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MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO
Le malattie respiratorie sono delle patologie molto importanti perché hanno un alto tasso di mortalità,
ai primi posti: cancro del polmone, BPCO e infezioni respiratorie.
Obiettivo clinico UTIR
- Trattamento della grave insufficienza respiratoria ipossiemica o ipossiemica-ipercapnica con
trattamento farmacologico e con ventilazione meccanica non invasiva
- Garantire monitoraggio clinico e strumentale continuo dei parametri vitali fino al superamento
della fase critica
Paziente acuto
Lung failure (danno del parenchima): alterata ventilazione-perfusione, shunt, alterata diffusione.
ipossiemia
Pump failure (danno del centro del respiro, SN periferico, muscoli respiratori, parete toracica):
ipoventilazione alveolare. Ipossiemia + ipercapnia
In entrambi i casi è presente fatigue, con conseguente esaurimento muscolare: acidosi respiratoria
scompensata, distress respiratorio. Pz è in pericolo di vita.
CPAP: solo in pazienti IPOSSIEMICI, non ipercapnici (BPCO, edema polmonare acuto)
Ventilatori: per pz ipossiemici o ipercapnici
Svezzamento dalla ventilazione invasiva/tracheo: si diminuiscono i tempi della ventilazione, quando
il pz riesce a ventilare da solo si toglie la cannula e si chiude la tracheostomia. Si passa alla
riabilitazione.
Adattamento alla ventilazione domiciliare: pz neuromuscolari, anche per pz con apnea notturna,
importante il training.
Paziente neuromuscolare: dalla NIV alla tracheo.
Semeiotica respiratoria
Approccio clinico alle patologie prevede:
Anamnesi: raccolta di dati relativi al paziente tenendo conto della patologia prossima (es.
• tosse secca o accompagnata da espettorato, da cosa viene scatenata da tosse, qualità
dell'espettorato, presenza di sangue (emoftoe), dispnea a risposo o da sforzo, dolore toracico
a parete o viscerale/pleurico (la pleura ha fibre dolorifiche, il polmone no), etc), remota, la
fisiologia e la familiarità.
Esame obiettivo del torace
• ◦ Ispezione: ci dice come respira il paziente (se l'addome non viene utilizzato spesso
utilizzano il diaframma e muscoli accessori), la frequenza respiratoria (14-16 sono
fisiologici) ci aiuta a capire il grado di compromissione del paziente, presenza di cianosi,
si può osservare se il paziente utilizza i muscoli accessori per la respirazione, osservare se
c'è simmetria dei movimenti del torace durante la respirazione (sternocleidomastoidei con
infossamento del giugulo e infossamento delle fossette delle clavicole);
◦ Palpazione: utilizzare la mano a piatto o di taglio sulla parete del torace della persona,
invitandola a dire una parola con molte consonanti (trentatrè) in modo tale che la colonna
d'aria presente in trachea vibri, la quale si espande lungo le vie aeree di periferia arrivando
fino alla mano posta sul torace. Questo fremito (FVT) deve essere uguale in tutte le zone
del polmone: se è aumentato (addensamento/polmonite) o ridotto (pneumotorace) siamo
di fronte ad una condizione di patologia.
◦ Percussione: manovra manuale posizionando una mano a piatto sul torace e si va a
percuotere utilizzando il dito medio; se il suono risulta essere più basso/ottuso (come
quello che si sente se si percuote la coscia) significa che c'è qualcosa di addensato, se
115
Assistenza infermieristica in Medicina Specialistica
invece è presente un suono timpanico alto vuol dire che possiamo essere difronte ad uno
pneumotorace o enfisema.
◦ Auscultazione: attraverso il fonendoscopio.
Esami diagnostici
•
1) Esami ematochimici
2) Esami microbiologici
3) Radiologia
a) Rx del torace posteroanteriore (specificando se è stata effettuata in piedi o al letto) per essere
fatta correttamente il paziente deve essere ben appoggiato alla pellicola da impressionare, con
le mani posizionate sui fianchi e deve spingere i gomiti in avanti, in modo tale da andare a
dissociare l'ombra delle scapole dal torace (che potrebbe andare a creare un artefatto). È
sempre necessario avere due proiezioni perché è necessario che sia presente anche
un'immagine che ci descriva la profondità, di conseguenza si esegue anche una lastra in
posizione laterolaterale.
lastra negativa infiltrato/consolidamento polmonite
carcinoma polmonare pneumopatia infiltrativa diffusa pleurite basale 116
Assistenza infermieristica in Medicina Specialistica
b) TAC toracica viene effettuata dopo una lastra del torace al fine di avere una conferma alla
diagnosi; è possibile anche iniettare il mezzo di contrasto nelle arterie polmonari eseguendo
quindi un angio-TAC (serve per escludere o confermare la diagnosi di embolia polmonare).
Angio-TAC embolia polmonare TAC embolia
c) Quando si ha una lesione polmonare è possibile effettuare anche la TAC-PET, esame che
prevede l'introduzione nelle vene di uno zucchero radiomarcato, il quale viene captato da
organi ad alto metabolismo (cervello e fegato positivi, polmone negativo); la PET è molto
importante perché permette di osservare l'eventuale presenza di linfonodi che captano, e
quindi se sono metastatici o no, cambiando lo stadio del tumore.
TAC-PET linfonodo che capta
4) Broncoscopia: le lesioni che si possono incontrare possono essere centrali (singole o multiple) o
periferiche (noduli [diametro < 3 cm], massa [diametro > 3 cm], forma infiltrativa diffusa).
