Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
resistenze LIMITAZIONE DEL FLUSSO AEREO
- Distruzione del parenchima polmonare: non c’è infiammazione ma prevalgono i fenomeni distruttivi (gli alveoli
non sono più normalmente conformati), si perde elasticità del polmone ( della forza di retrazione elastica)
↓
LIMITAZIONE DEL FLUSSO AEREO (diminuzione della ventilazione).
E cellule che agiscono i neutrofili, linfociti CD8+ T e macrofagi. I mediatorih sono interleuchina 8, TNFalfa e le proteasi.
Sintomi e fenotipi clinici:
1. Tosse cronica talora intermittente
2. Dispnea (persistente ed evolutiva: peggiora con lo sforzo)
3. Produzione cronica di catarro;
Per la diagnosi prove di funzionalit à respiratoria:
Un rapporto VEMS (Volume Espiratorio Massimo per 1° secondo) / CVF (Capacità Vitale Forzata) < 0,70 post
broncodilatatore conferma la presenza di ostruzione bronchiale e quindi la diagnosi di BPCO.
Diagnostica della BPCO:
- Radiografia del torace esclusione di altre malattie e valutazione di eventuali comorbidit à (due malattie). Avrà
un torace a botte , cioè le coste sono più orizzontali, il diaframma sarà appiatito.
- Volumi polmonari e/o capacità di diffusione
- Saturimetria e/o EGA identificazione della necessit à di ossigeno terapia
- Valutazione di un deficit di alfa1antitripsina pazienti di origine caucasica con BPCO al di sotto dei 45 anni di
età e forte familiarità con BPCO
Diagnosi differenziale: la sintomatologia si riscontra in molte altre malattie respiratorie come TBC, bronchiolite
obliterante, bronchiectasie, asma bronchiale. Si valuta la presenza di comorbidità.
Fenotipicamente il paziente si presenta con questa manifestazioni:
PINK PUFFER con enfisema (assenti magari da cianosi) hanno ortopnea
BLUE BOATER cianotico, obeso, catarroso entrambi
Si valuta anche l’ostruzione che si può “misurare” valutando il grado di dispnea:
- Grado 1 non ha dispnea a meno che non fa uno sforzo fisico importante;
- Grado 2 compare dispnea con camminata veloce ed in salita;
- Grado 3 paziente allettato, non riesce a respirare normalmente;
Si valuta la gravità dell’ostruzione classificazione dell’ostruzione in base alla VEMS su broncodilatazione:
- Gold 1: lieve quando la FEV >80% del normale
1
- Gold 2: moderato 50%<FEV <80%
1
- Gold 3: grave 30%<FEV <50%
1
- Gold 4: molto grave FEV <30%
1
Comorbidità: Malattie cardiovascolari (cardiopatia ischemica, FA, scompenso, ipertensione), sindrome metabolica
(diabete obesità), osteoporosi, ansia e depressione, disfunzione dei muscoli scheletrici, bronchi ectasie, tumore
polmonare;
Valutare riacutizzazioni : a BASSO rischio (anche con nessuna ospedalizzazione) o ad ALTO rischio (con più di una
ospedalizzazione). Molto spesso dipende da virus, batteri (micoplasmi, pseudomonas).
Terapia BPCO:
- Smettere di fumare (identifica i fumatori, consiglia di smettere, chiedi volontà di smettere sempre, aiutalo a
smettere, programma la visita di controllo)
- sintomi: migliorare la qualità di vita e l’affaticabilà allo sforzo
↓
- rischio: prevenire l’evoluzione , prevenite e trattare le riacutizzazioni e la mortalità;
↓ ↓
Terapia farmacologica:
- Beta2agonisti (breve/lunga azione) = broncodilatatori
- Anticolenergici (broncodilatatori a breve/a lunga durata)
- Methiexantine (broncodilatatori per OS)
- Steroidi sitemici (solo nelle riacutizzazioni)
Altri presidi:
- Vaccinazione antiinfluenzale e antipneumococcica;
- Antibiotici (solo nelle riacutizzazioni);
- Mucolitici (se espettorato vischioso);
Non antitussigeni, non vasodilatatori (basentan), esercizio fisico (almeno 6 settimane di training e poi a casa),
ossigenoterapia (18h al giorno), NIV, riduzione chirurgica swi columi polmonari (forme enfisematose).
Riacutizzazioni nella BPCO: evento acuto caratterizzato da un peggioramento dei sintomi respiratori rispetto alla
variabilità quotidiana degli stessi e che chiede una variazione del trattamento farmacologico .
- Minimizzare l’impatto clinico della riacutizzazione
- Prevenire la comparsa di riacutizzazioni successive
Esami durante la riacutizzazione:
EGA (ospedale) PaO2< 60mmHg associata o meno a PaCO2>50mmHg in aria ambiente = insuff. respiratoria
Radiografia del torace : utile per escludere diagnosi alternative
ECG : diagnosi di patologia cardiaca coesistente
Emocromo: identifica policitemia, anemia o sanguinamento
Espettorato purulento nel corso di una riacutizzazione trattamento antibiotico empirico
Esami ematochimici: identificazione di alterazioni elettrolitiche, iperglicemia, malnutrizione
Esame spirometrico: non raccomandato nel corso di riacutizzazione
Quando andare in ospedale nella BPCO:
- Aggravamento dei sintomi
- BPCO sottostante grave
- Comparsa di nuovi segni e sintomi
- Fallimento del trattamento farmacologico iniziale
- Coesistenza di gravi comorbidità (diabetico e scompensato)
- Storia con frequenti riacutizzazioni
- Età avanzata
- Supporto domiciliare insufficiente
19 novembre 2014 – Giornata mondiale sulla BPCO
Sindrome delle Apnee Notturne
Definizione: quadro caratterizzato da episodi di ostruzione parziale o completa delle alte vie respiratorie durante il sonno
con interruzione (apnea) o forte riduzione (ipopnea) del flusso aereo, cui segue un risveglio transiente che conduce ad
una ripresa della permeabilità normale delle alte vie aeree.
