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SISTEMA DI DIREZIONE IDROSTATICO PER TRATTORE A TELAIO ARTICOLATO
Questi telai articolati ruotano
inclinando il telaio
centralmente, senza far
cambiare la direzione delle
ruote, ovvero le ruote non
cambiano la loro angolazione
ma abbiamo solo lo snodo
centrale che serve per
direzionare il mezzo. Lo
sterzo in questo caso attiva il circuito idraulico che fa movimentare lo snodo e non ci
sono componenti meccaniche. In questa maniera soprattutto sui trattori
isodiametrici ovvero con stesso diametro di piccola dimensione, si riesce ad avere
un’ottima sterzata. 50
Un’ultima soluzione:
SISTEMI DI DIREZIONE CON FRIZIONI DI STERZO PER TRATTORI CINGOLATI
Come sterza un trattore cingolato? Riesce a sterzare semplicemente frenando un
cingolo nella parte interna della rotazione. I due cingoli possono:
• avanzare contemporaneamente,
• non avanzare,
• oppure uno avanza e l’altro rimane fermo e gira a destra
• oppure uno avanza e l’altro rimane fermo e gira a sinistra
In questo caso non vi è il differenziale
perché non c’è necessità di ripartire il
numero di giri da una ruota all’altra, e
quindi abbiamo che o girano tutti alla
stessa velocità e perdono attrito,
oppure una ruota gira e l’altro no e
gira a sinistra oppure a destra a
seconda dei casi. Infatti in questo
sistema non si ha la presenza del
differenziale, ma bensì si ha solo la
presenza della coppia conica.
In uscita dalla coppia conica, il
semiasse che di fatto è presente, è
uno a destra e uno a sinistra, il primo
infatti, incontra delle vere e proprie
frizioni di sterzo, questa è una frizione che si apre e si chiude a comando; quando si
apre il movimento si interrompe, quando si chiude il
movimento viene generato.
L’operatore quindi al posto guida, non ha uno sterzo
ma ha solo due leve che le può mandare tutte e due
in avanti con entrambe le frizioni chiuse (il mezzo si
muove in avanti), oppure una avanti e una indietro e
riesce a girare a sinistra, invertendo questo
funzionamento, ruota a destra. L’avanzamento lo si
sceglie individuando la marcia, infatti presentano la
frizione principale. 51
In aggiunta sulle ultime macchine è possibile effettuare le contro rotazioni per
ancora consentire di svolgere una serie di sterzate su se stesso del mezzo, e inoltre è
ancora possibile mandare il cingolo in avanti o indietro in modo tale da consentire al
mezzo stesso di ruotare su se stesso in un verso o nell’altro. Il semicingolato se
presenta cingoli posteriori e ruote anteriori, ruotano ad una sterzata regolare, anche
questi sono direzionabili.
ORGANI DI FRENATURA
Sugli organi di frenatura che servono per rallentare le rotazioni delle ruote, abbiamo
due opportunità:
1. a sinistra: il sistema tradizionale con GANASCE DI ESPANSIONE. Questo
sistema costruttivamente è molto semplice, abbiamo una sezione
(nell’immagine) con vista
dall’interno, la coppa (rossa)
è il famoso tamburo su cui è
solidamente connessa la
nostra ruota, quindi gira il
tamburo e gira la ruota. Se io
guardassi dall’altra
direzione, vedrei l’immagine
di sinistra. Quindi
esternamente abbiamo il
profilo del tamburo a cui è
connessa la ruota.
Per frenare la ruota dobbiamo dalla parte interna, frenare il tamburo e per
farlo si utilizza il sistema delle GANASCE DI ESPANSIONE. Queste sono delle
strutture semicircolari che riprende il profilo del tamburo (in questo caso sono
2 e sono quelle segnate), centralmente sono connesse con un perno ed
esternamente le ganasce sono ricoperte con un materiale ad alto coefficiente
di attrito. È lo stesso materiale del disco di frizione, quindi le ganasce con il
perno possono effettuare un movimento in cui dove c’è il perno è fermo e al
di sopra si espandono. 52
Cosa gli consente alle ganasce di espandersi o di ritornare? Per ritornare
abbiamo le due molle che consentono alle ganasce di rimanere sempre in
posizione normalmente chiuse, quando invece pigio il freno, al centro
possiamo avere o:
• una camma che ruotando, incrementa la distanza (sistema ormai non
più utilizzato), in tal caso abbiamo un cavo in acciaio che correva
all’interno della guaina e che muoveva la camma.
• oppure un piccolo pistoncino idraulico (cilindro idraulico), questo va
nella stessa posizione della camma.
Quando aziono il freno di fatto, vado a mettere in funzione la pompa che mi
apporta olio all’interno di questo cilindro e mi spinge le ganasce verso
l’esterno.
La frenatura avviene per espansione delle due ganasce verso il tamburo, però
queste due ganasce essendo caratterizzate da un materiale ad elevato
coefficiente di attrito, a furia di frenare tendono ad usurarsi e quindi bisogna
cambiarle di volte in volte, però è possibile che si vadano ad usurare anche le
superfici del tamburo infatti si creano dei veri e propri solchi all’interno del
metallo (si sostituiscono i tamburi e le ganasce). In ambito trattoristico si
utilizzano queste perché è più affidabile in quanto non devono frenare ad
elevate velocità anche se comunque devono frenare grandi masse.
