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Definizione

Un sistema di punti si dice corpo rigido se in ogni suo moto la distanza tra ogni sua coppia di punti rimane costante.

d(A, B) = cost. nel tempo ∀ A, B

Osservazioni

  • Per definizione servono almeno due punti: per comporre un corpo rigido, quindi un corpo rigido non può essere considerato puntiforme;
  • Se anche un solo punto del corpo si avvicina o si allontana rispetto ad un altro punto il corpo non è rigido ma deformabile.

Configurazioni di un corpo rigido

Quante e quali informazioni servono per descrivere la posizione di un corpo rigido in un ambiente bidimensionale?

Definizione

Si chiama configurazione di un sistema di punti l'insieme delle posizioni di tutti i punti del sistema.

Determinazione della configurazione di un corpo rigido

  1. Si sceglie un punto significativo A del corpo rigido. A è libero di muoversi, e per descrivere la sua posizione servono due coordinate:

    OA̅ = Xaî + Ya

  2. Si sceglie un secondo punto significativo B. Per definizione di corpo rigido la distanza ℓ tra A e B è fissata, quindi le possibili posizioni di B stanno su una circonferenza di raggio ℓ e centro A:

Per questo motivo serve solo una coordinata per definire la posizione di B, per esempio l'angolo Θ che il vettore AB forma con una direzione prefissata.

Teorema

Una volta che si sanno queste tre informazioni non servono altre per descrivere la configurazione di tutti i punti del corpo rigido.

Formula fondamentale dell'atto di moto rigido

L'atto di moto di un corpo rigido è caratterizzato da un vettore velocità angolare (ω) tale che per ogni suo punto P vale che:

vB = vA + ω ∧ AB

Il vettore ω ha le seguenti caratteristiche:

  • è perpendicolare al piano su cui giace il corpo piano (iP);
  • ω ≠ 0

Dimostrazione:

La configurazione del corpo rigido la definiamo con Xi, Yi, e φ.

Dimostriamo prima la proprietà per il punto B:

AB = (ℓ cosu, ℓ sesu)

vB - vA = /d(-ℓ sesu i, ℓ cosu j) = ℓ δ (- sesu, cosu)

La formula è dimostrata per B se:

ω ∧ AB = ℓ δ (- sesu, cosu) /

Quindi verifichiamo che i due vettori abbiano direzione, verso e modulo uguali:

OK! - DIREZIONE

ω ∧ AB = ⊥ ω e ⊥ AB

Il vettore δ = +ω perché sta nel piano del corpo rigido e ⊥ AB in quanto il suo prodotto scalare con AB è nullo.

Moto

Definizione

Il moto di un sistema è l'insieme delle posizioni di tutti i suoi punti per ogni valore di t.

m = {Pi(t) ∀ P ∈ sistema e ∀ t ∈ [tin, tg: n]}

Moto di un corpo rigido piano

Per determinare il moto di un corpo rigido basta determinare xA(t), yA(t) e θ(t).

Casi particolari:

  1. Moto traslatoriose ω̅ = 0 ∀ t ⇒ v̅P(t) = v̅A(t)
  2. Moto rotatorioSe esiste CIR ∀ t ed è sempre lo stesso punto ⇒ CIR(t) = CIR(t0)

Carrello e pattino

Carrello

Un punto Q del corpo rigido è vincolato a scorrere lungo una guida.

Effetti cinematici

Un carrello toglie un g.d.l., infatti per definire la posizione del punto speciale Q serve solo un’ascissa (perché yQ(t) = 0 ∀t), quindi le coordinate libere che rimangono sono:

xQ

Siccome Q può muoversi solo sull’asse x, Va(t) // asse x ∀t, quindi se esiste il CIR esso si trova sulla retta perpendicolare alla guida e passante per Q.

Il moto è traslatorio se j-cost. Se xQ = cost siamo in presenza non più di un carrello ma di una cerniera a terra.

La reazione vincolare sviluppata dal carrello è perpendicolare alla guida:

Φa = (0, Va)

Pattino

Applicando due carrelli si ottiene un pattino:

Con un pattino un sistema rigido perde due g.d.l. e la coordinata libera rimanente è l’ascissa di uno dei due punti a cui è applicato un carrello:

xQa o xQ2

ω̅OA = +υî

ω̅AB = -υî

Si nota che se υ aumenta in senso orario anche xG aumenta, quindi:

G = +rυθ̇

F1 = -F2

Definizione

Si dice COPPIA DI FORZE un sistema di due forze opposte.

Proprietà

E' il più semplice sistema con R = 0

Ricordando:

R = F1 + F2

Se R = 0 il momento non dipende dal polo rispetto al quale viene calcolato

MO = MA = QP ∧ F̅ = QO ∧ F̅ = OP ∧ F̅ = ± |F̅| ∙ braccio ∧ k̂ = - |F̅| ∙ braccio ∧ k̂

Distanza tra le rette di applicazione delle due forze che sono parallele

P

F2

QP

braccio

Q

F

Trovare una coppia di momento dato MO

braccio

|F̅|, -|-|F̅|-|braccio

-> ci sono infinite coppie.

ORARIE se MO < 0

ANTIORARIE se MO > 0

Equazioni cardinali della statica

Prima equazione cardinale della statica

Σi Ri = R(e) = R(i) = 0

R(e)x = 0

R(e)y = 0

R(e) = 0

Seconda equazione cardinale della statica

Scelgo un polo: O.

ΣO OPi × Fi = MO = M(e)O = M(i)O = 0

MO(e) = 0

Esempi di utilizzo delle equazioni cardinali

  1. Corpo rigido appeso

    Q = cerniera a terra

    FQ = (Ha, Va) in Q

    Fp = mgũ in G

    Qual è la configurazione di equilibrio?

    Quanto vale FQ?

    La prima equazione cardinale contiene tutte le forze esterne agenti sul sistema. Nella seconda equazione cardinale non contribuiscono per esempio le forze applicate sul polo, quindi nel nostro caso è utile scegliere A come polo:

    Ia eq: Fa = aQ × (-mgũ) = 0 ⇒ aQ = jũ

    Ra eq: RQ = Fp + FQ = 0 ⇒ FQ = -Fp = -mg jũ

    (applicando per due punti diversi e tracciando le rispettive verticali trovo G come intersezione delle verticali)

  2. ? QB ⇒ R

    Ueq = π/6

Momento della quantità di moto

Teorema:

Per un punto P KO = OP ∧ mpvp per un sistema di punti:

KO = ∑OPi ∧ mivi

Proprietà

Dimostrazione

Per un corpo rigido:

  1. i miCA ∧ (ω ∧ mARi)
  2. i miA ∧ (ω ∧ mARi) = ∑i mirA ∧ (ω ∧ mAri) = ∑i mirA ∧ (ω ∧ mARi)
  3. i mirA ∧ (ω ∧ mAmRi) = ∑i miA ∧ (ω ∧ mAri) = 0 ∧ (∑i miRi)

Quando in un corpo è rigido:

KO = mtotÔA ∧ mOA + mO ∧ (ω ∧ ∑i mARi)

Osservazione:

Se A ≠ C:

KO = mÔA ∧ mA + IOω

Se A = 0:

KO = mÔGA ∧ mO + IOω

Se A ⊂ CIR

KO = ICω

Se ω = ωO

KO = mtotÔP ∧ mO

*O ind.per: la scelta di A perché se cos: ω:

vB ≠ ü ω

Dettagli
A.A. 2019-2020
54 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/07 Fisica matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessandro_arrigoni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Meccanica razionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Biscari Paolo.