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VEMS
Durante sforzi fisici di modesta intensità, l'incremento della ventilazione esterna si ottiene in maggior misura grazie all'aumento della profondità degli atti respiratori, mentre, man mano che l'intensità dello sforzo cresce, aumenta la frequenza respiratoria che, riducendo il tempo dell'atto respiratorio, finisce per limitare l'entità del volume corrente. Rispetto ai sedentari, gli atleti si abituano ad aumentare la ventilazione esterna soprattutto aumentando la profondità degli atti respiratori.
Il volume residuo aumenta transitoriamente durante e dopo un esercizio fisico di elevata intensità sia breve sia di lunga durata. Aumenta del: 21% nei 5 minuti successivi a un lavoro massimale; 17% nei 15 minuti successivi a un lavoro massimale; 12% nei 30 minuti successivi a un lavoro massimale. Fenomeno che scompare nell'arco di 24 ore.
L'asma bronchiale viene definita come una affezione.
11 Medicina dello sport
infiammatoria cronica delle vie aeree in cui molte cellule giocano un ruolo. In soggetti sensibili l'infiammazione determina episodi di respiro sibilante, dispnea, oppressione toracica e tosse reversibili spontaneamente o a seguito di terapia farmacologica, nonché un aumento della responsività bronchiale verso svariati stimoli. L'asma è caratterizzato da un bronco spasmo. Rispetto agli anni passati c'è stato un aumento della sua incidenza, maggiore nei primi anni di vita, specie nel sesso maschile, riducendosi poi gradualmente fino all'adolescenza. In molti casi l'asma inizia nell'infanzia cessa dopo alcuni anni, tuttavia può ripresentarsi in seguito. I 2 picchi di incidenza dell'asma si riscontrano prima dei 15 anni e dopo i 40. L'asma bronchiale può essere distinto in allergico e non allergico (si manifesta frequentemente in occasione di infezioni respiratorie di tipo virale o a seguito di esposizione a sostanze irritanti).dell'esposizione a sostanze irritanti), ma solo dal punto di vista della causa scatenante, in quanto dal punto di vista clinico e funzionale sono uguali. L'esercizio fisico può essere una causa scatenante di asma nei soggetti predisposti, dopo lo sforzo tuttavia si ha per i primi 2 minuti una broncodilatazione seguita da 30-40 minuti di bronco costrizione che riporta i bronchi al loro normale calibro e infine si ha un'inibizione dell'infiammazione che può durare anche alcune ore. Nello sport a livello agonistico i farmaci per l'asma non sono tutti consentiti e molti sono consentiti solo per via locale (e non per via sistemica. Sono consentiti ad esempio tra tutti i beta2 agonisti solo il formoterolo e salbutamolo e solo per via locale). Esiste una tipologia di asma indotto dall'esercizio fisico a elevate intensità (quando supera il 70-80% del VO2 max). Questo tipo di asma è caratterizzato da un aumento spropositato dellaDispersione di calore durante l'esercizio fisico a causa dell'aumento della frequenza respiratoria per soddisfare la maggiore richiesta di ossigeno. L'inizio della crisi avviene entro 1-2 minuti dalla fine dell'esercizio, ma raggiunge la massima gravità tra il 5° ed il 10° minuto, per risolversi spontaneamente entro 20-40 minuti. Il sintomo principale dell'asma bronchiale è la dispnea (difficoltà respiratoria) associata a respiro sibilante, tosse secca e da una sensazione di costrizione toracica.
3 tipologie di asma:
- Asma con bronco-ostruzione intermittente → spesso legato a una condizione allergica stagionale. Idoneità semestrale all'attività fisica, con interruzione durante la fase critica
- Asma con bronco-ostruzione continua → idoneità se vi è una premedicazione e un riscaldamento adeguati
- Asma da esercizio fisico → sono necessari controlli molto frequenti e non sono idonei
All'esercizio fisico i soggetti che necessitano di terapia steroidea. Un riscaldamento efficace richiede 15-20 minuti di attività aerobica e anaerobica alternata a intensità moderata con periodi di recupero. È richiesta la coordinazione dei movimenti del cingolo scapolare con gli atti respiratori, che vanno eseguiti con il naso. L'attività fisica regolare in caso di idoneità può essere una delle migliori terapie per l'asma, e le attività maggiormente consigliate sono quelle aerobiche o aerobiche-anaerobiche massive, a discapito di quelle anaerobiche e di destrezza, sempre praticate in ambienti che non siano eccessivamente contaminati da allergeni.
La broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO) è una malattia cronico-degenerativa progressiva, caratterizzata da ostruzione al flusso aereo, specialmente durante l'espirazione. In questa patologia l'ostruzione non è completamente
reversibile per la presenza di danni strutturali dei polmoni. La patologia è caratterizzata da 2 quadri clinici che possono sovrapporsi nei singoli pazienti:- La bronchite cronica è caratterizzata da un aumento delle secrezioni bronchiali causate da una condizione di irritazione cronica dell'albero respiratorio, che provoca quindi tosse con escreto. Si sviluppa in età adulta dopo i 50 anni, colpisce maggiormente gli uomini ed è fortemente legata al fumo di sigaretta.
