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Diabete di tipo 1
Caratterizzato da un deficit assoluto di insulina, legato ad un autoimmunità verso le cellule beta.
Fattori predisponenti: suscettibilità genetica, ruolo dell'ambiente, infezione virale, cibo.
Si sviluppa soprattutto nell'infanzia.
È indispensabile la somministrazione di insulina per la sopravvivenza.
È clinicamente evidente dopo che avviene la distruzione della maggior parte delle cellule beta.
Principali sintomi all'esordio:
- Polifagia
- Glicosuria
- Iperglicemia
- Polidipsia
- Calo ponderale
- Ketoacidosi
La carenza di insulina determina l'incapacità delle cellule, in particolare quelle adipose e muscolari, ad utilizzare il glucosio.
Diabete di tipo 2
Rappresenta il 90% di tutti i casi di diabete.
Definita la "malattia del benessere".
Caratteristico dell'età adulta (>40 anni).
Fattori di rischio:
- Familiarità
- Età
- Obesità
- Alimentazione e sedentarietà
patologie associate: displidemia, sindrome metabolica, ipertensione arteriosa
Fisiopatologia- insulino-resistenza: le cellule non utilizzano correttamente il glucosio; il difetto può essere pre-recettoriale, recettoriale o post-recettoriale.
Difetto delle cellule beta: l'insorgenza del diabete di tipo 2 è associato a una produzione di insulina insufficiente a compensare la resistenza insulinica.
L'obesità viscerale è particolarmente dannosa da un punto di vista metabolico, perché resistente all'effetto antilipidico dell'insulina che porta ad un'aumentata produzione di acidi grassi che porta ad insulino-resistenza a livello di muscoli e fegato.
Il tessuto adiposo non è una semplice riserva di grassi ma un vero organo endocrino (le cellule adipose producono varie molecole capaci di indurre insulino resistenza).
Complicanze croniche da diabete
Complicanze macrovascolari
- Malattia arteriosclerotica- vengono colpiti
Vasi di ogni dimensione, dall'aorta fino alle più piccole arteriole e capillari.
L'infarto del miocardio da arteriosclerosi coronaria è la più frequente causa di morte nei diabetici.
Cancrena degli arti inferiori.
Angina pectoris e infarto.
Ictus. Malattia cerebrovascolari. Si presenta nei diabetici con una frequenza doppia rispetto ai non diabetici, ma con gli stessi quadri clinici della trombosi e dell'infarto cerebrale, degli attacchi ischemici transitori e dell'emorragia cerebrale.
L'ipertensione arteriosa è il principale fattore di rischio della vasculopatia cerebrale.
Arteriopatia periferica. Le arteriopatie periferiche sono la conseguenza del processo arteriosclerotico, con stenosi o occlusione delle arterie degli arti, in particolare in quelli inferiori. Un sintomo è la claudicatio intermittens, cioè la comparsa di crampi, dolori o affaticamento alla parte distale dell'arto inferiore, durante lo...
sforzo.- Fattori di rischio: eta, fumo, diabete, ipertensione, diplidemia, sesso maschile Complicanze microvascolari- Retinopatia- è la causa di cecità più di usa negli adulti- È caratterizzata inizialmente da microaneurismi del capillari retinici- Si possono sviluppare una visione sfocata, il distacco della retina e una cecità parziale o totale
- Nefropatia- è una delle principali cause della malattia renale cronica- Caratterizzato da ispessimento della membrana basale- La diagnosi si ottiene mediante il riscontro di albumina nelle urine
- Neuropatia- è il risultato dell’ischemia dei nervi periferici causata dalla microangiopatia- La più di usa è la neuropatia polineuropatia simmetrica e colpisce la parte distale di piedi emani
- Piede diabetico- è de nito come infezione, ulcerazione o distruzione dei tessuti profondi con neuropatiafi ff ff ff ffi fi ff
diabetico è consigliato per gli stessi motivi per cui è consigliato ad unsoggetto sano- L'esercizio sico porta a:
- Maggiore aspettativa di vita
- Riduzione dei fattori di rischio cardiovascolare
- Miglior controllo metabolico
- Aumento del senso di benessere
- Riduzione dei livelli di ansia e depressione
- Aumento dell'autostima
Attività fisica nel diabete mellito di tipo 1- nel diabete di tipo 1 è certa la riduzione del rischio cardiovascolare e gli effetti sul controllo metabolico, a differenza del diabete di tipo 2 dove sono incerti- Complicanze acute correlate a iperglicemia:
- Intensità superiore a 70-75% di VO2MAX
- Stress nella competizione
- Eccesso di carboidrati
- Neuropatia autonomica
Si consiglia di praticare esercizio fisico moderato con frequenza regolare in modo da mantenere costante l'aumento di sensibilità all'insulina e diminuire l'emoglobina glicata. L'esercizio fisico consigliato è di 20-45 minuti ad
un'intensità del 40/60% del VO2MAX almeno 5-7 volte alla settimana
Evitare l'esercizio se i livelli glicemici a digiuno sono >250mg/dl
Imparare a identificare come varia la risposta glicemica in rapporto al tipo e all'intensità dell'esercizio
Attività fisica nel diabete di tipo 2
