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REATO
42 La vittima di reato nel processo penale
• Tema della vittimizzazione secondaria = effetti negativi derivanti dall'attività difensiva del reo.
• Negli ultimi decenni la criminologia si è concentrata sulla vittima → studi e proposte di intervento.
• Negli ultimi anni è aumentata la sensibilità a questi problemi → evoluzione, riconoscimento e tutela
dei diritti delle vittime di reato.
• Ambito peritale → le tradizionali indagini medico legali sulle vittime di reato circa l'identificazione
e la quantificazione delle lesioni personali e circa i mezzi e le cause della morte, sono state
recentemente integrate da indagini sempre più ampie e differenziate, di carattere specificamente
psicologico e psichiatrico forense.
• Lo psicologo e lo psichiatra forensi possono essere chiamati a pronunciarsi in merito a fattispecie,
come quelle attinenti alla vittima di reati sessuali, che hanno registrato una notevole evoluzione
(aggiornamenti legislativi) + in merito a realtà di vittimizzazione secondarie + altre diverse
fattispecie di reato in cui l'accertamento di manifestazioni psicopatologiche conseguenti alla condotta
illecita può rilevare ai fini della commisurazione della pena, o della riqualificazione del reato stesso.
Il contributo psichiatrico forense in tema di circonvenzione di incapace
Aspetti normativi e giurisprudenziali
• Nell'ambito delle consulenze psichiatrico forensi sulla vittima di reato → quella in tema di
circonvenzione d'incapace è una delle indagini più frequenti, maggiormente complesse ed aperte ad
interpretazioni differenziate.
• Fattispecie in esame → art. 643 cp → Chiunque, per procurare a sé o ad altri un profitto, abusando
dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore,, ovvero abusando dello stato
d'infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a
compiere un atto che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso , è punito..
• Quindi il reato di circonvenzione di incapace postula:
◦ sussistenza di una condizione di infermità / deficienza psichica del soggetto passivo del reato,
riconoscibile con certezza dall'esterno;
◦ abuso da parte del soggetto agente di tale particolare stato;
◦ induzione della persona al compimento di atto produttivo di un qualsiasi effetto giuridico tale da
poter arrecare danno a lei / altri;
◦ conoscenza da parte del soggetto attivo dello stato di infermità / deficienza psichica della
persona offesa + fine di procurare un profitto a sé o altri (dolo specifico).
• Aspetto centrale = vulnerabilità del soggetto offeso (che altrimenti non avrebbe prestato il suo
consenso).
• La giurisprudenza ha precisato che la sequenza di riconoscimento inferiorità-abuso-induzione deve
seguire una specifica linea temporale e causale = induzione è l'atto finale di un percorso per cui si
passa dal riconoscimento della condizione di inferiorità e vulnerabilità alla coartazione /
sopraffazione della volontà della vittima.
• Il delitto dell'art. 643 cp si distingue nettamente da quello di truffa previsto dall'art. 640 cp. Il primo
è un reato di pericolo, il secondo un reato di danno. Il primo fa riferimento a specifiche condizioni
del soggetto passivo, e non a artifici o raggiri per indurre la vittima a compiere azioni da lui
indesiderate.
• Il delitto di circonvenzione (essendo un reato di pericolo) si realizza già nel momento in cui è
compiuto l'atto capace di produrre un qualsiasi effetto dannoso (non necessariamente patrimoniale)
per la vittima o per altri.
• Abuso → non indica tanto la specifica adozione di mezzi di coartazione e di captazione della volontà
della vittima, quanto il fatto che il soggetto attivo riconosca le condizioni di inferiorità e di
suggestionabilità della vittima e metta in atto una condotta di approfittamento ovvero di
strumentalizzazione della minorata resistenza psichica di quest'ultima.
• La giurisprudenza ritiene che qualsiasi pressione morale possa essere sufficiente a integrare l'abuso,
qualora si riveli idonea allo scopo perseguito, tenuto conto delle condizioni della vittima.
43 • Induzione → può consistere nell'uso di qualsiasi mezzo idoneo a determinare o rafforzare nel
soggetto passivo il consenso al compimento dell'atto dannoso → può essere identificata in un novero
particolarmente ampio di comportamenti, il cui tratto distintivo è comunque quello della
sottomissione della volontà della vittima a quella del reo.
• Tra abuso e induzione deve comunque sussistere un nesso di causalità => ciò esclude che l'attività di
induzione possa esaurirsi nella mera richiesta della vittima di eseguire un determinato
comportamento, ma sottende un'oggettiva forma di “pressione” sulla stessa, con la concretizzazione
di iniziative (diverse da minaccia / uso della forza) finalizzate a piegare la sua libertà decisionale.
• L'articolo in esame prevede la definizione di 3 categorie di soggetti potenzialmente circonvenibili:
◦ minorenni;
◦ infermi psichici;
◦ deficienti psichici.
• Per le ultime 2 categorie è prevista la possibile sussistenza di una “circonvenibilità” anche in assenza
di una preesistente pronuncia di interdizione / inabilitazione.