- L'enfisema polmonare consiste in una distruzione più o meno estesa delle strutture fibrose, collagene ed elastiche, che formano la matrice dell'organo, da parte di enzimi proteolitici, con conseguente riduzione dell'elasticità polmonare e del mantenimento di uno stato di iperdistensione polmonare. Colpisce gli alveoli polmonari (specialmente quelli periferici) i quali non riescono più a svolgere la loro funzione e, quindi, ad assicurare al paziente un
Apporto di ossigeno adeguato. Con il tempo il danno può diventare sempre più grave poiché lo scambio tra anidride carbonica ed ossigeno nei polmoni risulta essere più complicato. Sintomi tipici di un enfisema polmonare sono mancanza di respiro, tosse cronica e dispnea. Possono essere presenti anche altri sintomi associati, quali stanchezza, perdita di peso, ansia ed edema.
L'attività fisica controllata, migliorando le capacità funzionali cardiorespiratorie e muscolari, è un ottimo strumento per rallentare la progressione della malattia e per migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti dalla BPCO.
Le lesioni toraciche (pneumotorace traumatico) possono essere causate da ferite da taglio o da traumi da contatto; Dopo un trauma l'aria può raggiungere la cavità pleurica per diverse vie. Il pneumotorace traumatico aperto si ha quando una ferita penetrante nel torace produce una comunicazione continua.
tral'esterno e la cavità pleurica che permette all'aria di penetrare e di uscire dallo spazio pleurico, determinando il collasso del polmone (il polmone si affloscia). Nel pneumotorace chiuso la parete del torace ritorna "attenuta" dopo la penetrazione dell'aria (la comunicazione con l'esterno si chiude subito spontaneamente). Lo pneumotorace a valvola permette invece l'ingresso dell'aria ma non la sua uscita ed è il più pericoloso. La terapia mira a permettere al polmone di espandersi ed occupare nuovamente tutto il cavo pleurico.
Patologie restrittive → compressione dei polmoni dall'esterno
Patologie ostruttive → dovute a fattori interni ai polmoni
Allenamento ad alta quota → ipossia → dispnea → stimolazione cellule iuxtaglomerurali → secrezione eritropoietina → stimolazione del midollo osseo alla produzione di globuli rossi.
Lezione 7: Doping
Il fenomeno doping esisteva già
nell'antica Roma, gli atleti che partecipavano alle olimpiadi facevano uso di erbe, funghi e sostanze che migliorassero le loro prestazioni, anche a discapito della salute. Si iniziò a parlare di doping nel 1900, quando morirono i primi atleti (ciclisti) a causa del doping. I primi giochi olimpici in cui fu fatto il primo test antidoping furono i giochi del Messico. Una svolta decisiva nella lotta al doping avvenne nel 2003, con l'affermazione sulla scena mondiale della WADA e l'emanazione del primo codice mondiale antidoping. Per doping si deve intendere semplicemente un impiego doloso da parte dell'atleta di farmaci o metodi artificiali, finalizzati a migliorare la prestazione sportiva oltre i limiti possibili con il solo allenamento. Dal punto di vista etico, l'atleta che si dopa contravviene alle regole di lealtà che caratterizzano lo sport e si espone al rischio di danneggiare la sua salute. Secondo la legge.Le norme italiane costituiscono doping la somministrazione o l'assunzione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l'adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche ed idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell'organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti (Art.1 tutela sanitaria attività motorie e sportive).
Contro la squalifica per doping, l'atleta cercherà di lottare con tutte le armi a disposizione, pronta a chiedere risarcimenti se, per qualunque motivo, essa si rivelerà ingiusta. Per questo, il procedimento che porta alla condanna deve essere inoppugnabile tecnicamente e giuridicamente. L'atleta, inoltre, può soffrire di patologie comuni o causate dall'attività sportiva stessa e, come comune cittadino, può appellarsi al diritto di curarsi nel migliore dei modi, utilizzando tutti i farmaci disponibili.
compresi quelli inclusi nellalista delle sostanze proibite. In presenza di condizioni patologiche dell'atleta, documentate e certificate dal medico, all'atleta stesso può essere prescritto specifico trattamento purché sia attuato secondo le modalità indicate nel relativo specifico decreto di registrazione europea o nazionale e di dosaggi previsti dalle specifiche esigenze terapeutiche. In tale caso, l'atleta può partecipare a competizioni sportive, nel rispetto dei regolamenti sportivi, purché ciò non mette in pericolo la sua integrità psicofisica. In caso di necessità un atleta può utilizzare uno dei farmaci o dei metodi proibiti inclusa nella lista della WADA, ma per fare ciò deve inviare una richiesta di esenzione terapeutica alla WADA o alla NADO. Per ottenere l'esenzione l'atleta deve esibire una documentazione esaustiva della sua malattia e dimostrare che: non utilizzare quelfarmaco comporterebbe un danno alla sua salute; la sostanza proibita non produce un miglioramento aggiuntivo della prestazione ma solo il ritorno allo stato di salute; non c'è una ragionevole alternativa terapeutica. La commissione, esa