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SECONDA PARTE
Ognuno dei quattro atteggiamenti che presiedono ai giochi–competizione,caso,imitazione,vertigine-
non si riscontrano sempre isolatamente ma alle volte si riscontra una connivenza profonda fra essi:
agon e ilinx non esiste (abbinamento contro natura calcolo/vertigine). Alea e ilinx e agon e ilinx
sono abbinamenti casuali. Nel primo caso l’ebbrezza del gioco coglie sia il fortunato che lo
sfortunato. Nel secondo la vertigine paralizza il giocatore che non si azzarda a non seguire le regole
del gioco. Ne è stregato. E si affida completamente al caso. Altra connivenza è il binomio
agon/mimicry. Il campione che viene visto da tutti correre in una competizione ha la necessità di
vincere ad ogni costo, ma con la massima correttezza. Abbinamenti fondamentali come nel caso che
si manifesta fra la natura dell’agon e quella dell’alea : esse sono parallele e complementari.
Entrambe richiedono criteri meticolosi sebbene la modalità di designazione del vincitore è opposta
perché abbiamo visto che in una il giocatore conta solo su sé stesso e nell’altra su tutto tranne che
su sé stesso. Vi sono però giochi come le carte o il domino in cui si trae il piacere di vincere
lottando contra la forza della fortuna .
Agon e alea in questi casi occupano l’ambito della regola. All’altro polo mimicry e ilinx
presuppongono un mondo privo di regola in cui sì vi è la coscienza da parte di chi si traveste ma
anche il raggiungimento dell’oblio .Tuttavia la totalità della vita collettiva poggia su un equilibrio
precario fra l’agon e l’alea , cioè fra il merito e il caso.
I giochi sono dipendenti dalle culture in cui vengono praticati. Ogni comunità ha un gioco preferito
che manifesta i gusti e le tendenze di quel gruppo, ma ha anche lo scopo di educare, di definire le
sue caratteristiche morali o intellettuali. Agon, alea, mimicry i ilinx segnano profondamente i
diversi tipi di società. Mimicry e ilinx sono prerogative di società primitive, mentre alea e agon
sono caratteri tipici di società burocratiche, ossia società ordinate e basate sulla contabilità.
Per passare da una società primitiva ad una burocratica è importante eliminare il primato dell’ilinx e
della mimicry. Ogni qual volta che una cultura cerca di progredire si riscontra una sensibile
regressione delle forze di simulacro e vertigine.
In tutte le società non appena si è raggiunto un certo grado di sviluppo si contrappongono ricchezza
e miseria , potere e schiavitù e l’uguaglianza fra gli uomini resta giuridica ma fittizia . In larga parte
il destino è segnato dalla propria condizione di nascita e molti si rendono conto di poter fare poco
affidamento sui propri meriti. Dunque il ricorso alla fortuna appare come una soluzione e di qui i
giochi d’azzardo o le lotterie. L’alea è di nuovo uno strumento di compensazione dell’agon. Il
ricorso alla fortuna aiuta a sopportare l’ingiustizia di essere nati in condizioni svantaggiate rispetto
ad altri. Teniamo in considerazione anche tutti i concorsi che possono procurare notorietà anche se
in un piccolo gruppo,per un breve periodo.I quiz televisivi non sono altro che una serie di
scommesse in cui la probabilità di vincere diminuisce man mano che la posta in gioco si alza.
Basti pensare alla conseguente partecipazione del pubblico che si identifica nel vincitore ( delega ) .
La delega è una forma degradata della mimicry la sola che possa prosperare in un mondo retto dai
principi del merito e della fortuna . Il vincitore può essere solo uno ed è per questo che molti non
partecipano condividendo la gioia di chi ce la fa ed identificandosi in questi .Di qui il culto della
diva o del campione che senza appoggi sociali ce la può fare .
Dunque il nuovo gioco sociale è definito dalla dialettica fra la nascita ed il merito.
In una società che riesce a liberarsi di mimicry e ilinx, la maschera perde la sua funzione di
metamorfosi. Assume ora un ruolo più basilare, quello di proteggere un’identità.
Le antiche maschere degli stregoni continuano ad esistere nel loup (bautta = maschera tipica.
Presiede ai giochi equivoci di sensualità e mistero) e nel carnevale (esplosione di licenziosità e
scherzi grossolani) oltre che nell’uniforme (nella società moderna rappresenta sempre un
travestimento, ma ufficiale e fa l’individuo servitore di una regola); mentre la vertigine continua a
vivere nei luna park con la copresenza di lotterie e gare. Al luna Park ci si trova in un mondo fuori
dall’ordinario: una folla eccitata e rumorosa, luci e colori e un pandemonio continuo. Viene
spontaneo associare il circo al luna Park, ma il circo ha delle regole ben fisse, ha una sua comunità
ed il suo orgoglio, non si può parlare di gioco ma di connivenza di ilinx (acrobazie) e mimicry
(clown) .
L’importanza ed il fascino del gioco d’azzardo sono indubbi, anche in una società civilizzata in cui
il denaro lo si guadagna lavorando, non tutto insieme e senza fatica. La fortuna è disprezzata perché
si presenta come in lotta e offesa al lavoro ed al merito, rappresenta la pigrizia e tutto quello che
non è impegno. L’arbitrio della sorte è il contrappeso della competizione e per quanto molti stati
l’aborriscano devono comunque concedere un posto.
Schiller è uno dei primi ad aver sottolineato l’importanza del gioco per la storia della cultura
ritenendo il gioco e l’arte frutto di esuberanza e libertà poste all’imitazione della vita reale.
Spencer : “ il gioco è drammatizzazione dell’attività degli adulti “
Wundt : “ Il gioco è figlio del lavoro “. L’idea poi della gratuità e della libertà del gioco venne
ripresa da Karl Gros : il gioco è una creazione di cui il giocatore resta padrone.
Tuttavia Groos insiste sull’aspetto istintuale del gioco e analizzando il comportamento animale
suddivide i giochi in giochi: dell’apparato sensoriale , motorio , dell’intelligenza e del sentimento .
Viene ignorato che il gioco sia fatto di regole e tempo , aspetto questo approfondito da Huizinga ma
già accennato da Piaget ma nessuno di loro accenna al gioco d’azzardo. Certo perché si tratta non di
giochi da bambini ma per esempio Chateau accenna alle biglie il cui gioco presuppone una posta .
Dunque il rischio , l’alea , non è del tutto eliminato. Tuttavia tale aspetto è ignorato nella
classificazione dei giochi come se il bambino non fosse attratto dalla fortuna .
Funzione specifica del gioco non è mai quella di sviluppare una capacità . Le attitudini che sviluppa
sono le stesse che servono per studiare o lavorare.
Chateau classifica i giochi in figurativi,obiettivi e astratti che portano all’arte , al lavoro a allo sport.
La vertigine invece è trascurata tanto quanto il gioco d’azzardo.
La prima è tralasciata alla medicina e l’azzardo alla matematica sviando però l’attenzione dalla
natura del gioco. Quindi può ogni disciplina trarre interesse nel gioco ma perché è il mondo stesso
del gioco ad essere circolare.