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Strumenti per la prevenzione delle malattie

Alcuni strumenti sono: vaccinazioni, bonifica dell'acqua, educazione sanitaria, educazione sessuale, igiene edilizia.

I principali fattori di rischio comportamentali delle malattie croniche non trasmissibili (consumo di tabacco, inattività fisica e sedentarietà, scorretta alimentazione e consumo rischioso e dannoso di alcol) sono prevenibili ma possono portare a condizioni (fattori di rischio intermedi) che già di per sé vanno considerate patologiche, seppure ancora almeno in parte reversibili, se diagnosticate e trattate in tempo (ipertensione arteriosa, sovrappeso/obesità, dislipidemie, iperglicemia, lesioni precancerose e cancerose iniziali).

Le abitudini alimentari sono profondamente influenzate dai fattori socio-economici, ambientali e culturali nonché dalle caratteristiche della rete sociale e della comunità. L'alimentazione non corretta è associata frequentemente al basso livello socioeconomico delle famiglie, al livello di istruzione.

Il costo degli alimenti e il marketing pubblicitario incidono sulla qualità della vita, nonché sulle condizioni psicofisiche della popolazione. Si nota, tra l'altro, una stretta correlazione tra abitudini alimentari e sovrappeso/obesità, soprattutto nell'infanzia. Anche l'inattività fisica e la sedentarietà contribuiscono al carico di malattie croniche e incidono notevolmente sui processi volti a un invecchiamento in buona salute.

Si definisce prevenzione secondaria il insieme di misure volte ad arrestare o ritardare le malattie già esistenti e i loro effetti, attraverso una diagnosi precoce e una terapia appropriata, oppure a ritardare le recidive e il passaggio ad uno stato di cronicità, ad esempio attraverso un'efficace riabilitazione.

La prevenzione secondaria ha come obiettivo limitare il danno di patologie già insorte, ma clinicamente non manifeste. Secondo l'OMS, la prevenzione secondaria

consiste in «tutti gli interventi destinati a soggetti nei quali si è già instaurata la fase patogenetica della malattia, clinicamente sani in assenza di segni oggettivi»

Alcuni strumenti sono: Screening oncologici, Valutazione del numero di cardiorischio e Valutazione nutrizionale.

La realizzazione di uno screening, proprio perché si esprime nell'ambito della Prevenzione secondaria, rappresenta un ottimo anello di congiunzione tra la Prevenzione Primaria, che agisce su grandi numeri di Popolazione, e la Prevenzione Terziaria, che interviene sulla specificità del singolo e con un particolare impegno diagnostico/terapeutico.

Dite cosa si intende per prevenzione terziaria

Secondo l'OMS, la prevenzione terzaria comprende «tutti gli interventi miranti a diminuire la prevalenza degli handicap e delle invalidità funzionali conseguenti a malattie già manifeste.»

Il bersaglio delle azioni di prevenzione terzaria è, comunque,

sempre costituiti da persone malate e si parla di valenze preventive associate ad un corretto intervento terapeutico. Ha come obiettivo limitare i danni legati alle sequele delle malattie. Alcuni strumenti sono: Riabilitazione motoria/Sport-terapia, Disease management. Quale è il senso de: il movimento nelle città, in famiglia, nei parchi e nei luoghi di lavoro? Le comunità costituiscono un luogo d'eccellenza degli interventi di promozione della salute, sia diffondendo informazioni e conoscenze sull'importanza di uno stile di vita salutare, sia offrendo opportunità per facilitarne l'adozione. La scuola è il luogo dove favorire la "Promozione della salute" come proposta educativa continuativa e integrata lungo tutto il percorso scolastico. A livello territoriale il rapporto tra Sistema Scuola e Sistema Sanitario necessita di una maggiore interazione, mirata a integrare le specifiche competenze e finalità. I luoghi di lavoro sono sempre costituiti da persone malate e si parla di valenze preventive associate ad un corretto intervento terapeutico. Ha come obiettivo limitare i danni legati alle sequele delle malattie. Alcuni strumenti sono: Riabilitazione motoria/Sport-terapia, Disease management.

Un setting strategico dove le persone, che vi trascorrono la maggior parte della loro giornata possono essere più facilmente raggiunte e coinvolte. La promozione della salute nei luoghi di lavoro è stata identificata dall'OMS come una delle strategie efficaci nell'ambito delle politiche di promozione della salute.

Le città devono costantemente affrontare situazioni che impattano sulla salute, come l'inquinamento atmosferico, gli incidenti stradali, gli stili di vita non corretti, gli agenti infettivi che si diffondono più facilmente in condizioni di sovraffollamento.

Il miglioramento degli spazi di vita delle persone è, perciò, un obiettivo imprescindibile dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, finalizzato a rendere le città e le comunità sicure, inclusive, resilienti e sostenibili. Per tali ragioni, negli anni recenti si è sviluppato il concetto di Urban Health, che identifica tutte le pratiche e le

azioni orientate alla tutela e alla promozione della salute nel setting urbano indoor e outdoor

Esponete in breve il significato ed il ruolo di "palestra della salute"

Il discorso relativo alle palestre della salute è nuovo per l'Italia e dovrebbe rappresentare una maniera per corrispondere al bisogno ed alla necessità di movimento dei cittadini di diverse fasce di età.

