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MALEBRANCHE 1638-1715
Prete cattolico, ritiratosi in una congregazione di un ritiro spirituale allo studio e
alla meditazione, chiamato Oratorio. Diventa Cartesiano nel 1666 attraverso la
sua opera meno religiosa, “trattato dell’uomo” 1664, che contiene una dottrina
meccanicistica, paragona l’uomo all’animale, dove afferma che in realtà l’uomo
si differenzia dall’animale grazie al cogito.
Scrive nel 1680 “trattato della natura e della grazia”.
L’opera più importante di Malebranche è “La Ricerca della verità”, 1674-1675.
L’opera si divide in 6 libri, e considera inizialmente gli errori in cui più
facilmente ricadono gli esseri umani. L’itinerario verso la verità consiste in una
preliminare critica delle facoltà conoscitive umane.
Lo ricordiamo per 3 dottrine:
1. “Occasionalismo”
2. “Visione in Dio”
3. La sua posizione riguardo alla questione Teodicea.
L’occasionalismo.
Malebranche sarà il più noto e convinto sostenitore di questa dottrina.
Secondo gli occasionalisti se mente e corpo sono due sostanze distinte e
non posso avere niente in comune, e quindi non posso toccarsi tra di loro,
non posso nemmeno interagire causalmente tra di loro. Allora
propongono una soluzione alternativa, compatibile con la metafisica
cristiana. Sostengono dunque, che al momento in cui si verifica un
mutamento nel corpo di un umano, Dio causa un mutamento
corrispondente nella mente dell’umano, con la conseguente impressione
di un rapporto causale tra i due eventi mentali e corporei, mentre in
realtà si tratta di un semplice rapporto “occasionale”, in quanti gli eventi
corporei sono soltanto l’occasione per l’intervento causale di Dio sulla
mente degli uomini e viceversa, i pensieri degli uomini non muovono
direttamente i loro corpi, ma sono solo l’occasione per l’intervento
causale di Dio nel mondo naturale.
Visione di Dio.
Nel II libro della ricerca della verità, Malebranche introduce la dottrina
della visione di Dio. Malebranche si chiede cosa sia possibile che la
mente umana possa conoscere i corpi. Arriva ala conclusione attraverso
una serie di esclusioni. Utilizza cinque ipotesi:
I corpi inviano direttamente alla mente le loro immagini, o idee;
La mente ha essa stessa il potere di produrre le idee dei corpi;
Le idee dei corpi sono prodotte da dio nella mente, alla nascita o al
momento in cui pensiamo ai corpi stessi.
Le mente possiede di per sé tutte le perfezioni che sono rappresentate
nelle idee dei corpi, e da queste derivano le idee stesse.
La mente è unita a Dio, essere perfettissimo che contiene in sé tutte le
idee degli enti creati.