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MEDICINA SPECIALISTICA
ICTUS 3 causa di morte dopo malattie cardiovascolari
L’ictus è un’alterazione neurologica causata da una alterazione del flusso di sangue ad una regione del
cervello L’ictus può essere, sia ischemico che emorragico. Entrambe le forme possono essere pericolose
per la vita. Anche nei pazienti che sopravvivono alle prime ore successive ad un ictus, la lesione cerebrale
può progredire rapidamente e condurre ad inabilità permanente
La distinzione dell’ictus in ictus ischemico ed emorragico è importante perché il trattamento dei due tipi di
ictus differisce considerevolmente.
Tra i segni e sintomi dell’ictus abbiamo: intorpidimento, disturbi del linguaggio, afasia globale, di espessione
e di comprensione, vertigini.
Fattori di rischio: obesità, ipercolesterolemia, ipertensione, diabete, fumo, vita sedentaria, stati di
ipercoagulabilità.
L’ictus cerebrale è associato spesso a disfunzioni vescicali che possono dare incontinenza urinaria o
ritenzione e residuo post-minzionale. In questo caso va posizionato il catetere vescicale solo se necessario.
Si deve evitare che il paziente assuma bevande o cibo durante le prime ora dall’ictus perche potrebbe avere
disfagia che potrà portare a malnutrizione. Se la disfagia è grave, è utile la nutrizione enterale totale tramite
sondino nasogastrico.
ICTUS ISCHEMICO include ematoma epidurale (tra teca e dura), ematoma sub durale.
Il 75% circa degli ictus è ischemico ed origina dall’occlusione completa di un’arteria, per trombosi od
embolia, che priva il cervello delle sostanze nutritive essenziali.
In base alla distribuzione vascolare o alla sede anatomica gli ictus ischemici vengono distinti in:
- Ictus del territorio di distribuzione dell’arteria carotide interna (circolo anteriore) che colpiscono gli
emisferi cerebrali
- Ictus del territorio di distribuzione vertebro-basilare (circolo posteriore) che colpiscono il tronco
cerebrale o il cervelletto
SEGNI E SINTOMI
Le sindromi focali dipendono dal vaso occluso e quindi dalla sede di encefalo colpito
Circolo carotideo
Paralisi unilaterale
Paralisi di un lato del corpo, faccia, arto superiore ed inferiore, da soli o in combinazione
Le parti del corpo interessate si trovano sul lato opposto rispetto all’arteria occlusa
INTORPIDIMENTO: Perdita della sensibilità, formicolio o sensazione anormale di un lato del corpo, faccia,
arto superiore ed inferiore, da soli o in combinazione, di solito si manifesta simultaneamente e dallo stesso
lato del deficit di forza
Disturbi del linguaggio : Difficoltà ad articolare le parole (disartria) per deficit dei muscoli deputati
all’articolazione della parola
Afasia globale, il paziente non comprende il significato delle parole né riesce ad esprimere le parole, la
lesione ischemica in questo caso ha interessato sia la parte posteriore della prima circonvoluzione
temporale(area 22 o area di Wernike) sia la parte posteriore della terza circonvoluzione frontale(area 44 o
area di Broca)
Afasia di espressione verbale o afasia di Broca, l’area colpita è quella di Broca, il paziente riesce a
comprendere il significato delle parole, ma non riesce a parlare o parla poco e in maniera stentata
Afasia di comprensione o di Wernike, l’area colpita è quella di Wernike, il paziente mostra un eloquio
fluente, ma sorprendentemente privo di significato, pieno di neologismi, difficoltà a scrivere e a leggere, la
comprensione è gravemente compromessa
Circolo vertebro-basilare
Vertigini soggettive, che persistono a riposo, associate a disturbo della visione, diplopia, paralisi che può
interessare una metà del corpo o una parte del corpo (faccia, arto superiore od inferiore).
La faccia può essere interessata da un lato e gli arti dall’altro lato.
Intorpidimento, disartria, atassia, perdita dell’equilibrio, deambulazione incerta, incoordinazione di un lato del
corpo
ICTUS EMORRAGICO include emorragia intracerebrale e subaracnoidea
Gli ictus emorragici sono causati dalla rottura di un aneurisma arterioso con emorragia sulla superficie del
cervello (emorragia subaracnoidea) o una emorragia nel parenchima cerebrale (emorragia intracerebrale).
L’ipertensione arteriosa, oltre a contribuire alla formazione degli aneurismi può rappresentare il fattore
precipitante la rottura dell’aneurisma
I segni e i sintomi dell’ictus emorragico sono simili a quelli dell’ictus ischemico, tuttavia i pazienti affetti da
ictus ischemico appaiono più seriamente compromessi rispetto ai pazienti con ictus ischemico
La cefalea, i disturbi della coscienza, la fotofobia (n.d.R.), la nausea ed il vomito sono più caratteristici negli
ictus emorragici
emorragia subaracnoidea: Il sintomo più comune è la cefalea improvvisa retronucale di intensità tale da
fare rivolgere il malato al medico
La cefalea può essere associata a perdita di coscienza transitoria, a nausea e vomito
All’esame del fondo dell’occhio è presente papilledema
All’esame obiettivo possono essere assenti segni focali, ma è presente rigidità nucale che tuttavia si
manifesta dopo alcune ore dell’evento e può essere misconosciuta nel paziente in coma
Il trattamento dell’emorragia subaracnoidea comporta l’utilizzo del trattamento medico volto al
mantenimento delle funzioni vitali e l’intervento neurochirurgico indifferibile
emorragia intracerebrale: I pazienti con emorragia intracerebrale presentano sintomi focali ad esordio
improvviso come i pazienti affetti da ischemia cerebrale, tuttavia questi pazienti presentano con maggiore
frequenza, rispetto ai pazienti con ictus ischemico, un ridotto livello di coscienza, cefalea e vomito
L’esame neurologico è focalizzato su quattro problemi: livello di coscienza, sede dell’ictus, tipo di ictus, e
gravità dell’ictus.
