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BRONCHITI ACUTE

EZIOPATOGENESI: infettive: batteri, virus, miceti;

CHIMICO-FISICHE: fumo, gas tossici; ALLERGICHE;

SINTOMATOLOGIA: rumori respiratori e tosse

DECORSO: guarigione in tempo variabile o cronicizzazione

DIAGNOSI: reperto toracico auscultatorio, radiografia del torace, esame

dell’espettorato

PROGNOSI: generalmente favorevole

TERAPIA: antibiotici, fluidificanti

PREVENZIONE: evitare le cause di irritazione bronchiale, fumo e inquinamento

COMPLICANZE: bronchite cronica e enfisema.

BRONCOPOLMONITE

Infiammazione acuta polmonare.

EZIOPATOGENESI: haemophilus dell’influenza, pneumococco, citomegalovirus

SINTOMATOLOGIA: febbre, febbre con espettorato(CATARRO),dispnea

DIAGNOSI: radiografia del torace, esame batteriologico dell’espettorato

DECORSO variabile

COMPLICANZE: pleurite

TERAPIA: antibiotici

PLEURITI

Processi infiammatori delle pleure (mono o bilaterale)

EZIOPATOGENESI: broncopolmoniti, virus, pneumococchi, stafilococchi, tubercolosi

SINTOMATOLOGIA: dolore, tosse, febbre, versamento

DIAGNOSI: sfregamenti dei foglietti, radiografia del torace

TERAPIA: antibiotici

EDEMA POLMONARE

Accumulo di liquido nello spazio alveolare

SINTOMATOLOGIA: tosse, dispnea, espettorato schiumoso roseo

FORME: a) edema acuto cariogeno dovuto a scompenso cardiocircolatorio

b) edema da aspirazione di succo gastrico

c) edema da annegamento

d) edema da overdose di eroina

TERAPIA urgente! : ossigeno, salassi, farmaci

Poco O2= >globuli rossi= ossigeno + salasso (prelievo di sangue)

ENFISEMA POLMONARE

Dilatazione degli alveoli polmonari con rottura dei setti

EZIOPATOGENESI: bronchite cronica, asma, età

DIAGNOSI: radiografia del torace

TERAPIA: medica e ginnastica respiratoria

COMPLICANZE: pneumotorace

PNEUMOTORACE

Chiuso: entra l’aria e la comunicazione della pleura con l’esterno si chiude;

- Aperto: passaggio continuo di aria;

- A valvola: l’aria entra ma non esce pressione grave.

-

Pneumotorace= presenza di aria nello spazio pleurico può essere :

a) spontaneo: lacerazione parete pleura anche in seguito a sforzi moderati

b) post traumatico: per lo più in associazione a fratture costali e sternali

SINTOMI: dolore, tosse, dispnea grave

DIAGNOSI: radiografia del torace

TERAPIA: guarigione spontanea (raccolta d’aria modesta), intervento chirurgico

I sintomi sono spesso sottovalutati ed il dolore erroneamente attribuito al contatto fisico

FATTORI DI RISCHIO: fumo di tabacco ed inalazione di droghe

SPONTANEO E SPORT: ciclismo, basket, alpinismo, jogging, tennis, golf

TRAUMATICO E SPORT: hockey, box, calcio, scherma, tuffi, snowboard

PATOLOGIE DELL’ORBITA

ferite arcata sopraciliare(nel pugilato)

fratture orbitali(da contraccolpo dell’occipitale o del frontale

calcio,ciclismo,tennis,sci,rugby,automobilismo,judo,hockey,golf)

PATOLOGIE PALPEBRA E CONGIUNTIVA

-Palpebra: di natura traumatica, consistono in edema (accumulo di liquidi negli spazi

interstiziali)

Ematoma (accumulo di sangue fuori dai vasi)

Ecchimosi(livido)

-Congiuntiva: di natura infiammatoria: congiuntivite da raggi UV(sciatori)

Congiuntivite da piscina(batterica)

Congiuntiviti da corpi estranei

SINTOMI: fotofobia (eccessiva sensibilità alla luce); iperemia (aumento sangue)

Secrezione catarrale

TERAPIA: colliri e occhiali

PATOLOGIE DEL BULBO OCULARE

CORNEA: lesioni traumatiche per colpi (nel pugilato, lotta, pallacanestro, pallavolo,

tennis, sci). I colpi possono essere portati direttamente o tramite oggetti scagliati o per

cadute.

