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1.3 IL PRODOTTO INTERNO LORDO
Il Prodotto Interno Lordo è la misura sintetica dell'attività produttiva del sistema economico nel suo complesso. Una volta diviso per la popolazione (PIL/numero di abitanti) ci dà una misura dello standard di vita medio.
Una produzione maggiore significa che un maggiore numero di beni sono a disposizione per il consumo. Maggiore il PIL pro capite, maggiori saranno le possibilità in media di comprare i beni prodotti.
Definizione 1: il PIL è il valore di tutti i beni finali prodotti all'interno di un paese in un determinato lasso di tempo. PIL = valore della produzione lorda complessiva - valore dei beni intermedi.
Ad esempio, in un anno si produce solo un'automobile (bene di consumo) utilizzando acciaio e lavoro. L'acciaio viene prodotto tramite carbone, ferro e lavoro. Carbone e acciaio si producono solo mediante lavoro.
Definizione 2: il PIL è la somma di tutti i...
valori aggiunti. In ogni stadio produttivo il valore aggiunto è la differenza tra il valore complessivo della produzione e il valore dei beni intermedi utilizzati in quello stadio. Dalla somma di tutti i beni intermedi si ottiene il valore della produzione dei soli beni finali. Dalla definizione 2 ritorniamo alla definizione 1. Definizione 3: il PIL è la somma di tutti i redditi dei fattori di produzione. La produzione al netto dei consumi intermedi coincide con la somma delle retribuzioni dei fattori. In ogni periodo il valore aggiunto (VA) è realizzato tramite la vendita del prodotto allo stadio successivo.
Tale VA viene distribuito ai fattori produttivi (lavoro, risorse naturali, capitale). Il VA prende la forma di rendite, salari, profitti, interessi. In macroeconomia, quindi, a livello aggregato, possiamo parlare indifferentemente di "reddito" o di "prodotto".
Inciso: investimento in scorte. Sappiamo che il PIL è
uguale al valore della produzione per la domanda finale. Rappresenta quindi il valore massimo che la domanda finale potrebbe raggiungere in un dato periodo. Però non tutta la produzione viene necessariamente venduta nel periodo. La differenza tra produzione e domanda è uguale alla variazione delle scorte. Dal punto di vista contabile la variazione delle scorte viene conteggiata come investimento. Il PIL può essere valutato ai prezzi di mercato oppure al costo dei fattori: Il PIL ai prezzi di mercato è la somma dei valori dei beni finali valutati ai prezzi correnti (i prezzi di mercato, per l'appunto) ed include anche le imposte indirette (nel nostro caso l'IVA). Il PIL al costo dei fattori è la somma dei valori dei beni finali al netto delle imposte indirette. PIL ai prezzi di mercato - imposte indirette = PIL al costo dei fattori Ammortamento: parte di "valore" dello stock diIl capitale fisso è il valore che si perde nel tempo a causa dell'usura fisica dovuta all'impiego del capitale nella produzione. In altre parole, è il contributo che il capitale fisso già installato fornisce alla produzione nel periodo considerato. Sottraendo il valore degli ammortamenti dal valore del Prodotto Interno Lordo si ottiene il Prodotto Interno Netto (PIN): PIN = PIL - ammortamento. Il PNL (Prodotto o Reddito Nazionale Lordo) rappresenta il valore del prodotto generato (reddito percepito) dai fattori produttivi di proprietà dei cittadini di una nazione, indipendentemente dal sistema economico (italiano o estero) in cui sono stati impiegati. PNL = PIL + redditi netti dall'estero. 1.4 PIL nominale, PIL reale e deflatore implicito del PIL: - PIL nominale: il PIL valutato a prezzi correnti (prezzi dell'anno corrente).in corso).In un’economia in cui esistono N beni finali:
Il valore nominale del PIL nell’anno t è la somma dei valori correnti delle transazioni relative agli n beni finali
Il valore corrente delle transazioni relative a un certo bene finale è il prodotto del prezzo corrente (P) per la quantità (Y)
PIL reale
Il PIL REALE o a prezzi costanti (dell’anno base) si ottiene moltiplicando, per ciascun bene, la quantità dell’anno corrente (t) per il prezzo dell’anno base (anno 0) e sommando tra loro i valori così ottenuti.
Il deflatore del PIL
Il deflatore implicito del PIL (“livello medio generale dei prezzi”) è il rapporto tra PIL nominale e PIL reale.
Definendo:
PIL: il valore nominale del prodotto interno lordo nell’anno corrente
Y: il valore del PIL reale nell’anno corrente, cui si farà riferimento anche con reddito, output, prodotto.
quantità;
P: il deflatore nell’anno t, o livello (medio generale) dei prezzi.
Pertanto: P*Y = PIL ovvero P = PIL/YNB! Il deflatore implicito del PIL non è la misura più usata per il livello dei prezzi, altre misure sono:
Indice dei prezzi al consumo livello medio generale dei prezzi di un paniere significativo di beni di consumo
→Indice dei prezzi alla produzione livello medio generale dei prezzi all’uscita dalla fabbrica di un paniere di beni.
