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SINTOMI:
feci liquide, incolori e di odore indifferente (feci ad acqua di riso), in piccole quantità
(50-150 mL), senza dolore addominale. Altri sintomi sono vomito e algidismo
(sudorazione fredda in assenza di iperpiressia), squilibrio elettrolitico con la comparsa
di crampi muscolari (da ipoK ), sete intensa, oligo-anuria e shock ipovolemico (da
+
disidratazione), danno renale acuto.
coprocoltura con acqua peptonata, esame
Diagnosi: Feci ad acqua di riso
delle feci, e quadro clinico caratteristico. La diagnosi differenziale è da porre con
l'enterite da E. Coli enterotossica.
Dagli esami di laboratorio: emoconcentrazione, ipopotassiemia, acidosi, iperazotemia.
Come stabilire diagnosi di disidratazione in modo semplice? Valutando l'elasticità
della cute. ! 23
reidratare e risalificare: 1000 mL di soluzione fisiologica in 15’-20’ ogni
Terapia:
30’-40’. La terapia antibiotica è insufficiente da sola. La prima scelta sono le
tetracicline; in alternativa: CAF, cotrimossazolo, sulfamidici. L'assenza di trattamento
conduce in breve tempo all'esito mortale.
letalità del 50% nei casi non trattati, inferiore all’1% nei casi
Prognosi:
tempestivamente trattati. Clostridium Difficilis
Bacillo Gram+, sporigeno, anaerobio obbligato (molto importante). La sua
colonizzazione intestinale è favorita anche dall'età, in particolare modo negli anziani,
in pazienti che spesso vengono ospedalizzati o che sono sotto terapia antibiotica
determinando la “diarrea da antibiotici” causata da uno squilibrio della flora batterica
intestinale. Difatti, la flora intestinale svolge un’importante funzione protettiva
mantenendo, per competizione fra batteri, la carica bassa.
Antibiotici responsabili della diarrea da farmaci: Clindamicina, Lincomicina,
Cefalosporine di 3 generazione, Aminopenicilline.
a
Altre condizioni che favoriscono la proliferazione del microorganismo si riscontrano in
coloro che effettuano chemioterapia o che manifestano altre comorbosità.
gli antibiotici causano un’alterazione della flora intestinale che favorisce
Patogenesi:
l'infezione da parte del C. difficile oppure la proliferazione del patogeno
precedentemente contratto. L'infezione da Clostridium può avere, infatti, diverso esito
a seconda della situazione immunologica e intestinale del paziente: può diventare
portatore sano o manifestare la patologia.
possono presentarsi con clinica variabile, passando dai casi più lievi con
Sintomi:
diarrea mucosa a remissione spontanea fino a quelli più gravi in cui si assiste a 20-30
scariche/die (colite pseudomembranosa), dolori addominali, febbre, leucocitosi
(30.000), grave disidratazione, megacolon tossico.
il trattamento della sintomatologia è obbligatorio, anche a causa delle
Terapia:
condizioni di partenza dei pazienti sintomatici, spesso pluripatologici o indeboliti. Se
non vengono sottoposti a terapia possiamo riscontrare un extitus mortale. La loro
gestione non è però semplice proprio perché i paziente sono estremamente
compromessi. Spesso infatti sono proprio le terapie per le patologie in corso a causare
la colonizzazione del microrganismo. Si sospende la cura della patologia per cui si era
iniziata la terapia. Dunque, come si tratta? L’infezione sintomatica prevede una ! 24
terapia di idratazione e risalificazione andando a controbilanciare i liquidi e sali persi,
ad essa si associa una terapia antibiotica con Vancomicina o Metronidazolo. Al
trattamento farmacologico si affinca il trapianto di feci, impiegate per modificare in
maniera più permanete un microbiota totalmente compromesso.
dimostrazione della tossina nelle feci.
Diagnosi: nonostante la terapia le recidive sono frequenti (15-20%). Nei pazienti
Prognosi:
defedati ha letalità del 20% per shock ipovolemico o perforazione intestinale.
isolamento per evitare la diffusione delle spore e precauzione nell’uso
Prevenzione:
degli antibiotici. Escherichia Coli
Bacillo Gram negativo, famiglia delle Enterobacteriaceae. Estremamente di uso in
natura e normale saprofita dell’uomo a livello di intestino, vie urinarie e mucosa
vaginale.
È dotato di 3 antigeni:
O, somatico che consente di riconoscere almeno 170 gruppi diversi;
H, flagellare: consente di riconoscere 56 tipi diversi;
K, capsulare: consente di riconoscere più di100 tipi antigenici.
E. Coli Enterotossigena
È diffuso in tutto il mondo, responsabile della “diarrea del viaggiatore” e di
enteriti infantili, soprattutto negli infanti allattati artificialmente. Si contrae a causa del
consumo di cibi e bevande e ghiaccio contaminati, circuito oro-fecale.
è mediata da tossine che agiscono similmente alla tossina colerica
Patogenesi:
generando una diarrea acquosa dalla sintomatologia un po' più lunga ma meno grave.
Il patogeno produce due tipi di tossine: tossina termolabile (LT), causa diarrea con lo
stesso meccanismo dell’esotossina colerica. Induce nell'ospite anticorpi sierici
neutralizzanti. Tossina termostabile (ST): causa diarrea mediante attivazione di
guanilciclasi; è scarsamente immunogena. Il tempo di incubazione varia dalle 6 ore ai
4 giorni. causa diarrea acquosa, dalle 4-8 scariche/die correlata a dolori addominali
Sintomi:
crampiformi. Possono presentarsi, anche se sono meno comuni, nausea, vomito e ! 25
sintomi sistemici (febbre). Nelle forme contratte dai lattanti è possibile riscontrare
disidratazione grave.
coprocoltura con la ricerca dei tipi sierologici di E. coli dei tipi sierologici
Diagnosi:
più frequenti.
terapia di supporto con liquidi per evitare disidratazione. Si ricorda che
Terapia:
l'associazione con antiperistaltici potrebbe rallentare l’eliminazione della tossina,
prolungando la sintomatologia. Per quanto riguarda gli antibiotici il loro utilizzo è da
soppesare in base alla severità clinica della sintomatologia al fine di preservare dalle
induzioni di farmaco-resistenza e allo sviluppo di effetti collaterali patologici cronici.
