Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 5
Medicina psicosomatica Pag. 1
1 su 5
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MEDICINA PSICOSOMATICA

Nella storia della medicina corpo e mente venivano prese in considerazione nella loro totalità, quindi non erano scisse. Il quadro della medicina sino al 700 è stato portato avanti da Paracelso, in cui il rapporto tra rappresentazione e malattia può indurre fenomeni quali fisiologia e malattia. Paracelso infatti dice "l'immaginazione può creare fame e sete" e di fatto nel rapporto tra corteccia e ipotalamo si muovono emozioni e sentimenti; e ancora "possono produrre elementi immaginativi delle secrezioni" (non solo sudorazione). Il rapporto stretto tra corpo ed emozioni è il punto fondamentale di partenza. Il modello psicosomatico: una linea è il rapporto tra psiche e soma. L'altro aspetto è quello della psiche non come a sé stante, ma la mente può essere capacità di generare patologie. Anche se oggi abbiamo molte ricerche tra rapporto tra stile di vita e malattia ancora non.c'è un risultato definitivo. La psicoterapia, comunque, sta di fatto che agendo per via psichica è una forma che cura in modo puro lamente del terapeuta. Ci sono tante proposte di carattere concettuale: il modello psicogenetico di Groddeck, Alexander, Bahnson, Minuchin che mettono il discorso diretto nel rapporto esistente psiche che stimola direttamente l'insorgenza della malattia; modelli psicofisiologici come quello della risposta allo stress – ruolo già citato della psiconeuroendocrinologia-; questi due modelli sono affiancati da modelli più globali olistici che comprendono la complessità del rapporto con l'ambiente (madre-bambino, scuola-bambino ecc..) molti disturbi infatti vengono a crearsi in contesti sociali. Se vogliamo partecipare alla dimensione psicosomatica dobbiamo tenere in considerazione il ruolo psicosociale, l'approccio globale della malattia, della biografia dal punto di vista psicologico: quindi insorgenza della malattia, epoca.inappetenza e perdita di peso. Il medico ha prescritto degli esami per confermare la diagnosi di ipertiroidismo e ha consigliato alla donna di consultare uno psicologo per affrontare l'aspetto emotivo legato alla malattia. La donna ha seguito entrambe le terapie, sia quella medica che quella psicologica, e nel corso del tempo ha notato un miglioramento sia dei sintomi fisici che di quelli ansiosi. Questo caso clinico evidenzia come la dimensione psicosomatica possa essere integrata nelle terapie mediche, contribuendo a un miglioramento complessivo della salute del paziente.

Era una paziente che aveva spesso un nodo alla gola; gli attacchi di nervoso capitavano di frequenza più durante il periodo mestruale che duravano circa 1-2 ore al giorno. Soffriva di incubi notturni frequenti, e si svegliava sudorante. - l'insonnia è una patologia di disturbo del sonno-. Aveva disturbi anche gastrointestinali, quando era nervosa aveva difficoltà a respirare profondamente. In una visita a scuola le era stato riconosciuto un ingrossamento della tiroide. Anche il padre ha subìto l'intervento della tiroide, era stato bene. La paziente dopo un periodo di ospedale, si è concluso lo stato di ipertiroidismo, e doveva essere operata, ma lei si rifiutava di operarsi. Il motivo di rifiuto noi sappiamo che non è un fatto razionale, ma irrazionale. È una paziente timida, introversa, con una prevalenza delle funzioni razionali. Dopo un episodio (l'amico gli dice che non è socievole...), gli episodi di incubi notturni ricompaiono. Riusciva bene a

mascherare la sua ansia, i suoi problemi psicologici. Si sposa ed era molto innamorata, l'idea di avere però rapporti sessuali col marito gli era risultata penosa. È dovuto passare del tempo affinché i rapporti sessuali fossero normali. Quindi da un anno soffre da attacchi di ansia, preceduti da incubi, in cui si sveglia con una sensazione di freddo (sogna ad es un cane che le morde la mano). Simbolicamente il cane è una pulsione interna aggressiva. Quindi c'è un conflitto tra l'aggressività che la paziente avrebbe voluto manifestare e il mondo esterno. -Le persone che tendono a introiettare l'aggressività sono più sensibili-le visite dei parenti le provocavano tachicardia, sudorazione, bruciore allo stomaco. Ansia che viene fuori quando ha rapporti sociali. C'è un problema di carattere clinico, endocrinologico che si sposa col problema psicologico. L'approccio psicosomatico ci pone il problema di cosa1- dobbiamo preparare la paziente all'intervento, e questa preparazione implica un coinvolgimento dei chirurghi, i quali non sottopongono il paziente ad un intervento tanto importante se non prima si occupano dell'aspetto psicologico. Quindi si dovrà preparare la paziente, accompagnarla all'intervento chirurgico ascoltandola. 2- sentimento di interiorità che può causare la malattia (può essere prima, come il bozzo, ma anche dopo, la cicatrice). Anche dopo l'intervento l'ansia c'è ma è più pura rispetto alla causa che l'ha determinata. Durante la psicoterapia la psicoterapeuta dichiara che il suo desiderio di essere oggetto di manifestazioni, amore, amicizia era così forte che non aveva il coraggio di ammetterlo a se stessa per paura di essere rifiutata. Il quadro via via con poche sedute si riduce e anche dopo due mesi dall'intervento, gli attacchi di ansia andavano scemando.

finché non sono scomparsi. Con questo caso si mette in evidenza un'altra funzione della psicologia psicosomatica: non solo il rapporto esistente tra insorgenza della malattia e malattia, ma anche l'accompagnamento al trattamento di tipo medico e alle condizioni mediche psicopatologiche. Oggi si è pensato di correlare gli eventi stressanti esterni, dandogli un peso, un punteggio, e l'americano Peghel ha pensato di ordinare tutti gli eventi stressanti interni dandogli un valore, nell'ambito del disadattamento, ad esempio nell'ambito depressivo, andando dai primi agli ultimi eventi, il valore di questi avvenimenti decresce, e quindi il meccanismo di comprensione dell'evento diventa via via sempre più problematico. La conoscenza degli eventi stressanti esterni e rapporto malattia sono importanti per stabilire la relazione della malattia e dimensione-circostanza-quadro in cui la malattia si è manifestata. Nella nostra professione

quindi gli eventi stressanti andranno collocati all'inizio della relazione, specificando l'importanza, la loro intensità e il modo elaborativo del paziente. Scala di Peghel, è un modo per riflettere sull'incidenza dell'evento traumatico e la risposta di tipo corporeo. In cima c'è la morte di un figlio. Questi eventi solo nelle persone resilienti passano in maniera non traumatica. Procedendo sempre più in basso, sarà sempre più incomprensibile la natura stressante dell'evento. Perché diminuisce il peso, il rapporto tra evento e insorgenza della malattia diventa ancora più raro (ad es. "un pignoramento", però può scardinare la vita di un soggetto). Si può capire come le attività emotive si estrinsecano nel visuto con un'intensità via via minore e diversa. Attenzione!! anche eventi piacevoli possono dare inizio a un quadro psicopatologico (la nascita di un)

figlio) che è unalieve depressione; anche il matrimonio o il fidanzamento. Paracelso dice "coloro che si limitano astudiare e trattare gli effetti della malattia sono come le persone che si immaginano di potermandare via l'inverno spazzando la neve sulla soglia della loro porta. Non è la neve che causal'inverno, ma l'inverno che causa la neve".

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
5 pagine
SSD Scienze mediche MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliaunime di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicoterapia e Psicodiagnostica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Settineri Salvatore.