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PROBLEMI DELLA RETE DISTRIBUTIVA
Modi in cui il prodotto arriva al consumatore è efficace? Inadeguatezza con tre situazioni:
- Copertura insufficiente
- Intensità di distribuzione insufficiente
- Esposizione insufficiente
PROBLEMI DI UTILIZO DEL PRODOTTO
Abbiamo raggiunto i potenziali clienti? Bisogna stimolare l’uso del prodotto. Esistono tre situazioni:
- Carenza di utenti
- Carenza nelle occasioni di utilizzo
- Carenza d’impiego
INADEGUATEZA NELLE LINEE DI PODOTTO
Mancanza di un intera linea di prodotti. Esistono sette casi diversi:
- Dimensioni prodotto inadeguate: capacità, grandezza
- Opzioni disponibili inadeguate
- Stile, colore, gusto, odore, inadeguato
- Qualità inadeguata
- Distributore inadeguato
- Pochi prodotti nel segmento
Ognuno di questi punti corrisponde ad una opportunità di crescita, grazie ad una politica d’innovazione. 27
Le opportunità di crescita vanno valutate in termini qualitativi utilizzando degli INIDCATORI DI
ATTRATTIVITÀ.
- Forze del mercato: dimensioni, tasso di crescita, potere d’acquisto, ciclo di vita.
- Intensità competitiva: numero di concorrenti, concorrenza nei prezzi, prodotti sostituiti, concorrenti.
- Accessibilità del mercato: accessibilità canali distributivi, formazione, tecnologia, media.
MODELLO DEL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO (CVP)
Nell’analisi dell’attrattività, lo studio del mercato potenziale è la prima fase che va completata con una
valutazione del CVP.
Decollo – Crescita esponenziale – Turbolenza – Maturità – Declino.
FATTORI DEL CICLO DI VITA
Cosa bisogna intendere per prodotto? Una categoria? Un tipo particolare dentro la categoria? Una marca?
L’analisi va bene per ogni livello, ma quella migliore è quella del prodotto mercato che può presentare un
diverso ciclo di vita a seconda dei mercati geografici.
C’è differenza tra CVP (ciclo di vita del prodotto) e CVM (ciclo di vita della marca).
IMPLICAZIONI STRATEGICHE
Il marketing deve evolvere di pari passo con i cambiamenti dei comportamenti dei consumatori e della
concorrenza che intervengono nelle fasi di vita del prodotto mercato che cresce, matura e declino.
Dire che “un prodotto ha un CVP” significa che:
- L’ambiente economico e competitivo è diverso in ogni fase
- Obiettivo strategico prioritario deve essere ridefinito in ogni fase
- Struttura dei costi/profitti è diversa in ogni fase
- Programma di marketing è diverso in ogni fase
1. FASE DI INTRODUZIONE
Mercato caratterizzato da una crescita lenta delle vendite dato da:
- Incertezza tecnologica
- Distribuzione
- Clienti potenziali
- Concorrenza
Fase caratterizzata da flussi di cassa negativi, elevate spese di marketing, alti costi di produzione. Durata
dipende dalla velocità che hanno i clienti ad adottare il prodotto. Obiettivo prioritario è creare la domanda,
rendere noto il prodotto, incoraggiare il cliente, introdurlo nella distribuzione.
Il marketing dovrà creare un’immagine base del prodotto, distribuirlo in modo selettivo, tenere il prezzo
basso (scrematura e penetrazione), comunicazione informativa.
2. FASE DI CRESCITA
Si attiva se passa il test dell’introduzione sul mercato: sviluppo delle vendite causato da:
- Primi clienti soddisfatti
- Più prodotto sul mercato (distribuzione)
- Nuovi concorrenti causa una pressione del marketing
Diminuiscono i costi di produzione, flusso di cassa positivo, caratteri dell’ambiente economico mutano
rapidamente:
- Aumenta il volume d’affari
- Nuovi concorrenti
- La tecnologia si diffonde
- Prezzo si stabilizza
Obiettivi sono l’estensione del mercato, massimizzare l’assorbimento, creare l’immagine di marca, creare e
mantenere la fedeltà di marca. Il marketing si impegnerà a migliorare il prodotto, ridurre i prezzi, distribuire
in modo intenso, comunicare l’immagine della marca.
3. FASE DI TURBOLENZA 28
È una fase di transizione di solito breve in cui decelera il tasso di crescita delle vendite e il target è la
maggioranza del mercato, i deboli abbandonano il mercato. Ambiente economico è mutato:
- Domanda aumenta ad un tasso decrescente
- Target è la maggioranza del mercato
- Concorrenti più deboli abbandonano
Gli obiettivi primari sono la ricerca di segmenti prioritari, massimizzare la quota di mercato, posizionare la
marca, creare e mantenere la fedeltà. Il marketing differenzierà i prodotti, distribuirà in maniera intensiva, i
prezzi saranno adattati in base al valore percepito, comunicazione di posizionamento con pubblicità.
4. FASE DI MATURITÀ
Domanda rallenta e si assesta perché la penetrazione è già elevata, è ben distribuito, la tecnologia si è
stabilizzata. L’ambiente economico competitivo è mutato:
- La domanda non è espandibile
- Il mercato è ipersegmentato
- Ci sono potenti concorrenti
- Tecnologia stabile
L’obiettivo strategico prioritario è coprire tutti i segmenti, creare innovazioni, posizionare la marca, mentre il
marketing differenzierà i prodotti, li distribuirà in maniera selettiva, eviterà una guerra dei prezzi e punterà
sulla comunicazione.
