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D'IMPRESA
Introduzione
Precedentemente è stato proposto un modello di rappresentazione del contesto decisionale delle organizzazioni che distingue tra problematiche in ambito di certezza, complicazione, complessità e caos, ossia le 4 C.
Ora cerchiamo di introdurre delle modalità di applicazione del modello alle problematiche decisionali tipiche delle realizzazioni imprenditoriali. L'intento è quello di rendere utilizzabili in ambito manageriale le linee guida dell'approccio sistemico vitale orientando le scelte delle organizzazioni non in termini di ottimo assoluto o relativo, bensì in termini di condivisa accettazione delle scelte da parte degli organi di contesto, soprattutto di sovrasistemi di riferimento, evidenziando come le condizioni di consonanza e di risonanza intervengono nella determinazione delle categorie valoriali e degli schemi interpretativi prioritari nella individuazione delle scelte.
Categorie valoriali e schemi interpretativi come...
Dalla premessa che vede il processo decisionale come momento fondamentale delladinamica delle organizzazioni, si procede con il presupporre che l'azione decisoriadebba ritenersi imprescindibile dall'attività di percezione, di apprendimento e quindidi sviluppo della conoscenza. Inoltre, si è evidenziato come la conoscenza sia, in ognicaso, da riferire soggettivamente ad un contesto, nel senso che non possa essererappresentata se non in ragione di premesse cognitive propria del soggetto che laesprime e del il contesto in cui essa viene ad essere espressa.
Detto questo, come chiarito, la consonanza tra due sistemi vitali è determinata dallaspecifica composizione della varietà informativa degli stessi. Sì e anche detto che letre dimensioni della varietà (unità informative, schemi interpretativi generali e disintesi e categorie valoriali) sono strettamente interconnesse in un intreccio simile.
Aquello esistente tra la trama e l'ordito di un tessuto. Infatti, così come nei tessuti, l'ordito è costituito dall'insieme di più fili organizzati secondo uno schema orizzontale e la trama da un unico filo trasversale ai primi e che li lega insieme, nella composizione della conoscenza, le informazioni (i fili) sono organizzate secondo schemi interpretativi (l'ordito) e pervase dalle categorie valoriali (la trama). Nella rappresentazione proposta, la consonanza può essere intesa come la maggiore o minore possibilità di abbinare fili che sono diversi tra di loro tanto per tipologia di filato quanto per colorazione. La risonanza invece sarebbe l'effetto di armonica combinazione degli elementi nella trama unità. L'impalcatura della nostra costruzione teorica si fonda sul ritenere che le categorie valoriali e gli schemi interpretativi generali siano rilevanti nel determinare le condizioni di consonanza e, pertanto, risultati di risonanza.
agli schemi interpretativi generali, si può comunque individuare un possibile insieme di categorie valoriali che possono influenzare le scelte in un contesto di forte indecisione. Queste categorie valoriali sono: 1. Etica: riguarda i principi morali e i valori etici che guidano le decisioni. Comprende concetti come giustizia, equità, responsabilità sociale, rispetto per gli altri e per l'ambiente. 2. Utilità: si riferisce alla massimizzazione del benessere e del vantaggio per il maggior numero possibile di persone. Include la valutazione dei costi e dei benefici delle diverse opzioni disponibili. 3. Sostenibilità: considera l'impatto a lungo termine delle decisioni sul pianeta, sulle risorse naturali e sulle generazioni future. Promuove scelte che favoriscono la conservazione e la tutela dell'ambiente. 4. Equità: mira a garantire una distribuzione equa delle risorse e delle opportunità. Si preoccupa di ridurre le disuguaglianze sociali ed economiche e di promuovere l'inclusione e la giustizia sociale. 5. Autonomia: valorizza la libertà di scelta e l'autodeterminazione individuale. Promuove il rispetto per le preferenze e le decisioni personali, consentendo alle persone di perseguire i propri obiettivi e valori. Queste categorie valoriali possono essere utilizzate come riferimento per valutare le diverse opzioni e orientare le scelte in un contesto di forte indecisione. Tuttavia, è importante considerare che le preferenze e i valori possono variare da individuo a individuo, e che le decisioni possono essere influenzate da molteplici fattori, tra cui l'esperienza personale, il contesto sociale e culturale, e le informazioni disponibili.della loro capacità di comporsi insieme, si procede ora con l'individuazione di alcune tra le principali categorie rilevanti nell'ambito della dinamica vitale delle organizzazioni. Naturalmente occorre considerare che le categorie valoriali non sono da intendersi come dicotomicamente assenti o presenti. Non ha senso, ad esempio, sostenere che un sistema vitale, individuo organizzazione, possa definirsi coerente o non coerente, oppure ambizioso o non ambizioso. Nella realtà, quindi, le categorie valoriali si presentano nella varietà informativa attraverso uno schema di valore compreso tra due estremi che possono considerarsi inclusi di una gamma continua di sfumature. Sulla base delle considerazioni proposte, diviene di immediato interesse individuare le principali categorie valoriali che ricorrono nella formazione delle scelte imprenditoriali. Al fine di agevolare la comprensione si considerano per il momento solo 3 fra le più significative categorie inAmbito imprenditoriale: l'ambizione, la coerenza e la creatività. Qui grande rilievo ha il contesto (lo sfondo) sul quale vanno ad inserirsi le categorie valoriali (i colori). La figura che segue evidenzia come, partendo da uno sfondo (ora bianco, ora nero), si perviene ad un risultato diverso rispetto allo sfondo iniziale. Infatti in base al contesto di riferimento saranno diverse le categorie valoriali che un soggetto possiede.
