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CAPITOLO 10: LE DECISIONI DI GESTIONE DELLE MARCHE
La marca come paniere di attributi
Una marca vista dalla prospettiva del cliente può essere decritta come uno specifico potere di
attributi, che gli fornisce non solo il servizio di base del prodotto, ma anche un’insieme di servizi
supplementari che costituiscono elementi distintivi (gli attributi) della marca stessa e il cui grado di
importanza e presenza possono essere percepiti in modo diverso influenzando,conseguentemente la
sua scelta.
Le caratteristiche oggettive
Costituiscono la “scheda tecnica” di una marca
Nozione di attributo
Per attributo si intende il vantaggio ricercato dal cliente. Gli attributi possono essere funzionali
(potenza, comfort..), tangibili, intangibili (il nome della marca), percettivi o affettivi. Un attributo è
infatti una variabile e cioè capace di assumere diversi valori che riflettono il grado di presenza
dell’attributo nella marca presa in considerazione. Ogni marca costituisce un paniere specifico di
attributi
L’importanza degli attributi
La conoscenza delle priorità di alcuni gruppi di clienti potenziali consente alle imprese di sviluppare
delle marche che costituiscono dei panieri di attributi, concepiti per soddisfare le aspettative
specifiche di questi clienti potenziali. La valutazione degli attributi permette quindi alle imprese di
adottare delle strategie di segmentazione con l’obiettivo di aderire il più possibile alla diversità dei
bisogni e evitare ai clienti di doversi accontentare di prodotti con performance mediocri
Performance: grado di presenza percepito di un attributo
Le valutazioni relative all’importanza degli attributi per gli individui devono essere completate dalla
valutazione della percezione che hanno verso questi. Le percezioni sono selettive, in quanto gli
individui tendono a filtrare le info alle quali sono esposte o relative, perché l’esperienze e le
aspettative degli individui sono varie perché, il grado di presenza degli attributi è percepito
diversamente. Per riconoscere una marca il consumatore non utilizza soltanto il nome di questa, ma
anche altre sue caratteristiche osservabili quali la confezione, il design, il logo ecc.
Le funzioni della marca
1) Le funzioni della marca per il cliente finale B2C
1. Funzione di garanzia (una marca è una firma che identifica e responsabilizza il fabbricante
in modo durevole; questo si impegna a fornire al cliente un livello di qualità specifica e
costante)
2. Funzione di orientamento (la marca è un segnale inviato ai clienti che hanno la possibilità di
conoscere a basso costo, il ventaglio delle soluzioni che viene loro proposto)
3. Funzione di praticità (è un mezzo comodo e pratico di memorizzare le caratteristiche di un
prodotto e di associarvi un nome; permette di risparmiare tempo sulla scelta)
4. Funzione di personalizzazione (consentono ai clienti di esprimere la loro diversità, di far
conoscere la loro originalità, personalità attraverso le scelte effettuate)
5. Funzione ludica (soddisfa il bisogno di novità, sorpresa, stimolo)
2) Le funzioni della marca per il venditore B2C
1. Funzione di protezione (una marca depositata protegge l’impresa contro eventuali imitazioni
o contraffazioni)
2. Funzione di posizionamento (marca dà all’impresa la possibilità di posizionarsi rispetto ai
concorrenti e di far conoscere al mercato le qualità distintive che essa rivendica per il suo
prodotto)
3. Funzione di capitalizzazione (la marca rappresenta una ricchezza per l’impresa, un capitale
che è utile gestire e che deriva da un insieme di percezioni avvertite dai clienti e di segnali
inviati dalla marca
Il concetto di capitale di marca (brand equity)
Esistono 2 definizioni: 1) il capitale di goodwill accumulato da una marca di cui essa beneficia e
derivante dai suoi precedenti di mkt. 2) Il valore supplementare percepito che si aggiunge al valore
funzionale di un prodotto quando questi è associato a una marca specifica
La misurazione dell’immagine di una marca
L’immagine di una marca è definita come l’insieme delle rappresentazioni mentali,cognitive e
affettive che una persona, o un gruppo di persone si fa di una marca o di un’impresa. E’ utile
stabilire una distinzione tra i 4 livelli di analisi dell’immagine di una marca: 1) analisi
dell’immagine percepita, cioè del modo in cui il segmento di riferimento vede e percepisce la marca
e che si realizza attraverso uno studio dell’immagine sul campo 2) analisi dell’immagine evoluta,
modo in cui l’impresa desidera essere percepita dal segmento target e che deriva da una decisione di
posizionamento 3) analisi dell’immagine sentita, cioè della realtà della marca nei suoi punti di forza
e debolezza 4) analisi dell’immagine ideale, ovvero di come l’impresa vorrebbe essere.
