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CONDIZIONE MARKER

Gravidanza AFP, hCG, MCA, CA125, TPA, TG Ciclo mestruale CA125 Attività sessuale PSA Fumo CEA, TPA, TG, SCC Alcool CEA, TPA, ferritina, SCC Patologie non tumorali (malattie benigne)

CONDIZIONE MARKER MORBOSA

CEA, TPA, TPS, CA19.9, CA50 Cirrosi epatica CA15.3, CA125, MCA Epatite acuta CA19.9, CA15.3, CA125 Pancreatite acuta CA19.9, CA50, CA125 Pancreatite cronica CA19.9, CA50, CA195 Malattie benigne della tiroide TG Endometriosi CA125 Ipertrofia prostatica benigna PAP, PSA Ischemia prostatica PAP, PSA Ritenzione urinaria PAP, PSA Polmonite CA125 Pleurite CA125 Infarto cerebrale NSE Danni del SNC S100 Psoriasi SCC

Manovre diagnostiche

MANOVRA MARKER

Esplorazione rettale PAP, PSA Cateterismo vescicale PAP, PSA Agobiopsia prostatica PAP, PSA Agobiopsia tiroidea TG Traumatismo chirurgico TPA

QUANDO USARE I MARKER TUMORALI

Screening: I markers tumorali hanno sensibilità e specificità limitate. Non devono quindi essere usati in programmi di screening di massa.

In alcuni casi i markers possono essere usati per screening di popolazioni selezionate con maggior rischio di tumore.

- AFP nell'epatopatia cronica evolutiva

- PSA nei maschi adulti dopo i 60 anni

Marker del carcinoma della prostata

PSA < 4 ng/ml Soggetti normali

PSA 4-10 ng/ml Ipertrofia prostatica

PSA > 10 ng/ml Tumore prostata

- PSA (Antigene Prostatico Specifico)

È un marcatore specifico della prostata ma non del tumore prostatico in quanto può elevarsi anche in caso di ipertrofia prostatica benigna. Il PSA nel siero può essere legato o in forma libera (FPSA libero), e la somma delle due forme costituisce il PSA totale (TPSA).

Il dosaggio del PSA è utile per la diagnosi di tumore prostatico, in associazione con l'esplorazione rettale e l'ecografia.

