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Malattie cardiovascolari: Appunti di Psicologia delle organizzazioni Pag. 1
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MALATTIE CARDIOVASCOLARI, STRESS E RITORNO AL LAVORO

Le malattie cardiovascolari (CVD) (coronariche causate dall’occlusione di un’arteria, stroke o ictus).

 Interessano il cuore e i vasi sanguigni adiacenti e possono assumere varie forme: ipertensione,

coronaropatite, disfunzioni cardiache e infarto.

 Sono la principale causa di morte e disabilità in tutti i paesi del mondo occidentale, inclusa l’Italia.

 Causano una grande spesa a livello sanitario e perdita di produttività in quanto persone ancora in

età lavorativa non riescono più a lavorare.

Arteria ostruita: accumulo grassi -> placca aterosclerotica. Il problema si ritrova quando la placca occlude

l’arteria. Più facilmente però, anziché di un’occlusione, si tratta di un’infiammazione.

Fattori di rischio CVD (modificabili e non modificabili)

La prevenzione punta ovviamente sui fattori modificabili. Si tratta di prevenzione primaria ai fini di

informare le persone sane per evitare comportamenti a rischio; la prevenzione secondaria corrisponde alla

riabilitazione cardiaca. I fattori non modificabili sono un campanello d’allarme.

 Alimentazione

 Colesterolo (buono -> HDL e cattivo -> LDL). Alte concentrazioni di LDL contribuiscono alla

formazione di placche aterosclerotiche.

 Inattività fisica: importante fattore protettivo.

 Fumo: principale fattore di rischio, fa battere più velocemente il cuore, innalza la pressione e la

nicotina favorisce l’accumulo di grassi.

 Ipertensione arteriosa (spesso asintomatica)

 Obesità: si pensa che questa renda più difficile il flusso del sangue, la respirazione e che affatichi il

lavoro del cuore.

 Età

 Sesso: gli uomini sono più a rischio d’infarto fino alla menopausa dopodiché il rischio è uguale per

uomini e donne.

 Comorbidità con il diabete: il diabete rende il cuore molto più vecchio (addirittura di circa 15anni e

le pareti delle arterie son più delicate).

 Familiarità genetica (predisposizione).

European cardiovascular disease statistics

 Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte.

 I tassi di morte sono più alti nell’Europa centrale e dell’est.

 La mortalità sta diminuendo (anche grazie alla prevenzione, ai nuovi protocolli diagnostici, alle

nuove operazioni)

 Il fumo è ancora un importantissimo fattore di rischio; oggi le donne fumano quanto gli uomini.

 Aumenta il consumo di frutta e verdure ma rimane costante il consumo di cibi

 Poca attività fisica regolare; le donne di solito sono le più pigre.

 Il livello di obesità è ancora troppo alto.

 Il diabete è sempre più frequente (la sua incidenza è aumentata del 50%).

 Ingente costo per la sanità.

Fattori di rischio CVD di tipo psicosociale

La letteratura ha ampiamente dimostrato che anche alcuni fattori PSICOLOGICI e SOCIALI contribuiscono al

rischio di CVD, ne influenzano il decorso e la prognosi. Ci può essere un effetto interattivo- cumulativo tra i

fattori di rischio classici e quelli psicologici.

 Stress lavorativo

 Caratteristiche di personalità

 Disturbi emotivi

 Credenze/percezione soggettiva della malattia

 Supporto sociale

 Status sociale/economico Stress

Sistema endocrino

Ghiandole surrenali (situate sopra i reni; producono ormoni dello stress; L’ipotalamo di fronte in situazione

di stress manda segnali alle ghiandole surrenali per attivare gli ormoni).

Midollare surrenale Corticale surrenale

Noradrenalina (sensibile a stress di tipo fisiologico) Cortisolo (funzione immunitaria)

Adrenalina (sensibili a stress mentale)

Alte concentrazioni di catecolamine (noradrenalina e adrenalina) porta ad un indebolimento delle arterie. Il

cortisolo si innanza di fronte a situazioni di stress. Elevati livelli di stress possono determinare un

malfunzionamento del sistema endocrino.