RETINA:

1) le contusioni retiniche si risolvono con il riposo a letto e la somministrazione di vaso

protettori. Colpiscono tennisti e calciatori.

2) il distacco di retina interessa chi pratica sport di contatto per la ripetitività dei traumi.

Il tempo di latenza può variare da qualche ora a qualche mese dal combattimento, la

riparazione è chirurgica. E’ NECESSARIA L’ESCLUSIONE DALL’ATTIVITA’

AGONISTICA.

VISITA OCULISTICA: SI impone nel pugilato, lotta, judo, karate, rugby, tuffi, discesa

libera, bob, slittino, hockey. E’ richiesta anche nei portatori di lenti, nei diabetici, negli

ipertesi.

CAUSE DI NON IDONEITA’: virus insufficiente, cataratta, esiti di distacco di retina,

paralisi muscolari, strabismi.

PATOLOGIE OTORINOLARINGOIATRICHE (ORL)

EPISTASSI da traumi diretti (sangue dal naso)

a) FRATTURA OSSA NASALI da sport di contatto

b) TRAUMI DELL’apparato uditivo: ipoacusia da microtraumi ripetuti

c) Barotraumi (subacquei, paracadutisti, tuffi)

Traumi acustici (specialità di tiro)

OTITI: processi infettivi acuti dell’orecchio

Causati da: stafilococchi, pseudomonas. Provocano dolore, mal di testa e febbre.

Attenzione al freddo, ai baro traumi, all’ingresso di acqua nell’orecchio esterno.

Vi è una visita specialistica, decongestionanti,antibiotici.

PATOLOGIE CUTANEE

La cute stabilisce e regola i rapporti tra ambiente esterno e inerno. Tali rapporti si

intensificano nello sport.

La patologia cutanea nello sport non è grave ma ha una ELEVATA INCIDENZA

- FLITTENE TRAUMATICHE (BOLLE)

Per sfregamento di funi, attrezzi, remi, racchette, calze, scarpe. All' interno della bolla si

trova SIERO oppure SIERO E SANGUE;

- INDURIMENTI (CALLOSITA');

- INTERTRIGINE

Lo sfregamento di due superfici cutanee ad eritema e disepitelizzazione con bruciore

(soprasella)

- ALOPECIA DA TRAZIONE

Perdita di peli o capelli (sciatori)

- per l'uso di indumenti stretti che sfregano;

- per l'uso di caschi.

- PATOLOGIE DELLE UNGHIE

- unghia incarnita;

- ematoma sub ungueale.

- PATOLOGIE DA AGENTI FISICI

- eritema solare

- chieilite attinica (fissazione del labbro da freddo)

- invecchiamento cutaneo precoce (da sole)

- PATOLOGIE DA CALORE

- iperidrosi (eccesso di sudore)

- ustioni

- orticaria fisica da: - frizione

- pressione

- stress e sudore

- PATOLOGIE DA FREDDO

- geloni

- congelamento

- PATOLOGIE DA AGENTI CHIMICI

- dermatiti da contatto (cloro, gomma, plastica, farmaci, lozioni, pomate)

- PATOLOGIE DA MICETI

Cause:

- sudorazioni eccessive;

- prolungata esposizione all'acqua o ad ambienti caldo umidi (piscine, spogliatoi,

docce);

- scarsa igiene

- uso di calzature e abbigliamento inadatti

- piede dell'atleta

- tinea inguinale

- intertrigine da candida

- pitiriasi versicolor

- onicomicosi

- PATOLOGIE DA BATTERI

- follicoliti del pelo

- foruncolo

- impetigine (infezione contagiosa da stafilococco con pustole e croste, rischio di

epidemie)

- idrosadenite (ascelle)

- PATOLOGIE DA VIRUS

- verruche plantari

- verruche volgari

frequentemente le infezioni sono provocate dall'HPV. Altre infezioni sono causate da

HERPES VIRUS

- PATOLOGIE DA ECTOPARASSITI

- scabbia

- pedicolosi

LA DISIDRATAZIONE

L'acqua costituisce il 60% del peso corporeodi un adulto, percentuale che diminuisce con

l'aumento dell'età.