→La crescita del PIL: la performance dell’economia
Come facciamo ad utilizzare il PIL per esprimere un giudizio sull’economia?
La variazione percentuale è il rapporto (espresso in termini percentuali) tra la variazione assoluta della variabile (che comparea numeratore della frazione nell’espressione precedente) tra t – 1 e t, e il livello iniziale della variabile (a denominatore):
Il tasso di crescita del PIL è la variazione percentuale del PIL
tra l'anno t - 1 e l'anno t I limiti del PIL Interesse nel PIL: indicatore delle performance economiche Il PIL pro-capite (PIL/popolazione) ci da una misura dello standard di vita medio in un paese, perché: - Maggiore produzione significa più beni e servizi a disposizione della popolazione - Maggiore il PIL pro capite, maggiore sarà il reddito medio e quindi la capacità di acquistare i beni e servizi - Parliamo di standard di vita non di benessere o felicità, perché queste non dipendono solo dal mezzi materiali - Altri elementi sono altrettanto importanti: giustizia, salute, educazione, libertà politica, ambiente - MAI. C'è comunque una forte correlazione tra PIL pro-capite e le altre determinanti della qualità di vita II. Facilità di computazione: il PIL è facile da calcolare Conclusioni della Commissione Stiglitz 2008: "Valorizzare i beni con i loro prezzi sembra essere un"buon modo di catturare, con un unico numero, lo stato di benessere dellasocietà in un particolare momento. Inoltre, a prezzi costanti, osservare le quantità di beni e di servizi che entrano nel calcolo del PIL nel corso del tempo, è un modo ragionevole di fare il punto sulla evoluzione in termini reali degli standard di vita."
Il PIL è una misura di prezzo e quantità, ci sono problematiche legate ad entrambe.
Quantità di cosa? NON conta il degrado ambientale. Conta positivamente le macchine prodotte ma non il loro impatto sull'atmosfera. Similmente un ingorgo può fare aumentare il PIL a causa del consumo di benzina.
I costi (sanitari, pulizia ecc) generati dall'inquinamento rientreranno positivamente nel PIL. NON conta la disuguaglianza. Stiglitz ha mostrato come escluso il top 1% la recente crescita del GDP degli Stati Uniti si avvicina allo 0 (es. il valore mediano degli stipendi dei lavoratori a tempo pieno).
è ancora 3% minore rispetto a 40 anni fa).NON conta la sostenibilità finanziaria
Spesa pubblica o privata finanziata a debito aumenta il PIL
NON conta l’economia informale
Servizi domestici: il lavoro domestico equivale a circa il 35% del PIL convenzionalmente misurato in Francia
(media 1995-2006), circa il 40% in Finlandia e il 30% negli Stati Uniti nello stesso periodo (l'approccio qui scelto èsemplice: il valore della produzione dei servizi domestici è misurato dal suo costo)
Non conta redditi inviati all’estero o percepiti dall’estero
In questo senso il reddito disponibile netto nazionale sarebbe una misura più utile
Non conta gli ammortamenti
«I computer e il software hanno una aspettativa di vita più breve delle macchine d’acciaio. Per questi motivi
aumenta la differenziazione tendenziale tra il PIL e il PIN, e, per conseguenza, il volume netto (NDP) può crescere meno
rapidamente del PIL.In questo senso sarebbe meglio il PIN ma l'ammortamento è di cile da stimare.
NB! "è possibile espandere la produzione mentre diminuisce il reddito o viceversa se si tiene conto degli ammortamenti, deiflussi di reddito in entrata e in uscita di un paese e le differenze tra i prezzi della produzione e dei prezzi dei prodotti diconsumo".
Reddito disponibile netto
"La figura [...] mostra come il reddito dell'Irlanda è in calo rispetto al suo prodotto interno lordo - un effetto della quota crescente degli utili che sono rimpatriati dagli investitori stranieri. Mentre gli utili sono inclusi nel PIL, essi non aumentano il potere d'acquisto dei cittadini di un paese".
Problemi di misurazione
I prezzi rappresentano il valore che diamo alle cose, solo se ipotizziamo l'assenza di asimmetrie informativa.
La qualità dei prodotti cambia.
Lo sviluppo tecnologico porta a prodotti di
qualità più elevata a prezzi senza che questo abbia necessariamente un impatto sui prezziIprezzi delle importazioni si evolvono in modo molto diverso dai prezzi delle esportazioni, e questi cambiamenti relativi nei prezzi devono essere presi in considerazione per valutare il tenore di vita.Considerazioni sul PIL (commissione Stiglitz 2008)
Evidente che il PIL è un parametro inadeguato per misurare il benessere nel tempo, in particolare nelle sue dimensioni economiche, ambientali e sociali, aspetti che sono spesso riferiti alla sostenibilità
Il PIL non è sbagliato in quanto tale, ma erroneamente utilizzato. Ciò che serve è una migliore comprensione degli usi appropriati di ogni misuraIl PIL è una misura delle dimensioni di un'economia non della sua qualità.
La commissione non è arrivata alla p