• I minori sono i soggetti che hanno meno di 18 anni, e per i quali quindi è automaticamente esclusa
un'indagine peritale dato che la legge non stabilisce distinzioni speciali nell'ambito degli stessi.
• Invece per i soggetti maggiori di 18 anni è necessario che sia accertata la sussistenza di una delle
altre 2 condizioni => è proprio sulla presenza di uno stato di infermità o di deficienza psichica che lo
psichiatra forense viene chiamato ad esprimere un parere tecnico motivato.
• “Dica il perito se al momento dei fatti per cui si procede il periziando si trovasse in una condizione
di infermità o di deficienza psichica ex art. 643 cp. Dica altresì se la condizione del periziando fosse
riconoscibile da terzi”.
• Quindi è necessario esaminare non solo la condizione clinica esistente al momento
dell'accertamento, ma compiere una sorta di ricostruzione storica, facendo riferimento alla situazione
sussistente nel momento in cui i fatti si sarebbero realizzati, valutando quanto tale situazione possa
aver condizionato uno stato di inferiorità e di suggestionabilità, e possa essere stata utilizzata da terzi
per indurre la vittima al compimento di atti incongrui, inadeguati, pericolosi.
• Il perito incaricato di valutare la circonvenibilità di un individuo non può limitarsi a valutare le
condizioni psichiche dello stesso, ma deve pronunciarsi anche in merito in qualche modo alla
dinamica dei fatti, ben al di là di elementi tecnici specifici.
• Un'altra difficoltà è il fatto che la sussistenza di una condizione di infermità / deficienza psichica può
essere anche transitoria.
• Nozione di infermità o deficienza psichica (=> presupposti clinici del reato).
• Infermità → il legislatore ha inteso identificare una condizione derivante da una causa patologica,
però usando un termine (infermità psichica) più specifico rispetto a quanto definito riguardo
l'imputabilità (infermità che incide sullo stato di mente).
• Secondo alcuni autori l'infermità circonvenibile dovrebbe solo diminuire ma non escludere la
capacità dell'individuo, perchè l'esistenza di un'incapacità totale di mente impedirebbe l'attuazione
dell'induzione (uno dei requisiti del reato), che richiede il permanere nella vittima di una qualche
capacità di autodeterminazione (completa passività della vittima escluderebbe abuso e induzione).
• Deficienza psichica → la norma non fa riferimento ad un vero e proprio deficit intellettivo, quanto
ad un'ampia serie di condizioni (elaborate dalla giurisprudenza nel corso dei decenni) di carattere
sociale, culturale, ambientale, grazie alle quali la vittima, anche se immune da cause patologiche,
possa risultare sensibile all'azione di abuso e di induzione esercitata dal reo => soggetti che risultano
caratterizzati da condizioni che li rendono particolarmente assoggettabili alle pressioni, agli stimoli e
agli impulsi che altri esercitano coscientemente su di loro.
• Facendo riferimento ad alcune massime della Suprema Corte, questa nozione può ad esempio trovare
applicazione in questi casi:
◦ per vecchi .. donne di temperamento debole e duttile .. analfabeti .. rustici;
◦ in .. tutte le forme non morbose di abbassamento intellettuale, di menomazione del potere di
critica, di indebolimento della funzione volitiva ed effettiva ..;
◦ nei casi di menomazione anche transitoria, purchè la stessa .. integri l'estremo subiettivo di
44 minorata resistenza psichica della vittima ..;
◦ negli stati astinenziali (tossicodipendente indotto a sottoscrivere debiti dietro la promessa della
dose);
◦ per tutti i soggetti che .. a cagione della loro età o del loro stato (siano) particolarmente
assoggettabili alle pressioni, agli impulsi esercitati su di loro ..
• In dottrina le questioni interpretative concernenti l'infermità e la deficienza psichica sono state
discusse e approfondite da parte di insigni giuristi.
• Una volta verificata la presenza di un'infermità / deficienza psichica, il compito del perito è quello di
ricostruire una specifica correlazione causale tra la condizione riscontrata e lo specifico grado di
inferiorità / suggestionabilità del soggetto, nei confronti dell'eventuale induzione esercitata dal reo.
• Questa correlazione non può assumere il connotato di mera probabilità, ma deve essere espressa in
modo chiaro ed univoco, in senso positivo o negativo, oppure (in assenza di elementi sufficienti per
l'una o l'altra affermazione) con l'esplicitazione dell'impossibilità del perito di esprimere un parere
motivato.
La metodologia peritale
• Alle difficoltà interpretative si accompagnano delicati problemi clinici relativi al concreto contesto
dell'accertamento peritale.
• Lo psichiatra forense deve sempre tener conto della condizione di particolare difficoltà psicologica e
relazionale nella quale si trova la possibile vittima di “circonvenzione di incapace” + tener conto del
fatto che molto spesso si tratta di persone che vengono sottoposte all'esame peritale contro la loro
volontà => è comprensibile che il periziando possa esser