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METODI DI ACCERTAMENTO
Nei casi comuni, l’accertamento della morte si attua mediante l’osservazione diretta dei fenomeni
cadaverici.
Quando intervengono motivi di urgenza si deve fare ricorso all’ausilio di apparecchi o strumenti
con impiego dell’elettrocardiografia.
DIAGNOSI DI MORTE CARDIACA: la morte per arresto cardiaco si ritiene avvenuta qualora la
respirazione e la circolazione siano cessate per un tempo tale da comportare la perdita irreversibile
di tutte le funzioni dell’encefalo. L’arresto del cuore si accerta con metodi semiologici e metodi
strumentali: l’esame clinico diretto fa rilevare la scomparsa del polso arterioso periferico alle
radiali, alle carotidi e alle femorali; Prove di circolazione; elettrocardiogramma.
L’arresto del cuore per la durata da 20 a 30 minuti garantisce la morte.
DIAGNOSI DI ARRESTO RESPIRATORIO: si rileva il completo silenzio respiratorio
all’ascoltazione del torace e l’arresto assoluto della ventilazione polmonare.
DIAGNOSI DI MORTE CEREBRALE: è la perdita irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo.
Alla morte del tessuto nervoso conseguono l’arresto delle funzioni cerebrali, la cessazione della
respirazione spontanea, e il silenzio assoluto dell’attività elettrica cerebrale.
RISCONTRO DIAGNOSTICO
Sul cadavere si possono praticare tre differenti operazioni: l’autopsia a scopo di riscontro
diagnostico,l’autopsia giudiziaria e la dissezione anatomica.
Riscontro diagnostico: è l’esame del cadavere per finalità meramente cliniche.
Il Regolamento di polizia mortuaria(art 37)dispone che siano sottoposti a riscontro diagnostico i
cadaveri delle persone decedute senza assistenza medica, trasportati a un Ospedale o deposito di
osservazione od obitorio, nonché i cadaveri di persone decedute negli Ospedali,nelle cliniche
universitarie e negli istituti di cura privati quando i rispettivi direttori, primari o medici curanti lo
dispongono per il controllo della diagnosi o per il chiarimento di quesiti clinico-scientifici.
Può disporlo anche il Coordinatore dell’ASL sui cadaveri di persone decedute a domicilio quando la
morte sia dovuta a malattia infettiva diffusiva o sospetta di esserlo o quando sono dubbie le cause di
morte. Quindi il riscontro diagnostico ha la finalità di accertamento della causa della morte, il
chiarimento di requisiti medico-scientifici relativi al singolo caso, la verifica della cause della morte
nelle persone decedute a domicilio per una malattia infettiva diffusa o sospetta di esserlo.,
l’accertamento della causa della morte delle persone decedute a domicilio quando sussiste il dubbio
sulle cause della morte stessa.
Nessuno può opporsi al riscontro diagnostico ed è obbligatorio quando trattasi di persone decedute
senza assistenza medica in qualsiasi luogo e poi trasportate in Ospedale o obitorio.
Il riscontro diagnostico è eseguito dall’anatomo-patologo universitario o ospedaliero o da altro
sanitario competente incaricato del servizio,i quali devono evitare mutilazioni o dissezioni non
necessarie. Al riscontro può assistere il primario o il medico curante. Eseguito il riscontro il
cadavere deve essere ricomposto con la migliore cura.
Autopsia: è ordinata dal magistrato, va effettuata nei casi di omicidio certo o sospetto, nei casi di
suicidio, nei casi di morte improvvisa, nei casi di sospetta violenza dei diritti umani, negli incidenti
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stradali, negli infortuni sul lavoro, malattie professionali ,incidenti domestici catastrofi naturali,
morte in condizione di detenzione carceraria, cadaveri non identificati.
Il Regolamento di polizia mortuaria(art 45)prescrive che le autopsie debbano essere eseguite da
medici abilitati all’esercizio della professione.
L’autopsia giudiziaria segue normative diverse. Le norme di attuazione del Codice di procedura
penale dispongono : “ se per la morte di una persona sorge sospetto di reato, il procuratore della
Repubblica accerta la causa della morte e ordina l’autopsia secondo le modalità previste dall’art.
360 del cpp ovvero fa richiesta di incidente probatorio, dopo avere compiuto le indagini occorrenti
per l’identificazione”. L’autopsia è il tipico accertamento tecnico non ripetibile perché compiuto sul
cadavere, il cui stato è soggetto a modificazione con pericolo di produrre l’alterazione o la
distruzione dei reperti.
L’autopsia consiste: nell’ispezione esterna, che contiene la descrizione degli indumenti, i caratteri
identificativi della persona, i fenomeni cadaverici e le lesioni riscontrate; l’esame interno che
consiste nell’apertura del cranio, torace e dell’addome con la descrizione degli organi ivi contenuti
nonché l’esame dello speco vertebrale, dei grossi vasi delle ossa e delle articolazioni, se necessario;
la relazione peritale che comprende la diagnosi anatomica delle alterazioni riscontrare e la diagnosi
medico-legale in relazione alla causa della morte e ai quesiti posti dal magistrato.
DISSEZIONE ANATOMICA: il regolamento di polizia mortuaria dedica il capo VI al rilascio di
cadaveri a scopo di studio., cadaveri che non siano richiesti da congiunti.
SOPRALLUOGO GIUDIZIARIO
Consiste nella ispezione di luoghi e di cose per accertare le tracce e gli altri effetti materiali che il
reato abbia lasciato. Tale operazione richiede la collaborazione tra la magistratura inquirente, la
polizia scientifica e la medicina legale.
