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CAVITA’ NASALI

i. Nichel e composti Peso limite raccomandato: valore del carico, in un determinato compito, che quasi tutti i lavoratori sani possono movimentare

per periodi prolungati (fino a 8 ore) senza un incremento del rischio di lombalgia lavoro-correlata è un analogo del TLV.

j. Produzione alcool isopropilico Dlgs 81/08 stabilisce i fattori da considerare nella valutazione/gestione del rischio:

k. 1.

Lavorazione del legno Caratteristiche del carico: il carico è troppo pesante, è ingombrante o difficile da afferrare, è in equilibrio instabile o

l. il suo contenuto rischia di spostarsi, è collocato in una posizione tal per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa

Produzione di sciarpe distanza dal tronco o con una torsione del tronco, può comportare lesioni per il lavoratore in particolare “in caso di urto”.

m. 2.

Produzione di cromati e cromatura elettrolitica Sforzo fisico richiesto: è eccessivo, può essere effettuato soltanto un movimento di torsione del tronco, è compiuto

IARC classificazione di sostanze cancerogene con il corpo in posizione instabile, può comportare un movimento brusco del carico.

Gruppo 1. Cancerogeno (n° 87) 3. Caratteristiche dell’ambiente di lavoro.

Gruppo 2a. Probabilmente cancerogeno (n°63) 4.

Gruppo 2b. Possibilmente cancerogeno (n°234) Esigente connesse all’attività: sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale troppo frequenti o

Gruppo 3. Non classificabile (n°493) troppo prolungati, pause e periodi di riposo fisiologico insufficienti, distanze troppo grandi di sollevamento, di

Gruppo 4. Probabilmente non cancerogeno (n°1) abbassamento o di trasposto, un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore.

PATOLOGIE MUSCOLOSCHELETTRICHE 5.

Il mal di schiena si descrive con: Fattori individuali di rischio del lavoratore

o 70% della popolazione ha mal di schiena almeno una volta nella vita indice di rischio=¿

o 70% “dinamica flessoria” è tra L5 e S1

o 70% del mal di schiena si classifica come lombalgia comune peso sollevato PS

( )

o =¿

Più del 70% delle lombalgie recidiva PLR

Fattori di rischio lavorativo:

 Movimentazione manuale dei carichi IR <75= situazione accettabile, non è richiesto alcun intervento specifico; <0,75

IR 0,75-1= situazione si avvicina al limite. Se possibile, si consiglia di attivare iniziative di formazione e

 0,75-1

Posture incongrue (frequenti flessioni e torsioni del tronco) sorveglianza sanitaria; 1-3

IR >1= situazione a rischio; urgenza negli interventi di riduzione del rischio; attivare formazione e sorveglianza

 <3

Posture fisse e protratte sanitari;

 IR >3= immediato intervento di prevenzione; specifica formazione degli addetti e sorveglianza sanitaria con

Vibrazione “whole body” (autisti autobus, tram, muletti, etc.) periodicità ravvicinata.

Fattori di rischio individuali non modificabili e lombalgia: Fattori rilevanti nella valutazione del rischio:

a. j.

Età e sesso: uguale prevalenza lombalgie nei due sessi, picco di frequenza tra 30-35 anni (più prolungato nella Fattori ambientali: spazi, arredi, barriere architettoniche, ausili.

donna), rapporto 3:1 a favore dell’uomo per ernia discale, maggiori disturbi nelle donne per movimentazione manuale k.

pesante. Scelte organizzative: numero lavoratori addetti alla movimentazione, orari, tipologia del paziente, indice di

b. occupazione, movimentazioni e tira/spingi.

Parametri antropometrici: non correlazione per altezza e costituzione corporea, probabile correlazione per obesità Per la lombalgia comune:

nel 20% dei soggetti con indice di massa corporea più alto. -

c. Sospendere temporaneamente

Difetti strutturali: correlazione con spondilolistesi, non correlazione con schisi occulta, spondilosi e sacralizzazione -

dei processi trasversi, accelerazione della degenerazione del disco in attività fisica pesante. Sottoporre a trattamento riabilitativo

d. -

Caratteristiche psicosociali: la scarsa soddisfazione per il proprio lavoro, il lavoro monotono e gli atteggiamenti Favorire precoce ripresa dell’attività lavorativa

depressivi ansiosi non sono correlati con le lombalgie acute ma con forma cronica. INFORTUNI SUL LAVORO

Fattori di rischio individuali modificabili e lombalgia: L’infortunio che colpisce il lavoratore nel tragitto casa-lavoro. Sono ritenuti in itinere gli infortuni stradali, in particolare quando il

e. lavoratore usa mezzi propri o dell’azienda in assenza di mezzi pubblici o quest’ultimi osservano orari non confacenti a quelli

Grado di allenamento fisico: alti gradi, protettivi nei confronti della lombalgia e sui tempi di recupero dopo episodio praticati dall’azienda.

acuto.

f.  Infortuni in franchigia: durata <3 giorni

Motilità lombare: non associazione della ridotta motilità lombare, in qualche studio associazione positiva con

l’aumentata motilità.  Infortuni - medicazione: abbandono del posto di lavoro è molto limitato nel tempo.

g. Forza muscolare: non correlazione con ridotta forza muscolare, correlazione con richiesta lavorativa eccedente le  Infortuni senza danno alle persone: (near accident) originano però da situazioni di rischio.

capacità del lavoratore.

h. 

Atteggiamenti posturali: non correlazione con lordosi lombare e cifosi dorsale, la scoliosi correlata solo se >80° o Infortuni in lavoratori non assunti regolarmente: senza diritto a prestazioni assicurative.

con vertice a livello lombare.

