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La strategia della diversificazione nel mercato
La strategia della diversificazione si rivela redditizia nel lungo periodo solo condizione di offrire tangibili vantaggi economici. Può offrire quattro tipi di economie:
- Sinergie; quando lo svolgimento congiunto di due o più attività porta un risultato superiore di quello dato dalla somma dei risultati che si ottengono dalle stesse attività svolte separatamente.
- Economie di campo; sono costituite dai risparmi di costo che derivano dalla presenza contemporanea in più settori di attività. Questo atteggiamento permette di massimizzare il ritorno degli investimenti in ricerca sviluppo.
- Economie finanziarie; viene formato un gruppo complesso di imprese con una sorta di mercato finanziario interno. Si vengono a creare divisioni che producono e divisioni che assorbono risorse finanziarie. Si minimizza il
- Ricorso al finanziamento esterno, ci sono vantaggi in termini di efficienza, le risorse possono essere rapidamente spostate nelle aree organizzative in cui si rendono di volta in volta necessarie.
- Riduzione del rischio; il rischio strategico complessivo viene significativamente ridotto rispetto a un'impresa monobusiness, in quanto andamenti negativi in date aree potranno essere compensati da andamenti positivi in aree differenti.
- Lo sviluppo attraverso l'azione verticale
Consiste nell'individuare la posizione all'interno della filiera tecnologica. Con filiera tecnologica si intende l'insieme di lavorazioni che devono essere effettuate per passare da un certo ventaglio di materiali grezzi a un prodotto finito. La filiera comprende anche tutte le attività che non comportano la trasformazione fisica del prodotto (trasporto, distribuzione, promozione commerciale).
All'interno di ogni filiera tecnologica si collocano più imprese, ciascuna
specializzata per ogni fase di lavorazione, occupando una determinata posizione. Tale posizione corrisponde al grado di integrazione verticale.
La strategia di integrazione verticale consiste nella scelta di aumentare il grado di integrazione:
- integrazione al monte, quando l'impresa estende il suo controllo verso i fornitori, svolgendo internamente attività tipiche di fornitori;
- integrazione a valle, quando l'impresa estende il suo controllo verso clienti, svolgendo internamente attività tipiche di clienti ed intermediari.
L'attuazione della strategia di integrazione verticale può avvenire sia mediante processi interni, sia per via di acquisizioni esterne di altre imprese.
Vantaggi dell'integrazione verticale:
- Tecnici, avendo la possibilità di realizzare un coordinamento più stretto razionale dell'attività, risparmi di costi legati alle interdipendenze-tecnico produttive;
- Economici, possibilità di...
L'integrazione verticale azzera la probabilità di comportamenti opportunistici;
Concorrenziali, avendo un aumento del potere di mercato dell'impresa (efficace barriera all'entrata per i nuovi possibili concorrenti) e la possibilità di realizzare un controllo più stretto sulle competenze distintive (vantaggio competitivo).
Determinanti dei costi di transazione: Opportunismo; razionalità limitata; investimenti in risorse specifiche; frequenza e incertezza delle negoziazioni.
Svantaggi dell'integrazione verticale:
Coordinamento di numerose attività;
problemi organizzativi;
innalzamento dei costi burocratici;
aumentodel rischio imprenditoriale; - incremento della rigidità della struttura dei costi; - riduzione della flessibilità strategica. - L'impresa molto integrata: - si preclude la possibilità di passare nuovi fornitori a nuovi clienti in condizioni convenienti; - innalza in modo rilevante il punto di break-even; - rallenta il processo di adozione di tecnologie innovative; - rende costoso l'abbandono di attività che si avvicinano al declino. - Strategie di focalizzazione sul core-business: - Dovrebbero essere intraprese come opzioni strategiche di rafforzamento o di assestamento dell'impresa. - Tali strategie si sostanziano in processi di ristrutturazione (rightsizing) improntati a maggiore prudenza nella gestione delle risorse e alla difesa delle posizioni occupate, ri-focalizzando l'attività sul core business. - Corporate Restructuring & Development: - Una forma di radicale intervento sulla struttura organizzativa che
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punta a razionalizzare i settori di attività di un gruppo diversificato generalmente di grandi dimensioni. Alla base sta la necessità di rimediare prestazioni inferiori rispetto alla media dei concorrenti. Si adatta ad imprese sane, ma bisognose di alleggerire la struttura di costi. Generalmente, un primo intervento si concretizza in pesanti tagli occupazionali, eliminando qualunque componente che non crea valore.
I parametri numerici di efficienza sono:
- costi fissi sul totale delle vendite;
- vendite per dipendente;
- utile per dipendente;
- percentuale del personale staff sul personale complessivo;
- valore aggiunto per addetto.
I valori aziendali di queste grandezze vengono confrontati con le medie di settore oppure con i livelli dei concorrenti più forti.