QUANDO USARE I MARKERS TUMORALI

Diagnosi di tumore primitivo

generalmente imarkers tumorali non possono essere di aiuto diagnostico per la limitata sensibilità e specificità. Fanno eccezione alcuni markers dotati di alta specificità tissutale che possono essere usati in alcune particolari patologie. Metastasi a partenza ignota (sede di origine): nella ricerca della sede di origine di metastasi a partenza ignota l'uso dei markers può essere utile solo nel caso di tumori secernenti tessuto specifici. Marker del carcinoma della mammella Antigene carboidrato 15-3 (CA 15-3): associato a tumore mammario avanzato. Dosaggi ripetuti nel tempo sono utili per il riconoscimento precoce di ripresa di malattia e di risposta al trattamento. Valori falsamente positivi possono essere causati da patologie reumatiche. Lievi incrementi anche in tumori benigni mammella. MCA (antigene carboidratico mucoso): in grado di predire la ripresa di malattia con anticipo diagnostico rispetto al riscontro clinico o strumentale. QuestoSi verifica nella maggior parte delle pazienti che sviluppano metastasi viscerali, mentre nel caso delle recidive loco-regionali il marcatore si positivizza solo in un numero più limitato di pazienti (circa il 25-30%). TPA (antigene polipetidico tissutale): aspecifico, ritrovato anche in altre neoplasie e stadi flogistici acuti o patologie benigne di tratto gastroenterico e fegato. TPS (polipeptide tissutale specifico): insieme al TPA ed il Cyfra 21.1 sono tra le citocheratine più utilizzate come marcatori oncologici. La concentrazione di queste sostanze nel sangue è proporzionale alla massa del tumore e alla sua aggressività. Idrossiprolina urinaria e Osteocalcina plasmatica: sono marcatori di metabolismo osseo QUANDO USARE I MARKERS TUMORALI Tumore primitivo già diagnosticato: in questo caso il dosaggio dei markers deve essere fatto per: - Avere un valore basale prima della terapia; - Avere indicazioni indirette sulla estensione della malattia (ivalori ematici dei markers sono proporzionali alla massa del tumore). Avere indicazioni aggiuntive circa l'istotipo per tumori nei quali diversi istotipi producono markers diversi. Avere indicazioni prognostiche aggiuntive. QUANDO USARE I MARKERS TUMORALI Monitoraggio a breve termine dopo la terapia primaria: - Livelli elevati persistenti dopo una terapia ritenuta radicale (es. chirurgia) suggeriscono la possibile presenza di malattia occulta, residua o disseminata. - Riduzione dei livelli possono indicare la capacità del tumore di esprimere il marker. Monitoraggio a lungo termine (follow up) dopo la terapia primaria: - L'incremento di un livello di un marker tumorale può suggerire la ripresa della malattia. - L'incremento del livello del marker può precedere di parecchi mesi l'evidenza clinico/strumentale della ripresa della malattia. - Nel caso di neoplasie curabili in fase avanzata il marker può incidere in modo critico sulle decisioni terapeutiche.decisioni cliniche. Monitoraggio della terapia nella malattia avanzata: i markers sono indicatori di risposta o di fallimento della terapia. UTILIZZO DEI MARCATORI TUMORALI Nella diagnosi precoce e/o nello screening di massa nessuno dei marcatori tumorali oggi in uso presenta caratteristiche idonee a questa funzione. Nella diagnosi differenziale, in questo campo i marcatori tumorali hanno apportato una notevole agevolazione per il medico curante in associazione con altre metodiche diagnostiche. Sono di valido aiuto per una diagnosi differenziale in pazienti in cui si sospetta la presenza di neoplasia, anche con sintomatologia non ben definita. Nella caratterizzazione biologica della neoplasia: lo studio dei marcatori tumorali è importante per completare il quadro per la definizione di isotipo, in collaborazione con l'anatomo patologo si può ricercare il marcatore su citosol o tessuto. Il valore del marcatore contribuisce alla stadiazione e alla prognosi e quindi risulta

indispensabile per determinare l'opportuna strategia terapeutica. Nel monitoraggio: questo è il caso in cui è più usato il marcatore tumorale ed è il ruolo più importante di tali indagini cliniche. L'utilizzazione dei Markers tumorali è richiesta in occasione di casi pre e post operatori, durante le relative terapie radio o chemio e nei casi in cui si sospetta la possibile formazione di metastasi.

Associazione marcatore-neoplasia

Neoplasia mammaria: CEA, fosfatasi alcalina, γ-GT, CA 15-3.

Neoplasia prostatica: PSA

Neoplasia dell'ovaio: CA 125

Neoplasia del colon-retto: CEA

Neoplasia del pancreas: CA 19-9 o GICA

Neoplasia polmonare: CEA, PAG, calcitonina.

Neoplasia epatica: CEA, α-fetoproteina, γ-GT.

Neoplasia tiroidea: CEA, calcitonina

Localizzazione prima scelta seconda scelta

CERVELLO NSE, TK, TPA CEA (metastasi)

IPOFISI hPrl (prolattinoma) hGH (agromegalia) ACTH (S.Cushing)

NEUROBLASTOMA NSE, LDH, ferritina, Gangliosidi

(GD2)DISTR.CERVICOFACCIALE CA19-9, CA50, TPA, TA 4ED ESOFAGOTIROIDE : - C. MIDOLLARE Calcitonina, CEA, NSE, TPA- C. FOLLICOLARE hTG, CEA, TPA- C. INDIFFERENZIATO CEA, TPA

PARATIROIDI PTH

MAMMELLA CA15-3, MCA, CEA, TPA, CA549 CA50, NSE, B2Micr., SP1

POLMONE e BRONCHI- ADENOCARCINOMA CEA, CA19-9, TPA Ferritina- SQUAMOSO EPIDERM TPA, Ferritina, TA4- MICROCITOMA TPA, NSE

STOMACO CA19-9, CA50, CA125, CEA, TPA CA72-4, TAG72 B2micr., NSE, AFP, CKBB, Gastrina, Aldolasi

