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IL FINANZIAMENTO DELLE IMPRESE

La funzione finanziaria procura all’impresa le risorse necessarie per investimenti, svolgimento

delle attività e per il regolare flusso di liquidità. Il compito della gestione finanziaria è trovare la

struttura ottimale ai fini della copertura del fabbisogno finanziario composto dal fabbisogno per

investimenti + il fabbisogno di capitale circolante; ha due componenti:

- Fabbisogno costante -> investimenti duraturi e investimenti stabili (che si rinnovano)

- Fabbisogno variabile -> temporaneo

L’andamento del fabbisogno finanziario dipende da tre variabili: il ritmo della crescita dell’impresa,

il tasso di autofinanziamento e l’entità delle risorse per realizzare un unità di vendite.

Reperimento delle risorse —> attraverso fonti esterne o fonti interne (autofinanziamento)

Finanziamento delle PMI italiane -> hanno forte indebitamento bancario per via del fremi specific

(modello di proprietà chiuso) e del country specific (centralità dei settori tradizionali). Il forte

indebitamento è un problema perché la scarsa dotazione di mezzi propri diminuisce la flessibilità

finanziaria, aumenta il rischio rende l’impresa vulnerabile alle oscillazioni dei costi di acquisizione

dei mezzi finanziari. ALl’aumento dell’indebitamento corrisponde un crescente impiego in termini di

oneri finanziari.

Ciclo di vita delle imprese e finanziamento

1. Start up -> si parte dalla verifica della fattibilità dell’iniziativa, viene avviata l’impresa che inizi

l’attività di produzione (rischi alti), segue la prima fase espansiva con il lancio del prodotto sul

mercato; in tutte queste fasi i flussi di cassa sono negativi.

2. Crescita -> in fase di crescita accelerata i flussi di cassa sono negativi e si rischia che il

bisogno di risorse finanziarie cresca più velocemente delle risorse che lo compensano. In fase

di consolidamento della crescita i flussi di cassa possono essere positivi e cresce la capacità

di autofinanziarsi, remunerare il capitale e ridurre i debiti.

3. Maturità e declino -> limitate esigenze di finanziamento, salvo per interventi di turnaround.

In europa si distingue tra private equity (capitale di rischio totale di tutte le operazioni e attività) e

venture capital (finanziamento all’avvio dell’impresa).

Altre soluzioni per il finanziamento delle PMI possono essere la quotazione in borsa, il

crowdfounding e il mini bond (emissione di prestiti obbligazionari).

RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE E SOSTENIBILITÀ

Lo sviluppo sostenibile —> è lo sviluppo che che soddisfa il presente senza compromettere i

bisogni delle future generazioni. Sviluppo inteso come miglioramento delle condizioni di vita

capace di conciliare dimensione economica e ambientale attraverso una gestione efficiente delle

risorse e un adduzione degli impatti. Si prende in considerazione anche l’aspetto sociale (buona

cittadinanza e condivisione delle risorse). Responsabilità sociale = Corporate social responsability,

che porta vantaggi come benefici economici diretti e il miglioramento d’opinione degli stakholders.

L’impresa ha la responabilità di assicurare prodotti sicuri, attuare strategie sostenibili e trattare i

dipendenti in modo equo; i consumatori possono influire sul comportamento di un impresa.

Strategie sostenibili —> connubio tra esigenze ambientali, sociali ed economiche.

Classificazione delle strategie di sostenibilità ambientali (Orsato):

1. Eco-efficienza -> fare di più con un minor impatto ambientale possibile

2. Leadership oltre l’obbligatorietà -> investire su certificazioni ambientali volontarie per sfrutta

meglio il mercato.

3. Eco-branding -> differenziazione tramite prodotti compatibili con ambiente e società

4. Leadership di costo ambientale -> costi competitivi tramite innovazione ambientale dei propri

prodotti. 9

Prof. Chiacchierini

Management A.A. 2017/2018

Sostenibilità e innovazione —> produzione o applicazione di un bene che produce un

miglioramento ambientale/sociale.

Sostenibilità e gestione della supply chain —> l’azienda si deve coordinare con i partner della

catena di produzione e deve allargare le attività di social responsabilità oltre i propri confini.

Sostenibilità e relazioni con gli stakeholder —> un ruolo fondamentale lo svolge il marketing che

aiuta a capire quali questioni siano rilevanti in tema di sostenibilità analizzando gli atteggiamenti di

clienti e stakeholder, regola le relazioni con gli stakeholder più legati alla sostenibilità.

4 leve del marketing in prospettiva di sostenibilità:

1. Sistema integrato di offerta —> sostenibilità trasversale di tutti gli elementi

2. Presidio del valore creato —> del processo di generazione e distribuzione

3. Gestione intergrata e coordinata della relazione con gli stakeholder

4. Educazione alla sostenibilità —> per far si che la sostenibilità porti a risultati concreti

LO SVILUPPO NEI MERCATI ESTERI

Internazionalizzazione -> spesso è una scelta obbligata per perseguire gli obbiettivi aziendali e per

sfruttare o rafforzare il vantaggio competitivo, si mira ad aumento della produttività e una riduzione

dei costi dei fattori produttivi, oltre che ad un’espansione del mercato e lo sfruttamento delle

competenze dei vari contesti.

