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LEASING
È un contratto per cui acquisto un bene e lo pago a rate con la possibilità alla fine di riscattare il
bene. Si fa quando l’impresa non è in grado di prendere un finanziamento da un istituto di credito.
Quando i beni sono a rapida obsolescenza non conviene pagare tutto, tanto e subito, quindi per certi
aspetti conviene il leasing. La rata in questo tipo di contratto è un po’ più alta perché comprende
l’utilizzo, la quota di ammortamento, gli interessi sul capitale speso. Oggi il leasing è molto usato.
COMPORTAMENTO DI ACQUISTO DEL CONSUMATORE
Nel corso degli anni sono state date diverse definizioni di “bisogno”, il quale è un concetto
controverso perché comporta un giudizio di valore fondato sulla morale o su un’ideologia .
il bisogno è un’esigenza della natura o della vita sociale un senso di mancanza provato
Innanzitutto oppure
nei confronti di una soddisfazione generale legata alla condizione umana il bisogno è l’acquisizione
oppure
del desiderio, la sua normalizzazione: esso riguarda tutto ciò che non concorre più a dare piacere, ma la cui
mancata soddisfazione sarebbe inaccettabile. È la dinamica del desiderio che spiega l’accumulazione dei
bisogni e bisogna fare una prima distinzione fra
bisogni innati: ovvero quelli naturali e generici, inerenti all’organismo umano e
bisogni acquisiti: ovvero quelli culturali e sociali che dipendono dall’esperienza, dalle condizioni
dell’ambiente e dall’evoluzione della società.
Altra distinzione da fare è quella fra
bisogni derivati : sono la risposta tecnologica data al bisogno generico e sono l’oggetto del desiderio.
La saturazione riguarda il bisogno derivato. Si traducono in domanda potenziale di prodotti specifici
se accompagnati da un potere o da una volontà di acquisto. E
bisogni generici : sotto l’impulso del progresso tecnologico il bisogno generico è non saturabile
perché evolve a livelli superiori a seguito dell’introduzione nel mercato di prodotti migliorati e della
comparsa di nuovi bisogni derivati, i quali a loro volta saranno sostituiti. Quindi tanto i bisogni
generici sono stabili e limitati nel numero quanto i desideri sono mutevoli e influenzati da tutte le
forze sociali.
Quindi questa distinzione sottolinea che la saturazione non riguarda i bisogni generici ma solo i
derivati, rappresentati dalla risposta tecnologica dominante del momento.
Il marketing considera i bisogni generici come problemi che interessano i clienti potenziali, che
cercano soluzioni al riguardo attraverso l’acquisto di prodotti o servizi. L’impresa ha dunque
interesse a definire la sua mission facendo riferimento al bisogno generico piuttosto che al derivato.
Il marketing si limita a influenzare i desideri e la domanda rendendo il prodotto attraente,
disponibile e facilmente accessibile.
Altra distinzione è fra
bisogni assoluti: ovvero quelli che sono saturabili e
bisogni relativi: sono insaziabili e produrre per soddisfare i bisogni relativi significa concorrere a
svilupparli ulteriormente.
Questa distinzione porta a concludere che la saturazione è impossibile.
Altra distinzione e fra
beni consapevoli : ovvero bisogni espressi, non espressi, immaginari e
bisogni non consapevoli : bisogni effettivi e inconsci.
L’obiettivo del marketing strategico è quello di fornire al cliente soluzioni concepite sulla base di
una buona comprensione dei suoi bisogni effettivi.
Bisogna ora capire come fanno i consumatori ad acquistare; esiste un procedimento preciso per
effettuare gli acquisti che deriva dal marketing e dalla psicologia del consumatore. Esso è costituito
da diverse fasi:
il tutto inizia quando il consumatore percepisce un bisogno. Secondo Maslow non tutti i bisogni
sono uguali ma c’è una piramide del bisogno, una gerarchia che sarebbe in funzione dello sviluppo
dell’individuo. Secondo Ma slow ci sarebbe un ordine prioritario nei bisogni: ognuno di noi
comincia a soddisfare i bisogni prioritari e poi passa alla categoria successiva. I bisogni di ordine
inferiore, una volta soddisfatti, lasciano spazio ai bisogni della classe superiore. I bisogni possono
essere così classificati:
1. bisogni fisiologici : bere, mangiare, lavarsi, dormire. Una volta soddisfatti cessano di essere
fattori importanti di motivazione e non influenzano più il comportamento.
2. bisogni di sicurezza : una casa dove poter soddisfare i bisogni precedenti, un reddito base
(che per esempio mi consenta di mangiare oggi ma anche domani); la sicurezza fisica, la
difesa della struttura fisica dell’organismo, la sicurezza psicologica, la conservazione della
struttura fisica o della personalità, il bisogno di un’identità propria, di sentirsi padroni del
proprio destino.
3. bisogni di socialità : l’uomo è un animale sociale e sente il bisogno di integrarsi in un
gruppo, di associarsi ai suoi simili, il bisogno di amare e di essere amato, l’aiuto reciproco, il
senso di appartenenza e della comunità.
4. bisogni di stima
: la stima di sé, la dignità personale, la fiducia in sé e nelle proprie capacità.
Sentire che i propri obiettivi hanno un valore; la stima che gli altri hanno di noi, il bisogno
di considerazione, di rispetto, di uno status sociale.
