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L'ICIDH e le sue componenti
L'ICIDH (International Classification of Impairments, Disabilities, and Handicaps) comprende tre componenti principali:
- Menomazione (Impairment): qualsiasi perdita o anomalia di una struttura o di una funzione sul piano anatomico, fisiologico e psicologico.
- Disabilità (Disability): limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della capacità di effettuare un'attività in modo normale, la quale può insorgere anche come risposta psicologica di un individuo a una menomazione fisica.
- Handicap: situazione di svantaggio conseguente a menomazione e/o disabilità che limita o impedisce l'adempimento del ruolo normale di un individuo e nasce sempre da uno squilibrio tra le abilità della persona e le richieste dell'ambiente.
Le scale della disabilità sono essenzialmente due:
- Non disabile
- Difficoltà di esecuzione
- Prestazioni con aiuto
- Prestazioni con affiancamento costante
- Dipendenza
- Disabilità rilevante
Disabilità totale• Non classificabile• Non precisata•
Mentre la seconda divide le disabilità in: Non disabile• Possibilità di recupero• Possibilità di miglioramento• Possibilità di miglioramento con affiancamento costante• Disabilità stabilizzata• Possibilità di contenimento della regressione• Disabilità con deterioramento• Non determinabile• Non precisata•
Secondo il WHO la riabilitazione è un processo di soluzione dei problemi e di educazione, nel corso del quale si porta una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle sue scelte operative.
Il processo riabilitativo coinvolge anche la famiglia del soggetto e quanti sono a lui vicini.
Per raggiungere un buon livello di efficacia qualsiasi progetto di riabilitazione, per qualsiasi individuo, deve quindi essere mirato
su obiettivi plurimi, programmato in maniera ordinata affinché l'autonomia, raggiungibile nei 4 diversi ambiti, possa tradursi in autonomia della persona nel suo complesso e comunque in una migliore qualità della vita della persona. L'intervento riabilitativo viene finalizzato verso quattro obiettivi: 1. Il recupero di una competenza funzionale che, per ragioni patologiche, è andata perduta (ripresa della deambulazione dopo una protesizzazione all'anca) 2. L'evocazione di una competenza che non è comparsa nel corso dello sviluppo (acquisizione della scrittura in un bambino con sindrome di Down) 3. La necessità di porre una barriera alla regressione funzionale cercando di modificare la storia naturale delle malattie cronico-degenerative (distrofie, sclerosi, demenza, ecc.) 4. La possibilità di reperire formule facilitanti alternative (utilizzo di sedie a rotelle, PEG, ecc.) L'inizio dell'intervento riabilitativo.Il processo di riabilitazione ha inizio nel momento stesso in cui il danno si instaura, mentre il termine è stabilito da un accurato bilancio tra la stabilizzazione degli esiti e la presenza di potenzialità di recupero.
La riabilitazione si divide in 3 stadi:
- Il primo stadio ha luogo nel momento stesso in cui si verifica la menomazione, pertanto, o in fase acuta di malattia o all'accertamento di una patologia cronica o congenita.
- Il secondo stadio prende avvio appena superata la fase acuta della malattia, concerne infatti la fase post acuta e riguarda sia le strutture ospedaliere sia quelle extra ospedaliere di riabilitazione.
- Il terzo stadio richiede interventi sanitari meno sistematici (in quanto l'handicap è stabilizzato) e pertanto praticabili anche ambulatorialmente, finalizzato al mantenimento delle autonomie conseguite e ad evitare possibili involuzioni.
Sul piano operativo è utile distinguere tra:
- Interventi riabilitativi prettamente di tipo sanitario.
Numerosi fattori hanno prodotto ultimamente una rapida evoluzione delle discipline inerenti la riabilitazione e alcuni di questi fattori sono:
- Aumento della vita media
- Maggiore sopravvivenza grazie alle discipline mediche
- L'evoluzione di tecnologie e metodologie utili
- Nascita e crescita dell'EBM
Le competenze della medicina riabilitativa sono prettamente cliniche, educative e gestionali, mentre gli obiettivi sono l'autonomia e la qualità della vita.
La valutazione in medicina riabilitativa può essere clinica o strumentale e deve essere effettuata periodicamente (fase acuta, fase di recupero, fase di stabilizzazione, ecc.).
La medicina riabilitativa valuta secondo l'ICF le funzioni corporee, le attività e la partecipazione, mentre secondo l'ICIDH valuta le menomazioni, la disabilità e gli handicap.