A livello nazionale l’assetto strategico scaturisce dalla combinazione del grado si concentrazione o

dispersione delle attività e il livello di concentramento internazionale.

Concentrazione = conseguire economie di scala e di esperienza, ricerca di vantaggi comprati e

riduzione dei costi di coordinamento

Dispersione = necessità di adattamento locale, incidenza di trasporto e comunicazione, necessità

di politiche di frazionamento del rischio. Assetto strategico internazionale

Le forme di internazionalizzazione —> si può essere presenti all’estero attraverso

l’internalizzazione delle attività (make) o attraverso l’esternalizzazione (buy) comprando attività da

fornitori esteri. Si può procedere con accordi e collaborazione con partner esterni con

partecipazioni azionarie (equity) o semplicemente per svolgere le attività in comune (non equity).

Nel mercato estero si può entrare:

- In modo indiretto —> attraverso intermediari

- Con accordi con partner esterni —> collaborazioni con soggetti locali come joint venture

- In modo diretto —> impresa si impegna direttamente nelle attività commerciali

I principali fattori che influiscono sulla scelta della modalità di entrata sono in primo luogo le risorse

disponibili quindi la dimensione, l’esperienza e la capacità organizzativa e poi le dimensioni del

mercato domestico oltre che il potenziale del mercato estero e il suo rischio paese.

L’internazionalizzazione commerciale viene attuata per vendere i propri prodotti oltre i confini

nazionali; per attuarla devono essere scelti il vettore, gli obbiettivi da perseguire, la modalità di

ingresso nel paese estero e la definizione del piano di marketing. 10

Prof. Chiacchierini

Management A.A. 2017/2018

Le strategie per le scelta dei mercati esteri:

- Strategia della concentrazione -> indirizzare tutte le risorse disponibili verso uno o pochi paesi

per sfruttare completamente quel mercato

- Strategia della moltiplicazione dei mercati-> impegno simultaneo su più paesi/mercati per ridurre

il rischio.

La scelta della strategia dipende dalle caratteristiche del settore e del prodotto dell’impresa.

L’approccio alla internazionalizzazione se svolto con i criteri di valutazione è detto approccio

sistematico altrimenti non sistematico; passivo se in risposta a richieste estere, attivo se dovuto a

modificarsi del mercato interno.

Modello di Root —> identifica i paesi in base all’attrattività, analizza l’attratività specifica e sceglie

se entrare o meno nel mercato prendendo in considerazione risorse dell’impresa, fattori del paese

estero e le barriere in entrata al mercato.

Il management deve colmare la distanza fisica e culturale attraverso alcuni modelli adottabili:

- Modello funzionale -> internalizzazione limitata e commerciale

- Modello divisionale -> responsabilità delegate a manager divisionali, aree di business divise

come i centri di profitto

- Modello a matrice -> modello bidimensionale e difficile da gestire

- Modelli organizzativi avanzati -> strutture a rete e scomposizione della catena del valore a livello

internazionale.

L’INNOVAZIONE

L’innovazione ha un impatto competitivo e ha un effetto di distruzione creatrice (shumpeter) cioè

rende obsolete le offerte dei propri concorrenti spostando la competizione ad un livello avanzato.

L’imprenditore ha il ruolo fondamentale di valorizzare l’innovazione.

Le innovazioni nascono dalle conoscenze scientifiche e tecnologiche interne (technology push) ma

anche dalle esigenze della domanda di mercato (demand pull) o attraverso la produzione derivante

dal design (demand driver).

Vi sono anche più modalità di apprendimento delle conoscenza:

- Learning by searching

- Learning by doing

- Learning by using

- Learning by exploring (nuovi scenari attuati dal design)

Diventano necessarie le conoscenze scientifiche, di assorbimento delle conoscenze e la

distribuzione di esse all’interno dell’impresa anche tramite la codificazione.

Valorizzazione dei saperi esterni all’azienda —> viene identificata una categoria di utilizzatori, i

“lead user” esperti del prodotto che esprimo una domanda molto specializzata. Questi possono

prevedere e anticipare le esigenze del mercato di massa prima che queste si manifestino. Hanno

un ruolo importante anche le comunità di consumatori e professionali: il consumatore racconta i

propri bisogni e desideri relazionandosi con altri consumatori, mentre le comunità professionali

sono luoghi di condivisione e diffusione dei saperi professionali.

Open source innovation —> capacità dell’impresa di costruire e gestire reti con soggetti esterni

attraverso le quali condividere costi e organizzazione dell’innovazione (reti verticali, orizzontali o

laterali).

Il processo di innovazione è di tipo gerarchico, la grande impresa definisce gli obbiettivi da

conseguire attraverso l’attività di ricerca e sviluppo, l’iter innovativo parte dalla ricerca di base a

applica le innovazioni fino ad arrivare alla commercializzazione (ricerca-sviluppo-

industrializzazione-commercializzazione). L’innovazione può essere riferita al prodotto o al

processo al fine di migliorare le at

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
17 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher thenickx1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Management e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Chiacchierini Claudio.