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MUTAZIONE.
Se c’è un solo allele mutato abbiamo la talassemia minor, se sono mutati entrambi gli
alleli, si può avere una talassemia media o major.
Modalità di trasmissione: possiamo avere il 25 % di possibilità che i figli manifestino la
malattia, il 25 % dei casi di pz che non presentano mutazioni di gene, il 50% delle
probabilità che i figli presentino mutazione solo su un allele.
La possibilità più grave è che il pz possa contrarre la talassemia major.
Le conseguenze delle talassemia:
Eritropoiesi inefficace
Emolisi
Ipersplenismo.
I globuli rossi non riescono a maturare normalmente e vanno in circolo piccoli e con
difetto della morfologia e vanno anche in contro a morte precoce e a causa dei
meccanismi di compenso si arriva all’ipersplenismo.
Tutto ciò porta ad un aumento delle ossa.
La grave anemia richiede un compenso attraverso le emotrasfusioni che può portare a
infezioni, emocromatosi, e che implica un grandissimo utilizzo di sacche di sangue.
Quello che cambia la storia del pz con talassemia è l’entrata dei farmaci chelanti di
ferro, ma soprattutto la trasfusione del midollo.
Altre malattie sono le sferocitosi e
La sferocitosi è data dall’aumentata fragilità di membrana provoca una riduzione
dell’area
Ci sono 3 forme:
Classica;
Severa;
Complicazioni: coliche biliare (se si presenta un pz di 13 anni accusando coliche
renali e con Hb bassa si pensa all’anemia, perché è difficile che a 13 si abbiano
le coliche), la splenectomia migliora enormemente la qulità di vita del pa.
Togliendo la milza dove avviene a distruzione dei GR e quindi si allunga la vita in
circolo degli sferociti.
Anemia falciforme
Un soggetto potrebbe stare bene fino a ce non sale di quota e quindi può avere un
infarto.
Trattamento acuto:
ossigenoterapia, morfina per la terapia dolorosa perché cambiando gli atti respiratori
gli potrebbe dare dolore,
anemia da carenza di G6PDH, molto frequente in sardegna, rende i GR sensibili
all’emolisi. Questo enzima si trova sul cromosoma X quindi l’uomo può essere o sano o
malato…
può essere provocata dall’assunzione di fave o piselli…
Neoplasie linfoproliferative croniche.
Leuemie acute
Le cellule presenti in questa malattia sono le cellule blastiche.
Il sangue viene chiamato sangue bianco per l’accumulo di cellule mieloidi o linfoidi.
Per quanto riguarda il termine “leucemia acuta”, questo si riferisce sia all’insorgenza
improvvisa, sia alla progressione rapida.
Come abbiamo già detto le leucemie acute possono essere di tipo mieloide o linfoide,
oggi abbiamo delle metodiche per la distinzione, che è importante perché
determinano una scelta terapeutica diversa.
Sono patologie complesse ma rare (3% di tutti i tumori) ma sono i più frequenti in età
pediatrica (soprattutto LAL).
Nel bambino si riesce ad avere una risposta positiva alla terapia per la LAL del 70-80%
dei casi, mentre negli adulti nel 5-10% dei casi.
Nell’adulto prevale la LAM.
Nei pz che hanno subito un trattamento per un altro tumore la leucemia può essere un
tumore secondario dovuto alla prima chemio-terapia. Per es la cura del tumore di
Hodking dopo 10-20 anni portava ad alcune leucemie secondarie.
Alcuni chemioterapici hanno tossicità epatica, per cui l’anziano non riesce a tollerarli
allo stesso modo dei più giovani.
Eziologia, fattori ambientali:
Leucemie secondarie a benzene (componente di collanti utilizzati per incollare
le scarpe, che prima veniva fatto a casa, magari in cucina, e la concentrazione
di questi benzene raggiungeva livelli elevati, che non erano raggiunti nelle
fabbriche, e queste danne ad un certo punto sviluppavano una forma di anemia,
tolti questi collanti è scomparso questo tipo di leucemia).
Farmaci antineoplastici.
Agenti virali.
Fattori genetici, S down (con incidenza superiore a quella dei bambini di stessa
età senza sindrome di down), anemia Fanconi…
Al microscopio ciò che colpisce è l’eterogeneità, quindi nascono da una sola cellula
blastica, che poi non maturano e quindi non muoiono.
L’Ht è basso in una persona con leucemia.
In un pz con leucemia acuta le manifestazioni possono essere riportate a tre punti:
Insufficienza midollare, perché i blasti leucemici finiscono per inibire l’emopoiesi
normale, il midollo può essere completamente sovvertito e sostituito da cellule
blastiche. Il midollo non produce più cellule normali, quindi si avrà: neutropenia
-> infezioni (sono frequenti, per la leucemia stessa ma anche causate da
chemioterapia), anemia -> pallore, astenia…, piastrinopenia -> emorragie
(epistassi, o ematomi, che possono essere sintomi di esordio e a volte causa di
morte del pz);
Segni e sintomi sistemici, compromissione sistemica, sudorazioni profuse,
febbre non settica, …
Infiltrazione d’organo, perché la leucemia è in grado di metastatizzare (questo
termine è improprio per le leucemie, perché le cellule del sangue solitamente
stanno in tutti gli organi, per questo, infatti, viene chiamata, è un’infiltrazione),
sono più tipiche in quelle leucemie il cui progenitore è un monocita, perché nella
normalità questi si trasformano in macrofagi (è una funzione, quindi, che i blasti
hanno conservato della cellula normale, perché fa quello che avrebbe fatto la
cellula normale dalla quale originano). Milza efegatoi -> epato-splenomegalia;
linfonodi -> linfoadenomegalia, mucose -> ipertrofia gengivale, cute -> lesioni
papulari, SNC-> meningosi (tipica soprattutto nelle LAL, ma anche nelle LAM.