Gli obiettivi sono di ottenere e mantenere un controllo glicemico e metabolico e di prevenire o ritardare lo sviluppo delle complicanze croniche
L'attività fisica nel diabete di tipo 2 è fondamentale in quanto aiutano a ottenere e a mantenere gli obiettivi terapeutici e a migliorare la qualità di vita
Esercizi di forza:
- Controllo glicemico e esercizi di forza
- Miglioramento della sensibilità insulinica e una maggiore disponibilità di glucosio muscolare
- Ridurre i fattori di rischio cardiovascolare
Esercizio combinato aerobico/forza
produce effetti positivi sul controllo glicemico, sull'azione dell'insulina
sulla forza muscolare e sulla tolleranza all'esercizio. Linee guida -ADA- almeno 150 minuti a settimana di attività da moderata a vigorosa senza fare due giorni consecutivi- l'allenamento LVHIT (basso volume e alta intensità) viene considerato e cace e alternativa rispetto all'allenamento tradizionale per: - Determinare significativi aumenti del VO2MAX e dalla tolleranza al glucosio - È più varia e dinamica del tradizionale allenamento, è percepita come più motivante e potrebbe contribuire a una maggiore aderenza dell'esercizio - Permette di risparmiare tempo 4) cenni sulla dieta nei diabetici - Avere una dieta a basso indice glicemico è importante per il controllo metabolico e per prevenire le complicanze - Il controllo della glicemia si fa soprattutto con la dieta, infatti il consumo di alimenti a basso indice glicemico e ricchi di fibre riduce la resistenza all'insulina e migliora l'emoglobina glicata - Il caricoglicemico è altrettanto importante: un indice che tiene conto della qualità e della quantità dei carboidrati. L'indice glicemico è il rapporto fra la glicemia misurata dopo il consumo di un alimento e quella misurata dopo un carico standard di glucosio, moltiplicato per 100.
Il carico glicemico è l'indice glicemico corretto per la quantità di alimento. Si calcola moltiplicando la quantità di carboidrati contenuti nell'alimento per il suo indice glicemico, diviso cento.
5) sindrome metabolica
- l'obesità è un fattore di rischio per la salute.
- Aumenta l'incidenza di patologie cardiovascolari come l'ipertensione arteriosa e l'arteriosclerosi coronarica.
Per la diagnosi di sindrome metabolica è necessaria la coesistenza di almeno 3 fattori di rischio alterati o comunque trattati farmacologicamente.
6) arteriosclerosi
- lesioni arteriosclerotiche: processi patologici che
Interessano le arterie aventi in comune l'ispessimento, l'indurimento e la perdita di elasticità dei vasi interessanti.
Arteriosclerosi:
- Processo di formazione di placche nelle arterie
- Depositi grassi di colesterolo nelle arterie
- Colesterolo LDL diventa reattivo e viene incorporato nelle placche
- Può ostruire le arterie in varie parti del corpo
I vasi colpiti di più sono: aorta, coronarie, carotide, cerebrale, ilio-femorali
Classificazione degli acidi grassi:
- Acidi grassi saturi: solidi a temperatura ambiente
- Acidi grassi monoinsaturi: liquidi a temperatura ambiente
- Acidi grassi polinsaturi: liquidi a temperatura ambiente
Complicanze da arteriosclerosi:
- Occlusione dei vasi: ostruzione del flusso sanguigno con ischemia e necrosi del tessuto
- Trombosi e potenziale embolismo: con ischemia
- Aneurisma: indebolimento della parete dei vasi nel sito di danno o rottura
7) Dolore toracico:
Il dolore toracico può essere manifestazione di malattie gravi o persino ad
alto rischio, oppure anche essere espressione di malattie per nulla pericolose, ma non di meno invalidanti per la preoccupazione e l'ansietà legate a disagio e dolore psico. - È necessaria un'attenta e scrupolosa valutazione poiché la causa del dolore può essere banale o portare a rischio di vita
Manifestazioni cliniche
- angina pectoris: ischemia miocardica transitoria e reversibile
- Infarto miocardico: ischemia miocardica persistente no alla necrosi di tessuto miocardico
- Morte improvvisa: aritmie ipercinetiche ventricolari fatali
- Ischemia miocardica silente: ischemia in assenza di sintomi
Angina pectoris - il termine deriva dal latino e significa "dolore di petto", non è una malattia in senso stretto, ma il nome dato ad un dolore toracico che compare quando una parte di tessuto muscolare cardiaco soffre a causa di una temporanea carenza di ossigeno - Dolore toracico dovuto ad un restringimento temporaneo dei vasi coronarici
(le coronarie restringendosi provocano una diminuzione dell'apporto di sangue al cuore).
Caratteristiche del dolore da angina pectoris:
- senso di oppressione localizzato prevalentemente nella zona mediana del petto
- Bruciore precordiale
- Senso di strangolamento
- Dolore profondo, gravoso, attanagliante
Ischemia miocardica: il mancato apporto di ossigeno al miocardio per perfusione inadeguata di sangue, che porta allo sbilanciamento fra l'apporto e la richiesta di ossigeno
Infarto miocardico: cessazione improvvisa del flusso sanguigno coronarico che segue all'occlusione trombotica di un'arteria che porta alla necrosi del tessuto miocardico.