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AGGREGATA INTERNA
NX = Y – (C + I + G) L’IDENTITA’ CONTABILE DEL REDDITO NAZIONALE PUO’ ESSERE ESPRESSA IN MODO DA EVIDENZIARE LA RELAZIONE TRA LE VARIABILI MACROECONOMICHE
ESPORTAZIONI
NETTE SPESA INTERNA
O SALDO COMMERCIALE/SALDO DELLE PARTITE CORRENTI
Se il prodotto/ è superiore/inferiore alla spesa interna le esportazioni nette sono positive/negative.
produzione aggregata
Dunque se le esportazioni nette sono positive NX 0 le partite correnti sono in avanzo; se le esportazioni nette sono negative NX 0 le
partite correnti sono in disavanzo.
I flussi internazionali di capitali e beni
Ritornando all’identità contabile del reddito nazionale in termini di risparmio ed investimento:
Y = C + I + G + NX
ove:
Y – C – G = S
S = I + NX
sottraendo da entrambi i membri dell’equazione l’investimento I:
S – I = NX LE ESPORTAZIONI SONO UGUALI ALLA DIFFERENZA TRA RISPARMIO E INVESTIMENTI, cd FLUSSO NETTO DI CAPITALI O INVESTIMENTO ESTERO NETTO
Dunque il flusso netto di capitali è uguale al saldo commerciale/ .
saldo delle partite correnti
Se il flusso netto di capitali di un paese è positivo, S – I > 0, il paese è un creditore netto;
Se il flusso netto di capitali di un paese è negativo, S – I < 0, il paese è un debitore netto;
In definitiva i paesi con avanzo delle partite correnti sono creditori netti, mentre i paesi con disavanzo delle partite correnti sono debitori netti.
Se in un paese il risparmio nazionale è maggiore dell’investimento interno, S > I, il paese risparmia più di quanto stia investendo, il rimanente è
investito all’estero come contropartita delle esportazioni nette positive(NX > 0);
Quindi un saldo positivo delle partite correnti è associato a un risparmio nazionale superiore agli investimenti e a un credito netto nei confronti
dell’estero.
Se al contrario, l’investimento è maggiore del risparmio nazionale, I > S, l’investimento in eccesso deve essere finanziato indebitandosi
all’estero.
Il modello della piccola economia aperta
Se l’economia è aperta, piccola e non esistono restrizioni ai movimenti di capitali, il tasso di interesse reale interno r è pari a quello
internazionale r*:
r = r*
Data l’identità contabile del reddito in economia aperta, le variazioni di NX sono date da:
NX = [Y – C (Y – T) – G] – I(r*)
ovvero:
NX = S – I(r*)
IL SALDO COMMERCIALE DIPENDE DAL RISPARMIO S, CHE A SUA VOLTA DIPENDE DALLA POLITICA FISCALE E DALL’INVESTIMENTO I, CHE A SUA VOLTA DIPENDE DAL TASSO DI INTERESSE MONDIALE
In un’economia chiusa il tasso di interesse reale si aggiusta in modo da garantire l’equilibrio di risparmio e investimento, in una piccola
economia aperta il tasso di interesse è determinato dai mercati finanziari internazionali. La differenza tra risparmio nazionale ed investimento
interno determina il saldo commerciale/ , in tal caso le partite correnti sono in avanzo perché dato il livello del tasso di interesse
delle partite correnti
mondiale, il risparmio eccede l’investimento.
r S
NX
r
*
r TASSO DI INTERESSE SE L’ECONOMIA FOSSE CHIUSA
I(r)
I, S
Una espansione fiscale riduce il risparmio nazionale e fa spostare la curva di risparmio verso sinistra, da S a S ; gli investimenti interni NON
1 2
cambiano perché r* non cambia, sono finanziati indebitandosi all’estero.
Il saldo delle partite correnti NX peggiora.
r S S
2 1
r
* NX I(r)
I, S
Una politica fiscale espansiva all’estero se sufficientemente forte da influenzare risparmio e investimento mondiali, provoca un aumento del
tasso di interesse mondiale r*, da r a r , e fa si che nella nostra piccola economia aperta gli investimenti si riducono e il saldo delle partite
1 2
correnti NX migliora.
r S
NX I(r)
I, S
Se la domanda di investimenti aumenta per ogni livello di r*, se la funzione degli investimenti si sposta verso l’alto, da I(r) a I(r) , fa aumentare
1 2
la quantità di investimento, di conseguenza ora l’investimento è maggiore del risparmio, il che significa che l’economia si indebita all’estero e il
saldo della partite correnti NX peggiora.
r S
r
* I(r)
2
I(r)
1 I, S
I tassi di cambio
Il tasso di cambio nominale e è il prezzo relativo della valuta nazionale e della valuta estera. E’ espresso come prezzo della valuta nazionale in
termini di una valuta estera, oppure come prezzo di una valuta estera in termini della valuta nazionale.
Il tasso di cambio reale (o ragione di scambio) è il prezzo relativo dei beni nazionali e dei beni esteri.
Il tasso di cambio reale è quindi dato:
IL RAPPORTO DEI PREZZI
Nel mondo reale è il prezzo relativo di un paniere di beni nazionali in termini di un paniere di beni esteri.
Nel modello macro, esiste un solo bene, il “prodotto” (PIL), allora è il prezzo relativo del prodotto di un paese in termini del prodotto di un altro
paese.
Se i beni europei diventano relativamente più costosi rispetto a quelli esteri, le esportazioni EX diminuiranno e le importazioni IM
aumenteranno, per cui le esportazioni nette/ saranno basse.
saldo delle partite correnti
La funzione delle esportazioni nette riflette la relazione inversa tra NX e :
Graficamente, la funzione delle esportazioni nette ha pendenza negativa, un aumento del tasso di cambio reale rende i prodotti nazionali
relativamente più costosi rispetto a quelli esteri .