La sindrome di apnee notturne (OSAS – Obstractive Seep Apnea Syndrome) è forma molto comune. In queste forme di
apnee notturne ci rientra anche il russamento (il 20% della popolazione russa) e una delle cause del russare è che si ha
un ingombro al livello rinofaringeo.
Si domanda di solito al paziente, ma quando lei si sveglia, lo sa che smette di respirare? Qualche volta il paziente non va
in apnea ma presenta una riduzione delle frequenza del respiro (ipopnea, ipos = meno). Il paziente spesso si risveglia
(un picco pressorio di solito) e ricomincia a respirare normalmente=sonno interrotto. E’ un problema delle alte vie
respiratorie, tra rinofaringe, orofaringe e lipofaringe (tra oro e rino). Alcune volte la sindrome può essere favorita da un
interessamento dalle basse vie (una BPCO è associata in paziente obeso alla sindrome).
Epidemiologia: nelle forme meno gravi si possono avere sia bambini che adulti. Il 20% della popolazione adulta è colpita.
1 su 5 della popolazione russa. Le forme severe sono 1 su 15 sono di tipo severo, nel senso che avere dei disturbi del
sonno caratterizzati da ipopnea o apnea espone ad una serie di rischi: ridotta ossigenazione al livello dell’encefalo, che
provoca disturbi cognitivi.
Complicanze : si presentano quadri di insufficienza respiratoria, ipossici e ipercapnico (insuff. respiratoria globale). Può
scatenare delle aritmie, tipo la fibrillazione atriale. Nel risveglio può presentare un picco pressorio. Vediamo così durante
le registrazione della notte dei picchi che non dovrebbero esserci. La pressione durante la notte di solito cala e questo fa
parte del ritmo circadiano della persona. Ci possono essere fattori di rischio per uno scompenso cardiaco o cuore
polmonare. Altri rischi possono esserci degli infarti al livello cardiaco o stroke. Le persone grasse russano di più delle
persone magre. Questo il rischio di fare delle OSAS.
Fattori di rischio: se un paziente fuma, e tende ad essere grasso (I blu blothers). Molto più importante non prendere il
BMI (in un obeso), non una circonferenza della vita grande oppure essere sovrappeso, ma avere un determinato
diametro del collo. L’OSAS avviene alle vie aeree respiratorie. Nell’obesità si alterano moltissimo i parametri. C’è una
infiammazione di basso livello sistemica (frequente trovare negli obesi una VES aumentata, anche senza focolai
infettivi). Un grado di infiammazione modesta nel sottostante tipica del soggetto obeso. Tutte le alterazioni metaboliche
(resistenza all’insulina). Il fatto di avere una infiammazione sistemica, quindi alterati livelli di alcune citochine
infiammatorie, hanno un endotelio disfunzionale, attivato e c’è il rischio di ipercoagulobilità o di tipo trombotico.
L’endotelio attivato vuol dire che esprimono sulla superficie molti più recettori, tra i quali le selettine, che servono ad
acchiappare le cellule nel livello sanguigno e fare in modo che aderiscano al livello sottostante. Nell’obesità c’è un
alterazione dei meccanismi “stress ossidativo” (iperproduzione di ossido nitrico) che altera la funzione endoteliale. Quello
che succede nell’OSAS è rappresentano da una incoordinazione motoria che è associata ad una alterazione della forza
di contrazione/espansione dei muscoli che dilatano il faringe, combinate queste due cose al livello del palato(questo si
abbassi) ed ostruisce le vie aree alte. Dimensioni del collo.
Sintomi dell’OSAS: sono notturni e diurni. Qualche volta la diagnosi si fa quando il paziente racconta che la mattina si
sveglia e ha mal di testa (cefalea mattutina). Questa può essere una spia delle apnee notturne. Un altro sintomo è la
sonnolenza che si addormentano facilmente. Il sonno è poco ristoratore perché si svegliano in continuazione. A volte
hanno disturbi cognitivi, perché chi non dorme il giorno non può essere mentalmente brillante. Durante la notte russano.
Si domanda alla moglie. Dal russa mento, si chiede se smette di respirare. Apnee osservabili, che riferisce chi dorme
accanto a te. Qualche volta c’è nicturia, qualche volta suda (diaforesi = sudorazione abbondante). Quando si sveglia
sente un restringimento al livello della gola (al livello del faringe).
Come si fa la diagnosi?
Attraverso anamnesi circostanziata al paziente ed ai suoi famigliari. Sapere se qualcun altro in famiglia presenta lo
stesso disturbo o se ha subito qualche intervento chirurgico (tonsillectomie : venivano strappate ai bambini, che
determinavano alterazioni al livello della motilità; adenoidecomie = parziali). Abbondante assunzione di cibo durante il
pasto serale, consumo di alcool.
L’esame obiettivo : il paziente ha altre malattie di tipo respiratorio del apparato respiratorio inferiore (dall’otorino,
attraverso una laringoscopia per verificare se c’è un alterazione motilità di questa parte).
La diagnosi strumentale si fa tramite la polisonnografia. Si ospedalizza il paziente per tre giorni (oppure a casa, se sa
usare l’apparecchio. Cosa si fa? Monitora la saturazione notturna.
Diagnosi più semplice? Si mette un saturimetro che registra il tutto dalle 10 di sera e si leva alle 6 di mattina.
L’apparecchio registra cadute della saturazione. Può dare delle indicazioni se fare o meno degli esami più complessi.
<