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Noxa esogena, sistemi di difesa e lesione cellulare, processi biologici diretti, danno tessutale, processi riparativi

I fenomeni generali che provocano le modalità di instaurazione del danno sono legati a due fattori: da un lato la persistenza della noxa esogena; dall'altro le intrinseche capacità dell'organismo ed in particolare dell'organo respiratorio sul piano difensivo e riparativo.

Rischio: generalità

Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni.

Rischio: probabilità che si verifichi un evento dannoso.

Pertanto, la possibilità di subire un danno, connessa alla circostanza del lavoro, configura il rischio lavorativo. Se distinguiamo le cause invalidanti in:

Vengono distinti due tipi di rischio, in base al rapporto con l'attività lavorativa avremo:

Rischio generico

Rischio generico aggravato

Ecco il testo formattato con i tag HTML:

Che rischio grava in misura maggiore, rispetto alla popolazione generale, in una determinata categoria professionale.

PROFESSIONALE NON PROFESSIONALE RISCHIO SPECIFICO che è quello che incombe Infortuni Malattia comune esclusivamente sul lavoratore, derivando dalle peculiari condizioni della lavorazione cui è addetto.

RISCHIO: CLASSIFICAZIONE

FATTORI PROFESSIONALI DI RISCHIO

FISICI: Traumi meccanici Microclima: Temperatura, umidità, ventilazione, cubatura ecc Pressione atmosferica: iper- o ipo-barismo Elettricità Rumori Vibrazioni Radiazioni

RISCHIO: CLASSIFICAZIONE

FATTORI PROFESSIONALI DI RISCHIO

CHIMICI: Irritanti, agenti sul punto di applicazione: caustici. Tossici, agenti su organi bersaglio: piombo, mercurio, benzolo, ecc Sensibilizzanti, su oggetti iperreagenti: dermatosi, asma professionale.

RISCHIO: CLASSIFICAZIONE

FATTORI PROFESSIONALI DI RISCHIO

BIOLOGICI: Virus: epatite virale. Batteri: tetano, carbonchio, tifo, ecc. Parassiti: anchilostomiasi.

Leptospirosi, ecc.

RISCHIO: CLASSIFICAZIONE

FATTORI PROFESSIONALI DI RISCHIO

FATICA: Attività muscolare eccedente per:

  • ritmo
  • durata
  • intensità
  • posizioni anomale

RISCHIO: CLASSIFICAZIONE

FATTORI PROFESSIONALI DI RISCHIO

ORGANIZZATIVO-SOCIALI: Cottimo, ripetitività, monotonia, impegno mentale, turni, rapporti gerarchici, rapporti sociali, ecc.

BRONCOPNEUMOPATIA PROFESSIONALE DA AGENTI BIOLOGICI

  • Asma bronchiale: soggetti esposti ad allergeni di origine biologica
  • Alveoliti Allergiche Estrinseche Professionali
  • Localizzazioni Broncopolmonari di malattie infettive di origine professionale: Carbonchio, Brucellosi, Psittacosi-ornitosi, Rickettsiosi, Tubercolosi

BRONCOPNEUMOPATIA PROFESSIONALE DA AGENTI CHIMICI

BRONCOPNEUMOPATIE DA GAS E VAPORI TOSSICI

Struttura chimica

Concentrazione nell'aria

Effetto Irritante

Dose dell'esposizione

GAS E VAPORI TOSSICI IDROSOLUBILI

  • Cloro
  • Fluoro
  • Iodio
  • Ossido di Azoto
  • Ammoniaca
  • Acido Acetico

Fosgene; Ozono. Formaldeide. BRONCOPNEUMOPATIE BRONCOPNEUMOPATIE ACUTE CRONICHE BRONCOPNEUMOPATIA PROFESSIONALE DA AGENTI CHIMICI BRONCOPNEUMOPATIE DA COMPOSTI CHIMICI ISOCIANATI AZODICARBONAMIDI RESINE EPOSSIDICHE METILMETACRILATO TDI Toluendiisocianato MDI Difenilmetano diisocianato ALTAMENTE VOLATILE HDI Esametilendiisocianato NDI Naftilendiisocianato

Gli isocianati sono utilizzati nelle lavorazioni per la produzione di poliuretani che costituiscono una classe di polimeri sintetici utilizzati per produrre schiume flessibili, semirigide e rigide, elastomeri e vernici.