Delle palestre della salute parla un recente Decreto Legislativo, del 2021, in un certo senso del tutto innovativo rispetto alle leggi e alle normative vigenti in Italia.

D.Lgs. 28 febbraio 2021, n. 36. "Attuazione dell'articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo. Pubblicato nella Gazz. Uff. 18 marzo 2021, n. 67."

Palestra della salute: struttura di natura non sanitaria, sia pubblica che privata, dove sono svolti programmi di esercizio

fisico strutturato e programmi di attività fisica adattata L'esercizio dell'attività sportiva, sia essa svolta in forma individuale o collettiva, sia in forma professionistica o dilettantistica, è libero. Il presente decreto intende perseguire i seguenti obiettivi: - riconoscere il valore culturale, educativo e sociale dell'attività sportiva, quale strumento di miglioramento della qualità della vita e di tutela della salute, nonché quale mezzo di coesione territoriale; - promuovere l'attività motoria, l'esercizio fisico strutturato e l'attività fisica adattata all'inclusione sociale, alla promozione della salute, nonché al miglioramento della qualità della vita e del benessere psico-fisico sia nelle persone sane sia nelle persone affette da patologie; - consentire ad ogni individuo di praticare sport in un ambiente sicuro e sano; - promuovere la pari opportunità delle donne nelle prestazioni di attività fisica.

lavoro sportivo, tanto nel settore professionistico, quanto in quello dilettantistico;

riconoscere e garantire il diritto alla pratica sportiva dei minori, anche attraverso il potenziamento delle strutture e delle attività scolastiche;

incentivare la pratica sportiva dei cittadini con disabilità, garantendone l'accesso alle infrastrutture sportive, quale misura volta ad assicurarne il pieno inserimento nella società civile;

proteggere la salute e la sicurezza di coloro che partecipano ad attività sportive, in particolare modo i minori;

introdurre una disciplina organica del rapporto di lavoro sportivo, a tutela della dignità dei lavoratori e rispettosa della specificità dello sport;

valorizzare la formazione dei lavoratori sportivi, in particolare dei giovani atleti, al fine di garantire loro una crescita non solo sportiva, ma anche culturale ed educativa, nonché una preparazione professionale che favorisca l'accesso.

all'attività lavorativa anche alla fine della carriera sportiva; - sostenere e tutelare il volontariato sportivo; - valorizzare la figura del laureato in scienze motorie e dei soggetti forniti di titoli equipollenti. Come vedreste il problema della pratica del movimento nel futuro del nostro Paese? Parlate in breve delle disabilità. Cosa è una disabilità? La disabilità è la condizione di chi, in seguito a una o più menomazioni strutturali o funzionali, ha una ridotta capacità d'interazione con l'ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale. Parlate in breve dell'esercizio fisico e dello sport nelle disabilità Lo sport riveste un ruolo importante nello sviluppo fisico, psichico e sociale della persona; consente di approfondire la conoscenza delcon disabilità fisiche, sensoriali o intellettive. È una disciplina che segue le stesse regole degli sport tradizionali, ma con alcune modifiche per adattarsi alle diverse capacità dei partecipanti. Per praticare lo sport paralimpico è necessario avere una classificazione, che determina la categoria in cui si compete in base al tipo e al grado di disabilità. Ci sono diverse categorie per ogni sport, in modo da garantire una competizione equa. Gli atleti paralimpici possono competere in diverse discipline, come atletica leggera, nuoto, ciclismo, tennis in carrozzina, basket in carrozzina e molti altri. Ogni sport ha le sue specifiche regole e adattamenti per permettere a tutti di partecipare. Lo sport paralimpico offre molteplici benefici per le persone con disabilità. Oltre a migliorare le capacità fisiche, come forza, resistenza e coordinazione, aiuta anche a sviluppare l'autostima e le competenze sociali. Inoltre, favorisce l'inclusione sociale e permette di superare le sfide fisiche e mentali legate alla disabilità. In conclusione, lo sport paralimpico è un'opportunità preziosa per le persone con disabilità di migliorare la propria qualità di vita, sia dal punto di vista fisico che psicologico. È un modo per superare i limiti imposti dalla disabilità e raggiungere una maggiore autonomia e benessere.con diversi tipi di disabilità fisica, psicomentale e sensoriale. Sono sport per disabili tutti gli sport paralimpici che fanno parte del programma dei Giochi paralimpici, sia estivi che invernali, ma lo sono anche molti altri, inclusi alcuni sport estremi. I Giochi paralimpici sono l'equivalente dei Giochi olimpici pensati come Olimpiadi parallele, prendono il nome proprio dalla fusione del prefisso "para" con la parola "Olimpiade" e i suoi derivati. I primi giochi paralimpici riconosciuti come tali si disputarono nel 1960 a Roma. L'edizione di Roma segnò l'avvio del percorso che avrebbe condotto alla nascita delle Paralimpiadi nella forma attuale. Infatti, i "IX Giochi internazionali per paraplegici" furono posteriormente riconosciuti come i Giochi paralimpici estivi nel 1984, quando il Comitato Olimpico Internazionale approvò la denominazione "Giochi paralimpici". Ad organizzarle è il Comitato Paralimpico Internazionale.

Il testo tratta dell'organizzazione internazionale no-profit.

Dettagli
A.A. 2022-2023
28 pagine
SSD Scienze mediche MED/09 Medicina interna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mariannacaccamo77 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Medicina dello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Belotti Paolo.