5  Introduce un sistema più completo di raccolta dei dati per identificare meglio cause e circostanze

o Terza fase:

 Interventi preventivi da effettuare

Indice di frequenza

n °infortuni

IF= x 100.000

Grado delle menomazioni Indennizzo ore lavorate

Inferiore al 6% Nessun indennizzo (franchigia) Indice di incidenza

Tra il 6% e il 15% Liquidazione in capitale per il solo danno biologico n° infortuni

II= x 100.000

soggetti a rischio

Dal 16% Rendita composta da due quote: una relativa al danno

biologico, una seconda aggiuntiva per il danno patrimoniale

derivante dalle menomazioni

Danno biologico:

Menomazione temporanea e/o permanente della integrità psicofisica della persona, la quale esplica una incidenza negativa sulle

attività quotidiane e sugli aspetti personali dinamico-relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali

ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito.

Danno patrimoniale:

Capacità di produrre redito. Indice di gravità

Agente materiale: n ° giorni di assenza

IG= x 100.000

ore lavorate

Sede della lesione:

Natura della lesione:

Forma:

a. Attivo: a contatto con, si è punto con, ha urtato contro, …

b. Passivo: colpito da, investito da, punto da, … Documentazione reperibile in fabbrica

c. Cadute: caduto dall’alto di, caduto in piano su, … a. Registro infortuni (DM 12 settembre 1958)

d. Ambiente b. Registro infermeria di fabbrica

e. Incidenti: alla guida di, … c. Denuncia degli infortuni (copia di quella inviata a INAIL)

METODO DI STUDIO d.

o Rapporto interno di infortunio

Prima fase: e. Estratto paga annuo (richiesto da INAIL per stabilire rendita da invalidità permanente)

 Indagine conoscitiva retrospettiva f. Cartellini di presenza

 Usa documentazione presente in fabbrica

 Analizza dati ultimi cinque anni a. Va abbastanza bene.

 Permette un giudizio sulla entità del fenomeno b. C’è un notevole miglioramento ma è sempre al 2 che non va bene.

 Offre le prime indicazioni per interventi preventivi più urgenti c. È avvenuto un incidente acuto che ha influenzato la routine.

o Seconda fase: Indagine che si ferma alla causa immediata

o

 Evento: un operaio, attraversando il magazzino, scivola su una vistosa macchia d’olio e si infortuna.

Indagine sugli infortuni in tempo reale

o 

Causa dell’evento: pavimento locale sporco. Tiene in conto dei fattori fisiologici e patologici del soggetto esposto

o Indagine: sul pavimento esistono diverse altre macchie analoghe, che costituiscono un analogo pericolo.  Verifica l’efficacia dei dispositivi di protezione individuali

o Misura correttiva: intensificare il lavoro di pulizia del pavimento affidato a impresa appaltatrice, riconoscendole un  Non trascura fattori organizzativi del lavoro

maggior corrispettivo 

o Valuta possibili esposizioni extraprofessionali

CRITICA: non ci si è neppure posto il problema dell’indagine di quella e di tutte le altre analoghe macchie. Biomarker:

Indagine un po’ più approfondita 1.

o Indicatori di dose:

Evento: lo stesso a.

o Indicatori di esposizione: la quantità nel medium biologico è correlabile con la quantità presente

Causa 1: olio sul pavimento (perdita da carrello trasportatore) nell’ambiente di lavoro (PdB, CdB) (piombemia)

o Causa 2: cattiva manutenzione dei mezzi da parte dell’officina di manutenzione b. Indicatori di accumulo: valutano quantità di tossico accumulata nell’organismo poco usati nella

o Misura correttiva: censura al responsabile del servizio e invito a una miglior qualità della manutenzione pratica, più nella ricerca (PbU-EDTA)

c.

o Indicatori di dose interna vera: misurano la concentrazione di sostanza biologicamente attiva (ALA-

Critica: non ci si è chiesti perché la prestazione d’officina è scadente deidratasi)

Indagine esaustiva 2.

Rapporto d’indagine: Indicatori di effetto: valutano effetti biologici precoci ancora reversibili.

1. 3.

Dal registro degli infortuni risulta che questo scivolamento è il primo caso Indicatori di suscettibilità: identificazione sottogruppi ad elevato rischio.

2. Saturnismo (intossicazione cronica da Pb inorganico):

Il capo-deposito dichiara che è un inconveniente manifestatosi da poco o

3. Florido: colica addominale (stipsi), orletto gengivale di Burton, ipertensione, oliguria reversibili, anemia

Il responsabile riconosce l’inadeguatezza: la manutenzione dei carrelli era appaltata alla ditta costruttrice normocromica, normocitica, emazie a punteggiatura basofila, componente emolitica modesta, paralisi del nervo radiale.

4. o

La decisione di rinunciare al contratto di manutenzione esterna è stata presa dalla direzione Cronico: nefrosclerosi, ipertensione, anemia.

5. Piombo diffusione plasmatico:

Erano state fatte soltanto vaghe assicurazione di provvedimenti che però non erano mai arrivati a.

MONITORAGGIO AMBIENTALE E BIOLOGICO Scambio intermedio: cute, muscoli, osso trasecolare.

Strumenti necessari per la valutazione del rischio b.

Monitoraggio ambientale: misura a livello atmosferico degli agenti presenti nel luogo di lavoro per la valutazione della Scambio rapido: midollo osseo, cervello, rene, ecc.

esposizione ambientale, con campio

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
9 pagine
SSD Scienze mediche MED/44 Medicina del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Acelis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze della prevenzione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Pesatori Angela.