Dove utilizzo la terapia antibiotica? Su tutti coloro che risultano essere, per diverse
cause, immunocompromessi o portatori di forme enteriche croniche.
sono tipicamente forme autolimitanti che presentano una risoluzione
Prognosi:
spontanea in 3-4 gg senza sequele.
norme igieniche.
Profilassi: E. Coli Enteroinvasiva
Questa nomenclatura include tutti quei particolari ceppi di E. coli in grado di
invadere e ledere la mucosa intestinale, i sierogruppi più spesso dotati di
enteroinvasività sono: O28, 112, 115, 124, 136, 143, 144, 147, 152.
è in rado di penetrare e moltiplicarsi all'interno della mucosa ileale e
Patogenesi:
colica causando lesioni ed ulcerazioni superficiali. Raramente dà batteriemia.
simile a quella causata dalla Shigella
Sintomatologia:
si arriva dopo aver sottoposto a coprocoltura i soggetti con le
Diagnosi:
manifestazioni tipiche legate all'infezione intestinale o di questo particolare ceppo di E.
Coli o da Shighella.
decorso favorevole. I quadri gravi sono possibili nei lattanti e negli
Prognosi:
immunodepressi.
mal definite le possibilità di antibiotico terapia.
Terapia:
PROFILASSI: norme igieniche.
E. Coli Enteroemorragica
Prevalentemente si ha riscontro del ceppo O157:H7, identificato nel 1982. In
Europa si ricorda per le epidemie che nel 2011, a causa del ceppo O104:H4,
sconvolsero la popolazione tedesca con quella che fu denominata “la diarrea del
cetriolo o del germoglio di soia”. ! 26
Il principale reservoir del microrganismo risulta essere il bestiame, la cui carne
viene accidentalmente inquinata con il contenuto intestinale durante la macellazione
(enterite degli hamburger). Altri veicoli sono: latte non pastorizzato e ortaggi inquinati
da feci animali.
produce delle tossina shiga-like: le due verotossine (tossine che
Patogenesi:
provocano effetto citopatico VERO sulle cellule), o Shigatossine, sono:
1. VT1, simile a quella di S. dysenteriae di tipo 1;
2. VT2, simile per attività, ma antigenicamente distinta da quella di S.
dysenteriae di tipo 2. Ne è stata riscontrata la produzione in tre varianti note.
Si compone di due subunità:
B, che lega il globotriosil-ceramide 3,
• A, che inibisce sintesi proteica.
•
La patogenicità non è legata solo alla produzione tossinica ma i microrganismi devono
contemporaneamente esprimere specifiche molecole adesive. Sono difatti presenti
ceppi produttori di tossine ma apatogeni.
dopo 3-4 giorni dal consumo del cibo inquinato.
Esordio: può presentarsi con diversa clinica. Si possono riscontare difatti sia le forme
Sintomi:
asintomatiche che quelle dove si ha una manifestazione intestinale con diarrea non
caratteristica accanto alla sintomatologia tipica. La forma classica descrive la
produzione di diarrea emorragica, che si accompagna a dolori addominali intensi,
talora associati a nausea e vomito. La febbre risulta essere assente o moderata.
identificazioni di ceppi EHEC in coprocoltura. È importante effettuare
Diagnosi:
diagnosi corretta al fine di evitare la terapia antibiotica per le forme causate da questo
ceppo di E. coli, soprattutto nei bambini sotto i dieci anni. È possibile la prescrizione
di una terapia di supporto con somministrazione di liquidi e risalificazione, ma
tendenzialmente si aspetta che il tutto faccia il suo normale decorso autolimitante.
Perché è importante evitare la terapia antibiotica? Si è riscontrato che a seguito di
questa, aumenta notevolmente il rischio di sviluppare sindrome emolitico-uremica.
sviluppo della sindrome emolitico-uremica nel circa 6% dei casi, con
Complicanze:
mortalità riscontrata nel 3-5%, anemia emolitica microangiopatica, piastrinopenia,
insufficienza renale, manifestazioni neurologiche: convulsioni, sopore, coma,
vasculopatie a focolaio, segni di interessamento epatico e pancreatico.
ha un decorso di 6-7 giorni.
Prognosi:
idratazione-risalificazione. Nessuna somministrazione di antibiotici e evitare
Terapia:
anche gli antiperistaltici che rallentano l'eliminazione delle tossine e quindi favoriscono
la persistenza della sintomatologia. ! 27
Shighella
Batterio aerobio Gram negativo, asporigeno, appartenente alla famiglia delle
Enterobacteriaceae.
All'interno della specie vengono distinti 4 gruppi sierologici principali:
Gruppo A: 10 tipi sierologici;
S. dysenteriae,
Gruppo B: 13 tipi sierologici;
S. flexneri,
Gruppo C: 15 tipi sierologici;
S. boydii,
Gruppo D: non identificati sierotipi.
S. sonnei,
comune nelle aree tropicali e subtropicali. Colpisce in particolare la
Epidemiologia:
1 e 2 infanzia. La trasmissione avviene per via oro-fecale e co