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LE MICI
Receptors). Il più vasto range di recettori è espresso dalle cellule
che fanno parte delle APC (cellule presentati l’antigene).
dendritiche,
Queste cellule sono ricche di ramificazioni (i “dendriti”), grazie alle quali
riescono ad “infiltrarsi” nell’epitelio intestinale e ad “analizzare” gli antigeni
quando questi sono ancora nel lume; dopo aver elaborato il risultato, vanno
dai linfociti T e li stimolano o a rispondere o a “tollerare”.
Le cellule dendritiche dei pazienti con morbo di Crohn mostrano
➜
un’alterata espressione di alcuni recettori: TRL2 e TRL4 sono insolitamente
numerosi! Questo si accompagna ad una reazione esagerata nei confronti
dell’LPS (un componente della parete microbica) e, probabilmente, ad una
generale perdita di tolleranza verso antigeni tutto sommato innocui.
C’è una forte associazione tra il morbo di Crohn e i polimorfismi del gene
➜
che codifica il recettore NOD2. Tali polimorfismi sarebbero responsabili di
☝
di meccanismi autofagici inefficaci (vedi sopra ) e di risposte
infiammatorie insufficienti (vedi sotto ).
5. Le sono cellule epiteliali
I peptidi antimicrobici. cellule di Paneth
altamente specializzate capaci di secernere peptidi antimicrobici come le
La biosintesi delle alfa-defensine è scatenata proprio
alfa-defensine. ☝
dall’attivazione dei recettori TRL e NLR (vedi sopra ) e la loro modalità
d’azione consiste nel legare la membrana batterica e “bucarla”.
Contribuiscono non solo a “uccidere” i patogeni esterni, ma anche a
regolare la composizione della flora commensale.
Le cellule di Paneth dei pazienti con morbo di Crohn producono e
➜
secernono meno alfa-defensine, soprattutto se hanno una mutazione nel
!
gene NOD2. Le doti microbicide dell’epitelio intestinale non sono al
6. Quando le cellule dendritiche captano qualcosa di
IgA insufficienti.
anomalo nel lume intestinale e “avvisano” i linfociti T, il risultato finale
dovrebbe essere la secrezione di IgA da parte dei linfociti B della lamina
propria. Le IgA (che sono anticorpi specifici diretti contro l’agente anomalo)
vengono riversate nello strato di muco che ricopre l’epitelio, cosicchè
possano “bloccare” per tempo eventuali nemici .
I pazienti con morbo di Crohn secernono meno IgA e più IgG, le quali
➜
potrebbero addirittura avere un effetto infiammatorio.. ! 11
LE MICI
7. La malattia di Crohn è caratterizzata
Troppi T-helper, pochi T-reg .
da uno squilibrio tra i linfociti T-helper che difendono attivamente la
mucosa (o almeno ci provano ) e i linfociti T regolatori che sopprimono
la risposta immunitaria e contribuiscono alla tolleranza periferica (per
esempio inducendo apoptosi nei linfociti attivatisi senza reale motivo).
Mentre c’è una grande abbondanza di cellule T helper che producono
interferone gamma, TNF-alfa e l’interleuchina pro-infiammatoria IL17, le
cellule T “suppressor” (che secernono l’interleuchina anti-infiammatoria
IL10 e il TFG beta) scarseggiano. Tra le T-helper predominano le Th1
P.S.
e le Th17; le Th17 e le T-reg “nascono” da un precursore comune
la cui differenziazione è regolata da numerosi fattori, tra i quali le citochine
presenti in quel momento e alcuni dei geni che - se mutati - potrebbero
predisporre al morbo di Crohn… Cosa accade in un intestino sano.. ! 12
LE MICI
…E cosa accade in un intestino con Morbo di
Crohn!
N.B. I C
L MORBO DI ROHN NON È UNA MALATTIA
! I
AUTOIMMUNE L SISTEMA IMMUNITARIO NON ATTACCA UNA
, (
QUALCHE PROTEINA DEL NOSTRO CORPO ATTACCA MOLTO
) , /
SPESSO INUTILMENTE VIRUS BATTERI E O MOLECOLE
!
ALIMENTARI
I FATTORI AMBIENTALI
L’aumentata incidenza del morbo di Crohn, soprattutto nei Paesi Occidentali, è
stata più volte collegata ad un diminuito consumo di fibre. Quest’ipotesi sarebbe
rafforzata dall’osservazione che i pazienti che consumano cereali integrali
ottengono una remissione dei sintomi a lungo termine. Ma quale potrebbe
essere il nesso fibre-Crohn? ! 13
LE MICI
Le fibre favoriscono la crescita dei batteri buoni, che a loro volta
“regoleranno” quelli cattivi.
Gli acidi grassi a catena corta, rilasciati durante la fermentazione batterica
delle fibre, mantengono in salute la mucosa intestinale. Il in
butirrato,
particolare, contribuisce a:
• riparare la mucosa del colon;
• regolare la permeabilità delle giunzioni strette;
• ridurre la produzione di TNF-alfa (abbassando il rischio di
infiammazione cronica!).
Assorbono molta acqua, riducendo le scariche diarroiche (uno dei sintomi
classici del Crohn ).
Accrescono il volume e il peso delle feci accelerandone il transito: sono
quindi ottime anche in caso di costipazione!
⚠ In fase di remissione una dieta povera di fibre può indurre costipazione:
l’epitelio rimane esposto agli antigeni fecali per troppo tempo, il rischio di nuove
risposte infiammatorie aumenta e la ricaduta è dietro l’angolo.
Maggiore è il volume delle feci minore è la concentrazione degli antigeni
N.B.
