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G
() vuol dire che
= =
2
si può considerare logaritmo in qualunque base positiva, purché diverso da 1
il logaritmo in base 10, si chiama logaritmo volgare
il logaritmo in base si chiama “logaritmo naturale” (simboli:
, (), ())
grafico del logaritmo di base maggiore di 1 (tipicamente del logaritmo naturale o in base 10):
è tanto più incurvato tanto più la base è elevata
è tanto meno incurvato tanto più la base si avvicina a 2
il logaritmo è negativo quando l’argomento è minore di 1
il logaritmo di 1 è 0
il logaritmo quando si avvicina sempre di più a 0, diventa negativo e diventa sempre più piccolo, precipita
quando l’argomento cresce, il logaritmo cresce, ma sempre più lentamente
il logaritmo di 0 non è definito, non esiste (0,
il domino della funzione del logaritmo è la semiretta aperta +∞)
si può calcolare il logaritmo per qualunque valore positivo della variabile, ma non per valori uguali a 0 o
negativi _ _ '( () la funzione inversa è esponenziale
= () = () = = =
se si compongono le due funzioni, si trova l’identità
'( '( def(_)
N()R = N()R = =
'( '( '(
di è uguale a di perché è uguale a fare vuol dire prendere
() (), () ();
'( def(_)
l’esponenziale, allora di vuol dire , che fa (perché il logaritmo di è il numero al quale
()
si deve elevare per avere
)
'( _ _
()R ) )
N = ( = ( =
'( _ '( _
() ( ), () ( ),
di è uguale a perché è uguale a calcolare vuol dire fare il logaritmo,
_
allora si deve fare il logaritmo di , che fa
proprietà dei logaritmi:
() = () + ()
5
N R = ()
(/) = () − ()
6. TRIGONOMETRIA ()
0 ù
circonferenza unitaria nel piano
si prende una semiretta di origine il punto in cui questa semiretta incontra la circonferenza
,
il punto ha ascissa e ordinata ( essendo l’ampiezza dell’angolo formato dalla semiretta)
() ()
/
il punto è il punto in cui la semiretta taglia la retta che si trova ad essere tangente della
= 1,
circonferenza trigonometrica
/
il punto ha ascissa 1 e ordinata
()
per misurare le distanze, e quindi le lunghezze dei segmenti, ci vuole un segmento che convenzionalmente
è indicato come unità di misura
per misurare l’ampiezza di un angolo è necessario un angolo che convenzionalmente è indicato come unità
di misura
per misurare l’ampiezza dell’angolo si prende la circonferenza unitaria, il cui centro è vertice dell’angolo,
,
e si prende come misura dell’angolo la lunghezza dell’arco della circonferenza indicato in rosso
questa si chiama misura in radianti
un angolo in radiante è un angolo che taglia, su questa circonferenza, un arco uguale ad
se l’angolo è di 1 radiante, il raggio è 1 e anche l’arco è 1
può essere visto come una sorta di triangolo equilatero
o
l’angolo di 1 radiante è un po’ meno di 60
l’angolo giro determina sulla circonferenza un arco che è lungo quanto tutta la circonferenza
o
la circonferenza di raggio 1 è lunga allora l’angolo di ha misura in radianti uguale a
2, 360 2
2 2 360
e e
= = =
e
360 360 2 = ()
si possono considerare anche angoli di ampiezza maggiore di 2
si trova per il seno e il coseno, un andamento ripetuto
il problema della lunghezza col segno di un segmento nasce quando il segmento è orientato
per mettere un segno al segmento, bisogna orientare il segmento e poi confrontare questa orientazione
con quella dell’ambiente in cui il segmento sta
se si deve andare da A verso B e A viene prima di B, il segno è positivo
se si deve andare da A verso B e B viene prima di A, il segno è negativo
la misura col segno di un segmento si ottiene se si considera il segmento orientato in una retta anche essa
orientata
segmento con segno + se i due versi sono concordi; segmento con segno – se i due versi sono discordi
se si vuole una misura col segno degli angoli, bisogna orientare l’angolo e orientare il piano e confrontare le
orientazioni
si orienta l’angolo e si confronta l’orientazione con quella del piano
non si possono ordinare i punti del piano
orientare un piano vuol dire scegliere un verso di rotazione (antiorario o orario)
si orienta un piano fissando un verso di rotazione
la scelta tradizionale di orientazione del piano è prendere per positivo il verso di rotazione antiorario
orientare l’angolo vuol dire stabilire quale si intende che sia il primo lato e quale il secondo
bisogna confrontare il senso di rotazione scelto per l’angolo con il senso di rotazione del piano
se il senso della rotazione dell’angolo è lo stesso di quello del piano, l’angolo ha segno positivo
se il senso della rotazione dell’angolo è diverso da quello del piano, l’angolo ha segno negativo
le funzioni di seno, coseno e tangente possono essere considerate e definite per ogni valore reale di (
essendo l’ampiezza in radianti dell’angolo)
la tangente, in realtà, non è definita da tutto l’asse reale
c ,c
in e non è definita
- -
dove la tangente non è definita, ci sono asintoti verticali
la tangente di un angolo si può definire come il rapporto tra seno e coseno
() = ()/()
dove il coseno è 0, la tangente non è definita
il fatto di fare tanti giri non ha influenza sulla determinazione di queste funzioni
( + 2) = () sono funzioni “periodiche, di periodo
( + 2) = () 2”
( diversa da periodica di periodo
( + ) = () /2 + , )
(3) =?