S – I
Tasso di cambio reale, NX( )
Esportazioni nette, NX
DISAVANZO DELLE SPESE CORRENTI
Se i tassi di cambio reale sono elevati, le importazioni sono relativamente meno costose e le partite correnti sono in disavanzo
S – I
Tasso di cambio reale, NX( )
NX 0 0 Esportazioni nette, NX
1
AVANZO DELLE SPESE CORRENTI
Se i tassi di cambio reale sono bassi, le importazioni sono relativamente molto costose e le partite correnti sono in avanzo
S – I
Tasso di cambio reale, NX( )
0 NX 0 Esportazioni nette, NX
2
Le determinanti e gli effetti del tasso di cambio reale
Le variazioni del tasso di cambio reale sono determinate dalla retta verticale che descrive la differenza tra risparmio e investimenti, tuttavia né
e a loro volta determinano NX.
risparmio né investimento determinano il tasso di cambio reale,
Se il S I, i tassi di cambio diminuiscono, mentre, se il S I, i tassi di cambio aumentano.
NX = S – I,
Quando il tasso di cambio reale raggiunge il suo livello di equilibrio.
1 caso
Un aumento della domanda di investimenti riduce l’offerta di valuta nazionale e fa aumentare il tasso di cambio aumenta facendo diminuire le
esportazioni nette/ generando un disavanzo commerciale.
S – I S – I
2 1 NX( )
NX NX NX
2 1
2 caso
Un aumento del tasso di interesse mondiale riduce la domanda di investimenti ed aumenta il risparmio netto nazionale. La maggiore offerta di
risparmio nazionale rende la valuta nazionale in eccesso di offerta;
Il tasso di cambio diminuisce facendo aumentare le esportazioni nette.
NX( )
NX NX NX
1 2
La politica commerciale
Il Governo può intervenire per rendere le esportazioni più convenienti e le importazioni più costose attraverso:
dazi e tariffe, tasse pagate sulle importazioni aumentandone il prezzo;
quote e contingentamenti, lo Stato fissa la quantità massima di importazioni;
sussidi alle esportazioni, lo Stato paga parte del prezzo delle esportazioni. Le imprese riducono i prezzi sui mercati internazionali ed esportano di più.
In tutti i casi le esportazioni nette aumentano per ogni livello di tasso di cambio reale e la curva NX( ) si sposta verso l’alto.
Una politica protezionistica aumenta la domanda di esportazioni nette NX per ogni livello del tasso di cambio , il tasso di cambio reale
aumenta fino a quando il risparmio netto(che non è cambiato) è uguale a NX.
S – I NX( )
2
NX( )
1
NX NX
1
la politica commerciale rende il paese più chiuso in quanto si riducono sia le importazioni sia le esportazioni non
In definitiva,
permettendo inoltre di fruire dei vantaggi della specializzazione internazionale legati al commercio.
Determinanti del tasso di cambio nominale
Il tasso di cambio reale è dato da:
IL TASSO DI CAMBIO NOMINALE DIPENDE DAL TASSO DI CAMBIO REALE E DAL LIVELLO DEI PREZZI
In termini di variazioni percentuali avremo:
TASSO DI INFLAZIONE ESTERO
TASSO DI INFLAZIONE INTERNO
quindi, paesi a elevata inflazione avranno tassi di cambio nominale che si deprezzano:
CAPITOLO 6 – LA DISOCCUPAZIONE
Sia:
L = forza lavoro
U = numero di disoccupati in ogni istante di tempo
E = numero di occupati in ogni istante di tempo
s = tasso di separazione, cioè la percentuale di occupati che perde il lavoro in un dato periodo di tempo
f = tasso di collocamento al lavoro, cioè la percentuale di disoccupati che trova lavoro in un dato periodo di tempo
In ogni istante di tempo ci sono:
s x E nuovi disoccupati
f x U nuovi occupati
quando il numero di nuovi occupati è uguale al numero di nuovi disoccupati il tasso di disoccupazione non cambia:
f x U = s x E
questa equazione definisce l’equilibrio di stato stazionario in cui la disoccupazione non cambia.
E = (L – U)
Poiché , allora:
s x E = s x (L – U) = s x L – s x U
In stato stazionario:
f x U = s x L – s x U
risolvendo rispetto al tasso di disoccupazione, dividiamo entrambi i membri dell’equazione per L:
( )
calcolando il tasso di disoccupazione naturale
Il tasso di disoccupazione naturale cala se:
f aumenta
s diminuisce
Se il processo di ottenimento di lavoro fosse istantaneo (ovvero se f = 1), allora il periodo di disoccupazione sarebbe quasi nullo e il tasso di
disoccupazione naturale vicino a zero.
L’economia ha disoccupazione anche se la domanda di lavoro sarebbe sufficiente a occupare tutti i lavoratori.
La disoccupazione dovuta al tempo necessario per trovare un lavoro è detta disoccupazione frizionale.
Per trovare un lavoro occorre tempo perché:
i posti di lavoro non sono tutti uguali e anche i lavoratori sono diversi tra loro (abilità, istruzione, ecc.)
reperire informazioni sui posti di lavoro e sui lavoratori richiede tempo ed è costoso
i posti di lavoro e i lavoratori sono distribuiti sul territorio e la mobilità geografica richiede tempo ed è costosa
L’innovazione tecnologica cambia in continuazione la domanda di lavoro, richiede nuove competenze.
Il governo può rendere più facile l’incontro tra lavoratori e imprese attraverso gli uffici pubblici di collocamento che forniscono informazioni sui