

estremamente simmetrica, basata sulla monumentalizzazione dello spazio produttivo. L'edificio

amministrativo viene arretrato, invece. La struttura produttiva, detta “ a cappello” (per la sua forma

insolita), vede una scansione in facciata secondo finestrature che si ripetono poi anche nella

delimitazione del lotto produttivo. Il mattone è qui, come nella torre Einstein, l'elemento

caratterizzante. La struttura interna prende luce da alti lucernai posizionati sui tetti a spioventi. Da

vedere in figura gli anelli ove scorrevano i feltri atti alle varie fasi di realizzazione dei cappelli

(tinteggiatura, ecc....). La soluzione angolare è estremamente felice in facciata: basata su una forte

stromabatura dei vertici a motivi di mattoni rientranti e aggettanti alternativamente. Questo a creare

un chiaroscuro fortemente espressionista. I mattoni a vista vennero incapsulati da un sottile strato di

malta di cemento, al fine di impedire l'infiltrazione dell'acqua. Anelli per il passaggio

del feltro

Fabbrica di cappelli

Friedrich Steinberg,

Herrman e Co

Citiamo anche la famosa

“Villa Sternefeld”, a

Berlino (1923-1924). Fu commissionata da un medico amico di Mendelsohn quale casa-studio.

Dettagli
A.A. 2015-2016
8 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabriele.marella di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Marchegiani Cristiano.