BRONCOPNEUMOPATIA PROFESSIONALE DA AGENTI CHIMICI BRONCOPNEUMOPATIE DA COMPOSTI CHIMICI ISOCIANATI Espos. Concentrazioni Ambientali Elevate Espos. Prolungate a Dosi di Lavoro AUMENTATA FREQUENZA EFFETTI ACUTI GRAVI PATOLOGIE APP. RESPIRATORIO (Edema Polmonare) (Bronchite cronica) (Alveolite Allergica Estrinseca) (Asma Bronchiale)

BRONCOPNEUMOPATIA PROFESSIONALE DA AGENTI CHIMICI ASMA BRONCHIALE DA ISOCIANATI Meccanismo biochimico-farmacologico

direttosull'AMPc o Ach eritrocitaria (?)

Meccanismo di beta –blocco o di stimolazione deirecettori irritativi (?)

IPOTESI PATOGENETICHE Meccanismi immunologici e non specifici(ipereattività bronchiale aspecifica) (?)

Ipotesi allergica (+++)

ITER DIAGNOSTICO "ipersensibilità" (+++++)

ANAMNESI LAVORATIVA PRICK TEST VS ALLERGENI COMUNI

ESAME OBIETTIVO TEST PROVOCAZIONE BRONCHIALE

SPIROMETRIA ALLA METACOLINA

EMOGASANALISI TEST PROVOCAZIONE BRONCHIALE

IN CABINA CON ISOCIANATI

RAST PER IgE SPECIFICHE PERTDI, MDI, HDI

RISCHIO: AGENTI FISICI

CARATTERISTICHE DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI

  • Radiazioni Elettromagnetiche
  • Radiazioni Corpuscolari (Raggi X, Raggi Gamma)(Alfa, Beta e Neutroni)

Trasportano energia nello spazio; quandoentrano in contatto con la materia questaenergia viene ceduta ad essa(TRASFERIMENTO DI ENERGIA)

RISCHIO: AGENTI FISICI

CARATTERISTICHE DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI

LE RADIAZIONI IONIZZANTI SONO PRODOTTE:

  • NUCLIDI RADIOATTIVI
  • PARTICELLE
PROVENIENTI DAL COSMO SPECIALI APPARECCHIATURE ELETTRONICHE L'ENERGIA DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI È ESPRESSA IN ELETTRONVOLT (eV) RISCHIO: AGENTI FISICI RADIAZIONI IONIZZANTI Personale sanitario maggiormente esposto a radiazioni ionizzanti: - Endoscopia digestiva - Emodinamica cardiovascolare - Anestesia - Medicina nucleare - Ortopedia - Radiologia e radioterapia - Urologia - Endoscopia EFFETTI DA RADIAZIONI IONIZZANTI RADIOPATOLOGIA EFFETTI BIOLOGICI Insieme di effetti collaterali negativi conseguenti all'esposizione a Radiazioni Ionizzanti EFFETTI STOCASTICI - Danni Somatici e Genetici - Alterazioni Ematologiche (acute e croniche) - A seguito di esposizioni anche di bassissima intensità EFFETTI DETERMINISTICI (PROBABILISTICI) - Patologie da effetti precoci o graduati - Patologie da effetti tardivi di tipo Somatico - Leucemie - Tumori solidi - Radiodermiti di tipo Genetico

entità per lunghientità rilevante (trasmissibili allaperiodi (acute e croniche) progenie)

Relazione DOSE-EFFETTO

Relazione Catarattacon soglia

DOSE-PROBABILITA’ Mutazioni

Infertilità genetiche

Aberrazionicromosomiche

BRONCOPNEUMOPATIAPROFESSIONALE

  • Pneumoconiosi
  • Allergie respiratorie di origine professionale
  • Broncopneumopatie da gas, vapori e fumiirritanti
  • Neoplasie respiratorie di origine professionale

Classificazione Pneumoconiosi

  • Natura delle particelle (pneumoconiosi dapolveri minerali, polveri vegetali, polverianimali) organiche – inorganiche;granulometria;
  • Tipo di lesione (sclerosanti, da accumulo)
  • Patogenesi (evolutivo-sclerogene,non evolutivo-benigne)

