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ESECUZIONE DEL TAGLIO
Tacca di direzione normale;
1-
2- Inserimento della barra nella zona in Direzione di
compressione e delimitazione della caduta desiderata
cerniera;
3- Taglio di abbattimento e rapido
inserimento dei cunei per mantenere
aperto il taglio di abbattimento;
4- Completamento del taglio di abbattimento e delimitazione di una cerniera asimmetrica, con uno
spessore maggiore nella zona in trazione. La cerniera in questo modo mantiene ancorata il fusto
alla ceppaia (la si riduce man mano con l’inserimento progressivo dei cunei);
ALBERI INCLINATI IN DIREZIONE OPPOSTA RISPETTO A QUELLA DI ABBATTIMENTO
1- Taglio di abbattimento parziale (non si inizia con
la tacca di direzione);
2- Immediato inserimento di un cuneo per
mantenere aperto il taglio di abbattimento;
3- Completamento del taglio di abbattimento;
4- Inserimento di un secondo cuneo;
5- Tacca di direzione;
6- Riduzione dello spessore della cerniera (da
questo momento si possono inserire,
eventualmente, una fune in tensione mediante
carrucola per controllare la caduta);
7- Ulteriore inserimento dei cunei fino ad avvio a caduta della pianta;
Per alberi di grandi dimensioni si possono impiegare martinetti idraulici introdotti in un vano
ricavato con la motosega nella ceppaia.
ALBERI INCLINATI NELLA DIREZIONE DI ABBATTIMENTO
1- Tacca di direzione;
2- Taglio dei bordi della cerniera per evitare
scosciature;
3- Inserimento della barra, delimitazione della
cerniera e taglio di abbattimento. Il taglio non si
completa nella parte posteriore (in trazione), ma
si lascia una parte di legno integro;
4- Inserimento della barra sul lato opposto,
delimitazione della cerniera e parziale
completamento del taglio di abbattimento;
5- Taglio della parte di legno integra;
ALBERI INCLINATI IMPIGLIATI DI MEDIO-GRANDI DIMESIONI
1- Taglio della parte centrale della cerniera;
2- Taglio obliquo di 45° in una zona integra di cerniera;
3- Rotazione del tronco (la rotazione fa perno sulla zona integra, possibili
uso di gira tronchi, utensili impiegati per tale scopo);
TAGLIO DI ABBATTIMENTO DI ALBERI CON CARIE
ALBERI CON CARIE POCO ESTESA
La carie fa crollare il valore della resistenza meccanica del legno.
1- Esecuzione di una tacca di direzione di profondità limitata (1/5 – 1/6 del diametro alla base del
tronco), al fine di non raggiungere la parte interessata dalla carie. La tacca di direzione può essere
effettuata ad un altezza superiore al normale in relazione all’altezza della zona cariata;
2- Rilascio di una cerniera d’abbattimento di dimensioni maggiori (1/10 – 3/10 del diametro alla
base del tronco) rispetto al normale;
3- Evitare il taglio dei cardini della cerniera di abbattimento;
ALBERI CON CARIE MOLTO ESTESA
La tacca di direzione è capovolta e costituita da una serie di tagli orizzontali e paralleli tra loro, a
profondità progressiva sino a raggiungere il valore di circa ¼ del diametro del tronco.
Tacca di direzione rovesciata, leggermente si toglie del legno sano dal lato da far cadere, se non
cade, dalla parte opposta si esegue un taglio e si inserisce un cuneo (alto rischio di caduta
improvvisa)
ALLESTIMENTO E TRASPORTO
SRAMATURA
La sramatura è un operazione che può essere eseguita sia con macchine di grandi dimensioni sia
manualmente con l’uso di accetta e motosega. La sramatura con motosega è forse una delle
operazioni più pericolose nelle utilizzazioni forestali, richiede infatti degli aspetti ergonomici quali:
- Tutti e due i piedi dalla stessa parte del tronco;
- Mai dirigere accetta (RM piccoli) verso il corpo;
La qualità della sramatura è legata alla capacità di eseguire un taglio sotto corteccia e di rimuovere
il ramo e lasciare un moncherino il più piano possibile (superficie in cui si inserisce il ramo), il quale
può condizionare negativamente l’eventuale scortecciatura o altre lavorazioni.
PROCEDIMENTO
Durante la sramatura viene svolta la misurazione del materiale, anche in previsione della
depezzatura, essa parte dal piede e sale fino alla cima, per ritornare poi indietro e completare
l’operazione. L’operatore non dovrebbe avere spostamenti a vuoto. Regole generali:
- Motosega vicino al corpo (per ridurre lo stress meccanico (momento), minor peso sul corpo)
e mai muovere i piedi nel corso del taglio;
- L’ altezza di taglio ottimale è dal ginocchio all’addome;
- Catena di taglio ferma durante gli spostamenti (freno catena);
- Verificare le tensioni dei rami con tagli a lunghezze diverse (il ramo esercita una certa forza peso
con un certo braccio nel punto di inserzione con il fusto, se vi è una forte sollecitazione le fibre che
virano verso il ramo saranno più soggette a stress con possibile formazione di legno di trazione e
compressione, per ridurre quindi la tensione dei rami di grosse dimensioni si possono eseguire uno
o più tagli in successione per ridurne la tensione);
- Posizione a sinistra del tronco e piedi allargati;
La sramatuura si differenzia in base alla tipologia di albero, varia a seconda che si tratti di una
conifera, con distribuzione più regolare dei rami, o di una latifoglia con maggiore irregolarità nella
loro distribuzione.
