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La meta della pulsione è il soddisfacimento e non esiste altra possibilità.

Distinguere tra pulsione istintuale e pulsionale: quella istintuale è irrinunciabile ma in termini in cui vi è domanda e risposta immediata (es. istinto sessuale animale) prevede un'immediata soddisfazione indipendentemente dalle considerazioni sociali e ambientali; quella pulsionale prevede una modalità di spostamento, posizione (rinvio) della pulsione. Il cardine di distinzione tra pulsione e istinto è la maturazione, ovvero il momento in cui il soggetto è in grado di posporre la soddisfazione.

Il fatto che le pulsioni si dipanino e originino da una fonte già ci permette di collocare la pulsione all'interno di una fase di sviluppo (es. fase orale); il fatto che un soggetto abbia una pulsione che prevede solo la sua soddisfazione ci pone di fronte alla maturazione dell'individuo perché se non è in grado di posporla non tiene conto.

di tutti i fattori ambientali possibili, l'oggetto della pulsione è garante di comprensione rispetto a cosa il soggetto tende (es. del feticismo che è un oggetto parziale verso il quale si dirige senza ricorrere a pratiche di ordine genitale); parafilie: manifestazioni psicosessuali di ordine disadattivo che si inquadrano sulla base dell'esercizio che il soggetto fa della funzione. Fa riferimento direttamente all'esercitazione, a differenza della perversione. Cerca la soddisfazione dell'oggetto parziale piuttoto che dell'oggetto totale. Jaspers, nell'ambito della fenomenologia inquadra la questione tra percezione (oggetto integro e presente) e rappresentazione (oggetto non del tutto integro, e disponibile al richiamo mnestico e formulazione di immagine). Questa disponibilità al richiamo, costituisce la base fondamentale del vissuto psichico per immagini, che contraddistingue l'evocazione di un oggetto soddisfacente o insoddisfacente, perdefinizione assente all'interno di un quadro percettivo.

Lacan: le possibilità che i soggetti hanno sono due: la prima è la scarica della rappresentazione dove si passa all'integrazione del nucleo affettivo; l'altra è quella in cui la pulsione non va incontro a simbolizzazione ma investe organi target ovvero l'esperienza psicosomatica.

Le esperienze traumatiche sedimentandosi producono cambiamenti nell'ottica del soggetto. Le esperienze di accudimento sono fondamentali per la modulazione e strutturazione delle esperienze. Bowlby insieme a Mary Ainsworth contribuisce alla nozione di attaccamento in termini teorici e pratici. Osserva quei comportamenti di matrice adattiva che presentano caratteristiche di schemi simili, comportamenti prevedibili e finalizzate alla conservazione della specie.

La presenza o assenza dell'oggetto (figura di accudimento) rendono possibile un determinato tipo di attaccamento, che si rifletteranno nella condizione

La psicopatologia dell'adulto. Il concetto di difesa appare con Freud nel 1894, nel momento in cui deve descrivere alcuni fenomeni isterici, in cui le pazienti isteriche allontanavano dalla coscienza memorie di eventi traumatici che tornavano come sintomi. Delle memorie rimosse di eventi traumatici non tornando sotto forma di memoria, tornavano come sintomi. Freud prospetta delle sistematizzazioni, dalle quali parte la figlia A. Freud.

La prima sistematizzazione arriva con Lingiardi: nonostante le definizioni non siano univoche, il meccanismo di difesa è definito un'operazione mentale che avviene in modo inconsapevole la cui funzione è quella di proteggere l'individuo dal provare una nuova ansia.

L'ansia, secondo il modello psicanalitico si manifesta nel momento in cui i pensieri inconsci (quindi inaccettabili) arrivano alla coscienza. "Il piccolo Hans" sviluppa una fobia per il cavallo in seguito al fatto di aver spostato la paura che provava per il padre,

alla figura dell'animale". La fobia e l'insediamento dell'oggetto fobigeno è assimilabile allo spostamento. Secondo Freud le caratteristiche sono: la natura inconscia; la differenziazione delle difese; la possibilità adattiva e disadattiva; la reversibilità; la successione delle difese prevede che il soggetto in fase di sviluppo conquisti modalità difensive (A. Freud).

Opera di Bergeret: riflette su alcuni concetti come la questione di normalità e patologia. Un meccanismo di difesa è patologico quando si cristallizza. Successivamente il soggetto acquisisce uno stile difensivo preciso (nevrotico, psicotico, etc). Le vie procedurali attraverso cui si trattano le difese sono 2:

  1. Partire in termini di sviluppo dalle prime difese che compaiono
  2. Regressione delle difese

Nelle prime fasi di sviluppo le difese sono di tipo psicotico, e ristrette. Mano a mano che il soggetto si sviluppa, le difese risultano più raffinate e

