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Streptococchi. Si manifesta dopo 15 – 20 giorni dalla scarlattina o da una faringite. Non è causata
direttamente dal germe, ma è post – streptococcica, dovuta all'azione immunologica contro il
batterio; in particolar modo ci sono 3 ipotesi patogenetiche:
Danno da deposizione di immunocomplessi con attivazione del complemento
• Lesione anticorpale diretta per cross – reazione di anticorpi anti – streptococco contro
• antigeni cardiaci
Reazione cellulo – mediata
•
Per fare diagnosi, occorrono 2 criteri maggiori oppure 1 criterio maggiore più 1 criterio minore.
Criteri Maggiori:
Cardite: può manifestarsi come endocardite, pericardite o miocardite, isolate, oppure
• come pancardite. La più temibile è l'endocardite, ed interessa soprattutto le valvole
semilunari aortiche e la mitrale, con stenosi o insufficienze permanenti.
Poliartrite: interessa le grandi articolazioni (di solito è a partenza dal ginocchio) e migra da
• una parte all'altra (carattere reumatico)
Corea di Sydenham: movimenti afinalistici e non coordinati degli arti, soprattutto da un
• lato del corpo, a causa dell'interessamento del sistema extrapiramidale. Regredisce con il
sonno. Interessa soprattutto e bambine in pubertà.
Eritema marginato: macchie più rosse in periferia e più chiare al centro, di forma anulare.
• Hanno breve durata.
Noduli sottocutanei: spostabili, duri, non dolenti, vicino le articolazioni
•
Criteri Minori:
Febbre: spesso elevata, anche a 39 – 40 °C.
• Artralgie
• VES e PCR elevate
• Aumento del tratto P – R all'ECG
•
Avendo dunque una manifestazione sistemica, il trattamento della Malattia Reumatica è
multidisciplinare. Innanzitutto, il paziente deve stare a riposo (qualche tempo fa si attuava la
terapia delle 3 L, ovvero Lana, Letto e Latte, cioè stare al caldo, riposare e reintegrare liquidi e
nutrienti). Per la febbre utilizziamo i FANS, per la cardite il prednisone e per la corea le BDZ.
Secondo alcuni bisogna somministrare anche la terapia antibiotica, ma in realtà questa non è
indicata come cura perché il batterio è già stato eliminato dal corpo; vale, invece, come buona
terapia profilattica (senza tuttavia abusarne perché potrebbero comparire delle resistenze).
Morbillo
E' causata dal Morbillivirus, appartenente ai Paramyxoviridae. Vi è un picco di incidenza tra
l'inverno e la primavera, e si trasmette attraverso le goccioline di Flugge durante il periodo
esantematico. Il virus passa nelle vie respiratorie e poi nel sangue, da cui raggiunge l'intero
organismo.
Sebbene sia una malattie banalmente eradicabile attraverso la vaccinazione, può essere
estremamente pericolosa per i soggetti immunocompromessi e defedati.
È divisa in diversi periodi:
periodo di incubazione, della durata di 10 giorni.
• Periodo prodromico catarrale, della durata di 3 – 4 giorni. È caratterizzato da febbre
• subcontinua, da fotofobia, da flogosi nasale, congiuntivale e laringea, da tosse insistente e
da un notevole senso di prostrazione. Di questa fase è tipico il cosiddetto enantema, cioè
la presenza di piccole chiazze rosse sul palato e di piccole chiazze bianche con un alone
rosse sulla mucosa delle guance (le cosiddette Macchie di Koplik).
Periodo dell'esantema, della durata di circa 5 – 6 giorni. Inizialmente la febbre scende e il
• bambino sembra guarire; dopodiché si rialza nuovamente, anche più di prima, è
cominciano a comparire delle maculo – papule di colore rosso vivo, di circa 2 – 10 mm, che
partono dal viso e da dietro le orecchie e si propagano in senso cranio – caudale per 2 – 3
giorni. A differenza della scarlattina, questo esantema è più grossolano e le maculo –
papule saranno più distanti tra di loro (non ci sarà dunque la sensazione di velluto).
Periodo della defervescenza, rapido.
•
Dato che il virus si diffonde in tutto il corpo, il morbillo può complicarsi in laringite, polmonite
interstiziale (gravissima nell'immunodepresso), broncopolmonite batterica, otite, miocardite,
piastrinopenia immunomediata, encefalite (acuta o subacuta, spesso diretta), panencefalite
sclerosante subacuta o PESS (si manifesta in media dopo 7 anni).
La diagnosi è clinica!
Per quanto riguarda la terapia, si utilizzano dei comuni antipiretici per il controllo della febbre e
degli antibiotici contro le sovrainfezioni batteriche. Esiste un vaccino, vivo attenuato da
somministrare all'età di 15 mesi.
Rosolia
E' causata dal Rubulavirus, virus della famiglia dei Togaviridae. Il contagio avviene attraverso il
contatto con la saliva o con le secrezioni nasali. L'incubazione è di circa 14 – 21 giorni.
Sostanzialmente, nel bambino la patologia si manifesta in 2 periodi:
periodo pre – esantematico, di 1 – 2 giorni, caratterizzato da febbricola, cefalea,
• malessere.
Periodo dell'esantema, di 2 – 3 giorni. Questo esantema maculo – papuloso è molto lieve e
• fugace (può durare persino qualche ora), dunque potremmo non riuscire a vederlo e a fare
diagnosi di rosolia. In realtà, il bambino avrà anche delle tumefazioni linfoghiandolari
occipitali, retroauricolari e laterocervicali che si accompagnano alla febbre. Questo deve
darci il sospetto di rosolia.