In medicina riabilitativa, misurare
Significa quantificare un'osservazione in rapporto ad un sistema di riferimento, mentre valutare significa attribuire significato ad un dato o ad una misura.
Le scale di valutazione standardizzate non sono alternative all'esame fisiatrico e possono essere nominali, ordinali, ad intervallo, di rapporto o composite, e tipizzano e quantizzano la menomazione, la disabilità e l'handicap.
Le scale di valutazione sono valide, semplici, affidabili, rapide, sensibili e di facile lettura.
Le scale di valutazione del danno e della menomazione quantificano l'evento dell'effetto patogeno che ha agito su strutture anatomiche, apparati o sistemi funzionali e alcuni esempi sono:
- Glasgow coma scale: misura le alterazioni dello stato di coscienza nei pazienti in coma basandosi su 3 parametri (apertura degli occhi, risposte motorie e risposta verbale)
- ASIA scale: misura il danno motorio e sensitivo nel mieloleso
- VAS: misura il dolore
- Zung depression scale
Beck depression scale: misurano la depressione
Motricity index: misura il danno muscolare del paziente emiplegico
MMSE: misura lo stato mentale globale
Ashworth scale: misura la spasticità di un gruppo muscolare
Modified somatic perception questionnaire: misura il grado di somatizzazione
Oswestry low back pain questionnaire: misura il danno da lombalgia cronica
Roland-Morris disability scale: misura il danno da rachialgia
Le scale di valutazione della disabilità utilizzano la valutazione funzionale che è un metodo per descrivere le limitazioni e le possibilità, e di misurare le capacità di compiti necessari alla vita quotidiana, alcuni esempi di queste scale sono:
Harris hip score: è una scala per la coxoartrosi
WOMAC osteoarthritis index: misura la disabilità da artrosi
FIM: scala di misurazione della disabilità
Barthel index: è composta da 10 item come controllo
vescicale,• alimentazione, cura e igiene personale, ecc. Katz index: misura l’indipendenza del soggetto nella vita quotidiana •Le scale di valutazione dell’handicap prendono in considerazione aspettipsicologici, sociali ed economici ed alcuni esempi sono: CHART questionnaire: misura le dimensioni dell’handicap soprattutto nel• mieloleso CIQ: misura l’integrazione di un soggetto con postumi di trauma• cranio-encefalico SF-36: misura lo stato di salute di un soggetto e comprende ad esempio• funzione fisica, funzione sociale, limitazioni, dolore, ecc. SIP: composta da 136 voci che definiscono i cambiamenti apportati da• uno stato morboso in un soggetto Una delle scale più importanti è la scala FIM che è uno strumento validato permisurare la disabilità, predisporne gli opportuni interventi e verificarnel’efficacia. La scala FIM esplora una serie di ambiti assegnando a ciascuno un punteggio(indice digravità della disabilità in quell'ambito) assegnando un punteggio da 1 a 7 per ogni voce ed è costituita da 18 voci che definiscono la cura della persona, il controllo sfinterico, la capacità di effettuare trasferimenti, la locomozione, la capacità di comunicare, ecc.
6 - STRUMENTI RIABILITATIVI
Infrasuoni: le loro frequenze arrivano al limite inferiore dell'udibile, sono generati con sistemi meccanici o pneumatici e vengono applicati in sede locale o generale. Hanno effetti vasomotori, mobilizzano le secrezioni bronchiali, ecc.
Ultrasuoni: hanno una frequenza tra 1 e 3 MHz, vengono applicati localmente anche in acqua ed hanno un effetto fibrinolitico e fibrolitico di micromassaggio e orientamento del collagene cicatriziale.
Onde elettromagnetiche: si differenziano per frequenza e lunghezza d'onda (magnetoterapia, IR, UV, laserterapia, ecc.)
IR: sono una forma di energia calorica con luce visibile e radiazioni invisibili,
meno qualche minuto fino a diverse ore, a seconda dell'intensità e della durata dell'esposizione stessa. Gli effetti delle radiazioni UV possono essere accumulativi nel tempo e possono causare danni alla pelle, come invecchiamento precoce, rughe, macchie scure e aumentare il rischio di sviluppare il cancro della pelle. È importante proteggere la pelle dai raggi UV utilizzando creme solari ad alta protezione, indossando abbigliamento protettivo e evitando l'esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata.