Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MARK
di -
crescita DOG CASH COW
del basso
mercato Bassa Alta
Quota di mercato dell’impresa Ilaria Caravello 18
v Dog: hanno una bassa quota di mercato e una bassa crescita, non generano profitti adeguati a
coprire i costi, spesso sono prodotti mai decollati. Su questo genere di prodotti bisogna disinvestire in
promozione, pubblicità, in termini di numero di lavoratori, linee di produzione ecc.
v Cash Cow: prodotti core business, pesano molto ed hanno un’alta quota di mercato, però
presenti in mercati che non crescono più. Pur essendo maturi generano profitti ancora elevati, la
strategia da sviluppare in quanto ad investimenti è una strategia di mantenimento, per mantenere la
quota di mercato in quei mercati dove sono presenti che sostanzialmente sono maturi, con situazioni
competitive statiche.
v Question mark: prodotti ancora in fase di lancio o, anche se lanciati, non hanno dato risultati
adeguati, i mercati in cui si trovano sono dinamici ed interessanti. Generano attualmente profitti bassi,
ma essendo anche definiti “children”, in prospettiva potrebbero spostarsi nel quadrante star, e generare
profitti significativi. Proprio perché non si hanno ancora certezze su questo tipo di prodotti,
l’atteggiamento di marketing da tenere nei confronti di questa categoria deve essere abbastanza cauto.
v Star: prodotti con un’alta quota inseriti in mercati in crescita. Sono prodotti affermati e
consolidati, prodotti “cult” in continua crescita ed espansione, generano molti profitti e sono molto
competitivi, competitività che nasce dalla distintività del prodotto. Con riferimento a questi prodotti le
aziende fanno ingenti investimenti di marketing poiché prodotti veri e propri core business.
2) Matrice di Ansoff
Serve a capire come un’azienda deve muoversi se vuole modificare il proprio portafoglio-prodotti,
dopo aver preso atto della presenza di prodotti Dog o Question Mark. Tenendo presente che nel fare
quest’analisi è necessario confrontarsi con il mercato e con i concorrenti. Questo confronto può
avvenire a due livelli: di settore o di mercato. Qual è la differenza? Se il settore viene fatto a livello di
settore si fa riferimento alle aziende concorrenti presenti nella stessa categoria di prodotti (Coca Cola e
Pepsi Cola); o a livello di mercato facendo riferimento a tutti i competitor che in qualche modo
riescono a soddisfare analoghi bisogni nei consumatori (es. coca cola vs produttori di bevande). Questo
tipo di analisi è importante con riferimento all’attività dell’antitrust, dato che spesso le aziende con un
forte potere di mercato abusano di tale potere tenendo comportamenti scorretti nei confronti della
concorrenza e dei consumatori. Un punto di riferimento importante perciò è definire il mercato in cui
opera l’azienda. Perciò quest’analisi si basa su un punto di vista più ristretto (mercato delle cole) o una
Ilaria Caravello 19
più ampia (mercato delle bevande), in base a ciò cambia significativamente la quota relativa dell’azienda
nel mercato cambia.
Le strategie nei confronti dei concorrenti possono essere fondamentalmente di quattro tipi (le prime tre
di base)
a) Leadership di costo: le aziende costruiscono il loro vantaggio competitivo e posizionamento
grazie ad una struttura dei costi più bassa rispetto a quella dei loro concorrenti, questa curva dei
costi dipende dai costi di approvvigionamento, di marketing, di lavoro. Grazie a questo tipo di
leadership le aziende praticano nel mercato della domanda finale prezzi più bassi ottenendo un
vantaggio competitivo. (es. Walmart, Ryanair, Ikea)
b) Differenziazione: le aziende cercano di essere distintive rispetto ai competitor e di basare il
vantaggio competitivo sulla loro distintività e in particolare sul concetto di Value For Money.
Punta a comunicare livelli distintivi di valore di una marca in modo tale che il consumatore sia
disposto a pagare un premium price per quella marca (prezzo più elevato). (Nike)
c) Specializzazione: avere un orientamento della specializzazione significa entrare in una nicchia
di mercato, sviluppare il learning by doing, capacità di apprendere facendo sempre quelle cose,
divenendo specialisti ed imparare a realizzare quei prodotti meglio degli altri. (The Ritz-
Carlton)
d) Oceano blu: si associa l’immagine dell’oceano ad un mercato vastissimo dove non sono
presenti competitor. L’esempio è quello dell’iPhone, che al momento del lancio non avevano
concorrenti, inventando, di fatto, il mercato. (es. mercato dello smartphone inventato
dall’apple)
Mercati Nuovi Sviluppo del mercato Diversificazione
Coca cola al discount Ferrero: esta-tè
Barilla in USA Star: Saikebon
Penetrazione Sviluppo del prodotto
:
danone: nuovi gusti B-Ready
parmalat: nuovi formati Gillette Fusion
vecchi
mercati Prodotti Prodotti
Attuali Nuovi Ilaria Caravello 20
Fa riferimento ai prodotti, che possono essere prodotti che l’azienda ha già nel proprio portafoglio
prodotti (attuali) o che non ha nel portafoglio e vanno sviluppati. I mercati che possono essere mercati
in cui l’azienda opera già attualmente oppure mercati dove pensa di operare nel prossimo futuro.