2. sulla destra: il sistema ultimo a DISCO E PATTINI. L’altra alternativa si
caratterizza di un disco metallico (disco dei freni) a cui è
connessa la ruota. Il disco viene frenato da una pinza
idraulica e da due pattini semicircolari posti ad una
estremità del disco. Un cilindro idraulico, viene azionato
per mezzo del pedale del freno consente ai due pattini,
quando premuti, di aderire al disco, consentendo la
frenatura.
Quando il pedale viene rilasciato, il pistoncino rientra, i
due pattini si staccano e quindi la ruota e il disco girano
senza poter essere frenato. Questo sistema è molto
utilizzato in ambito automobilistico perché conferisce
una performance maggiore del freno a tamburo. In
ambito automobilistico, abbiamo quasi sempre il freno a disco che sono
ANTERIORI, spesso posteriori e in alternativa almeno i posteriori potrebbero
anche essere a tamburo (quindi sulle automobili possiamo anche avere la doppia
53
possibilità). Quando il pistone idraulico spinge, si ritira la pinza che arretra
leggermente di decimi di millimetri, perché per staccare il movimento è
necessaria pochissima aria. La pressione che noi creiamo sul pistone regola la
frenata, e quindi si crea un rallentamento che è proprio funzione di questa
pressione che si esercita sul pedale e quindi la pressione poi che il cilindro
idraulico esercita sui pattini. Anche in questo caso, le intercambiabili sono i
pattini e i dischi che tendono a consumarsi. Sui trattori è sempre presente il
doppio pedale del freno, questo
serve per garantire il freno sulla
ruota di destra e il freno sulla ruota
di sinistra. Questo serve perché in
ambito trattoristico si può avere la
necessità di frenare in campo una
ruota a destra e per consentire di
agevolare la sterzata. Questo serve per consentire all’operatore di ridurre il raggio di
sterzata in fase di manovra. Su strada invece, esiste una piccola leva di bloccaggio,
che appunto blocca i due pedali tale che o si pigia a destra o si pigia a sinistra,
entrambi i pedali scendono giù. Quindi su strada i due pedali possono essere resi
solidali mediante l’inserimento di un nottolino di fissaggio.
DISPOSITIVI DI ACCOPPIAMENTO TRATTORE E MACCHINE OPERATRICI
Quali sono i dispositivi che consentono l’accoppiamento? L’accoppiamento con la
macchina operatrice può realizzarsi per mezzo di dispositivi che sono:
1. gancio di traino-occhione (accoppiamento trainato): accoppiando una
macchina trainata
2. attacco a 3 punti (accoppiamento portato o semi-portato): consente di
connettere un enorme vastità di macchine agricole
3. attacchi laterali e frontali fissi: per poter montare al trattore qualcosa ad
esempio i tracci scuotitori, oppure una benna anteriore (pala meccanica
anteriore che hanno due bracci che sono montati al trattore), questo è un
accoppiamento fatto su particolari punti di connessione presenti sul trattore
4. prese idrauliche
5. prese elettriche
6. presa di potenza (p.d.p.) 54
IL GANCIO DI TRAINO Il gancio di traino è di fatto un
dispositivo omologato e montato
sempre posteriormente al trattore, a
volte su richiesta anche anteriormente.
Il gancio agricolo (montato sul
trattore), è costituito da una staffa
sagomata a C con un perno di
interconnessione centrale che blocca
l’occhione sul lato macchina operatrice
saldato sul timone del rimorchio
agricolo o di qualsiasi altro attrezzo trainato.
Questo consente di poter regolare tutti i movimenti in fase di sterzata, trattore
rimorchio, quindi movimenti longitudinali ma anche quelli trasversali. L’occhione è
molto più basso rispetto all’altezza del gancio ed è molto più largo rispetto al perno
tale da poter assecondare movimenti longitudinali e laterali o trasversali e anche
movimenti di rotazione di uno rispetto all’altro, quindi si assecondano tutti i
movimenti senza creare danno dall’altro lato. Queste staffe (gancio di traino e
occhioni) hanno tutti sulla parte metallica, uno stampino della motorizzazione civile,
quindi si tratta di ganci omologati a tutti gli effetti per avere massima sicurezza in
campo ma anche massima sicurezza su strada. 55
I ganci traino, montato posteriormente al trattore,
consente di avere anche un sistema per la
regolazione dell’altezza del traino, un po' più basso
se le macchine hanno bisogno di una connessione
più bassa oppure montata al di sopra se le
macchine le necessitano più superiormente. Il
gancio è montato su delle guide di scorrimento che
consentono all’operatore di scegliere l’altezza,
quindi si tratta di una struttura modulata, si tratta
di ganci omologati.
Il primo gancio rappresentato
in figura è doppio per avere
connessione alta e anche
connessione più bassa e anche
più lunga. Le casi costruttrici le
acquistano e le montano
posteriormente, inoltre
abbiamo la possibilità di
sceglierlo in dipendenza di
quello che noi dobbiamo
collegare. Questi realizzano
l’attacco cosiddetto TRAINATO, infatti abbiamo delle macchine perfettamente
trainate, e questo sistema è realizzato per mezzo di un gancio. 56
Il perno si potrebbe sfilare, perché il perno si blocca nella parte bassa con una
cosiddetta COPPIGLIA DI SCATTO che è il fermo che viene inserito tale che non si
vada a sfilare da solo. Delle volte può capitare che la coppiglia ce l