5. FASE DI DECLINO
Caratterizzato da un decrescere della domanda perché compaiono nuovi prodotti migliori, si modificano le
abitudini dei consumatori e si verificano cambiamenti sociali. Gli obiettivi da seguire sono una
diversificazione del mercato, una specializzazione e cercare di rallentare il declino. Perciò il marketing dovrà
cercare di limitare la linea dei prodotti, aumentare i prezzi (strategia) e puntare molto sulla comunicazione.
STRATEGIE DI “RINGIOVANIMENTO” DEL PRODOTTO
Le aziende possono agire sulla cvp innovando i prodotti favorendo la diffusione a nuovi clienti. Gli obiettivi:
- Abbreviare la fase d’introduzione,
- Accelerare la fase di sviluppo,
- Prolungare la notorietà 29
- Rallentare il declino
COME CONCILIARE OBIETTIVI DI CRESCITA E DI REDDITIVITÀ
I flussi finanziari che accompagnano l’evoluzione della domanda sono ripartiti in modo disomogeneo tra le
fasi del CVP. Nella prima fase i flussi sono importanti, solo nella turbolenza e maturità abbiamo una
redditività. 30
ANALISI DI COMPETITIVITÀ DELL’AZIENDA
Globalizzazione: interdipendenza tra i mercati: non esistono mercati nazionali a se stanti, ma sono parte di un
mercato di riferimento regionale o mondiale. Ciò che accade in un mercato influisce sugli altri. Un
mercato/economica molto integrato con la rete globali è vulnerabile a traumi esterni (inflazione, aumento
prezzo petrolio).
Bisogna creare una forma equilibrata o FORMALZZAZIONE GLOBALE + FLESSIBILITÀ LOCALE.
Molte imprese rielaborano la regola di standardizzazione totale “1 modello per tutti” = si vengono a creare
strategie che equilibrino la standardizzazione e l’adattamento.
NOZIONE DI VANTAGGIO COMPETITIVO
Insieme delle caratteristiche/attributi di un prodotto/marca che lo rendono superiore rispetto ai concorrenti e
possono concernere sia le funzioni base, sia le modalità di produzione, sia i servizi accessori.
VANTAGGIO COMPETITIVO DI QUALITÀ (ESTERNO)
Qualità del prodotto che sono un valore per il cliente, si parla sia di riduzione dei costi di utilizzo sia di
incremento di performance. Crea maggiore potere di mercato (può costare di più).
VANTAGGIO COMPETITIVO DI COSTO (INTERNO)
Superiorità dell’impresa nel controllo dei costi di produzione, amministrazione, gestione del prodotto,
rappresenta un insieme di valore per il produttore.
VANTAGGIO COMPETITIVO BASATO SULLE COMPETENZE CHIAVE
Le competenze chiave sono capacità o tecnologie particolari che creano un valore unico per il cliente. Sono
considerate il fondamento del vantaggio competitivo dell’impresa e possono rappresentare fonti sostenibili di
vantaggio competitivo duraturo nel tempo. Perché siano sostenibili devono:
- Generare un valore per i clienti rispetto ai concorrenti
- Essere difficili da imitare
- Consentire l’accesso all’impresa a un gran numero di settori di attività apparentemente non collegati.
VANTAGGIO COMPETITIVO E STRATEGICO
- Vantaggio competitivo: svolgimento delle stesse attività dei concorrenti, ma in modo più efficace:
qualità superiore alla stesso prezzo,
prodotti a prezzi minori,
operando più velocemente
maggiore assistenza
- Vantaggio strategico: esercitare nel proprio mercato attività differenti dai concorrenti e esercitare
attività simili, ma in modo diverso creando valori unici.
FONTI DI VANTAGGIO COMPETITIVO 31
- Differenziazione: qualità prodotto, qualità consegna, immagine di marca.
- Vantaggio di costo: costo unitario, spese marketing, spese generali.
- Vantaggi commerciali: quota mercato, notorietà di marca, distribuzione, rete di vendita.
FORZE CHE GUIDANO LA CONCORRENZA NEL SETTORE
Concorrenza allargata: capacità di un’impresa di sfruttare il vantaggio competitivo.
- Concorrenza diretta: competizione tra imprese esistenti.
- Concorrenza indiretta: forze competitive attuali e potenziali:
Orizzontali: minacce di concorrenti potenziali,
minacce di prodotti sostitutivi,
Verticali: potere contrattuale dei fornitori,
potere contrattuale dei clienti.
Minaccia dei nuovi entranti (concorrenti potenziali): minaccia da circoscrivere, bisogna creare barriere, si
riconoscono:
imprese esterne che superano le barriere,
imprese per le quali l’entrata è difficile
imprese che entrano per strategia
Minaccia dei prodotti sostitutivi: funzione simile per lo stesso gruppo di clienti, più il prodotto è interessante
per qualità/prezzo più diventa difficile alzare il prezzo.
Potere di contrattazione dei fornitori: possono aumentare i prezzi, ridurre la qualità, limitare la quantità. Per
avere un alto potere contrattuale bisogna:
avere un monopolio,
fornitori dominati da poche imprese
non ci sono prodotti sostitutivi
l’impresa non è importante per il fornitore
creare costi che imprigionano il cliente (costi di trasferimento)
Potere di contrattazione dei clienti: impresa concede riduzione di prezzi, servizi più estesi, pagamento più
favorevole. Dipende dalla presenza di alcune condizioni:
clienti comprano tanto
prodotti sono standard
alti costi di trasferimento
IDENTIFICAZIONE DEI CONCORRENTI
Per identificare i concorrenti è necessario analizzarli sotto due punti di vista:
- la somiglianza con la nostra azienda
- la somiglianza delle risorse e capacit&ag