Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MACROECONOMIA
CAPITOLO 1 – LA MACROECONOMIA COME SCIENZA
1.1 L’oggetto della macroeconomia
Per quale motivo nel corso degli ultimi 100 anni alcuni paesi hanno sperimentato una crescita vertiginosa del reddito, mentre altri sono rimasti impantanati nella povertà? Perché tutti i paesi attraversano periodi di recessione e depressione, con redditi in calo e aumento della disoccupazione?
Macroeconomia è lo studio dell’economia nel suo complesso. Gli eventi macroeconomici possono apparire astratti, ma hanno ripercussioni sulla nostra vita quotidiana. Poiché lo stato dell’economia condiziona la vita di tutti, le questioni macroeconomiche sono sempre al centro del dibattito politico.
Le questioni macroeconomiche sono anche al centro della politica internazionale; infatti, durante i vertici che si tengono tra i leader di tutto il mondo, questi argomenti sono spesso i primi affrontati.
Gli studiosi di macroeconomia raccolgono dati sui redditi, sui prezzi,
sull'occupazione e su altre variabili in diversi periodi e in diversi paesi, tentando di formulare teorie generali che contribuiscano a dare un' spiegazione all'andamento di questi dati. Ogni epoca è caratterizzata da specifici problemi economici: consideriamo la storia economica del Regno Unito e della Germania negli ultimi 60-70 anni.- Immediato dopoguerra: elevato tasso di disoccupazione il governo faceva ricorso a politiche fiscali fortemente espansive
- Immediato dopoguerra: Germania divisa in due nazioni; la RFT era controllata dagli Alleati, mentre la RDT era socialista.
- Anni 1950 - 1960: lotta per tenere bassa la disoccupazione
- Anni 1950 - 1960: Esperienza più felice di quella britannica in termini di contenimento di disoccupazione, inflazione e mantenimento di un tasso di crescita elevato
- Anni 1970: aumenta inflazione per gli shock petroliferi abbandonato l'obiettivo della piena occupazione
- Fine anni 1970: si cerca
Di tenere bassa l'inflazione ricorrendo al controllo dell'offerta di moneta
Anni 1980 - 1990: si ricorre al tasso di cambio come strumento di politica economica; strategia abbandonata nel 1992 quando sui mercati si scatenò una speculazione contro la sterlina.
Anni 1990: la RFT e la RDT si riuniscono si stabilisce il tasso di cambio al quale convertire la valuta della RDT; per ragioni politiche, si decise un cambio alla pari nonostante la differenza elevata dei prezzi le regioni della RDT non sostennero la concorrenza della RFT e precipitarono nella depressione economica.
Fine anni 1990: prolungato periodo di bassa inflazione, grazie a una politica economica di inflazione mirata; periodo che si concluse nel 2008 con la crisi finanziaria.
Fine anni 1990: ingenti trasferimenti di somme per sostenere i Lander orientali la Germania soffre oggi di elevata disoccupazione e disavanzo dei conti pubblici.
ANALISI DI UN CASO - Inflazione e disoccupazione:
paesi europei a confronto
Gli economisti ricorrono a diversi tipi di dati per misurare l'andamento di un sistema economico; due variabili sono particolarmente importanti:
- tasso di inflazione = velocità con cui aumentano i prezzi
- disoccupazione = quota della forza lavoro priva di occupazione stabile
Gli economisti studiano come si determina il valore delle variabili, le ragioni del loro modificarsi nel tempo e le reciproche interazioni.
La caratteristica più notevole dei dati (pag.5) è il tasso di disoccupazione elevato registrato nella maggior parte delle economie dell'Europa continentale rispetto al Regno Unito e agli Stati Uniti. Inoltre, le economie europee non costituiscono affatto un gruppo omogeneo, diversamente da quanto si ritiene comunemente nella maggior parte dei paesi europei.
Il quadro diventa più omogeneo se si confrontano le rilevazioni dell'IPC (Indice dei Prezzi al Consumo): 2012 → l'inflazione nell'area
dell’euro era pari al 2,5% e superava il 4% solo in tre paesi membri. Anche in questo caso si possono osservare alcune differenze nei risultati ottenuti dalle diverse economie europee. L’analisi della disoccupazione e dell’inflazione in Europa solleva una quantità di questioni macroeconomiche: mentre i tassi di inflazione nei paesi membri sono omogenei, una questione che assilla gli economisti è stabilire come mai i tassi di disoccupazione dei paesi dell’Europa continentale tendano a essere più elevati di quelli del Regno Unito e degli Stati Uniti. ANALISI DI UN CASO – L’andamento storico dell’economia britannica Un’altra variabile economica importante è il PIL (Prodotto Interno Lordo). PIL reale = reddito totale di tutti i soggetti che partecipano a un sistema economico, depurato delle variazioni del livello dei prezzi è un buon indicatore dello stato di salute di un sistema economico e gli economistidedicano molta attenzione a comprendere le sue tendenze di lungo periodo e le oscillazioni di breve periodo.
