Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Oggi i due settori sono sostanzialmente alla pari, arrivando
addirittura, in alcuni casi, al superamento del trade marketing sul
consumer marketing.
-Consumer marketing manager oggi:
Gestisce il portafoglio prodotti.
Studia il mercato (studia i clienti e i concorrenti).
Lancia nuovi prodotti (innovazione).
Politiche di branding (packaging, investimenti pubblicitari,
prezzi).
Conti economici di prodotto.
-Trade marketing manager oggi:
Gestione del portafoglio clienti commerciali.
Rapporti negoziali con le imprese commerciali.
Analisi dei trend di cambiamento della distribuzione.
Progettazione delle attività do shopper marketing (influenzare
chi va fisicamente nei punti vendita).
Conti economici clienti/canale.
-La dimensione del valore:
Il valore è la combinazione di benefici che i prodotti, le marche e i
punti vendita sono in grado di offrire al cliente, comunicandoli e
facendo in modo che siano percepiti. È, in sostanza, la promessa
che viene fatta al consumatore.
Questi benefici possono essere funzionali (o oggettivi) o di natura
simbolica (o soggettivi), un esempio di beneficio funzionali è la
scelta d’acquisto di un sapone in supermercato, piuttosto che in
profumeria, dove il prezzo il prezzo è maggiore e il bisogno, invece,
soggettivo, psicologico ecc.
La scelta di orientamento del cliente si nasconde dietro un quesito:
Perché acquistare una marca piuttosto che un’altra?
Modello value for money: il cliente valuta il prodotto in base alle
contropartite che riceve, ossia non dà peso al prezzo se in cambio
riceve qualcosa (la soddisfazione dei bisogni).
-Il caso L’Oreàl:
Incentrata su un unico settore da oltre un secolo, la bellezza, in
particolare l’universalizzazione della bellezza.
Alcuni punti emergenti nella politica dei valori di L’Oreàl sono:
La diversità.
La fiducia in sé stessi.
La semplicità.
Una bellezza accessibile (non stereotipata).
Proteggere chi si ama.
Nuovo inizio.
Magia.
Promessa di felicità.
Spinta per farcela.
Valore associato al giorno più bello della vita.
Insomma la bellezza ha il potere di cambiare la nostra vita, questi
sono i valori che L’Oreàl cerca di comunicare ai suoi consumatori.
Ovviamente aziende operanti in settori diversi spingeranno per la
comunicazione di valori diversi, specchio dei bisogni che possono
soddisfare.
-I valori delle bollicine:
Valori organolettici:
Tipologie uve.
Qualità.
Facilità di beva.
Acidità.
Profumo.
Valori di territorialità:
Origine suoli.
Micro-clima.
Storia.
Valori di artigianalità:
Modalità di raccolta.
Processi di fermentazione.
Tecniche di imbottigliamento.
Valori di funzionalità:
Abbinamenti gastronomici.
Adattabilità.
Occasioni di consumo.
Valori di esperienziali:
Esclusività.
Rassicurazione.
Socializzazione.
Convivialità.
Relax.
Si tratta di un settore che grazie a fenomeni come “l’happy hour”
sta prendendo sempre più piede, soprattutto il prosecco.
Le marche meglio si sono mosse nel mercato sono quelle che hanno
saputo meglio comunicare quelli che sono i valori caratteristici
(oggettivi e soggettivi) del loro prodotto.
-L’evoluzione della definizione di marketing:
La definizione odierna di marketing è assai diversa da quella che si
poteva utilizzare 10, 20, 30 anni fa.
-Il marketing 1.0 (anni 70-80) (orientamento al prodotto):
Si trattava della realtà di mercati con domanda superiore
all’offerta.
Bisogni dei consumatori omogenei, poca segmentazione.
Dominato da punti di vendita di piccole dimensioni.
Importanza incentrata sulle caratteristiche tecniche del
prodotto.
Obiettivo: massimizzare le vendite.
La definizione accademica di marketing utilizzata all’epoca lo
descriveva come un’attività basata sull’ideazione di prodotti e
marche, sulla formazione del prezzo e sulla comunicazione volta a
massimizzare le vendite.
-Marketing 2.0 (anni 90) (orientamento al mercato):
Mercati con offerta superiore alla domanda.
Segmentazione dei bisogni.
Avvio della rivoluzione commerciale, avvento grandi superfici
di vendita.
Focalizzazione sui valori dei prodotti/marche, soddisfazione di
bisogni soggettivi.
Obiettivo: soddisfare i bisogni dei consumatori.
Accademicamente: è un processo aziendale attraverso il quale le
imprese, seguendo i mercati obiettivo, creano valore per i clienti
instaurando solide e profittevoli relazioni di fiducia.
Il caso Elgin (marketing 2.0):
Fondata nel 1864 ha ottenuto la fama di migliore produttrice di
orologi, facendo della qualità il suo punto forte e utilizzando una
vasta rete di gioiellerie come distributori.
Nel 1970 le vendite hanno iniziato a declinare e la Elgin ha perso la
sua posizione predominante.
Differenti sono le cause di questo declino; innanzitutto in quel
periodo si è sviluppata la Swatch, azienda concorrente, che poteva
contare su un prezzo minore e l’introduzione della tecnologia a pile.