(che vengono diluiti!!)
Diagnosi e classificazione
Diagnosticare il morbo di Crohn è piuttosto impegnativo. Il gold-standard è
l’esame endoscopico, che a seconda della presunta localizzazione può tradursi in
“colonscopia” o “esofagogastroduodenoscopia”. Purtroppo né l’una né l’altra
riescono ad esplorare il tratto centrale dell’intestino tenue, quindi quand’è
quest’ultimo ad essere colpito bisogna ricorrere a:
Risonanza magnetica addominale;
TAC;
Enteroscopia con videocapsula, in cui il paziente inghiotte una capsula
capace di catturare le immagini del tubo digerente.
Risonanza e TAC sono utili anche per esaminare il colon in caso di stenosi,
quando fare la colonscopia diventa piuttosto complicato.. ! 14
LE MICI
Durante l’endoscopia vengono normalmente prelevati dei campioni di tessuto
da analizzare in laboratorio .
Il paziente viene classificato in base a (Classificazione
3 parametri di
Montreal): Età alla diagnosi (Age at diagnosis)
meno di 16 anni Tra i 17 e i 40 Dopo i 40
Localizzazione
Ileo terminale Colon Ileo-colon TGI superiore Dappertutto
Comportamento (Behavior)
Senza stenosi o Con fistole
Con stenosi Con fistole
fistole peri-anali ! 15
LE MICI
I geni possono interferire con la localizzazione dell’infiammazione.
P.S.
Sembra che i Cinesi siano più propensi a sviluppare la malattia nelle zone alte
del tubo digerente (tipo L4), mentre nei Caucasici quest’eventualità è più rara:
se c’è infiammazione nell’alto TGI ci sarà quasi sicuramente anche più basso
`
(L3 + L4)!
Oltre agli esami già citati, possono aiutare nella diagnosi anche:
, con i marker dell’infiammazione (PCR,
l’esame del sangue
fibrinogeno, neutrofili, VES…) che risulteranno aumentati soprattutto in
fase di malattia “attiva”; , perchè la calprotectina è
la ricerca della calprotectina nelle feci
una proteina che viene rilasciata dai neutrofili durante la degranulazione
(un fenomeno molto frequente in caso di infiammazione cronica.. ).
(anticorpi anti-Saccharomyces cerevisiae),
la ricerca degli ASCA
considerati uno dei marker più specifici del morbo di Crohn (sono presenti
nel 60% dei casi); si formano perchè il corpo diventa intollerante ai lieviti!
Complicazioni
A 20 anni dalla diagnosi circa la metà dei pazienti con morbo di Crohn presenta
complicazioni, mentre solo il 10% ha una remissione clinica prolungata.
Le complicazioni a cui si può andare incontro sono:
ascessi
formazione di (cioè collegamenti patologici) tra:
fistole
due diversi tratti dell’intestino (es. fistola ileo-sigmoidea);
l’intestino e la vescica;
l’intestino e la vagina;
l’intestino e la pelle vicino all’ano (fistola perianale);
e pseudo-ostruzione intestinale
stenosi
perforazione
Il rischio di sviluppare un tumore all’intestino tenue o al colon aumenta,
soprattutto dopo molti anni di malattia attiva . ! 16
LE MICI
Come si può vedere qui sotto , l’infiammazione cronica intestinale tipica del
morbo di Crohn può avere conseguenze un po’ su tutto il corpo…
Sclerosi multipla
Uveite Afte Asma, bronchite
Vasculite
Tiroidite Autoimmune Miocardite
Colangiti,
calcoli alla
cistifellea Epatite
Celiachia
Psoriasi Pancreatite, diabete di tipo 1
Calcoli renali
Artropatia assiale
(spondilite,
sacroileite)
Artrite poliarticolare
Osteoporosi Eritema nodoso
Pyoderma gangrenosum ! 17
LE MICI
I disturbi più comuni associati al morbo di Crohn sono:
i che a volte compaiono ancor prima della
dolori alle articolazioni,
diagnosi;
i problemi agli occhi; e favorite dalla permeabilità intestinale;
malattie autoimmuni allergie,
le (Eritema nodoso e/o Pyoderma gangrenosum).
malattie della pelle
L’eritema è una malattia infiammatoria del tessuto adiposo
nodoso
sottocutaneo; si manifesta con la comparsa di noduli rossi dapprima rigidi e
dolorosi e poi molli sulla tibia (ma attenzione anche a braccia, collo, faccia e
⚠
tronco.. ). Di solito i noduli guariscono nel giro di 6-8 settimane e non
lasciano cicatrici. Sono presenti anche sintomi simil-influenzali e dolore/
gonfiore/rigidità alle articolazioni.
Il è meno frequente (1-2% dei casi vs 4-15%) e
Pyoderma gangrenosum
colpisce anch’esso le gambe. Tutto inizia con una lesione simile ad una puntura
di zanzara, che poi si sviluppa portando alla necrosi dei tessuti circostanti e alla
formazione di ulcere profonde e dolorose . Di solito - se ben trattato - guarisce,
ma può lasciare cicatrici e ripresentarsi dopo qualche mese/anno. La causa è
sconosciuta ma tutto fa pensare che sia un disordine del sistema immunitario;
non a caso anche le persone con artrite reumatoide hanno un rischio
aumentato! ! 18
LE MICI Trattamento
I FARMACI
L’obiettivo della terapia del morbo di Crohn è generalmente quello di
“spegnere” l’infiammazione intestinale . Per un rapido sollievo si
prescrivono steroidi e/o farmaci anti TNF-alfa, per un mantenimento a