Al fine di descrivere le modalità attraverso cui si compongono tra di loro le categorie valoriali, per i nostri fini può considerarsi adeguata una rappresentazione detta discreta. In tal modo, ogni categoria valoriale può essere ricondotta ad un valore discreto, per esempio un valore compreso tra 1 e 9. In figura si considerano sei categorie valoriali: l'ambizione, la coerenza, la creatività, il desiderio di coltura, la fedeltà e la fiducia. Per ognuna di esse la rappresentazione individua un estremo inferiore ed
estremo superiore nonché un gradiente cromatico che partendo da un colore smorzato, corrispondente al livello 1, arrivano un colore acceso corrispondente al livello 9.
A questo punto, occorre esplicitare in che modo le diverse categorie, nella loro graduata esprimibilità, possono comporsi in una macrocategoria valoriale. Quest'ultima esprime una sintesi compositiva ed, ovviamente, essa stessa una categoria valoriale. Le suddette macro-categorie sono da ricollegarsi all'interno delle organizzazioni, riuscendo così ad ottenere una descrizione completa ed esaustiva delle categorie che investono il processo decisionale. Le macrocategorie individuate, intese come risultato composito delle categorie valoriali considerate, rappresentano specifiche tipizzazioni (idealtipi) atte a qualificare alcune possibilità e tendenze valoriali riscontrabili nell'ambito dell'approccio manageriale.
Da quanto esposto è possibile comprendere come le categorie valoriali
agiscono nel determinare le modalità di impiego degli schemi di sintesi e, quindi, nel delineare processi decisionali attuabili dal soggetto decisore. Inoltre, è possibile comprendere come una forte diversità tra le categorie valoriali del soggetto decisore e quelle dei sovrasistemi di riferimento, che in termini sistemico vitali qualifica condizioni di scarsa consonanza, conduce inevitabilmente ad operare scelte che non contribuiscono al recupero di un proficuo clima aziendale. La figura sintetizza il processo di assimilazione di informazioni realizzato da una varietà informativa. Dall'iniziale percezione che ha luogo nei diversi contesti in cui il sistema opera, le informazioni vengono rilevate ed indirizzate, previo confezionamento derivante dall'utilizzo degli schemi specifici, raggiungono il punto di elaborazione in cui subiscono la rielaborazione attraverso schemi generali e categorie valoriali preesistenti, e quindi vengono assorbiti dalla
varietà informativa che, ovviamente,ne risulta modificata.Un'importante parallelo con il concetto di macrocategorie valoriali emerge conevidenzia nella teoria dei valori di Shulom Schwartz. Tale teoria concepisce valoricome fattori capaci di influenzare il comportamento degli individui definendo unsistema di priorità. Essenzialmente, la teoria prevede che i valori possono influiresignificativamente sulle scelte effettuate dalle persone e che sia possibile definireuna classificazione utile per rappresentare l'interazione tra ambiti decisionali esistema valoriale dell'individuo.La teoria proposta prevede le seguenti 10 distinte categorie valoriali ritenute daSchwartz universali: realizzazione, piacere, motivazione, auto-direzione, etica,magnanimità, accondiscenza, tradizione, sicurezza, potere.Le diverse categorie sono riportate su due assi ortogonali:Dall'arroccamento sulle proprie posizioni (conservazione) all' apertura alcambiamento;Dalla voglia di migliorarsi (auto-miglioramento) alla necessità di trascendenza• (auto-trascendenza).
La figura riporta la rappresentazione originale dei valori proposti dal Schwartz ed l'altra mostra una reinterpretazione dei termini originali che meglio evidenzia il parallelo con le macro categorie valoriali proposte in precedenza.
La teoria afferma che il rapporto identificato tra priorità decisionali e sistema di valori risulta essere valido per popolazioni di individui caratterizzate da usi e costumi differenti. In sostanza, il sistema valoriale risulterebbe indifferente alle sovrastrutture culturali dell'individuo. Esso rappresenterebbe un carattere di livello meta, più profondo, capace di influenzare in modo significativo ogni possibile percorso di apprendimento, e quindi di decisione, dell'individuo e di influenzare la derivazione degli schemi interpretativi di sintesi nonché quelli generali.
LA STRATEGIA NELLA DINAMICA
EVOLUTIVA DELL'IMPRESA
I successi non possono essere attribuiti esclusivamente alla fortuna, infatti ci sono altri fattori che determinano il successo delle organizzazioni come ad esempio:
- L'abilità di riconoscere le opportunità;
- L'avere una linea chiara da seguire;
- La flessibilità, che permette di sfruttare le opportunità.
Nelle storie di successo è sempre presente una strategia, ovvero una linea di condotta coerente, basata su una chiara comprensione delle regole del gioco e su una precisa consapevolezza di come agire per collocarsi in una posizione di vantaggio.
Quindi da ciò si evince che esistono dei fattori comuni che portano al successo le nostre strategie, come ad esempio quello di porsi degli obiettivi semplici, coerenti e di lungo termine, oppure quello di avere una profonda comprensione dell'ambiente competitivo in cui si opera (essenzialmente si deve effettuare un'analisi di mercato/settore in cui si opera).
Ma ancora della valutazione obiettiva delle risorse a disposizione.