Negli stessi anni ci fu la guerra del Kippur che ebbe un effetto
devastante sui prezzi del petrolio, avendo come effetto l’aumento
dell’inflazione e quindi un potere d’acquisto minore da parte dei
consumatori, soprattutto per i beni di lusso, sviluppo domanda di
convenienza. Inoltre, la direzione della Elgin era fortemente legata
al concetto standard di orologio a ricarica manuale e non ha
considerato il cambiamento di preferenza da parte del
consumatore, quest’ultimo ha iniziato ad attribuire sempre meno
importanza alla precisione dando più peso ad aspetti secondare
come il design, semplicità d’uso, robustezza.
Infine un numero sempre maggiore di orologi veniva trattato nelle
catene della grande distribuzione; in generale si può quindi
affermare che Elgin è rimasta troppo legata alle sue caratteristiche
di marketing native e non ha saputo operare un’adeguata
innovazione.
-Marketing 3.0 (oggi) (orientamento al cliente):
Nato nell’era della complessità, della globalizzazione, della
rivoluzione commerciale e digitale.
Gli effetti della rivoluzione commerciale:
Incentrata sulla grande distribuzione.
Passaggio da distribuzione frammentata a distribuzione
concentrata.
Diversificazione di comportamento di consumo: atteggiamento
nei confronti dei prodotti e quindi delle marche e
comportamento d’acquisto: atteggiamento nei confronti dei
punti d’acquisto (ad esempio: piccoli store piuttosto che
grandi). Questa considerazione porta alla luce diversi quesiti, il
consumatore è più fedele alla marca o al punto vendita? Se
non trova la marca è disposto a cambiare punto di vendita?
Bisogna tenere in considerazione elementi come la natura dei
prodotti in particolare distinzione tra beni banali (di uso
comune e acquisto frequente) e beni problematici (acquisto
solo in caso di necessità, prezzo più elevato, dipendenti da più
variabili). In generale quando il prodotto è banale il cliente
mostra fedeltà nei confronti del punto vendita, nel caso di beni
problematici è più fedele alla marca.
Punto vendita come media di comunicazione.
Sviluppo del trade marketing sul consumer marketing.
Socializzazione e condivisione da parte dei consumatori, ruolo
attivo del consumatore.
Sviluppo dell’E-commerce.
Bisogni estremamente personalizzati da consumatore a
consumatore.
Importanza della comunicazione dei valori di sostenibilità: in
ambito di politiche nei confronti dei dipendenti, dei
consumatori, dell’ambiente ecc.
-Dimensione sociale del marketing:
Il marketing diventa anche un processo sociale mediante il quale le
imprese offrono ai loro consumatori una qualità di vita superiore.
È il caso McDonald che negli ultimi anni per compensare al
problema del cibo poco salutare e la qualità non proprio elevata ha
inserito nel menù cibi più sani (es. insalata), involucri di carta
riciclata, divieto per i fornitori di carni sottoposte a particolari
trattamenti chimici.
-Il caso Barilla:
Barilla è un esempio di eco sostenibilità nel processo produttivo, tra
i suoi valori emergono:
Qualità dei prodotti.
Rispetto per l’ambiente.
Innovazione.
Fortemente orientata al consumatore.
Radicata nelle tradizioni.
Impegnata nel sociale.
È inoltre considerata una scuola di management.
Le caratteristiche fondamentali per un imprenditore sono: coraggio,
ottimismo e intuizione, soprattutto per quanto riguarda
l’alimentazione essendo un settore che coinvolge ogni
consumatore.
Ogni figura manageriale che entra in azienda viene formata con gli
stessi valori propri della tradizione Barilla.
Dai vertici dell’azienda fino alla base c’è un fortissimo legame,
quasi famigliare
-Marketing 3.0 (appendice):
Il marketing è un insieme di attività organizzative, strategiche e
operative che, basate sul mix di prodotti-marche-punti di vendita,
sono finalizzate a generare valore e a conquistare i mercati
intermedi e finali con il triplice obiettivo di “collaborare” con i
clienti, migliorare la qualità della vita e di massimizzare la
profittabilità aziendale.
-Le condizioni di sviluppo del marketing:
La prima condizione è la “visione” (intuizione) ossia essere
lungimiranti, prevedere i bisogni futuri, essere ambiziosi.
Avere visione significa leggere i segnali deboli per vedere se
diventeranno forti, avere visione significa considerare il presente
già vecchio ma soprattutto significa volare alto e intercettare i
grandi cambiamenti.
Secondo una visione laica del cambiamento, quella di Karl Popper,
filosofo, esso è:
lento, graduale, prevedibile, regole adatte (mondo degli orologi,
determinato e regolato).
Dall’altro lato del cambiamento c’è la discontinuità: veloce,
improvvisa, imprevedibile, nuove regole (mondo delle nuvole,
caotico, mutevole, irregolare).
La nuova epoca è caratterizzata da grande e diffusa complessità,
dove caos e imprevedibilità rappresentano sempre più la nuova
“normalità” della realtà aziendale.
La valutazione del contesto di mercato:
Condiz