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Analisi dell'equilibrio economico
Vedi primo grafico aggiunti punti S e L
Se ci trovassimo in un punto che non si trova sulla curva IS, sicuramente non siamo in equilibrio e la produzione non coincide con la domanda. Se ci troviamo a destra della curva IS (L), a parità di produzione, il tasso d'interesse rispetto all'equilibrio è troppo alto, quindi gli investimenti sono troppo bassi e ne risente la domanda di beni che è troppo bassa. Quindi ci troviamo in una condizione di disequilibrio con eccesso di offerta (o carenza di domanda).
Se ci trovassimo in S, il tasso d'interesse è troppo basso rispetto all'equilibrio, gli investimenti sono troppo alti, la domanda di beni è troppo alta e quindi ci troviamo in una condizione di disequilibrio con eccesso di domanda.
Pendenza curva IS
Disegniamo due curve IS con pendenza diversa. Immaginiamo che il tasso d'interesse si riduca e troviamo il nuovo livello del reddito. A parità di variazione del tasso d'interesse, la...
produzione in IS’1 (curva piatta)varia in misura molto grande mentre in IS0 (curva ripida) varia in misura moltopiccola
Questo vuol dire che la variazione del tasso d’interesse dev’essereaccompagnata, per rimanere in equilibrio, da una piccola variazione di Y in IS0e da una grande variazione di Y in IS1
La pendenza della curva IS è legata al moltiplicatore, il quale genera unarelazione tra le variazioni della componente autonoma della spesa e il reddito.
Laddove il moltiplicatore è più grande, una piccola variazione ad esempio degliinvestimenti genera una grande variazione di Y.
Quindi la pendenza della curva IS è legata al moltiplicatore e quindi al valore dic, ovvero la propensione marginale al consumo.
Tanto più alta è la propensione marginale al consumo, tanto più elevato è ilvalore del moltiplicatore, tanto più piatta sarà la curva IS
Curva LML’equilibrio nei mercati finanziari è dato
dall'equilibrio tra offerta e domanda di moneta M = €YL (i) Immaginiamo che € sia un valore generico del livello dei prezzi e dividiamo entrambi i membri per P M/P = YL (i) Costruiamo l'equilibrio nel mercato finanziario in termini della relazione tra i e Y. Nel primo grafico rappresentiamo l'equilibrio nel mercato finanziario così come l'abbiamo rappresentato finora, rappresentando l'offerta di moneta come una retta. Trasportiamo sull'altro grafico il valore di i0 e indichiamo sull'asse delle Y il valore Y0 per il quale abbiamo tracciato il valore della domanda di moneta. Questo ci permette di trovare un punto che sarà il primo punto di equilibrio nel mercato finanziario che apparterrà alla curva LMI. Ipotizziamo che il reddito cresca Y1 > Y0 Se il reddito cresce la curva di domanda di moneta si sposta verso l'alto, e questo identifica un nuovo punto di equilibrio in corrispondenza dell'offerta di moneta. Questopunto identifica un nuovo punto di equilibrio del tasso d'interesse che proiettiamo sull'altro grafico di cui indichiamo il valore Y1 messo in relazione con i1. Otteniamo dei punti che si trovano su una curva crescente, chiamata LM e che indica coppie di valori (i; Y) che sono associati all'equilibrio nel mercato finanziario.
Se ci trovassimo fuori da questa curva in alto (L), dato il reddito, il tasso d'interesse rispetto all'equilibrio è troppo alto, e la variabile che ne risulta influenzata è la domanda. Se il tasso d'interesse è alto gli individui preferiscono acquistare titoli e la quantità di moneta che detengono è bassa rispetto all'equilibrio (bassa domanda di moneta o eccesso di offerta di moneta).
Se ci trovassimo in F invece per avere equilibrio il tasso d'interesse è troppo basso, quindi gli individui preferiscono detenere moneta liquida, dunque ci sarà un eccesso di domanda di moneta.