Misurazione della forza di una marca
La forza di una marca rimanda al grado di attaccamento o di fedeltà di un cliente alla marca. E’
possibile identificare 5 tipi di indicatori della forza di una marca 1) una sensibilità minore al prezzo
(una marca forte resiste meglio a un rialzo di prezzo rispetto alle marche concorrenti) 2) un
differenziale di prezzo accettabile (una marca forte è capace di fare accettare un prezzo maggiore ai
clienti) 3) il tasso di esclusività della marca (quota di acquisti nella categoria di prodotti che il
clienti riservano alla marca, in contrapposizione alla commistione rappresentata da acquisto di
diverse marche nella stessa categoria 4) il tasso di fedeltà nel tempo ( probabilità di riacquistare la
stessa marca alla successiva occasione di acquisto) 5) misurazione dell’atteggiamento positivo
I metodi di valutazione di valore di una marca
Esistono 5 metodi: 1) il differenziale di prezzo di cui gode la marca rispetto a una marca media di
una stessa categoria 2) l’impatto del nome della marca sulla quota della preferenze o delle
intenzioni di acquisto 3) il valore di sostituzione della marca, cioè il costo di lancio di una marca
comparabile nello stesso mercato di riferimento 4) il riferimento al valore di borsa dell’azione e alle
sue oscillazioni per dedurne il valore della marca 5) la valutazione finanziaria del valore presente
delle future entrate generate dalla marca.
Il ciclo di vita di una marca
Lancio, conferma, consolidamento, allargamento, posizionamento orbitale.
La misurazione della qualità di una marca
Le componenti della qualità di un prodotto
La gestione della qualità richiede la scomposizione della qualità globale in componenti in modo da
poter stabilire delle norme o standard di performance per ciascuna. Esistono 8 dimensioni: 1) la
performance funzionale (capacità del prodotto di svolgere correttamente la sua funzione di base) 2)
le funzioni complementari (vantaggi che accompagnano il servizio di base) 3) la conformità
(rispetto delle norme e standard) 4) affidabilità 5) la longevità 6. i servizi (entità, rapidità e
efficienza dei servizi forniti, prima,durante e dopo l’acquisto) 7) estetica 8) la percezione della
qualità ( la reputazione, l’immagine percepita del prodotto o della marca)
La gestione dei nomi delle marche
Il co-branding
Consiste nell’associazione dei nomi di 2 marche per la commercializzazione di un solo prodotto.
Entrambe le marche ne ricavano vantaggi. In genere è una strategia di vantaggio comune sia per le
aziende che per i clienti che ne ricavano valore aggiunto. Esistono vari tipi di co-branding : 1) di
comunicazione (due marche fanno un'unica pubblicità per ricavarne una reciproca garanzia e/o
ripartire i costi pubblicitari in cambio di un identico impatto cognitivo) 2) di promozione (una marca
può associarsi a un personaggio allo scopo di affinare la sua immagine e può offrire un’altra marca
in offerta promozionale o diversi prodotti di una stessa azienda in un assortimento speciale 3) di
prodotto (associa due prodotti per crearne un terzo a valore aggiunto agli occhi degli acquirenti) 4)
di componente o di ingrediente (fornisce la garanzia di un costituente noto al prodotto nel quale
viene incorporato) 5) di licenza d’uso (permette di sfruttare un concetto di successo in un prodotto
di categoria diversa) 6) di distribuzione (crea una rete di distribuzione comune a marche diverse) 7.
geografico (marca utilizza la rete di un’altra)
La confezione e l’etichettatura di una marca
L’imballaggio può svolgere diverse funzioni: protezione, identificazione, informazione, miglior
utilizzo, riduzione rifiuti, miglior accoglienza da parte della distribuzione
CAPITOLO 11: LE DECISIONI DI DISTRIBUZIONE
Un canale di distribuzione può definirsi come una struttura formata dai partner che prendono parte
al processo di scambio concorrenziale, allo scopo di mettere i beni e i servizi a disposizione dei
consumatori o delle imprese industriali utenti. Questi partner sono i produttori, intermediari e i
consumatori finali. Il ruolo della distribuzione consiste nella riduzione degli squilibri esistenti tra i
luoghi, i momenti e le modalità di fabbricazione da una parte e il consumo dall’altra, e questo
attraverso la creazione di utilità di luogo, di tempo e di stato che costituiscono ciò che chiamiamo il
valore aggiunto della distribuzione
Le funzioni della distribuzione
Le funzioni di una rete di distribuzione sono numerose e vanno a beneficio del produttore del
cliente o di entrambi. Le funzioni della distribuzione comportano 7 tipi di attività 1) trasporto 2)
frazionamento (confezioni) 3) stoccaggio (libera il fabbricante dall’onere del deposito nei suoi
magazzini) 4) assortimento 5) contatto (ogni attività che facilita l’accesso a gruppi di clienti
numerosi e al tempo stesso fisicamente lontani tra loro) 6) informazione ogni attività che permette
di migliorare la conoscenza dei bisogni del mercato e delle condizioni dello scambio competitivo
7) promozione (spinta dalla vendita dei prodotti attraverso campagne pubblicitarie e promozionali
8) amministrazione (gestione degli ordini delle spedizioni, emissioni di documenti di vendita e
attività di gestione dei pagamenti)
I flussi di distribuzione
L’esercizio di questi compiti genera dei flussi commerciali tra i partner nel processo di scambio. Se
ne possono identificare 5: 1) flusso del titolo di proprietà (passaggio del titolo di proprietà del
prodotto da un livello all’altro nel canale di distribuzione) 2. flusso fisico (descrive gli spostamenti
reali del prodotto dal produttore al consumatore finale 3) flusso degli ordini dei clienti e degli
intermediari che risale verso i fabbricanti 4) flusso finanziario (si tratta dell’iter dei regolamenti
finanziari, dei pagamenti, delle fatture