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MEDICINA INTERNA - IPERTENSIONE ARTERIOSA - I fattori di rischio cardiovascolare
L'ipertensione arteriosa rientra tra i fattori di rischio cardiovascolare, che sono condizioni cliniche (alcune modificabili, alcune non modificabili) per le quali una persona ha un rischio superiore di avere una malattia cardiovascolare. Nessuno dei fattori di rischio cardiovascolari è una malattia, poiché sono condizioni cliniche che determinano un'aumentata probabilità di un evento cardiovascolare (infarto, angina, scompenso cardiaco, ictus, attacco)
Ischemico transitorio. I fattori di rischio sono:
- Familiarità per malattia cardiovascolare: per familiarità si intende un evento precoce, in questo caso se il padre del paziente ha avuto un evento cardiovascolare prima dei 55 anni e se la madre lo ha avuto prima dei 65 anni. Questa differenza tra uomini e donne è dovuta al fatto che le donne, finché hanno il ciclo mestruale, sono protette dagli estrogeni. Durante la menopausa perdono questa protezione e aumenta in modo
Imponente il rischio cardiovascolare. Di solito la menopausa avviene intorno ai 50 anni e ci vogliono poi 10-15 anni perché il rischio cardiovascolare aumenti;
- Età: il primo fattore di rischio per le malattie cardiovascolari è l'età;
- Sesso: generalmente gli uomini sono più predisposti;
- Fumo di sigaretta: il fumo può causare malattie polmonari croniche, tumore ai polmoni, ed è soprattutto un potente fattore di rischio cardiovascolare;
- Ipertensione arteriosa;
Diabete mellito; • Ipercolesterolemia; • Obesità addominale; • Assenza di attività fisica. L'ipertensione arteriosa è la prima causa di mortalità al mondo (OMS). Questo è dovuto al fatto che è estremamente diffusa, infatti colpisce il 20% della popolazione generale. Dopo i 55 anni colpisce il 50% della popolazione e dopo i 65 anni più del 50% delle forme di ipertensione è rappresentata dall'ipertensione sistolica isolata. La pressione arteriosa è caratterizzata
Da due parametri: la pressione massima e la pressione minima. La pressione massima è anche detta sistolica, la minima è detta anche diastolica. Contano entrambe, più o meno allo stesso modo. Più alta è una delle due, più facilmente si può avere un evento cardiovascolare. La pressione è sempre pericolosa se supera i 140 di massima e i 90 di minima.
Nel 2000 il 26,4% della popolazione mondiale adulta soffriva di ipertensione (in totale 972 milioni di persone).
La maggiore prevalenza era nei continenti ad alto reddito (Nord America, Europa). Medicina interna – A.A. 2021/22 – Professioni Sanitarie UNIPI – Prof. Taddei 3 Sbobine di E. Badalacchi
Nel 2025 l’aspettativa sarà del 29,2% della popolazione mondiale adulta che soffrirà di ipertensione (1,56 miliardi di persone), in prevalenza nei continenti in via di sviluppo (Asia e Africa), che conteranno almeno il 75% della popolazione mondiale ipertesa.
Malattie dovute all’ipertensione
L’ipertensione
Può causare:
- Infarto, dovuto all'ostruzione di un'arteria coronarica, la quale comporta una necrosi del tessuto cardiaco e, quindi, infarto;
- Scompenso cardiaco, dovuto al cuore che non riesce a pompare adeguatamente il sangue. Ciò può portare ad un arresto cardiaco tramite due meccanismi: l'infarto (poiché la necrosi distrugge il tessuto sano del muscolo e questo piano piano si riduce di dimensioni e di forza), o il cuore, costretto a lavorare sempre contro una pressione alta.
piano piano si collassa; • Ictus, dovuto all'ostruzione di un'arteria del cervello. L'ictus è quindi un infarto cerebrale. Chi subisce un ictus solitamente rimane invalido, in quanto le cellule cerebrali, non rigenerandosi, non possono essere sostituite. • Aneurisma dell'aorta addominale. L'aorta è l'arteria che porta il sangue dal ventricolo sinistro a tutto l'addome, ai vasi renali, dividendosi poi in arterie iliache, arterie femorali, ecc. L'aneurisma è una dilatazione della parete
arteriosa che si può fissurare, quindi rompersi, causando emorragia;
Insufficienza arteriosa alle gambe. L’ipertensione può causare anche aterosclerosi, dove, in questo caso, non arriva sangue alle gambe, causando necrosi dell’arto;
Nefropatie, quindi danni a carico dei reni, che portano il paziente ad andare in dialisi.
Perché aumenta la pressione arteriosa? Il cuore è una pompa contrattile, cioè espelle il sangue a fiotti, non in maniera continua. Ad ogni battito il cuore
manda in circolo il sangue. Il normale meccanismo del cuore è il seguente: il ventricolo si contrae, il sangue va nell'aorta, l'aorta si dilata. Quando tutto il sangue è stato pompato, il ventricolo si richiude e non entra più sangue nell'aorta. A questo punto le pareti, che sono elastiche, si ricomprimono e spingono il sangue. Ecco perché da pulsato il flusso diventa continuo. Cos'è che può far variare l'altezza massima della pressione? Una causa è
La rigidità dell'aorta. Generalmente le pareti dell'aorta sono elastiche, però con l'età tendono ad irrigidirsi. Il sangue che vi circola quindi avrà maggiore pressione, causandone appunto l'aumento. L'unica cosa che previene questo irrigidimento è lo sport.
Cosa può far aumentare la pressione minima? L'aumento del volume circolante. Può essere dovuta al sale, che viene assorbito a livello renale. La sua concentrazione non può andare oltre un certo range di valori.
uindi si avrà un maggiore bisogno di urinare. Inoltre, l'eccesso di sale può causare un aumento della pressione arteriosa, che a sua volta può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. È quindi importante mantenere un equilibrio nel consumo di sale, evitando di assumerne in eccesso.