riduzione dell'offerta reale di moneta genererebbe una traslazione della curva LM verso l'interno, quindi a parità di tasso d'interesse, il valore del PIL di equilibrio sarebbe inferiore. Altri fattori che possono generare uno spostamento della curva LM includono cambiamenti nella domanda di moneta da parte delle imprese e dei consumatori, cambiamenti nelle politiche monetarie della banca centrale, cambiamenti nelle aspettative degli operatori economici e cambiamenti nelle condizioni finanziarie globali.variazione dell'offerta di moneta è in grado di generare una traslazione nello spazio della curva LM. Per dirla meglio, poiché la quantità di moneta è stabilita dalla politica monetaria delle autorità, una politica monetaria espansiva genera una traslazione verso l'esterno mentre una politica monetaria restrittiva genera una traslazione verso l'interno. Alcuni economisti sostengono che il modo ideale per rappresentare la curva LM non è quello di fare una retta crescente ma di fare una retta piatta e orizzontale in corrispondenza del tasso d'interesse stabilito dalla banca centrale, questo perché in realtà la politica monetaria delle autorità tende a stabilizzare il tasso d'interesse e a tenerlo costante. Di conseguenza non c'è la possibilità di generare aumento o diminuzione del tasso d'interesse cambiando Y, quindi secondo loro il tasso d'interesse è fisso e.Qualunque sia il valore di Y, il tasso d'interesse viene mantenuto costante. Dunque la banca centrale sceglie un tasso d'interesse e aggiusta l'offerta di moneta per raggiungere il tasso d'interesse obiettivo. Se così fosse noi potremmo dire che c'è equilibrio contemporaneamente nel mercato dei beni e nel mercato finanziario quando c'è un'intersezione tra la curva IS e la curva LM. Immaginiamo di rappresentare le due curve su di un grafico, sia con LM orizzontale che crescente. La politica fiscale del governo (ovvero quella che aggiusta la spesa pubblica o le imposte) ha un effetto sulla curva IS. Immaginiamo che ci sia una politica fiscale espansiva (ossia un aumento di G o una diminuzione di T) e che questo generi una traslazione delle curve. Se la curva LM è inclinata positivamente come nel secondo grafico, noi ci trovavamo sulla curva IS0 e dopo la manovra di politica fiscale ci spostiamo in IS1 con un valore Y1 del PIL.
Se invece la curva LM è piatta, l'effetto dell'espansione fiscale è più grande.
Per vederlo disegniamo sullo stesso grafico sia la curva LM crescente che la curva LM piatta:
Questo avviene perché siccome le autorità si impongono di mantenere il tasso d'interesse costante, il valore degli investimenti rimane alto e la produzione cresce di più.
Se invece avessimo avuto la curva crescente, a seguito della politica espansiva, avremmo avuto anche un tasso d'interesse più elevato che avrebbe ridotto il livello degli investimenti, di conseguenza la crescita del PIL è più piccola di quella che avremmo potuto ottenere se la curva LM fosse stata piatta.
Se lo Stato si vincola a mantenere il tasso d'interesse basso, cosa deve fare quando fa una manovra di politica fiscale espansiva per fare in modo che il tasso d'interesse non cresca?
Se abbiamo una manovra di politica fiscale espansiva comporta una crescita del PIL.
e dunque cresce anche il reddito. Man mano che il reddito aumenta, cresce la domanda di moneta. Se l'offerta di moneta non si adegua, quando la domanda di moneta cresce, è necessario che gli individui detengano più titoli di moneta. L'unica possibilità per la quale gli individui decidano di detenere meno moneta è che i titoli devono diventare più attraenti e quindi il loro tasso d'interesse deve crescere. Quindi se noi ipotizziamo che ci sia questo meccanismo in cui si aggiusta il tasso d'interesse a parità di offerta di moneta, quando le autorità fanno la politica fiscale espansiva, è vero che il reddito cresce, ma c'è anche una tendenza del tasso d'interesse a crescere, perché le autorità non aggiustano l'offerta di moneta per mantenere il tasso d'interesse costante. Se invece a fronte di questa politica fiscale le autorità aumentassero anche l'offerta di moneta,
noi riusciremmo a mantenere il tasso d'interesse costante ea far sì che esso non influenzi negativamente il valore degli investimenti. Immaginiamo ora che non ci sia una politica fiscale in atto ma capiamo l'effetto sull'equilibrio congiunto del mercato dei beni e del mercato della moneta se c'è una manovra di politica monetaria. Immaginiamo che ci sia una riduzione del tasso d'interesse, attuata con una politica monetaria espansiva. Questo genera una traslazione verso il basso della curva LM e questo genera un valore di equilibrio del PIL più elevato nel caso di curva LM piatta. Nel caso di curva LM crescente il PIL aumenta di meno.
Capitolo 6
Tasso d'interesse reale e nominale
Il tasso d'interesse ci dice quanti euro dovremo restituire in futuro in cambio di un euro preso in prestito oggi oppure quanti euro ci spettano a fronte di un prestito concesso. Questa è la definizione di tasso d'interesse nominale.
Se noi diamo
del denaro in prestito che ci deve essere restituito tra un anno, in realtà non siamo tanto interessati a quanto riceveremo a termine, ma al potere d'acquisto che quella somma avrà tra un anno perché se ad esempio ci fosse durante l'anno un tasso d'inflazione alto, il tasso d'interesse che immaginiamo di ricevere a fronte del denaro che abbiamo dato in prestito, non varrebbe poi così tanto.
Una definizione più tecnica:
Il tasso d'interesse nominale è quello effettivamente concordato e pagato. È ad esempio il tasso che versa sul mutuo l'acquirente di un'abitazione, oppure quello che un risparmiatore riceve sul proprio deposito. Chi prende un prestito paga il tasso nominale; chi deposita i suoi risparmi lo riceve.
Tasso d'interesse reale: per chi prende un prestito o deposita i suoi risparmi non conta solo l'importo nominale pagato;