Combinando le situazioni differenti si viene a creare una matrice a 4 prodotti
1. Matrice di strategia della penetrazione: una azienda cerca di migliorare i consumi dei propri
prodotti attraverso la strategia di modifica dei prodotti attuali, (danone con nuovi gusti yogurt,
Parmalat con nuovo formato della panna)
2. Sviluppo di mercato, combinazioni di mercati nuovi e prodotti attuali, o entrando in nuovi
canali di vendita (es discount) oppure lo sviluppo geografico (strategie mkt internazionali)
valorizzando quello che viene definito “ciclo di vita internazionale del prodotto” pensare che
prodotti dei diversi paesi si collocano in uno stadio diverso del ciclo di vita, ciò che è maturo in
Italia (pasta) non lo è in Usa o Cina, o India.
3. Sviluppo del prodotto, realizzazione di nuovi prodotti e nuove configurazioni di prodotto (
Nutella b-ready, oppure Gillette Fusion con la tecnologia delle ¾ lame ha innovato il rasoio usa
e getta).
4. Diversificazione (ferrero con esta thè e la Star che ha lanciato Saikebon).
Il fenomeno dei prodotti commerciali (MDD)
Il branding distributivo
• La concorrenza verticale di filiera
•
Considerazioni sulla prima leva del marketing mix: P: Prodotto.
Le imprese periodicamente devono monitorare il posizionamento del loro portafoglio prodotti,
cercando di investire sui prodotti star e disinvestire sui prodotti dog, devono inoltre attuare strategie di
diversificazione per uscire da mercati dove hanno agito per diverso tempo ed entrare in nuovi, meno
minacciati dai nuovi competitor. Negli ultimi anni la minaccia dei competitor si è concretizzata con lo
sviluppo delle marche commerciali, dei distributori (MDD). Questo fenomeno ci porta a parlare di due
problematiche di forte attualità: branding distributivo e gli effetti che lo sviluppo di una marca
commerciale ha sullo sviluppo della filiera verticali. Questo tema stimola grandi dibattiti nei contesti di
marketing.
Quali problematiche stanno dietro lo sviluppo delle MDD? Ilaria Caravello 21
- Qual è il potenziale di mercato per lo sviluppo di queste marche? Quale è il limite entro cui
queste possono svilupparsi ed entro quali quote di mercato. Vincoli e limiti di sviluppo, di che
rilevanza
- In quali mercati una MDD può inserirsi? Food, profumeria, abbigliamento
- Qual è il tipo di concorrenza con le marche industriali? Quali marche sentono di più la
concorrenza? Le marche leader o le follower, le nazionali o le locali.
- Chi deve produrre per conto di chi le marche private? Chi produce per conto dei distributori le
marche? Qual è il profilo del co-maker della marca commerciale? Laddove il co-maker è anche
fornitore di marche industriali, come si concilia nel mercato questa doppia posizione?
Definizione di marca commerciale:
prodotti di consumo realizzati da (o per conto di) imprese commerciali venduti con la denominazione (o il
marchio) della stessa impresa, all’interno dei suoi punti vendita. (Morris, 1979)
(private label, store brand, marche private, marche del distributore, ecc sono sinonimi della MDD.)
Nel parlare dello sviluppo delle marche dei distributori, ci si riferisce ad un processo di integrazione
verticale ascendente lungo la filiera. In passato spesso si focalizzava l’attenzione sul processo opposto,
ossia l’integrazione verticale discendente (Apple che apre i propri punti vendita), dall’industria alla
distribuzione. Il fenomeno delle marche commerciali porta il processo ascendente, perché la
distribuzione si mette a fare il produttore, realizzando la produzione di prodotti che tradizionalmente
era un’attività svolta dall’industria. Il distributore finisce per realizzare le politiche di brand management
che erano in passato attribuite solo alle imprese di produzione industriali. Integrazione a monte dove
un membro della filiera – distribuzione – tende a fare il mestiere di un altro membro della filiera –
industria.
In Europa le quote di mercato delle MDD sono diverse nei vari Paesi: quote più basse (15/20%) in
Italia, Grecia, Turchia, e quote nettamente più alte (40/45% delle vendite complessive) in Germania,
Spagna e Svizzera. Nello specifico, in Italia, la quota della marca commerciale, negli ultimi sette anni, in
concomitanza con la crisi economica, ha avuto una crescita esponenziale, aumentando di anno in anno
di un punto, risultato particolarmente significativo. È un dato medio che presuppone un campo di
variazione legato ai mercati, un campo di variazione legato al posizionamento dei diversi distributori, e
un campo di variazione territoriale. La crescita non è stata però dovuta esclusivamente alla convenienza
Ilaria Caravello 22
in termini di prezzo. In alcuni mercati la marca privata ha una posizione di assoluta leadership (latte,
mozzarelle, tonno, surgelati vegetali). È in forte sviluppo nell’ambito di biscotti, caffè, birre, merendine;
in posizione di maturità nell’ambito di affettati, formaggi, zucchero, e un posizionamento marginale
nell’ambito di cola, detersivi, formaggi freschi industriali.
Questo fenomeno comincia ad avere un’importante rilevanza di mercato, i dati sono medi e
nascondono quindi variazioni in relazione ai mercati di riferimento e in determinati mercati hanno
addirittura posizioni di leadership.
Quali fattori concorrono allo sviluppo delle MDD?
1) Miglioramento della marginalità commerciale (redditività): normalmente i margini
commerciali sulle marche del distributore sono mediamenti superiori di 6/7 pt rispetto a quelli
che i distribut