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RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE

Quando noi eseguiamo una certa attività nell’esercizio della nostra professione, la

nostra professione deve rispondere a certe norme e in carente osservanza delle quali

noi siamo chiamati a rispondere dal punto di vista penale civile e disciplinare.

Diversamente da altre discipline per le quali l’interesse primo è quello della persona

assistita, per la medicina legale l’interesse primo è del professionista. Quando agiamo

da professionisti dobbiamo sapere i requisiti all’interno dei quali operare. Possiamo

agire solo all’interno di un modello rappresentato da:

- titolo di studio,

- esame di abilitazione,

- iscrizione all’albo

I professionisti possono lavorare solo se sono in possesso di questi 3 requisiti. Per

esercitare una professione non è detto che ci vuole una laurea ( geometri, ragionieri).

Il problema è che se io non sono in possesso dei requisiti o se faccio un attività che

non compete alla mia professione, commetto un reato ( essere chiamati a rispondere

davanti la legge; esempio esercizio abusivo di una professione SECONDO L’ARTICOLO

348 DEL CODICE PENALE, chiunque abusivamente esercita una professione, per la

quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a

sei mesi o con la multa da 103 a 526 euro).

Profilo professionale dell’infermiere:

i profili professionali sono atti normativi che attribuiscono in modo ampio competenze

a una determinata figura. In realtà alcuni profili, soprattutto delle professioni tecniche,

sono totalmente particolareggiati da riecheggiare più le vecchie forme mansionali che

non ambiti alti di competenza. I profili professionali si occupano generalmente della

definizione della figura professionale, del suo ambito autonomo ( Infermiere

responsabile dell’assistenza generale infermieristica) e del suo ambito

collaborante ( infermiere e medico responsabili nel capire i bisogni di salute

della persona e della collettività, lavorare per partecipare di intende una

attività autonoma ma svolta in equipe).

federazione nazionale collegio IPASVI e codice deontologico, insieme al patto

infermiere-cittadino sono fondamentali per la professione infermieristica.

OBIETTIVI FORMATIVI QUALIFICANTI: I laureati nella classe sono dotati di

un'adeguata preparazione nelle discipline di base, tale da consentire loro sia la

migliore comprensione dei più rilevanti elementi, anche in relazione al genere, che

sono alla base dei processi fisiologici e patologici ai quali è rivolto il loro intervento

preventivo e terapeutico, sia la massima integrazione con le altre professioni. Devono

inoltre saper utilizzare almeno una lingua dell'Unione Europea, oltre l'italiano,

nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali.

Nell'ambito della professione sanitaria di infermiere , i laureati sono operatori sanitari

cui competono le attribuzioni previste dal D.M. del Ministero della sanità 14 settembre

1994, n. 739 e successive modificazioni ed integrazioni; ovvero sono responsabili

dell'assistenza generale infermieristica.

Detta assistenza infermieristica, preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa, è di

natura tecnica, relazionale, educativa. Le loro principali funzioni sono la prevenzione

delle malattie, l'assistenza dei malati e dei disabili di tutte le età e l'educazione

sanitaria. I laureati in infermieristica partecipano all'identificazione dei bisogni di

salute della persona e della collettività; identificano i bisogni di assistenza

infermieristica della persona e della collettività e formulano i relativi obiettivi;

pianificano, gestiscono e valutano l'intervento assistenziale infermieristico;

garantiscono la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche;

agiscono sia individualmente che in collaborazione con gli altri operatori sanitari e

sociali, avvalendosi, ove necessario, dell'opera del personale di supporto; svolgono la

loro attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, nel territorio e

nell'assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero-professionale;

contribuiscono alla formazione del personale di supporto e concorrono direttamente

all'aggiornamento relativo al loro profilo professionale e alla ricerca.

DOCUMENTAZIONE SANITARIA: documenti che gli esercenti della professione sanitaria

compilano nell’esercizio della loro attività che devono ottemperare le seguenti

indicazioni

Segretezza e riservatezza

 Corretta compilazione

 Corretta circolazione

 Corretta conservazione

Documentazione sanitaria:

cartella clinica

 cartella infermieristica

 documentazione fisioterapica

 registro dei rapporti e delle consegne

 registri nosologici

 registro di carico e scarico degli stupefacenti

La cartella clinica è il documento sanitario relativo alla "verbalizzazione dell'attività

propria del reparto ospedaliero con riferimento al singolo degente cui tale attività

corrisponde". Il D.P.R. 128/69 all’art.7 stabilisce la responsabilità del primario sulla

conservazione della cartella clinica fino all’invio presso gli archivi centrali. All’art. 5

stabilisce inoltre che il Direttore Sanitario è responsabile della custodia della

documentazione clinica dal momento in cui questa perviene all’archivio centrale ed è

tenuto a svolgere un’attività di vigilanza sull’attività di tale struttura la cui istituzione è

resa obbligatoria in tutti gli ospedali nell’ambito dello stesso provvedimento

normativo.