Le complicanze encefaliche sono molto rare.
Il vero problema della rosolia è l'infezione in gravidanza, ed è per questo che è consigliabile
vaccinarsi e poi aspettare almeno 6 mesi prima di concepire. Se non ci si vaccina, bisogna
monitorare gli anticorpi diretti verso la rosolia perché si potrebbero verificare:
l'embriopatia rubeolica, se contratta nel primo trimestre di gravidanza (soprattutto
• durante il primo mese), che può portare a ritardo dell'accrescimento, microcefalia, sordità
congenita, cardiopatie congenite, cataratta, microoftalmia, retinopatia.
La fetopatia rubeolica, se contratta nel secondo trimestre di gravidanza, che può portare a
• sordità, ritardo di crescita, epatosplenomegalia con ittero, porpora trombocitopenica,
adenopatia, meningoencefalite, osteiti, cardiopatie.
L'aborto spontaneo.
•
Megaloeritema infettivo polimorfo o Quinta Malattia
E' causato dal Parvovirus B19, responsabile anche di crisi aplastiche transitorie. L'incubazione va
dai 7 ai 28 giorni. Questo virus ha uno spiccato tropismo per gli eritrociti ed è responsabile
essenzialmente di 2 quadri molto diversi tra loro:
nel soggetto normale, senza alcun problema ematologico (anemie, leucemie etc.), si
• manifesta solo con un esantema, dapprima solo alle guance, grande, di colore rosso vivo,
caldo, e poi al tronco e agli arti, con chiazze dai contorni irregolari. Ogni chiazza persiste dai
2 ai 40 giorni.
Nel soggetto con una problematica ematologica, ad esempio un'anemia, determinerà una
• crisi aplastica irreversibile spesso fino alla morte. Questo perché di per sé il soggetto avrà
poche emazie o saranno funzionalmente deboli, ma, a causa dell'emolisi del PB19, il
numero dei globuli rossi diminuirà ancora di più fino ad averne pochissimi disponibili. In
realtà questo accade anche nel soggetto normale, ma ha molti più eritrociti e con
un'emivita più lunga, dunque la manifestazione clinica sarà silente.
La diagnosi è clinica!
Il trattamento prevede il riposo e l'utilizzo di antipiretici contro la febbre. Nel caso di crisi aplastica,
il bambino deve essere trattato urgentemente.
Exanthema subitum o Sesta Malattia
E' causata dall'Herpesvirus 6 o 7, insorge tra i 6 mesi ed i 2 anni, ha un'incubazione di 7 – 14 giorni
ed è una patologia molto comune, anche se poco riconosciuta (infatti, se dovessimo cercare gli
anticorpi anti – HHV6 o anti – HHV7, più del 90% della popolazione li presenterebbe).
La diagnosi di questa patologia è molto facile perché la sua manifestazione è particolare. Dapprima
si verifica una febbre molto alta che può portare anche all'instaurarsi di convulsioni febbrili, e
malessere, vomito, cefalea; dopo 3 giorni, la febbre scompare e al suo posto compare un
esantema rubeoliforme della durata di massimo 48 ore. Dunque, a differenza di tutte le altre
patologie esantematiche dove la febbre e l'esantema sono concomitanti, in questa malattia febbre
ed esantema sono differiti temporalmente.
Varicella
E' causato dal Varicella – Zoster Virus, appartenente alla famiglia degli Herpesviridae. L'infezione
primaria dà la varicella, dopodiché diventa latente nei gangli nervosi finché non si avrà una
riattivazione che darà l'herpes zoster.
Si trasmette attraverso le goccioline di Flugge o attraverso il contatto diretto delle lesioni cutanee
della varicella o dello zoster. Il contagio va da 24 ore prima della comparsa della prima lesione fino
a 7 – 10 giorni dall'ultima gittata, cioè quando scompare l'ultima vescicola. L'incubazione è di 14 –
21 giorni.
Prima compare la febbre, spesso modesta, e poi l'esantema. Quest'ultimo è particolare perché è:
evolutivo, cioè prima si formano degli eritemi che si sopraelevano diventando papule e poi
• si riempiono di liquido diventando vescicole; queste possono sovrainfettarsi diventando
pustole; quando il liquido si asciuga, diventeranno croste che alla fine cadranno.
A gittate. Il corpo non si riempie tutto subito con le stesse lesioni. Dapprima in una parte
• limitata spuntano gli eritemi; dopo 12 – 48 ore, da un'altra parte spunteranno altri eritemi,
mentre quelli precedenti saranno diventati papule. Dopo altre 12 – 48 ore, spunteranno
altrove altri eritemi, mentre quelli comparsi in precedenza diventeranno papule, e quelle
della prima gittata si trasformeranno in vescicole, e così via, finché poi non rimarrà l'ultima
gittata e cadrà l'ultima crosta.
Definito a cielo stellato. In base a ciò che è stato spiegato nel punto precedente, nel corpo
• del soggetto ad un certo punto, saranno presenti tutti i diversi stadi evolutivi della lesione.
Dopo la caduta della crosta, la zona appare depigmentata. Il decorso di solito è benigno.
L'esantema appena descritto è pruriginoso, dunque il bambino può presentare delle lesioni da
grattamento, che possono anche permanere come aree ipopigmentate più o meno grandi, oppure
formarsi delle impetigini.
La complicanza più importante è la cerebellite; altre complicanze possono essere la
glomerulonefrite,