- Strategie di Outsourcing
Ricerca sistematica di occasioni di affidamento a terzi di processi in precedenza realizzati internamente:
- Completo, l'esternalizzazione di tutte le operazioni e
- Parziale, solo alcune parti dell'intero processo produttivo o alcune parti di una funzione
- aziendale.
- Alleggerimento della propria struttura organizzativa;
- Problemi di coordinamento causati dalle relazioni con risorse esterne.
Attività inerenti a una funzione aziendale:
Svantaggi:
Conclusioni
La gestione strategica dell'impresa ha il compito di definire le opzioni di sviluppo all'interno del principale processo strategico aziendale rappresentato dalla crescita. Le strategie di crescita sono attuabili attraverso diverse modalità realizzative: crescita interna, esterna o per accordi.
Possono essere identificate due fondamentali strategie di crescita: la crescita nei business esistenti e la diversificazione in nuovi business.
Una strategia che merita di essere trattata in maniera separata è quella di focalizzazione sul core-business. Si possono in particolare distinguere il Corporate restructuring & development.
el'Outsourcing Le imprese possono crescere, inoltre, attraverso l'espansione internazionale di cui si parlerà in seguito. Capitolo 19 – La gestione strategica dell'internazionalizzazione Le strategie di espansione internazionale È la strategia diretta a localizzare una parte delle proprie attività (di vendita o produttive) al di fuori della nazione di origine. Oltre alla crescente facilità di trasferimento internazionale di beni, servizi, capitali, ecc, troviamo l'evoluzione dei vantaggi comparati, ossia le caratteristiche che rendono un paese particolarmente efficiente nello svolgimento di una data produzione di beni o servizi. I vantaggi comparati permettono di esportare competitivamente propri prodotti in altri mercati, ma sono soggetti a continue variazioni visto il continuo ingresso di nuove economie sui mercati internazionali. La spinta all'internazionalizzazione delle imprese ha natura strategica e puòessere:interna: il management vede nella crescita internazionale un mezzo per perseguire la missione• dell’impresa;
esterna: favorevoli condizioni in un mercato straniero stimolano l’ingresso.•
Orientamenti dell’impresa multinazionale
Il processo di internazionalizzazione può condurre a diversi orientamenti di impresa:
Internazionale: si caratterizza per lo sfruttamento delle conoscenze e delle capacità della casa• madre ai fini della loro diffusione nei vari Paesi del mondo (in alcuni casi so sopravvaluta lavalidità internazionale della formula imprenditoriale a causa della ridotta esperienza delmanagement che sottovaluta del differenze internazionali o sopravvaluta i vantaggi competitivi inpossesso dell’impresa);
Multinazionale: mira a creare una forte presenza locale cercando di rendersi sensibile e adattiva• alle differenze nazionali. In genere, entra nei paesi ospiti mediante un investimento diretto,internazionalizzando
Le attività tecnico-produttive e commerciali (comportando elevati rischi e necessitando di ingenti risorse finanziarie e organizzative). Al di sopra delle strategie locali si pone sempre una strategia multinazionale, relativa alla diversificazione dei rischi, ripartizione di costi di ricerca e sviluppo su ampi volumi, alla riduzione dei costi di transazione, al trasferimento di competenze tecnico-produttive e al coordinamento centralizzato di certe attività.
Globale: affronta paesi differenti, un limitato ambito geografico sovranazionale o l'intero mondo - sviluppato, come se fossero un unico grande mercato indifferenziato. Le decisioni localizzative sono finalizzate alla ricerca di economie di scala e di sfruttamento di differenziali locali di costo e di qualità. Tale strategia permette profitti maggiori, grazie all'abbattimento dei costi medi. Un settore può definirsi globale se le imprese che vi operano possono acquistare
ali) con le economie di scopo (che spingono a differenziare le attività internazionali). Per fare ciò, le aziende adottano le cosiddette "tre A delle strategie globali": 1. Adattamento: consiste nell'adattare i prodotti e le attività alle specificità locali dei diversi mercati. Questo approccio è particolarmente adatto quando i gusti e i comportamenti d'acquisto dei consumatori variano significativamente da un paese all'altro. 2. Aggregazione: consiste nell'offrire prodotti e servizi standardizzati a livello globale, sfruttando le economie di scala e riducendo i costi di adattamento. Questo approccio è particolarmente adatto quando i consumatori di diversi paesi hanno gusti e comportamenti d'acquisto simili. 3. Arbitraggio: consiste nell'individuare e sfruttare le differenze di costo tra i diversi paesi, producendo e vendendo i prodotti nei paesi in cui i costi sono più bassi. Questo approccio è particolarmente adatto quando esistono significative differenze di costo tra i paesi. In sintesi, le strategie globali permettono alle aziende di ottenere vantaggi competitivi integrando le attività su scala mondiale, sfruttando le economie di scala e di scopo e adattandosi alle specificità locali dei diversi mercati.