Il D.P.R. n° 1409/63 all’art. 30 prevede che le cartelle cliniche siano conservate

illimitatamente, per almeno 40 anni in un archivio corrente e successivamente in una

sezione separata di archivio istituita dalla struttura sanitaria.

La successiva circolare del M.S. n°61 del 19/12/86 conferma quanto riportato nel D.P.R.

1409/63.

ATTO PUBBLICO Documento di una pubblica amministrazione o di altri soggetti (per

esempio, un notaio o un altro pubblico ufficiale ) autorizzati ad emetterlo. Quello che è

scritto in un atto pubblico si deve ritenere vero fino a quando una sentenza di un

giudice non lo dichiara falso

La cartella infermieristica L’unica possibilità per il sanitario di dimostrare la

correttezza e la fondatezza del suo operato è la scrupolosa registrazione di ogni dato

inerente la sua attività in modo chiaro e comprensibile nella cartella clinica o, nella

fattispecie, infermieristica. La cartella infermieristica (riconosciuta dal DPR 384 del

1990) è un atto pubblico in senso lato perché redatto da un incaricato di pubblico

servizio nell’esercizio delle sue funzioni e “serve a documentare fatti inerenti l’attività

da lui svolta e la regolarità delle operazioni amministrative a cui è addetto”. Poiché la

cartella infermieristica è lo strumento dove l’infermiere documenta per ogni persona

assistita la pianificazione della assistenza e la sua attuazione e nella realtà italiana le

elaborazioni teoriche scelte come modello per la assistenza infermieristica si rifanno

alla cosiddetta “scuola dei bisogni”, la struttura della cartella infermieristica dovrebbe

prevedere:

una raccolta di informazioni che deve comprendere i dati per una conoscenza

 generale della persona e i suoi problemi ed elementi per conoscere le modalità

di manifestazione dei bisogni, fattori che favoriscono la soddisfazione die

bisogni

una identificazione dei bisogni: analisi delle informazioni raccolte consente

 all’infermiere di identificare i bisogni di assistenza infermieristica, distinguendoli

da quelli soddisfatti autonomamente dalla persona stessa che devono

comunque essere sorvegliati dall’infermiere.

una formulazione degli obiettivi; esplicitare il risultato dell’assistenza

 infermieristica e definire la pianificazione assistenziale. L’obiettivo è la

descrizione di una situazione finale verso la quale sia l’infermiere che la persona

assistita debbono indirizzare i loro sforzi e operare le scelte.

una pianificazione delle azioni dell’infermiere; programmazione delle azioni

 infermieristiche dove l’infermiere documenta la scelta e l’attuazione degli

interventi che ritiene possano portare alla risoluzione die bisogni dell’assistito

che sono stati identificati

il diario infermieristico; registrazione in ordine cronologico delle osservazioni

 relative ai cambiamenti che ci sono stati nella persona.

una valutazione dei risultati; valutazione alla conclusione del periodo di degenza

 per definire il grado di autonomia raggiunto dalla persona nel soddisfacimento

dei bisogni evidenziando gli interventi che dovrebbero essere fatti a domicilio.

La responsabilità nasce dal mancato adempimento dei doveri professionali; il concetto

di responsabilità presuppone quello di illecito. È illecito ciò che una norma considera

vietato e al quale è ricollegata dall’ordinamento giuridico, una sanzione come

conseguenza. La responsabilità professionale può essere evidenziata in diversi ambiti:

- Penale : postula la violazione di regole ritenute fondamentali per la convivenza

civile e la sanzione è il tipo personale/patrimoniale.

- Civile: presuppone la violazione di regole poste a tutela di interessi

prevalentemente di natura privatistica e come conseguenza la riparazione in

forma specifica oppure, per equivalente attraverso il risarcimento dei danni,

previo accertamento del suo diritto.

- Disciplinare: è dato dalla violazione dei doveri posti nell’interesse della pubblica

amministrazione, può trattarsi di doveri che sono imposti a tutti i cittadini in

base al generale potere di supremazia della stessa oppure di doveri specifici

facenti capo a soggetti che si trovano in un particolare rapporto con la pubblica

amministrazione, come nel rapporto di lavoro pubblico. Questa responsabilità

nasce dalle inadempienze delle norma previste dalla legislazione e dal contratto

di lavoro. I regolamenti di disciplina sono previsti dal ccnel e adottati dai datori

di lavoro e dai collegi insieme agli ordini professionali in quanto professionisti

iscritti all’albo.

- Ordinistico: è dato dalla violazione di doveri posti agli appartenenti ad ordini o

collegi professionali. Il potere a questo a questo riservato mira a reprimere gli

abusi, le scorrettezze mancanze commesse nell’esercizio dell’attività

professionale nonché comportamenti della vita privata ledono il decoro della

categoria. Le sanzioni previste sono avvertimento, censura, sospensione

temporanea e

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
16 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher engyfro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica applicata ai percorsi diagnostici terapeutici assistenziali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Focardi Matteo.