Il sopralluogo è un mezzo di ricerca della prova che viene disposto dall’autorità
giudiziaria( Pubblico Ministero o Giudice nel dibattimento) con proprio decreto motivato da findati
indizi di reato. La copia di tale decreto deve essere trasmessa all’indagato e a chi abbia la
disponibilità del luogo in cui è eseguito il sopralluogo. Può intervenire anche il medico per
operazioni che richiedono specifiche competenze tecniche. Tali sopralluogo hanno origini remote
nella storia. Già si ritrovavano nell’antico Egitto del II secolo, nel medioevo gli Statuti dei
principali Comuni italiani imponevano la presenza dei medici al sopralluogo giudiziario. La tecnica
del sopralluogo si è andata sempre più perfezionandosi fino all’epoca moderna quando i Codici di
procedura penale dettero una regolamentazione assai precisa. Le scuole di criminalistica sorte tra la
fine dell’800 e i primi del 900 portarono notevoli contributi allo studio teorico-pratico del
sopralluogo giudiziario. In Francia,Bertillon ideò un metodo di segnalamento antropometrico; in
Italia Ottolenghi fondò la Polizia scientifica nel 1907. sorse poi la teoria dell’interscambio, avanzata
da Locard secondo la quale il delinquente lascia sempre qualcosa sulla scena del delitto. Influenza
singolare esercitarono poi numerosi romanzi polizieschi come Sherlock Holmes. Notevoli contributi
furono apportati dall’antropologia dal perfezionamento della fotografia giudiziaria dalla segnaletica
e dai sistemi di identificazione, da ricordare in proposito la scuola di Losanna.
Le regole per eseguire sopralluoghi giudiziari vennero stabilite e ordinate secondo una visione
metodologica articolata in 4 fasi:
l’atto di accesso e l’esame ispettivo della località, la descrizione verbalizzata dello stato dei luoghi,
la documentazione grafica delle cose trovate e descritte, la ricerca e il prelievo delle tracce e dei
corpi del reato.
ISPEZIONE DELLA LOCALITA’
L’esame della località da ispezionare deve essere fatto in modo accurato, minuzioso,
paziente,metodico e il più completo possibile,procedendo dal generale al particolare,dall’essenziale
all’accessorio. 24
Bisogna esaminare ogni minimo dettaglio anche se insignificante in apparenza. Durante il
sopralluogo occorre parlare poco e osservare molto.
ATTO DI ACCESSO
L’ispezione inizia con l’atto di accesso ai luoghi, che possono essere una località aperta o coperta,
un veicolo,un locale chiuso. È necessario che la località venga delimitata e protetta onde evitare
l’accesso a estranei .
LOCALITA’ APERTE
Il luogo aperto può riguardare la pubblica via, un posto isolato di campagna,un litorale marino,una
strada ferrata e cosi via. Occorre osservare e descrivere i caratteri del terreno, vanno notati i
dislivelli, i sentieri,i corsi d’acqua, le fosse, i pozzi, bisogna annotare la presenza di mura,siepi,
palizzate o cancellate.
Si deve accertare poi lo stato di umidità e la temperatura ambientale che incidono sul periodo di
decomposizione del cadavere. L’attenzione andrà rivolta alla ricerca dei segni di colluttazione,come
calpestamento del terreno, arbusti troncati, indumenti stracciati, gocce di sangue, impronte di vario
genere.
Bisogna corredare la descrizione con disegni, planimetrie e fotografie metriche in modo da
calcolare le misure e le distanze in maniera precisa.
AMBIENTI CHIUSI
L’ispezione inizia dalle vie di accesso, che possono essere scale,atri,cortili,corridoi,ascensori ecc.
andrà notato se gli accessi sono aperti o chiusi e se presentano segni di effrazione.
Si farà attenzione allo stato delle serrature, delle porte delle finestre e cosi via.
Si darà uno sguardo panoramico alla stanza e ai locali adiacenti facendo attenzione a non
modificare l’ordine delle cose, a non calpestare o cancellare tracce o impronte. Subito si eseguono
le prime fotografie e rilievi grafici e planimetrie. Dei singoli locali si forniscono le generalità come
ampiezza, larghezza, stato delle porte e del pavimento. Si deve vedere la temperatura,l’umidità,la
ventilazione degli ambienti e gli odori avvertibili che rivelano la presenza di indizi vari.
Quindi di descrive ciò che si trova nel locale, mobili, oggetti e segni vari. Importante è anche la
presenza di resti di cibo, di medicinali ,di liquidi o di polveri che sono da prelevare per sospetto di
avvelenamento. Se ci sono segni di proiettili bisogna fare attenzione; da reperire anche giornali e
mozziconi di sigarette. Bisogna ispezionare anche i locali annessi come cucina, bagno ripostigli
verificare gli impianti elettrici, le tubature i lavandini. Ogni oggetto deve essere minuziosamente
esaminato per la ricerca di impronte e tracce varie.
ESAME DEL CADAVERE
Al medico che partecipa al sopralluogo è affidato l’esame del cadavere ancora giacente sul posto
dove fu trovato.
La prima cosa da vedere è l’ubicazione del cadavere cioè vedere dove si trova il corpo, precisare la
posizione e l’atteggiamento del cadavere. Il cadavere può apparire conservato oppure modificato da
mutilazioni, deprezzamenti, amputazioni traumatiche,alterazioni distruttive cadaveriche e cosi via.
Le mutilazioni possono essere la causa della morte come anche possono essere state inferte post
mortem. Bisogna verificare lo stato de