Figura 1.1: andamento del PIL reale pro capite nel Regno Unito dal 1900. Si evidenziano due caratteristiche:
- il PIL reale è cresciuto nel tempo la crescita assicura ai cittadini una qualità materiale della vita di gran lunga superiore a quella dei loro antenati
- la crescita non è costante ci sono periodi in cui il PIL reale diminuisce periodo di recessione = entità moderata periodo di depressione = entità maggiore
Figura 1.2: andamento del tasso di inflazione nel Regno Unito dal 1900. Anche il valore del tasso di inflazione ha oscillato nel tempo:
- 1900 - 1950 periodi di deflazione (prezzi in diminuzione) frequenti quanto i periodi di inflazione
- 1950 - 1990 l'inflazione è la norma, raggiungendo valori notevoli
- 1990 in poi il tasso annuo di inflazione è rimasto

Il tasso di disoccupazione in un sistema economico non è mai nullo e il valore rilevato varia di anno in anno:
- 1930 tasso di disoccupazione più alto registrato
- 1980 - 1990 tasso di disoccupazione supera il 10%
- 2008 - 2009 peggior fase di contrazione dell'economia registrata
1.2 Come pensano gli economisti
Uno strumento di grande utilizzo per gli economisti è il modello, ossia una rappresentazione stilizzata di una realtà. Un modello economico è quindi un esercizio di analisi di un problema, partendo dall'osservazione della realtà.
Gli economisti ricorrono a modelli:
- spiegano il comportamento delle variabili come PIL, inflazione e disoccupazione
- spiegano il rapporto che lega due o più variabili
- permettono di eliminare tutti i dettagli irrilevanti
Obiettivi del modello
- Comprendere il funzionamento dell'economia
- Identificare le relazioni tra le variabili economiche
- Predisporre politiche per migliorare l'efficienza economica e il benessere degli individui
Tipi di variabili
Le variabili utilizzate nel modello possono essere di due tipi:
- Variabili endogene: sono determinate dal modello, dato il valore delle variabili esogene, e rappresentano i fattori in uscita. Sono le variabili che trovano una spiegazione o una soluzione nell'ambito del modello.
- Variabili esogene: sono determinate fuori dal modello e i loro valori vengono presi pertanto per dati (sono variabili non controllabili).
identificano gli elementi essenziali del problema;- modello).identificando le variabili esogene (variabili non spiegate dalUna molteplicità di modelliGli economisti studiano molti aspetti dei sistemi economici:- influenza del risparmio nazionale sulla crescita economica- effetto sul tasso di disoccupazione delle leggi sul salario minimo- ripercussioni dell’inflazione sui tassi di interesse- conseguenze dei provvedimenti di politica commerciale sul saldo della bilancia dei pagamenti e sull’andamento dei tassi dicambioUn modello è valido nella misura in cui sono valide le ipotesi semplificatrici su cui si fonda, e che un’ipotesi che si rivela utile inuna specifica circostanza può diventare totalmente fuorviante in un’altra l’economista deve tenere a mente le ipotesi implicite→.e stabilire se sono ragionevoli rispetto alla questione in esameI prezzi: flessibili o vischiosi?Alcune ipotesi semplificatrici si riveleranno importanti,
come quelle che riguardano la velocità a cui i salari e i prezzi si aggiustano. Gli economisti presumono ad esempio che i prezzi di beni e servizi si aggiustino istantaneamente, per garantire sempre l'uguaglianza tra quantità domandata e quantità offerta. Per l'analisi economica si fa spesso ricorso all'ipotesi di market clearing, secondo cui i mercati sono sempre in equilibrio grazie ai meccanismi di aggiustamento della domanda e dell'offerta intrinseci del mercato. Ciò, l'ipotesi che il mercato sia continuamente in equilibrio, tuttavia, non è del tutto plausibile: può accadere infatti che i prezzi non si adattino istantaneamente alle variazioni di domanda e offerta, siano però prezzi vischiosi, e non prezzi flessibili. Nella realtà, infatti, nel breve periodo i prezzi si aggiustano lentamente in risposta al disequilibrio del mercato (differenze di domanda e offerta). Fino a quando i prezzi n