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CHIMICA DEL RESTAURO

Il colore si definisce in base alla λ → lunghezza d'onda riflessa dalla superficie

– Saturazione, Intensità, Purezza: più il colore è non miscelato e più è saturo, intenso, puro.

– Luminosità, chiarezza: il nostro occhio percepisce se un colore è chiaro o scuro. La scala dal

– bianco al nero attraverso tutta la gamma dei grigi, la luminosità è il corrispondente

associato al grigio della scala, si misura in questo modo.

Ogni volta che un colore viene associato (mescolato) con bianco o il nero, diventa più opaco

– e non più squillante.

Esiste una branca della conservazione dei beni culturali che fa uo di questi colori. Variazione

– del colore pirma e dopo lapulitura, fatta con strumenti non distruttivi per capire come

cambia λ, intensità e luminosità.

Queste servono per esempio per stabilizzare se una vernice scurisce

– apparecchiaure che fanno misurazione di chiarezza, grado di ingrigimento, che dà

– automaticamente risultati.

Tavole MUNSEL: più di 1000 colori (che coprono i diversi λ, chairezza e intensità) queste

– vengono effettuate con l'occhio umano (misura più grossolana).

MATERIALI: 1) LEGANTI 2) VERNICI 3) PROTETTIVI, ADESIVI 4) FISSATIVI 5)

– CONSOLIDANTI (microstrutturali o macro) 6) STUCCHI

1) LEGANTE: o medium legante, materiale che lega che miscelato con materiale inerte

– costituisce miscela adesiva, materiale, collante con proprietà. Es: pigmento→inerte, olio→

legante. Sono importatni due diversi fattori: ADESIONE aderisce alla tela, COESIONE: il

legante tiene insieme tutte le particelle del pigmento.

2) VERNICE: non è molto diverso dal protettivo ma è diverso da pittura. La vernice colorata

– è la pittura. La vernice è un protettivo che viene dato ad una superficie dipinta con diverse

finalità a) di eliminare il contatto con l'ambiente dell'opera d'arte. b) satura, chiude

discontinuità della sueprficie pittorica e le cricche (orientate in modo angolare e non

perpendicolare alla luce, e così si può avere sbiancamento, perché si diseprde la luce in tutte

le direzioni) presente nei dipinti antichi ristabilendo una superficie speculare e specchiata. Il

pigmento è vivo e in evidenza. La vernice fa ritornare le scaglie perpendicolari. Deve essere

IDROFOBA, non deve INGIALLIRE, REVERSIBILE. La vernice aumenta la saturazione

del colore e influisce sul dipinto. Invece il protettivo non influisce la superficie del dipinto,

deve rispettare l'opera, non deve alterare le proprietà ottiche della superficie e dei colori

(non dovrebbe ma in realtà)

3) ADESIVO: per ristabilire l'adesione tra parti e strati che tendono a separarsi o che sono

– già separati e quindi serve per il restauro. Deve essere sempre reversibile.

4) FISSATIVO: serve per consolidare strati superficiali es. dipinto murale che spolvera, che

– tende a staccarsi dal muro, particelle di pigmento che tendono a staccarsi, consolidamento

superficiale.

5) CONSOLIDANTE: strutture hanno porosità (micro o macroporosità) perde la sua

– integrità strutturale con il consolidante si deve reintegrare la sua struttura. es. Marmo: la

impregniamo con consolidante microstrutturale (fratture intracristalline)

struttura muraria che contine grandi fratture (che minaccia di cadere) consolidante

– macrostrutturale per chiudere grosse discontinuità (fratture intercristalline)

6) STUCCO: per chiudere buchi, lacune

– Si deve evitare din confondere 1 categoria con 1 altra. Non si deve utilizzare 1 materiale per

– tutti i problemi, per risparmio di tempo e di energia e perché si conosce bene, questo è un

errore perchè se un materiale funziona bene da protettivo non funziona bene da

consolidante. Mentre il PARALOID B 72 va bene per più cose.

REVERSIBILITA': dei prodotti di restauro. I criteri di intervento devono essere reversibili.

– Anche un prodotto reversibile in solvente col passare degli anni diventa non reversibile es.

PARALOID B 72: consolidante microstrutturale, una volta penetrato, dopo 50 anni, io non

riuscirò a tirarlo fuori dalla pietra il prodotto, perchè non posso mettere a bagno un

manufatto in acetone.....inoltre ingiallisce.....preferibile per i lapidei, il SILICATO DI ETILE

Una vernice o protettivo devono essere reversibili adesico o fissativo.

– Ma per i consolidanti non vale lo stesso discorso.

– AFFINITA' CHIMICO – FISICA: che si fa a consolidare. es. se io metto del cemento nel

– muro, questo ha proprietà più forti della struttura antica e dunque tutte le forze vanno ad

intaccare la parte più debole cioè la più antica, quella che devono consolidare. Non devono

avere propietà meccanche più forti. Non devono dare reazioni chimiche con il materiale.

Non si deve degradare o comunque in misura minore.

Lo STUCCO: deve essere con porosità simile a quello del amteriale che vado a restuarare. Il

– cemento ha porosità poco sviluppata molto piccola e dunque per una parete antica molto

unida e porosa, tutta l'umidità e sua evaporazione si avrà tutto intorno ai bordi del tappo di

cemento, ai borsi della lacuna.

Leganti: adesivi che fanno parte dei manufatti storico-artistico. Olio, gomma arabica, con

– questi i pigmenti posso

proprietà: DESICI, COESIVE, FILMOGENE (adesivo deve essere facilmente stendibile ma

– non deve colare) SICCATIVITA' (deve seccare in tempi utili né minuti né giorni)

ELASTICITA': se ne tiene poco conto es. se io do un adesivo rigido tutte le volte che

– subisce choc meccanico invece che proteggere la struttura trasmetterà lo choc meccanico

senza nessun smorzamento. Non deve essere troppo rigido. Temperatura di transizione

vetrosa, nelle resine, al di sopra il materiale si comporta con 1 sua residua elasticità, mentre

se è al di sotto (della temperatura di transizione vetrosa) si comporta come materiale

vetroso, rigido. Si deve controllare se a temperatura ambiente la sua temperatura di

transizione vetrosa, tiene......

TRSPARENZA (il colore n on deve essere opacizzato dal legante) ASSENZA DI

– COLORE, STABILITA' CHIMICA, STABILITA' FISICA (non deve criccare)

COMPATIBILITA' CON PIGMENTO (azzurrite non viene data a calce, diventa verde)

ADATTO INDICE DI RIFRAZIONE: il migliore è quello BASSO.

Massima coprenza dello stato pittorico: meno possibile fenomeno riflessione, massima

– rifrazione.Pigmento con massimo indice di rifrazione e minimo da parte del legante: questo

è il migliore, massima differenza di indice di irfrazione tra legante e pigmento. Ma l'indice

di rifrazione dell'olio col tempo aumenta. Il LAPISLAZZULI non si può dare ad olio perché

c'è l'ha basso e quindi dovrei dare uno strato molto grosso di lapis ma costoso dunque o si dà

a tempera, o con strato nero oppure a fresco ma solo per il cielo, in modo da dare

trasparenza del cielo.

Quando un colore è molto trasparente davano come base un colore molto riflettente, o

– mescolandole o come base. Mantegna: usava lacche molto trasparenti ma con bianco di

piombo molto rilfettente (mescolato a base). La luce passa attraverso la lacca ma il bianco

coprente e specchiante fa ritornare indietro la luce.

RESISTENZA CHIMICA: deve resistere agli inquinanti (legante e pigmento, sensibili ai

– funghi e batteri in presenza di acqua, l'olio è più resistente) ma questo non è sempre vero,

lapis azzurruite....e deve resistere all'acqua. Alcuni pigmenti con acqua sono attaccabili da

biodeteriogeni, microrganismi, batteri.....

Leganti proteici, proteina animale, il collagene si rova nelle ossa e cartilagini animali (colla

– di pesce, cervione....) La proteina è costituita da aminoacidi NH2

catena di CH2, idrocarburo alifatico NH2 (basico) → ------------------------

gruppo carbossilico → COOH

NH3+

--------------------------------- forma ionica

COOH- NH2 COOH

--------------------------------- NH2 – CH2 – COOH + NH CH2

COOH CH2 CH2

Due aminoacidi si fondono insieme con eliminazione di acqua

– COOH H O

2

NH2 – CH2 – CO - N CH2 Legame idrofilo

CH2 CH2 H+ e N- e C+ O- → si ha legame idrogeno

Dislocazione di cariche. Quando le catene di aminoacidi si avvicinano per questo si legano,

– oppure con acqua. H+ attrae N- e C+ attrae O- → come avviene in acqua H+ (attrazione) O-

Legame amminico con acqua, c'è attrazione ma non c'è reazione è estremamente sensivile a

– inquinamento viologico, dunque legandosi con acqua....le proteine sono catene di

amminoacidi e snon primaria, secondaria, terziaria.

1) fila di aminoacidi, catena distesa o a forma di elica

– 3) queste eliche danno luogo a struttura fibrosa, avvolgersi su 1 asse oppure matasse di

– eliche, struttura globulare, glomerulare, DNA (di tipo fibroso e a elica)

La DENATURAZIONE (degrado della struttura) della PROTEINA, per CALORE / con

– ALTERAZIONE ph - formaldeidi, alcol-ossidanti – UV → radiazioni / VIBRAZIONI.

COLLAGENE, catena di amminoacidi a forma di elica. Più catene a forma di elica, quasi a

– formare una corda, struttura fibrosa. UOVO e LATTE, caseina, aspetto glomerulare, a

matassa.

COLLE ANIMALI: preparazione a gesso e colla, PREPARAZIONE (può essere colorato

– con ocra, mescolato oppure dipinto sopra) sulla tavola. Stabilisce fondo liscio, uniforme che

fa da intermedio tra legno e strato pittorico. In ambito nordico: CARBONATO DI CALCIO

(CaCO3) + COLLA = PREPARAZIONE. Quando c'è una forte umidità si ha un attacco

microbiologico. Oppure quando cambia l'umidità (tra giorno e notte) strato pittorico che

perde e acquista umidità, degrado.

Le colle animali per manufatti: MINIATURE. Colore a tempera su carta, preparazione di

– inchiostri.

Raramente viene usato come MEDIUM PITTORICO perché dovevano essere resistenti

– all'acqua e la colla animale è sensibile all'acqua. Viene usata in restauro come COLLETTA

→ REINTELATURA → STACCO E STRAPPO (con velatino).

Fermare pellicola pittorica a scaglie. Ora si usa meno, si usano resine sintetiche.

– Veniva utilizzata come vernice soprattutto quando un dipinto murale a tavola o tela era

– opaco, degradato, si dava una mano di colla animale → RAVVIVANTE (non buona

risoluzione, veniva solo truccata la superficie).

Se c'è risalita capillare si possono avere attacco di funghi e batteri.

– Incollaggio del legno

– Dorature: a base gesso e colla (cornici)

– finitura di pi

Dettagli
A.A. 2014-2015
6 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/19 Restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silvia.vallenari di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica del restauro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi della Tuscia o del prof Marabelli Maurizio.