Serve una biopsia transbronchiale (TBB), se sono troppo periferici può essere necessario un
agoaspirato transtoracico (rischio pnx) 117
Assistenza infermieristica in Medicina Specialistica
5) Prove di funzionalità respiratoria: è possibile valutare la ventilazione, ovvero la capacità di
muovere l'aria all'interno dei polmoni, e gli scambi gassosi, ovvero lo scambio di ossigeno
dall'alveolo al sangue e di anidride carbonica dal sangue all'alveolo.
I primi dati da osservare sono i volumi polmonari statici, cioè quelli che posso mobilizzare senza
effettuare un grande sforzo;
per misurarli si usa lo spirometro che ci permette di individuare:
- Capacità vitale, ovvero il volume di aria che viene spostato tra un’ispirazione massima e
un'espirazione massima (4,2L o 3,9L). La capacità vitale è alterata quando si ha una riduzione
del 20% e quindi si dice che il paziente ha una sindrome restrittiva.
- La somma della capacità vitale e del volume residuo da la capacità polmonare totale.
- Dopo la misura dei volumi si deve effettuare la manovra di espirazione forzata: consiste nel
svuotare completamente i polmoni nel minor tempo possibile soffiando con tutta la forza che
il paziente ha; questa manovra crea una curva particolare.
- Grazie a questa curva si va a misurare il volume di espirazione massima nel primo secondo
(VEMS-FEV1), che rappresenta l'indice più importante di bronco ostruzione, e la capacità
vitale forzata;
- questi indici devono essere rapportati tra di loro (FEV1/CVF) (indice di Tiffeneau) e deve
essere superiore a 70: quindi ogni individuo sano, in un secondo, deve essere in grado di
eliminare il 70% dell'aria presente. Se ne butta fuori meno del 70% il paziente è ostruito.
Di conseguenza si parlerà di insufficienza ventilatoria di tipo ostruttivo (asma, BPCO,
bronchioliti) o di tipo restrittivo (patologie dalla gabbia toracica, patologie neurmuscolari, lesioni
occupanti spazio e fibrosi polmonare).
L'ultima fase della spirometria prevede il test di broncodilatazione e, una volta constatato che il
soggetto è ostruito, si somministra un aerosol con broncodilatatori e si verifica, dopo 20 minuti
come si è comportato: se il paziente migliora del 12% e di 200 mL allora l'ostruzione è reversibile
(asma bronchiale), se non è reversibile si ha una BPCO e quindi l'ostruzione peggiorerà nel corso
del tempo.
Un altro test che si può effettuare è quello della funzionalità polmonare: si fa inalare al paziente
una miscela di gas che contiene una piccola quantità di CO, il paziente ispira tiene il fiato per 3
secondi e successivamente espira in un sacchetto, in cui si andrà a misurare la quantità di CO: in
un soggetto sano non è presente perché si lega totalmente all'emoglobina, se ne rimane si può
calcolare il deficit di passaggio.
La risultante delle alterazioni alla ventilazione o allo scambio è costituita dal sangue arterioso
periferico, quello che va ai tessuti; è possibile campionarlo quindi con l'emogasanalisi arteriosa
(pH: 7.35-7.45; PaO2: >80mmHg; PaCO2: 35-45 mmHg; HCO3: 23-25 mmeq/l): con alterazioni
dell'ossigeno nel sangue si ha un'insufficienza respiratoria parziale, se invece l'ossigeno è ridotto
e l'anidride carbonica è aumentata si ha un'insufficienza respiratoria globale, potrà essere
compensata o scompensata a seconda se il pH è nei range di normalità.
Per somministrare l'ossigeno si possono usare: gli occhialini nasali (ma non si ha un'ossigenazione
controllata), mascherine facciali (somministrazione incontrollato), maschera con resevoir (arriva al
70% di ossigeno), maschera di Venturi (sistema più efficace per somministrare ossigeno in modo del
tutto controllato), scafandro (concentrazione di ossigeno al 100%).
6) esami endoscopici: broncoscopia e fibrobroncoscopia; vanno ad individuare il tipo di lesione: se
è centrale (singola o multipla) e periferica (nodulo < 3cm, massa > 3cm e forma infiltrativa
diffusa). Dopo aver individuata la lesione è possibile effettuare una biopsia ed aspirare anche i
linfonodi reattivi; con i noduli molto periferici, che sono impossibili da raggiungere con il
broncoscopio, si esegue l'ago aspirato transtoracico, ovvero si raggiunge il nodulo facendo
penetrare un ago dall'esterno. Questa procedura può essere effettuata anche in caso di pleurite.
7) esami citologici
8) esami istopatologici 118
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Insufficienza ventilatoria
Tipo ostruttivo: asma, BPCO, bronchioliti
Tipo restrittivo: patologie della gabbia toracica, patologie neuromuscolari, lesioni occupanti spazio,
fibrosi polmonare.
Broncostenosi
Ostruzione bronchiale
Asma e BPCO: malattie che colpiscono i bronchi.
• Bronco sano: ha un determinato diametro, muscolatura liscia che lo circonda e delle ghiandole
che producono muco. Il muco ha il compito di intrappolare gli agenti esogeni e portarli dalla
periferia al centro per farli espellere
• Bronco malato: Muscolatura molto più spessa, all’interno del bronco c’è molto più muco, il
à
diametro è più piccolo broncostenosi
si percepisce all’esame obiettivo del torace con la presenza di rumori secchi sopra al
Broncostenosi:
murmure vescicolare
Diagnosi di ostruzione bronchiale
• Spirom