I 2/3 dell'acqua sono contenuti nello spazio intracellulare, 1/3 in quello extracellulare

(plasma sanguigno, liquido interstiziale, linfa)

La disidratazione è una carenza idrica che si determina nell'organismo nel corso di

numerosi eventi morbosi, in conseguenza di una eccessiva eliminazione di acqua o una

scarsa introduzione.

E' uno stato patologico che si instaura quando il BILANCIO IDRICO, ovvero la quantità di

acqua assunta meno l'acqua persa, è NEGATIVO. L'acqua persa è maggiore.

La disidratazione puo essere mortale se non corretta al momento della sua insorgenza.

In fondo se si fa attività sportiva si suda, si consumano calorie, quindi si deve bere subito

per produrre una prestazione senza rischi.

molti allenatori consigliano di non bere ma solo di sciacquarsi la bocca con l'acqua ma

così le perdite non vengono riequilibrate e aumentano i rischi di disidratazione.

OSMOLARITA' PLASMATICA = concentrazione delle soluzioni, numero totale di molecole

e ioni presenti in un litro di soluzione.

Di norma è tra 285 e 290 mOsm/kg

Variazione del 2-3 % di osmolarità plasmatica provocano stimolo della sete

Si definisce SOGLIA OSMOTICA DELLA SETE, il livello assoluto di osmolarità che

determina lo stimolo della sete.

Il centro della sete è l'IPOTALAMO che viene stimolato ad ogni minima variazione di

osmolarità.

CLASSIFICAZIONE DI DISIDRATAZIONE:

DISIDRATAZIONE IPERTONICA;

1. DISIDRATAZIONE IPOTONICA;

2. DISIDRATAZIONE ISOTONICA.

3.

(Un essere umano in condizioni di riposo e ad una temperatura di circa 20°C perde circa 1

ml di acqua al minuto). Sudore, attività fisica ecc. -> 25 ml al minuto

DISIDRATAZIONE IPERTONICA

1.

Perdita maggiore di acqua rispetto a quella di sodio.

- alimentazione con pasti asciutti con esclusione di liquidi sperimentati da Taffel

- naufraghi e chi si perde nel deserto terminando le scorte idriche

- ostacolata ingestione liquidi: paziente in coma, ostruzione del cardias

- assenza senso della sete: neonati, aterosclerosi, trauma cranici

- diabete isipido

- iperpiressia (febbre altissima)

- prolungata esposizione al calore, ustioni

DISIDRATAZIONE IPOTONICA

2.

Consiste nella eliminazione di sodio più di acqua

- stenosi pilonica (restringimento del piloro/malattia gastrointestinale)

- occlusione intestinale

- fistole intestinali, biliari e pancreatiche

Non aumenta l'osmolarità plasmatica, diminuiscono sodio e cloro, aumenta l'ematocrito,

l'emoglobina e la protidemia totale (proteine totali nel sangue.)

DISIDRATAZIONE ISOTONICA

3.

Consiste in perdite bilanciate di acqua e sodio. Non si modifica l'osmolarità plasmatica,

aumentano emoglobina ed ematocrito (test che misura il volume delle cellule ematiche

rispetto al plasma. Si contrae diuresi

- gastroenterite

1 somministrare soluzioni con basso contenuto di Sali;

2 somministrazione di soluzione salina ipertonica al 3%;

3 somministrare soluzioni contenenti elettroliti ( sodio, potassio ecc.) per normalizzare

l'osmolarità;

Non solo h2o -> diluisce il plasma e non apporta sali

SINTOMATOLOGIA DELLA DISIDRATAZIONE ( deplezione = diminuzione )

3 FASI :

1° fase : in una fase precoce la sete compare allorchè la deplezione idrica raggiunge il 2%

del peso corporeo

2° fase : la mancata ingestione di liquidi per 72-96 ore comporta invece un deficit del 6%

del peso corporeo con comparsa di una disidratazione di media gravità con comparsa di

cute secca , pallida, salivazione scarsa, eccitazione psichica, contrazione della diuresi

3° fase : se la deplezione idrica supera il 7% del peso corporeo compaiono segni

comp

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
36 pagine
SSD Scienze mediche MED/09 Medicina interna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sparvierooo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Medicina dello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Bartolucci Cesare.