complesse.Scissione: la nascita schizofrenica viene da una difesa particolare, la scissione. Il soggetto divide gli attributi che sono propri di un oggetto. La scissione è legata quindi alle qualità attribuibili all'oggetto. I termini buono e cattivo ad esempio, sono ottiche dicotomiche in cui il soggetto è immerso nelle prime fasi dello sviluppo. Quindi il soggetto è o unicamente buono o unicamente cattivo. Tipico delle fasi di sviluppo arciche, in cui il soggetto si difende con la scissione. La difesa porta come conseguenza ad una rassicurazione, quindi evitamento dell'ansia. Questa difesa se si struttura come prevalenza difensiva, allora siamo di fronte ad un ordine di personalità psicotica. La possibilità di rivolgere il movimento di scissione all'altro produce degli effetti di smorzamento e modulazione delle angosce, seppure il risultato consiste nell'irriggidimento. Chiaramente rivolgersi solo ad un attributo (positivo o negativo)) cristallizza ilsoggetto. Quando si parla di patologia cmq si tratta di un uso totalitario ed egemonico.
Proiezione: es le metodiche proiettive, che pongono il soggetto nella condizione di trasferire le proprie considerazioni psichiche su un altro oggetto, quindi si basano sul meccanismo della proiezione per indagarne la personalità. Il soggetto trasferisce le sue peculiarità strutturali tramite il trasferimento della paredolia.
Teoria delle relazioni oggettali (klein) propone delle fasi in cui si distingue una fase schizoparanoide (che richiama alla scissione e alla proiezione) in cui il sogg dopo aver scisso l'oggetto, proietta ciò che per lui è inaccettabile. La proiezione consiste in un trasferimento di quote inaccettabili, relative all'ambito del delirio, in cui il soggetto produce enunciati incomprensibili, nell'ordine della certezza assoluta; la proiezione si riferisce all'intollerabilità degli affetti, delle rappresentazioni.o delle qualità di un oggetto che risultano minacciose per il soggetto al punto di dover trasferire, traslare altrove questi affetti e sentimenti. Il pensiero oscilla tra proiezioni deliranti e non deliranti (dove la difesa non prende il sopravvento). Negazione: difesa psicotica; il soggetto non riconosce delle qualità oggettuali o caratteristiche soggettive ed è utile all'arginamento dell'angoscia delle pulsioni, per cui il soggetto non riconosce il dato oggettivo. "In lutto e melanconia" Freud accosta qualità luttuose a qualità melanconiche, e la negazione appare come difesa tipica degli stati depressivi; il rifiuto si ripercuote sul riconoscimento come avviene nei primi momenti di riconoscimento del lutto e della perdita. Diniego: le difficoltà che il soggetto ha a integrare e elaborare il lutto dipendono dal fatto che nonostante il soggetto vive quel conflitto logorante dato dal fatto che pur entrando in contatto con la conoscenza.

Del fatto che l'oggetto ormai è estinto, è morto, scomparso, la rappresentazione del soggetto si mantiene all'interno: pur riconoscendolo nel fatto che l'oggetto è scomparso, ha la difficoltà ad ammetterlo tramite la rappresentazione mentale, quindi crea conflitto. Questo è ciò che crea fenomeni onirici, quindi si sogna la persona morta. Tutte le prerogative di disconoscimento di un fatto oggettivo, invece di prendere la piega della negazione, prendono la piega dell'operatività. È una forma del tutto arcaica di non riconoscimento del dato oggettivo o soggettivo. Non riconosce il fatto nel modo più assoluto e non lo assimila, a differenza della negazione, comporta una parte attiva e operativa. Il soggetto non si limita a constatare le ragioni ma si impegna in modo attivo e drammatico del disconoscimento.

Dissociazione: pone una disgiunzione tra fatti, qualità, strutture che in precedenza dovevano essere state associate.

Il senso di familiarità e naturalezza può andare incontro a momenti di sospensione (es. disturbo peritraumatico) la memoria, l'apprendimento, l'attenzione devono essere del tutto associate, per cui il vissuto peritraumatico prevede una dissociazione per i traumi (il soggetto vive un senso di estraneità o senso di non aderenza alla realtà esterna). Acting out: un passaggio a un atto. Vengono messe in atto modalità di estinzione di eccitamento che hanno a che fare con il comportamento puro, con l'agito. In assenza di altra via espressiva, il tutto prende la via del corpo, e si instaurano comportamenti di acting out per modulare l'eccitamento che prendono forma come eventi drammatici. (sono anche disturbi psicosomatici) ma poi anche atteggiamenti al limite etero ed autoriferiti (suicidi) Ipocondriasi: non è una categoria diagnostica ma una difesa che riguarda un atteggiamento che prevede espressione di difficoltà fisica; è

Il rifiuto di qualunque ricorso a presidi medici. Il nucleocentral è riferito al corpo: è una difesa dell'ordine dell'evitamento e difesa dalla rabbia. C'è una continua richiesta di supporto, che ignorata di soggetti, porta a insoddisfazione e porta all'ipocondriasi. Ripetute esperienze di insoddisfazione del bisogno (di richiesta di supporto) si traducono in rifiuto del supporto stesso.

Fantasia autistica: un esperienza di estraneamento dalla realtà conduce il soggetto a vivere delle soddisfazioni che nella realtà non riuscirebbe a vivere (si basa su un vissuto fantasmatico).

L'esperienza nevrotica è una struttura in cui salvo x la questione di stati limite, in cui l'esame di realtà non è sospeso, non è inficiato o assente.

Lo stato limite è lo stato tra la struttura nevrotica e psicotica in cui il soggetto esercita difese di entrambe le strutture.

DIFESE NEVROTICHE: stati limite: borderline. Per

disturbo si indente un disturbo di personalità ben definito; per struttura (sulla base degli studi di Kernberg) si tratta di organizzazione. Alcune organizzazioni border
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
6 pagine
SSD Scienze mediche MED/36 Diagnostica per immagini e radioterapia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliaunime di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicoterapia e Psicodiagnostica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Settineri Salvatore.