Fight or flight response: risposta di attacco fuga identificata da Cannon circa 100anni fa. Questa risposta di

attacco/fuga è qualcosa che ciascuno di noi ha insito come risposta di sopravvivenza. Ad oggi, nella società

attuale, non sempre questo tipo di risposta è attuabile (in caso di stress mentale questo tipo di risposta è

molto difficile da mettere in atto). Segnali fisiologici: bocca asciutta, pupille dilatate, fiato corto, aumenta la

pressione, irrigidimento dei muscoli, conseguenze a livello della digestione, cuore che va a mille, sensazione

di caldo o brividi, disturbi del sonno, senso di fatica cronico.

Evento stressante

Risposta di attacco/fuga

Termina l’evento stressante Evento stressante continuativo

Stress adattivo Problemi correlati allo stress:

Malattie cardiovascolari

Indebolimento del sistema immunitario

Disturbi di dipendenza (abuso di alcool)

Disturbi dell’umore (cambiamenti repentini dell’umore)

Stress

 Distress: stress negativo che può determinare delle conseguenze dannose sul nostro organismo. Le

richieste poste dall’ambiente esterno sono superiori rispetto alle risorse della persona.

 Eustress: stress buono, l’ambiente esterno fa una richiesta (sfida da cogliere ) mi mobilito e tramite

le mie risorse ripristino la situazione di equilibrio.

 Stress acuto ed improvviso: eventi importanti della vita, qualcosa che non potevamo prevedere,

che ci sconvolge (inizio o perdita del lavoro, promozione, lutto, divorzio, nascita di un figlio).

 Stress quotidiano o cronico: ripetuto nel tempo, in ambito familiare (alta emotività espressa,

elevato carico familiare, comportamenti invadenti), lavorativo (tipologia, ritmi, responsabilità) e

sociale (relazioni conflittuali, ipercriticismo altrui, isolamento).

Ognuno di noi ha una soglia di tolleranza allo stress, determinata da più fattori e variabile nel tempo.

Quando lo stress supera questa soglia, ognuno di noi può manifestare una sintomatologia, le cui

caratteristiche saranno determinate dal tipo di vulnerabilità posseduta e che tende ad essere abbastanza

tipica.

Secondo questo modello, la guarigione va intesa come il ripristino di un sufficiente e soddisfacente

funzionamento della persona a tutti i livelli, ottenuto attraverso la riduzione dei fattori stressanti e lo

sviluppo o il miglioramento delle capacità del soggetto di farvi fronte.

Lo stress lavorativo

 Reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifestano quando le richieste lavorative non sono

commisurate alle capacità, alle risorse, o alle esigenze dei lavoratori.

 Lo stress si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei

loro confronti e le risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste.

 Lo stress non è una malattia, ma una situazione di prolungata tensione che può determinare un

cattivo stato di salute.

Tutti fanno riferimento al concetto di stress derivato dal mancato equilibrio tra richiesta esterna e

disponibilità interna dell’individuo di risorse.

Alcuni dati del fenomeno stress lavoro-correlato

 È una condizione che interessa quasi 1 lavoratore su 4 e dagli studi condotti emerge che una

percentuale compresa tra il 50% e il 60% di tutte le giornate lavorative perse è dovuta a stress

(assenteismo)

 Colpisce il 22% dei lavoratori in Europa

 È il secondo problema di salute legato all’attività lavorativa riferito più frequentemente

 Costo economico dello stress lavorativo nell’unione europea: circa 20miliardi

 Può colpire chiunque, indipendentemente dal livello lavorativo e può interessare qualsiasi settore o

organizzazione di ogni dimensione.

Dettagli
A.A. 2014-2015
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giada.ferrari.37 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia delle organizzazioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Argentero Piergiorgio.