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Calcolo dei GDL

Consideriamo un meccanismo piano (quadrilatero articolato), vediamo dunque i gradi di libertà. Si indica con m il numero dei membri del meccanismo.

Usiamo la REGOLA DI GRÜBLER:

L = 3·(m−1) − 2·C1 − C2

dove L: numero GDL del meccanismo

C1: coppie che lasciano un solo GDL

C2: … … … due GDL

L = 3·(4−1) − 2·4−0 = 1

in un meccanismo con L = 1, basta una sola coordinata per definire completamente la configurazione del meccanismo stesso, cioè la posizione di tutti i suoi membri.

L = 3·(4−1) − 2·3−1 = 2

L = 3·(4−1) − 2·6 − 1

Il c.d.m. dell'asta compie un'ellittica circolare attorno al centro O'. Se pongo un'asta che collega O' con il c.d.m. non ottengo modelli L = 0, non aggiungo modelli inefficace.

Consideriamo un meccanismo spaziale, indicando con m ed L le solite grandezze, e con ci le coppie cinematiche che lasciano i GDL. Usiamo la FORMULA DI KUTZBACH:

L = 6·(m−1) − 5·Ci − 4·C4 − C2 − 3·C3 − 2·C6 − C5

Attrito volvente

In caso di corpi perfettamente rigidi in rotolamento relativo il contatto dovrebbe essere localizzato in un punto; in realtà ogni solido è elastico e quindi il contatto si ha su di una superficie finita.

Nel caso di corpi perfettamente elastici e diagrammi delle pressioni e simmetrico, mentre in realtà ci devono fattori che finano spostare in avanti nel senso di moto il centro delle pressioni di una lunghezza u e detto parametro di attrito volvente.

Le azioni di pressione equivalgono al Rn e alle coppie che si oppongono il moto Mr

Il lavoro displorato per unità di percorse ci

ds = Mrds / ds = Rnu / r

Definiamo coefficiente di attrito volvente βr = u / r

Rendimento

Le forza applicata ai membri le distinguono in active (alcune formano lavoro positivo cioè le motrici) e altre negative cioè le resistenze utili e in vincolari cioè cui le resistenze passive cioè i componenti non ideali che dissipano lavoro.

In un determinato intervallo di tempo lì forza motrice composta in lavoro Lm, mentre le resistenze utili assorbiscono un lavoro Lu mentre Lp passivo un lavoro Lp.

(Lp-Lu=Lp(t0+t) = Ec(t1), = Ec(t0) se in blu intervelle ec = cost finnes ho un fonzionamento o demire assorbito

Detta una macchina a regime si definisce rendimento meccanico ηe = Lu / Lm con η < 1

Invece si definisce fattore di perdita le differenze 1-η= Lp / Lm

Oltre alle velocità è possibile trovare le accelerazioni dei punti del quadrilatero, supponendo che il moto della manovella CB AO sia uniforme (cioè ω = cost.). L'accelerazione di B avrà la sola componente centripeta: aB = ω2 (B−A). Le accelerazioni si riportano in direzioni e verso reali. Poiché B compie un rotolamento attorno ad A il vettore ωCB è diretto lungo BA l'accelerazione del punto C è esprimibile rispetto a B dalla relazione:

aC = aCB + ω2 (CB)N dove quella normale in intensità è aCN = vB2 ed è quindi nel punto CB della prima celina: aCN = S B2/CB sostituendo il valore di vCA2 = ω2 CB2

Quindi aC2 si può rappresentare con un vettore KB diretto secondo CB e di intensità: KB = SB2 /AA.

La componente tangenziale aCT risulta applicata in K un in gi and il segmento opp em trovato. Oltre parte anhe accelerazione aC si può esprimere nelle sue componenti normali e tangenziali aC = aCON = aCON se calcolasi rispetto del punto

+al = alXBsi+CB aC = A Le componenti tangenziali aCO sarà 1 al segmento appen trovato.

I vettori aOO i non sono di lunghezza note KB e WA ele componenti tangenziali (lelunghezze) si nn m viegrafico facondo cambidare di lettere il d e CO nel punto J Eseguendo la somma grafica aCOT aCOC allegroil vettore aC dato del segmento orientato SA

a = SA/ω2 dove: SA = √[WA2 x SW2]

Passiamo ora alle verifiche di flessione ed usura. Il momento M agente sul pignone =

M = P  v           [N/m]

ω

T = H =                               1000 [N]

Per la resistenza a flessione si riesumano azioni di taglio e sforzo normale. La formula

usata per le verifiche è quella di Lewis dove y =     (coefficiente di Lewis)

dove

T < σtm   y   m   b

Per tenere conto del sovraccarico dinamico si introduce un coeff. di riduzione delle

tensioni ammissibili, dove A è un coeff. pari a 6 per ingranaggi precisi e

Sd =       A = .6

A + v

Ricevo quindi         b >            ≥ 10 mm

Tam   Sd  y   m

Per l'usura si deve verificare tale condizione   T ≤

dove plim =   500   N   per l'acciaio scelto.

Ment. fi   un coefficiente

Si ricava, dunque

b >        T                                

p2  σtm

Quando il valore minimo di spessore della ruota sarà    b > 19 mm

b = 19 mm

Esercizio 4 (pag 22)

  • Note le cadute per via grafica velocità e accelerazioni di tutti i punti di interesse.

Svolgimento

gdp: 3(6.-1) -2. 1* -1

Iniziamo col calcolo di vA = vA + vC/A in cui conosco modulo e direzione di vA il quale risulta un vettore che va da A ad O (vA = vC/B) mentre conosco direzione di vC/A (il segmento BO) e dir. di vA/O il segmento (BA). Per trovare la velocità di C mi devo portare in un sistema di riferimento mobile solidale col membro 2. La velocità di C rispetto a questo membro sarà definita vC/B, cioè velocità di trascinamento. Posso dunque scrivere 2 velocità in funzione delle velocità

vC/A = vA + vC0/A ; vC/B = v0 + vC0/B

In queste relazioni sono note vC e v0 totalmente, mentre è nota (verso in direzione ) il movimento permesso delle guide) e dir. di vC/A (il segmento CA) e vC/B (il segmento CB). La velocità di trascinamento vC/A è necessaria avere teoriche quelle associate al C. Infatti posso scrivere che vCC/B, vC/B e vC/B in questo

formula conosco i dir. di v(teta) che di convenzione è il movimento permesso delle guide e il dir. di vC/A che è al segmento CO; inoltre le vC/C è completamente note. Proe abbiamo con un calcolo delle accelerazioni .

Come nell'esercizio precedente posso scrivere l’accelerazione di B come:

αA = αa + αaI + αA*B + αB/A

αA αOA - αOA

Della prima eq sono note αA VB/A in modulo e direzione e noto OAB O (dir di al segmento BA) è noto 08 m dir

Delle secondo equazione invece note αB8 e B dir di BO di

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Publisher
A.A. 2017-2018
54 pagine
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SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/13 Meccanica applicata alle macchine

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Robbyrei di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Meccanica applicata alle macchine e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Rindi Andrea.