Sartorelli 1988

CLASSIFICAZIONE

  • PNEUMOCONIOSI SCLEROGENE fibrosi polmonari da accumulo nei polmoni dipolveri mineralia. Silicosi classica
  • Pneumoconiosi dei minatori di carbone
  • Pneumoconiosi da polveri miste (a basso tenore di quarzo)

Pneumoconiosi da silice amorfae. Asbestosi• FIBROSI POLMONARI DA POLVERI MINERALI SENZA ACCUMULO NEI POLMONIa. Fibrosi polmonare da metalli durib. Fibrosi polmonare da berillio• PNEUMOCONIOSI DA ACCUMULO NEI POLMONI DI POLVERI INERTIAntracosi, siderosi• QUADRI BRONCOPOLMONARI CONTROVERSI IN SOGGETTI ESPOSTI A:-caolino, calcare, gesso, talco, alluminio, solfuri metallici, solfato di rame,resine (cloruro di polivinile)Pneumoconiosi non collagene

ARCHITETTURA POLMONARE INTATTA

MINIMA REAZIONE STROMALE

REVERSIBILITÀ DELLA REAZIONE TISSUTALE

Pneumoconiosi collagene o sclerogena

ALTERAZIONE PERMANENTE CON DISTRUZIONE DELL’ARCHITETTURA ALVEOLARE

REAZIONE STROMALE COLLAGENA

FIBROSI PARENCHIMALE PERMANENTE

MANIFESTAZIONI CLINICHE:

Bronchite cronica tosse ed espettorazione per almeno tre mesi all’anno, da almeno due anni;

Bronchite cronica ostruttiva tosse ed espettorazione per almeno tre mesi all’anno, da almeno due anni con

deficit spirometrico di tipo ostruttivo non reversibile;

  • Broncopatia cronica ostruttiva asmatiforme tosse ed espettorazione per almeno tre mesi all'anno, da almeno due anni con deficit spirometrico di tipo ostruttivo reversibile.
  • Silicosi
  • Pneumoconiosi sclerogena dovuta all'inalazione cronica di polveri contenenti silice libera (biossido di SiO2) allo stato cristallino, caratterizzata da lesioni fibrotiche nodulari del parenchima polmonare.

    • Silice cristallina quarzo, cristobalite;
    • Silice amorfa anidra pietra pomice, vetro di quarzo;
    • Silice amorfa idrata gel di silice o silice colloidale.

Silicosi

LAVORAZIONI A RISCHIO:

  • Industria mineraria;
  • Industria siderurgica;
  • Industria della ceramica;
  • Industria del vetro e del cristallo;
  • Industria del cemento.

Silicosi Patogenesi

Particelle di quarzo

Macrofago alveolare T linfociti

Interleuchina-1

PROLIFERAZIONE FIBROBLASTI

FIBROSI PROGRESSIVA NODULO SILICOTICO

Silicosi Diagnosi

ANAMNESI LAVORATIVA

SEMEIOTICA

STRUMENTALE

Prove di funzionalità respiratoria:

  • Radiografia del torace
  • CPT, CV, VR, Compliance Polmonare (quadro funzionale di tipo restrittivo)

CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE

Scintigrafia polmonare perfusoria DELLE RADIOGRAFIE DELLE PNEUMOCONIOSI SECONDO INTERNATIONAL LABOUR OFFICE

Tomografia computerizzata (TC) I.L.O.

Lavaggio broncoalveolare (BAL)

Asbestosi

Pneumoconiosi cronica e progressiva, quindi irreversibile, caratterizzata da una fibrosi lineare diffusa dell'interstizio polmonare

GRUPPO DI SILICATI IDRATI DI MAGNESIO

  • Asbesti di Anfibolo: crocidolite, amosite, tremolite, antofillite
  • Asbesti di Serpentino: crisotilo

Asbestosi

LAVORAZIONI A RISCHIO:

  • Estrazioni in cava o miniera
  • Industria del cemento-amianto
  • Industria tessile dell'asbesto
  • Lavori di coibentazione termica
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
41 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/44 Medicina del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Medicina del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Galtieri Giuseppe.