5. bisogni di autorealizzazione : questi bisogni sono in cima alla scala dei bisogni umani. La
realizzazione di sé, la crescita personale, il bisogno che l’uomo ha di superarsi, di usare tutte
le sue capacità e di respingerne i limiti; dare un senso alle cose, trovare la loro ragione di
essere.
La struttura dei bisogni si evolve in funzione dello sviluppo di un individuo che va verso uno stile di
vita qualitativamente migliore. Queste categorie di bisogni coesistono sempre ma cambia il grado di
importanza che ognuna di esse può assumere a seconda dell’individuo o delle circostanze.
IL MARKETING
Il marketing, letteralmente il processo con cui “si mette nel mercato”, è sistema di pensiero, di
analisi e di azione. Il suo ruolo è quello di organizzare uno scambio volontario e concorrenziale in
modo da assicurare un incontro efficiente fra domanda e offerta; questo incontro non è spontaneo
ma richiede l’organizzazione materiale dello scambio e l’organizzazione della comunicazione.
Questa organizzazione è una responsabilità specifica della distribuzione che ha il compito di far
passare i beni dallo stato di produzione a quello di consumo. Così si realizzano 3 tipi di utilità,
ovvero le utilità di stato, di luogo e di tempo, che costituiscono il valore aggiunto della distribuzione
che si misura in termini di margine di distribuzione (differenza fra prezzo pagato al produttore dal
primo acquirente e il prezzo pagato dal cliente finale del prodotto).
Lo scambio di beni però implica che i clienti potenziali siano consapevoli e informati dell’esistenza
dei beni: è questo il ruolo dell’attività di comunicazione. A riguardo si distinguono 7 flussi:
I. Studi di mercato, ovvero una raccolta di informazioni per iniziativa del produttore al fine di
identificare i bisogni del cliente.
II. Studio delle possibilità offerte dai fornitori e l’organizzazione di avvisi e bandi di gara.
III. Orientamento delle attività di comunicazione del produttore verso la distribuzione attraverso
una strategia push.
IV. Fare promozione attraverso la pubblicità o la forza di vendita per far conoscere l’esistenza
dei beni e le qualità distintive.
V. Fare attività di promozione e di comunicazione per far conoscere l’assortimento offerto, le
condizioni di vendita e fidelizzare il cliente.
VI. Misurare il grado di soddisfazione o insoddisfazione e adeguare l’offerta alle reazioni dei
clienti.
VII. Considerare le valutazioni trasmesse in modo spontaneo dai clienti.
Molto spesso però il termine è male utilizzato e in genere si riscontrano 3 tipi di accezioni:
1. il marketing è la pubblicità, la promozione e la vendita sotto pressione, ovvero un insieme di
mezzi di vendita aggressivi usati per conquistare mercati esistenti. Il marketing troverebbe
applicazione nei beni di largo consumo e meno nei settori più nobili.
2. il marketing è un insieme di strumenti di analisi, di metodi di previsione e di indagini di
mercato per cercare di prevedere quali siano i bisogni e la domanda. Questi metodi
sembrano riservati alle grandi imprese e inaccessibili alle piccole e medie.
3. il marketing è l’architetto della società dei consumi ovvero il seduttore in un sistema
mercantile dove gli individui sono sfruttati commercialmente dal venditore. All’alienazione
dell’individuo come lavoratore, a causa del datore di lavoro, si aggiungerebbe l’alienazione
dell’individuo come consumatore a causa del venditore.
Ci sono dunque 3 dimensioni caratteristiche del concetto di orientamento al mercato: una
dimensione di azione (conquista mercati), una di analisi (conoscenza mercati) e una di cultura
(filosofia gestione). Si tende sempre a ridurre il marketing a una dimensione di azione
sottovalutando quella di analisi; questa visione esprime l’idea di onnipotenza del marketing e della
pubblicità che sarebbe in grado di far accettare tutto al mercato grazie all’opera di comunicazione
che si riassume nel far sapere e far valere. Il processo di azione – analisi – cultura si chiama market
– driven management.
Gli ambiti di azione del marketing possono essere riuniti in 3 categorie e in ciascuna di esse
l’obiettivo principale dell’organizzazione è la soddisfazione dei bisogni del cliente:
• il marketing dei beni e dei servizi di consumo (scambi tra impresa e consumatore)
• il marketing industriale (le parti coinvolte nello scambio sono le organizzazioni)
• il marketing sociale (le organizzazioni senza lucro)
Marketing operativo
È l’aspetto più spettacolare e visibile del processo di marketing e la pubblicità e la promozione
occupano in esso uno spazio importante. È il braccio commerciale dell’impresa e rappresenta la
dimensione “azione” del concetto di orientamento al mercato; è un approccio volontarista di
conquista dei mercati esistenti e si situa nel breve – medio periodo. Si basa sui mezzi tattici
derivanti dalle 4 “P”, ovvero:
• Prodotto (come, quanto, brand, marca)
• Prezzo (come si fissa, perché alto invece che basso)
• Promotion (in inglese non vuol dire promozione alle vendite ma comunicazione, se non si
associa la comunicazione al prodotto non si riesce a vendere; la comunicazione per essere
valida deve essere sì carina ma deve anche far vendere. Pubblicità,