Testicoli e SNC -> santuari (perché le cellule blastiche in queste non vengono
attaccate, sembrano protette, infatti oggi, nell’adulto, ma soprattutto nei
bambini viene fatta la profilassi del SNC, e questo ha aumentato la prognosi di
guarigione, soprattutto nei bambini, a distanza di anni), possono essere la causa
di recidiva della malattia.
LAM -> rischio emmorragico, petecchi, si cerca di trasfondere con piastrine intorno a
10.000-15.000 piastrine, altrimenti il pz potrebbe diventare refrattario alle trasfusioni,
ma se abbiamo presenza di febbre o sanguinamenti, in pz per es con 20.000 piastrine,
si trasfonde con livelli più elevati di piastrine.
I pz leucemici non hanno una buona risposta alle infezioni.
L’infiltrazione di cellule leucemiche nel SNC può portare a paralisi facciale.
Diagnosi:
Nella maggior parte dei casi la diagnosi si fa con il solo esame dello striscio di sangue.
Talvolta ci può essere un livello di GB normali, normopiastrinopenia ma ciò che non è
normale è che sono tutti blasti, quindi va osservata la forma.
*Aggiungere lo schema di classificazione FAB delle leucemie acute
mieloidi
Importante la leucemia M3 o promielocitica. Un nuovo tipo di leucemia acuta
molto aggressiva e con decorso rapidamente fatale con rischi di morte nel 50%
dei casi nel giro di 48h perché aveva un rischio di SINDROME DI
COAGULAZIONE DISSEMINATA (CID) elevata.
Questa leucemia prima rara è più frequente nella popolazione cinese.
2 ematologi cinesi allora hanno cominciato a cercare una cura, e la loro filosofia
era quella della “persuasione”, ovvero, non avendo un chemioterapico che
distruggesse la cellule blastiche l’obiettivo non era quello di distruggerlo ma
quello di far maturare, e quindi far trasformare in neutrofili le cellule blastiche.
Quello che è venuto fuori poi (antecdente nella storia di questa leucemia, nei
pz c’era una traslocazione dal cromosoma 15 al 17, scoperto da una
ricercatrice) la traslocazione avviene a carico di 2 geni che porta alla
formazione di una nuova proteina tumorale, la PML/RARα. Nel momento in cui
do al pz una quantità oltre quella fisiologica di acido ultransaretinoico permette
di bloccare il normale procedimento .. un’altra sostanza che funziona è
l’arsenico (triossido di azoto). Oggi si sta andando in un futuro dove questa
leucemia può essere curata senza chemioterapia.
È importante quindi la giusta diagnosi di leucemia. Il 5% dei pz non risponde
alla terapia con ATRA, perché presenta una variante genetica e quindi alla
diagnosi spesso si fa seguire l’esame genetico.
Prognosi delle leucemie acute:
La prognosi dipende da fattori:
-…
Concetti generali di terapia:
Terapia di supporto;
Terapia antileucemica di induzione;
Terapia antileucemica di consolidamento / mantenimento;
Profilassi delle sedi <santuario>
Trapianto di cellule staminali (Allo/Auto).
Quello che non possiamo prevenire è il pz stesso, perché il pz ha addosso
diversi microrganismi che anche se noi prendiamo diverse precauzioni, quali
metterlo in una stanza singola, con acqua e condizionamento controllate, ecc,
non possiamo controllare la flora batterica del pz. O comunque il pz potrebbe
essere stato ricoverato in pneumologia perché si era sospettata una polmonite
e non una leucemia e quindi potrebbe avere addosso dei microrganismi
resistenti agli antibiotici che si trovano in pneumologia.
Oggi nei pz anziani si utilizzano chemioterapie a scopo palliativo.
*classif. LAM.
Sindromi mieloproliferative croniche
Derivano da una cellula emopoietica alterata, data questa derivazione abbiamo
un interessamento di intensità diversa di tutto il torrente circolatorio. Abbiamo
un interessamento dei linfociti B e talvolta anche di quelli T che derivano
appunto dalla cellula staminale, o una vicina a questa, molto immatura. Questa
sindrome può essere considerata “pre-leucemia acuta”.
Quello che è caratteristico è l’aumento dei basofili nel sangue, quindi
guardando la formula leucocitaria si può fare diagnosi subito, perché non esiste
altra patologia dove i basofili aumentano così.
Segni:
Astenia, anoressia, perdita di peso,
Splenomegalia,
Epatomegalia,
40%asintomatici…
Segni di prograssione:
Astenia, anoressia, perdita di peso ingravescente,
Splenomegalia progressiva, non responsiva alla terapia,
Febbre non infettiva,
Dolori ossei,
Ridotta sensibilità…
Se prima non si riusciva a curare né evitare la progressione, oggi la terapia è
considerata il primo esempio di terapia diretta alle cellule tumorali.
Il cromosoma Philadelphia è un marcatore di sindrome mieloproliferativa
cronica.
Il cromosoma 22 scambia materiale con il 9 e da ques