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quindi a far parte anche dell’area dell’editoria e dell’hardware (cambia il modo di
utilizzare il telegrafo).
Ciò che caratterizza un medium è la tecnologia e come questa tecnologia viene
diversamente utilizzata. Il sistema dei media, infatti, si caratterizza per queste quattro
aree differenti che però hanno sempre avuto dei collegamenti tra di loro.
Convergenza al giorno d’oggi, queste quattro diverse aree tendono sempre di più ad
ibridarsi.
Esempio: Un odierno i-Phone fa parte di tutte e quattro le aree: editoria (canzone, film,
videogioco), vettori (posta, rete telefonica), hardware (fotocamera, mp3) e broadcasting.
Un medium non è definibile solo dalla tecnologia. Esso si esplicita in quattro dimensioni
diverse:
1) Storia tecnologica;
2) Storia istituzionale-economica: un medium richiede una certa forma di organizzazione
industriale (per questo esistono le imprese mediali come Sky/Mediaset/BBC);
3) Storia estetico-culturale: si occupa dei testi mediali dato che la comunicazione mediale
può avvenire solo attraverso questi contenuti (ciascun medium sviluppa un linguaggio
diverso);
4) Storia sociale/del consumo: mira ad un pubblico (intorno al broadcasting si cerca
sempre di quantificare quanto possa essere il pubblico interessato). Nel corso degli anni,
i concetti che rientrano sotto questa categoria manifestano una progressiva evoluzione.
Dimensione tecnologica:
1) Innovazione: processo di trasformazione, mutazione e sostituzione delle tecnologie
per la comunicazione;
Rimediazione: ogni medium “rimedia” quelli pre-esistenti:
Digitalizzazione: ha portato a toccare molto più aree e ha portato anche alla
nascita e al cambiamento di altri contenuti mediali. Il contenuto di un medium è
sempre un altro medium (i media non vanno mai persi).
La tecnologia vive inevitabilmente all’interno della società: l’innovazione è una
forza trainante della storia dei media ma deve essere inserita all’interno del
contesto creato dai mezzi mediante i quali essa viene utilizzata.
Dimensione istituzionale:
2) Apparato:
Organizzazione produttiva: i media sono un’industria gerarchica ma
collaborativa;
Gatekeeping (selezionano i contenuti): si tratta di quelle persone, ossia i
mediatori, che decidono cosa può essere pubblicato tra i miliardi di fatti/
informazioni che accadono nel mondo e che consentono quindi di divulgare i
contenuti nel mercato. Nonostante questo, non interviene solo la soggettività di
queste persone ma c’è una certa uniformità di fatti divulgati: questo perché si
hanno dei criteri di notiziabilità (del tutto informali ma efficaci).
Stato:
Regolamento: insieme delle norme che riguardano l’operato dei media (soggetti
a leggi generali ma anche specifiche). Ci sono regolamenti che riguardano anche
aree specifiche (broadcasting);
Censura: consiste nel controllo dei contenuti mediali operato dallo Stato per far