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DELL'IPERTENSIONE

Fluttuazione dei valori pressori

Scompenso cardiaco

  • Ipertrofia ventricolare (un ventricolo è più vascolarizzato di un altro)
  • Cefalea
  • Vertigini
  • Angina pectoris
  • Tinniti
  • Insufficienza renale
  • Formicolio di mani e piedi
  • Ematuria, poliuria e proteinuria
  • Alterazioni della visita
  • Cecità
  • Dispnea
  • Estremità articolari fredde
  • Deficit motori e/o sensitivi

Per valutare specifiche lesioni di organi si effettuano studi sulla funzionalità renale, elettrocardiogramma, arteriogramma o RM renale e RX ed ecografia del torace.

È necessario un trattamento efficace nei confronti dell'ipertensione ed è necessario considerare i livelli di pressione sistolica e diastolica e il livello del rischio CVD, quindi ci sono diversi accorgimenti che possono essere attuati per ridurre il rischio di ipertensione (es. ridurre il consumo di alcol e di sale, ridurre il peso corporeo, trattare il diabete e i sintomi).

La sindrome metabolica è una condizione che può essere trattata attraverso l'adozione di uno stile di vita corretto (come ad esempio praticare attività fisica e smettere di fumare). È importante considerare l'ipertensione non come un problema isolato, ma come uno dei fattori che possono essere associati ad altre patologie dannose per il nostro organismo.

Per i soggetti con ipertensione, è indispensabile adottare uno stile di vita corretto, che includa:

  • Riduzione del peso corporeo, con un BMI compreso tra 18,5 e 24,9, che può portare a una riduzione della pressione sistolica di 5-20 mmHg per ogni 10 kg di peso corporeo perso.
  • Seguire la dieta DASH, che prevede una riduzione degli acidi grassi saturi e dei grassi totali, e che può portare a una riduzione della pressione sistolica di 8-14 mmHg.
  • Svolgere almeno 30 minuti di attività fisica moderata al giorno, almeno 5 giorni alla settimana, che può portare a una riduzione della pressione sistolica di 4-9 mmHg.
  • Limitare il consumo di alcol a massimo 2 drink al giorno per gli uomini (1 birra o 1 bicchiere di vino o 20 ml di superalcolici) e a 1 drink al giorno per le donne, che può portare a una riduzione della pressione sistolica di 2-4 mmHg.

In caso di ipertensione, possono essere prescritti farmaci specifici come i diuretici.

agenti osmotici, risparmiatori di K+
Farmaci ad azione renale: ACE-inibitori (inibiscono la conversione di angiotensina 1 in angiotensina 2, sono i più utilizzati) e sartani (bloccano il recettore dell'angiotensina 2) β-bloccanti
Simpatiocolitici: riducono l'attività del sistema adrenergico (es. β-bloccanti)
Vasodilatatori: vasodilatatori diretti o Ca antagonisti (effetto vasodilatatorio)
Ognuno di questi farmaci presenta effetti collaterali.
Inizialmente si procede con la modifica dello stile di vita, solo successivamente si procede all'utilizzo di farmaci, che costituiscono una terapia progressiva il cui scopo è correggere l'alterazione della P arteriosa e portarla entro valori nella norma.
I farmaci possono essere associati solo se presentano meccanismi d'azione diversi e complementari, se l'effetto antipertensivo della loro associazione è superiore a quello dei singoli composti e se presentano meccanismi

d'azione in grado di ridurre al minimo le interazioni. Oggi c'è un aumento della conoscenza del problema dell'ipertensione e del numero dei pazienti ipertesi che vengono trattati (non sono ancora il 100%). Un buon controllo, però, si verifica solo nel 34% dei pazienti.

Lezione 8 - DIABETE ED ESERCIZIO FISICO e TIROIDE

Durante l'esercizio fisico vi è un aumento di consumo di energia e una corrispondente riduzione della glicemia e durante la fase di recupero la glicemia tende a risalire.

L'esercizio fisico è molto importante nei soggetti con DMT1 ed essi non devono essere esclusi a priori dall'attività fisica, ma non devono nemmeno allenarsi in assenza di qualcuno che possa eventualmente assisterli.

Il rischio maggiore è l'ipoglicemia, invece i benefici dell'attività fisica in soggetti con DMT1 comprendono:

Aumentata sensibilità all'insulina: infatti la richiesta di insulina di un...

paziente allenato è minore di quella di un paziente sedentario, a parità di valori glicemici

Miglioramento del profilo lipidico

Miglioramento della condizione fisica, della forza e della flessibilità

Riduzione del rischio CVD

Benessere psicologico, miglioramento della qualità di vita e aumento dell'autostima.

Per prevenire complicanze acute precipitate dall'esercizio, il paziente con DMT1 deve correggere:

L'apporto di carboidrati: deve essere programmato durante l'attività sportiva (per gli atleti 15-30 g Glu/½h di esercizio intenso)

La terapia insulinica: per mantenere l'omeostasi glicemica durante l'esercizio, l'attività muscolare deve essere effettuata quando le concentrazioni plasmatiche di insulina esogena sono in decremento; se viene somministrata troppa insulina in associazione all'esercizio fisico si ha un'ipoglicemia.