3 sta prima si
se si calcola la funzione seno in corrispondenza al valore 3 della variabile indipendente, si trova una
quantità piccola positiva
queste funzioni non sono invertibili, perché presentano coppie di punti sulla stessa orizzontale
se si restringe artificialmente il dominio, diventa invertibile
se si considera il coseno definito soltanto tra 0 e la funzione è invertibile
,
c ,c
se si considera il seno definito soltanto tra e , la funzione è invertibile
- -
[−/2,
= () = () ∈ /2]
è l’unico angolo tra e che ha come seno
() −/2 /2
è la funzione inversa della funzione seno, a patto che si consideri la funzione seno definita
()
soltanto tra e
−/2 /2 [0,
= () = () ∈ ]
è l’unico angolo tra e che ha come coseno
() 0
la tangente non è invertibile, ma diventa invertibile se si considera solo l’intervallo tra e
−/2 /2
il grafico della funzione seno in gradi arriva ad uno molto più lentamente
arriva ad 1 in corrispondenza al valore 90 della curva
se si va da 0 a 90 in radianti, ci sono molte più oscillazioni
=
( )
( )
= ×
prendendo il triangolo rettangolo ABC, se si fa il quoziente del lato verticale su quello orizzontale, si ottiene
la tangente dell’angolo
se si moltiplica la tangente di quest’angolo per il cateto orizzontale, si trova il cateto verticale
la tangente di un angolo è il rapporto del seno sul coseno
in questo triangolo rettangolo, il cateto verticale misura seno e il cateto orizzontale misura coseno
il seno e il coseno di un angolo sono le coordinate di questo punto
appartengono a questo teorema tutti e soli i punti del piano tali che la somma di una radice dia 1
se si considera la retta OP, questa forma 4 angoli con l’asse delle a due a due opposti al vertice e, quindi,
,
uguali ( e
− )
la tangente di e la tangente di non sono uguali
−
il coefficiente angolare è la tangente trigonometrica dell’angolo orientato che la retta forma con l’asse delle
ha segno positivo perché segue il senso di rotazione del piano, ha segno negativo perché va in
−
senso opposto, quindi diventa −
la tangente di e la tangente di è la stessa
−
7. SUCCESSIONI E SERIE NUMERICHE
7.1. le successioni numeriche: definizioni
una successione numerica reale è:
• un vettore numerico reale con infinite componenti
• { }
un’infinità numerabile di numeri reali , , , …
( - ,
le componenti sono tante quanti sono i numeri reali
ciascuno di questi non viene più chiamato componente, ma termine della successione
4
• una famiglia “indiciata” di numeri reali
“indiciata” vuol dire munita di indice, di un contrassegno numerico che indica qual è il posto nella
{ }
successione &
• una funzione reale definita su : → () =
&
una funzione a valori reali di una variabile naturale
{1,2,3, } di qualunque l’ennesimo termine è
. . . = ,
&
{1,1,1, } il generico ennesimo termine è 1
. . . = 1
&
{1,2,1,2,1,2, } se è dispari, è 1
. . . =
& se è pari, è 2
{ = ()}
& (/- -
Û = N + 3R/ Ü
&
la maniera più pulita di definire una successione è di dare la legge di formazione dell’ennesimo termine
si ha una regola che ad ogni numero naturale fa corrispondere un numero reale
si ha esattamente una funzione a valori reali di una variabile naturale