SRAMATURA DI ALBERI DI CONIFERA
Si individuano tre metodi principali:
• METODO AD OSCILLAZIONE
• METODO A LEVA (tipo scandinavo)
• METODO A SOMMITÀ
SRAMATURA AD OSCILLAZIONE (per rami fino a 2 cm di diametro)
Applicata su rami di piccole dimensioni, consiste in un operazione
rapida nel quale l’operatore deve muoversi verso il taglio e la
motosega viene fatta oscillare.
1- A sinistra del tronco, in posizione leggermente verticale, verso la
cima;
2- A destra, superiormente, con un’inclinazione della barra verso il
piede;
3- A sinistra, in posizione leggermente verticale, verso la cima;
SRAMATURA A LEVA
Eseguita su rami di dimensioni maggiori, si scarica il
peso della motosega in parte sul fusto e in parte sulla
gamba destra. In genere si inizia dalla parte opposta
dell’operatore forestale, utilizzando la arra della
motosega come una leva.
In base alla parte in cui avviene il taglio si ha una
reazione diversa che si esercita sull’operatore, la
quale genererà un affaticamento.
1- Si comincia dalla parte destra del fusto, il taglio si
esegue dal basso verso l’alto (catena spingente);
2- Taglio con catena spingente;
3- Taglio con catena traente, spinta verso il basso;
4- Per continuare nel successivo verticillo si lavora
dalla stessa parte di dove è finito il taglio precedente
per ridurre i tempi morti;
SRAMATURA A SOMMITÀ (a slittamento)
Si adotta quando i rami hanno diametro superiore a 5
cm e nelle zone in cui sono sottoposti a tensioni, con
condizioni di rischio di blocco della catena.
Si inizia con il ramo sommitale poi si scende verso
sinistra e destra. I rami lunghi vengono accorciati per
ridurre la tensione.
SRAMATURA DELLE LATIFOGLIE
Il lavoro comincia dalla base dell’albero (abbattuto) e procede
verso la chioma. Le tecniche adottate sono in funzione della
morfologia della chioma, con disposizione irregolare dei rami,
e delle tensioni che si creano dopo l’abbattimento.
Si esegue un percorso a spirale ideale in senso orario;
1-
2- Si riduce progressivamente la lunghezza dei rami;
3- Si verifica le tensioni;
DEPEZZATURA E SEZIONATURA
Fase importante per la valorizzazione del prodotto, in cui si riduce la lunghezza del tronco
ottenendo lunghezze commerciali o loro multipli, in base alla destinazione finale.
Risulta quindi essere necessario considerare gli elementi caratterizzanti il mercato come prezzo
degli assortimenti, contratti di fornitura, orientamenti locali…
La depezzatura è un operazione irreversibile che può dipendere anche dalla possibilità di
movimentazione (logistica del concentramento e dell’esbosco), durante il taglio si tiene conto di
eventuali caratteristiche tecnologiche che possono incidere sul punto di taglio come per esempio i
nodi (se presenti in grandi quantità dequalificano il tronco), curvature e biforcazioni.
Si cerca così di riunire in pochi assortimenti le porzioni di tronco con difetti ottenendo meno
porzioni ma di qualità più elevata.
Occorre tenere conto anche di una riduzione di circa il 5 % in lunghezza utile dovuta da:
• RITIRO DEL LEGNO
Il legno è un materiale soggetto a ritiri e rigonfiamenti in funzione dell’umidità, con un livello
di umidità del 25 – 28 % non si ha una significativa variazione dimensionale., al di sotto di
tale valore il legno inizia a ritirarsi perdendo umidità (stagionatura).
Occorre per questo prevenire il ritiro del legno maggiorando il taglio, esso si ritira
maggiormente in direzione radiale e tangenziale (1-2 %).
• SFRIDI DELLA LAVORAZIONE
Una volta ottenuto il toppo, i tagli principali del tronco sono eseguiti parallelamente all’asse
longitudinale (delimitano lo spessore della tavola) ma anche perpendicolarmente.
Vengono eseguiti più tagli per ottenere gli assortimenti finali, eliminando i bordi.
• DETERIORAMENTO DELLE TESTATE
Le testate possono rovinarsi per urto (possono causare spaccature del legno), per questo gli
spigoli vengono smussati creando così le corone (possono avere delle spaccature che
favoriscono la perdita di umidità).È evidente che sia meglio perdere una porzione calcolata
piuttosto che una porzione non calcolabile.
Tipico toppo da sega: lunghezza = 4.20 m e diametro > 18 cm
TECNICHE DI TAGLIO
Le tecniche di taglio vengono condizionate dal diametro del tronco e dalle tensioni del legno e loro
intensità, in base a questa caratteristica si distinguono:
• TAGLI IN TRONCHI PRIVI O CON TENSIONI INTERNE
- Taglio semplice
- Taglio a ventaglio
- Tagli speciali
• TAGLI IN TRONCHI SOGGETTI A TENSIONI INTERNE DI LIMITATA ENTITÀ
• TAGLI IN TRONCHI SOGGETTI A TENSIONI INTERNE DI ELEVATA ENTITÀ
TAGLI IN TRONCHI PRIVI DI TENSIONE
- TAGLIO SEMPLICE
Per tronchi di piccolo diametro, si esegue con la motosega in orizzontale se c’è spazio sotto
il tronco oppure con motosega in posizione obliqua se il tronco è appoggiato a terra.
- TAGLIO A VENTAGLIO
Si adotta su tronchi di medio diametro abbassando alternativamente la barra e
l’impugnatura.
- TAGLIO AD INCISIONE
Su tronchi di medio diametro, si esegue introducendo la parte inferiore della punta della
barra (taglio da basso) o la parte superiore (taglio dall’alto).
- TAGLI SPECIALI
Si adottano quando il diametro del tronco è superiore
alla lunghezza della barra (se il diametro è maggiore di
1,3 volte la lunghezza della barra, re