Non bisogna fare attività fisica in caso

di glicemia prima dell'esercizio < 100mg/dL o > 250 mg/dL; la glicemia dovrebbe essere compresa tra 120/130-200mg/dL prima dell'esercizio fisico. Raccomandazioni per soggetti con DMT1: - Ridurre il dosaggio dell'insulina prima dell'esercizio (-10/20% per attività leggera e -50% per attività pesante) - Assumere carboidrati semplici ogni 30 minuti di allenamento - Evitare l'attività fisica serale (rischio di ipoglicemia notturna) - Dopo un intenso allenamento, l'assunzione di carboidrati e la riduzione della dose di insulina aiutano a prevenire l'ipoglicemia - Non praticare attività sportiva in luoghi isolati - È raccomandata un'attività aerobica con intensità massima 60-90% della frequenza cardiaca o del 50-85% del dispendio energetico espresso in VO2 della durata di 30-60 e con una frequenza quotidiana, evitando l'esercizio al picco di attività insulinica. In condizionidi malattie cardiovascolari e ipertensione Aumento della massa muscolare e della forza Miglioramento della composizione corporea (diminuzione del grasso corporeo e aumento della massa magra) Miglioramento della funzionalità polmonare e cardiovascolare Miglioramento della qualità del sonno Riduzione dello stress e dell'ansia Miglioramento della salute mentale e dell'umore Aumento dell'energia e della resistenza fisica Miglioramento della salute delle ossa e prevenzione dell'osteoporosi Miglioramento della funzionalità del sistema immunitario Riduzione del rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro Miglioramento della funzionalità cognitiva e della memoria Miglioramento della salute del sistema digestivo e prevenzione della stitichezza Miglioramento della salute della pelle e prevenzione dell'invecchiamento precoce.

negli ipertesi (-4/5 mmHg) e del peso corporeo negli arteriosa obesi.

Per soggetti con DMT2 è raccomandata un'attività aerobica con intensità massima 60-90% della frequenza cardiaca o del 50-85% del dispendio energetico espresso in VO2, della durata di 20-60 e con una frequenza di 3-52 volte/settimana.

Uno studio su 606 pazienti con DMT2 e sindrome metabolica, che hanno svolto esercizio fisico 2 volte/settimana e sono stati affiancati da consigli per il comportamento alimentare, ha dimostrato, in questi soggetti, un aumento significativo del dispendio energetico, della P e P e delle HDL e una riduzione significativa dell'HbA1c e del colesterolo, della circonferenza addominale, del BMI e della resistenza insulinica.

La tiroide è una ghiandola impari (non appaiata) posta nel collo sotto la laringe, ai lati della trachea; lobo destro lobo sinistro è formata da un e undall'istmo capsula congiunti ed è rivestita da

Una connettiva che penetra e la divide in lobuli. Il parenchima follicoli tiroidei, è organizzato in forma colloideda un epitelio cubico semplice, che circondano la (sostanza contenutaormoninella tiroide). Qui sono immagazzinati gli della tiroide (triiodotironina T3, forma attiva, e tetraiodotironina T4, per funzionare deve essere desiodata) tireoglobulina, legati alla da cui si distaccano e successivamente vanno incircolo. Le cellule epiteliali hanno una doppia polarità, perché possono "pompare" il secreto sia verso la cavità, che verso i capillari sanguigni. L'autoregolazione della secrezione della tiroide si realizza attraverso il feedback da parte di un ormone a "valle" rispetto a un ormone "a monte" dell'asse: ineuroni a livello ipotalamico producono l'ormone che stimola la produzione di TRH → stimola la produzione di TSH a livello dell'adenopofisi inferiore → produce un feedback negativo

livello dell'ipotalamo → il TSH stimola la tiroidea produrre T3 e T4 → essi effettuano un feedback negativo a livello dell'ipotalamo per bloccare la produzione di TRH.

Gli ormoni tiroidei vengono trasportati nella circolazione grazie al legame con la TBG (thyroxine binding globulin), transtiretina, albumina e HDL. La maggior parte dell'ormone circolante è presente in forma legata e quello che agisce a livello cellulare è quello in forma libera. L'emivita di T3 è 1 giorno e quella di T4 è 7 giorni.

T3 e T4 svolgono un ruolo critico nel differenziamento cellulare durante lo sviluppo e contribuiscono al mantenimento dell'omeostasi metabolica durante la vita adulta.

Le azioni degli ormoni tiroidei sono: calorigena, accrescimento e sviluppo, metabolismo del colesterolo e glucidico, sul SNC (una loro carenza durante lo sviluppo fetale può provocare danni a livello del SNC), sul muscolo scheletrico e cardiaco, con le catecolamine e, soprattutto,

Aumentano il metabolismo basale nella maggior parte dei tessuti (con conseguente aumento della produzione di calore), stimolando l'attività della pompa Na-K. Quando la pompa è attiva viene idrolizzato ATP e quindi si libera calore e aumenta la velocità di ossidazione dei substrati energetici per produrre nuovo ATP, si genera così altro calore. Inoltre T3 e T4 inducono l'aumento del numero dei mitocondri e stimolano l'attività di alcuni enzimi coinvolti nella fosforilazione ossidativa. Quando c'è un eccesso di ormoni tiroidei, essi stimolano l'utilizzo dell'energia e la mobilizzazione delle riserve energetiche, stimolando

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A.A. 2020-2021
24 pagine
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SSD Scienze mediche MED/33 Malattie apparato locomotore

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Caro_Batt di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Malattie correlate all'alimentazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Folli Franco.