ATTACCO ISCHEMICO TRANSITORIO
In TIA è un episodio reversibile di disfunzione focale dell’encefalo, secondario all’occlusione transitoria di un
arteria
I segni e sintomi di un TIA sono simili a quelli di un ictus; tuttavia essi tipicamente durano da alcuni minuti a
diverse ore, prima di risolversi
Il TIA è il più importante segno premonitore di un Ictus; Il 5% dei pazienti colpiti da TIA sviluppa un ictus
entro il primo mese ed il 12% entro il primo anno, il rischio aumenta del 5% per ogni anno successivo
diagnosi TIA: (ecocolor doppler dei vasi epiaortici ed intracranici, ecocardiogramma, studio per la
trombofilia, ipercolesterolemia, diabete, ipertensione arteriosa) e l ‘istituzione di un appropriato trattamento
possono ridurre significativamente il rischio di ictus.
Livello di coscienza: Determinare il livello di coscienza del paziente con ictus è fondamentale, una
depressione del livello di coscienza implica un grave insulto cerebrale; Il coma all’inizio dell’ictus di solito
significa che è avvenuta un’emorragia cerebrale massiva o l’occlusione dell’arteria basilare e può anche
suggerire un arresto cardiaco con ischemia cerebrale globale o concomitanti problemi metabolici o overdose
di farmaci
La Glasgow Coma scale è utile per apprezzare la gravità della lesione nei pazienti con alterazioni del livello
di coscienza, prevede un punteggio che va da 3 a 15; Si basa sulle migliori risposte alla stimolazione
dell’apertura degli occhi, dell’espressione verbale e del movimento degli arti
Apertura degli occhi: Spontanea 4 ; Alla stimolazione verbale 3 ; Alla stimolazione dolorosa 2 ; Assente 1
Risposta verbale: Conversazione orientata 5 ; Conversazione confusa 4 ; Parole non appropriate 3 ; Suoni
incomprensibili 2 ; Assente 1
Risposta motoria: Obbedisce 6 ; Localizza 5 ; Si ritrae 4 ; Anormale flessione 3 ; Anormale estensione 2 ;
Assente 1
GCS vanno valutate le dimensioni, l’uguaglianza e la reattività delle pupille allo stimolo fotomotore, la
posizione degli occhi a riposo, il riflesso occhi di bambola, i riflessi corneali
l’assenza del riflesso occhi di bambola e del riflesso corneale indica che il deterioramento cerebrale ha
raggiunto il tronco dell’encefalo e la situazione è di estrema gravità con pericolo di morte imminente del
paziente
Può essere presente alterazione del respiro con respiro periodico di Chyne Stokes in caso di danno
corticale,o può essere presente iperpnea neurogena in caso di danno troncale (40- 60 atti/min profondi che
possono preludere l’arresto respiratorio)
L’anamnesi e l’esame obiettivo tra ictus ischemico ed emorragico spesso sono sovrapponibili, pertanto per
differenziare i due tipi di ictus è necessario eseguire la TAC encefalo senza mezzo di contrasto in regime di
urgenza indifferibile
Tac e angiografia
La TAC è spesso normale nelle prime ore dopo un ictus ischemico; Dopo 24- 48 ore dall’evento, si ha
un’area di ipodensità nella sede dell’insulto ischemico; La TAC non evidenzia lesioni ischemiche in sede
cerebellare o troncale anche dopo 24- 48 ore dall’evento a causa della presenza di artefatti dovuti alle ossa
craniche; in questi casi risulta utile la RMN del cervelletto e del tronco dell’encefalo; La TAC , nelle prime ore
da un ictus emorragico, evidenzia una iperdensità, che a seconda del tipo di emorragia può essere
rappresentata da: un’area di iperdensità intraparenchimale (emorragia intraparenchimale) o circondare
l’encefalo come se lo verniciasse (emorragia sub aracnoidea)
SEDE ICTUS: La sede dell’ictus può essere definita con l’esame clinico neurologico, nel paziente senza
compromissione dello stato di coscienza, e naturalmente mediante esame TAC encefalo o RMN encefalo e
tronco dell’encefalo
GRAVITà ICTUS: Viene stabilita clinicamente in base al livello di coscienza, alle funzioni motorie, alle
funzioni cerebellari ed è utile per la prognosi ed il trattamento dell’evento ischemico o emorragico.
Sono state elaborate scale valutative della gravità sia dell’ictus ischemico, utili oltre che per la prognosi, per
determinare se il paziente è candidato o meno al trattamento trombolitico, sia per l’emorragia subaracnoidea
utilizzate anche per determinare il momento della graffettatura o della spiralizzazione dell’aneurisma.
VALUTAZIONI GENERALI DEL PAZIENTE CON ICTUS
Anamnesi, esame obiettivo neurologico, cardiaco, dei vasi arteriosi, cutaneo (petecchie ed ecchimosi
indirizzano verso una emorragia secondaria ad una discrasia ematica o ad una coagulopatia); ECG che può
evidenziare l’aritmia responsabile dell’ictus cardioembolico, od evidenziare alterazione elettrocardiografiche
che sono la conseguenza dell’ictus; Nei pazienti con segni e sintomi di ictus è importante controllare che non
siano