FEGATO - C. EPATOCELLULARE AFP, TPA, 5 NT B2micr:, ca50, ca19-9- METASTASI T. PRIMITIVI CEA, TPA CA125, BhCG, Ferritina- EPATOBLASTOMA CEA, TPA

VIE BILIARI CA50, CA19-9, TPA CA125

C.CIRROSI CEA, CA19-9, CA125, TPA AFP, CKBB, CA50

COLON RETTO CA19-9, CA125, CEA, CA195, TPA B2micr:, CA50, CKBB

PANCREAS CA19-9, CA125, CEA, CA195, TPA CA50, NSE, CKBB

ISOLE LANGHERANS Insulina, Glucagone

SURRENE ACTH, Cortisolo

Localizzazione prima scelta seconda scelta

FEOCROMOCITOMA NSE, Catecolamine, VMARENE CA50, B2micr:, TPA ur., Ferritina CEA, CA19-9,

AldolasiVESCICA CA50, B2micr:, TPA ur., CA19-9 CEA, SP1PROSTATA PSA, PAP, TPA, F.Alcalina, 5 NT CA50, CKBB, AldolasiTESTICOLO- A. NON SEMINOMATOSO BhCG, AFP, TPA SP1, LDH- A. SEMINOMATOSO BhCG, TPAUTERO - ENDOMETRIO CA50, CA125, CA19-9, CEA TPA, B2micr., Aldolasi- CERVICE CEA, TA4OVAIO - T. MUCINOSI CEA, CA19-9 CA50, TPA, SP1- T. EPITELIALI CA125, CEA, CA72-4- T. CEL. GER. (Coriocarcinoma) AFP, BhCG- SENO ENDODERMICO AFPTROFOBLASTO CEA, BhCG, TPALINFOMA NON HODGKIN B2micr., T-K, Ferritina IgA, IgG, IgM, IgEMALATTIA DI HODGKIN T-K, TPALEUCEMIE T-K, B2micr., TdT, Ferritina TPA, IgA, IgG, IgM, IgEMETASTASI OSSEE Idrossiprolina, Osteocalcina, Fosf. Alcalina, 5 NTNEOPLASIE - N. EPITELIALI Acido Sialico, TPA- N. MESENCHIMALI Acido Sialico, TPAalfa-fetoproteina (AFP)• in condizioni normali è prodotta solo nel saccovitellino e dagli epatociti fetali e in misura minoredalle cellule del tratto gastrointestinale e renalifetali• AFP aumentata può essere rilevata in

pazienti con epatocarcinoma primario o con tumori delle cellule germinali derivate dal sacco vitellino• Può essere lievemente aumentata anche durante la gravidanza o a seguito di patologie benigne del fegato

Determinanti antigenici embrionali rivelati con anticorpi monoclonali• CA19-9, CA 50, CA 19-5– carcinomi del colon, del pancreas ed epatocellulari• CA 125– importante nel carcinoma ovarico– utilizzato anche per il follow up dei tumori uterini e di tumori benigni come le endometriosi– a seguito di chemioterapia si può avere una riduzione di questo marcatore che però non correla con l’andamento del tumore• CA 15-3– importante nel tumore della mammella è presente anche in altri adenocarcinomi: colon, polmone, ovaio e pancreas– può essere elevato anche nell’epatite cronica, nella cirrosi epatica, nella sarcoidosi, tubercolosi e il lupus eritematoso sistemico• CA 72-4– unico marcatore

del carcinoma gastrico

Calcitonina

  • ormone peptidico circolante che aumenta nei pazienti con maggiore turnover del tessuto osseo associato alla presenza di metastasi ossee.
  • si trova elevato in maniera ectopica anche nei carcinomi broncogenici
  • è elevato anche
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
65 pagine
SSD Scienze mediche MED/09 Medicina interna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia Clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Nassi Antonio.